Iliade

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Cantami, o diva, del pelide Achille l'ira funesta!
« Scusi... Troia? »
(Ulisse chiede informazioni stradali ad una passante)
« Favolosi effetti speciali, ma personaggi un po' stereotipati »
(Ciak magazine)
« Troia sei grande! »
(Priamo su Troia)
« Sei una gran troia! »


L'Iliade è assieme all'Odissea una gigantesca soap opera divisa in 1316 puntate che spopolò dal IX al VI secolo a.C. dando inizio a fenomeni di divismo e di emulazione da parte di tutto il mondo antico. Venne trasmessa da tutte le principali emittenti del mondo, almeno di quello allora conosciuto, compresa Tele Tokyo (dove il protagonista invece che Achille si chiamava Teng Na Die Forz) e Playboy TV (dove il protagonista si chiamava Achille, il membro che fa scintille).

L'opera, che valse ad Omero 8 Grammy Awards e ben 12 Oscar (tra cui miglior regia e migliori effetti speciali) avrebbe dovuto parlare di tutta la guerra di Troia, ma risultava essere uno sproposito di film e così a 2 giorni dalla prima proiezione a Hollywood si decise di tagliare 13 chilometri di pellicola e di raccontare solo l'episodio del ritorno di Ulisse, fottendosene allegramente di tutti i massacri avvenuti nei decenni addietro. Le parti tagliate erano comunque disponibili nel Director's cut. Mandato in onda per la televisione dall'emittente FOX, sbaragliò tutti gli indici d'ascolto, battendo persino LOST e Ippocrate's anatomy, che allora andavano per la maggiore. Vennero fatte ben 10 stagioni (quante quelle di Baywatch), dopodiché Omero si ruppe il cazzo e si fermò, godendosi i proventi della serie televisiva prendendo il sole sul bordo della piscina della sua megavilla, nella S. Bernardino Valley.

Prima stagione

Il sacerdote di Apollo Krise con sua sorella gemella Krise (noti come Krise & Krise) vanno da Agamennone per farsi ridare indietro la figlia Criseide, che il potente capo acheo aveva deliberatamente rapito e messa a mezzo servizio presso di lui, per lavare le sue camicie sporche di sangue e i suoi stivali imbrattati di sterco di cavallo, compito tra l'altro ingrato perché il sangue non si toglie nemmeno col Dixan.

I titoli di testa della saga.

Il capo acheo, che aveva assoluto bisogno di una colf che gli lavasse i pedalini e gli facesse qualche preliminare prima di prendere sonno, era assolutamente felice con Criseide, che tra l'altro era una straniera neanche regolarizzata e senza permesso di soggiorno, ma le maglie della giustizia erano piuttosto tenere allora, specialmente se eri un Re.

Krise & Krise, incazzatissimi, andarono a fare la spia ad Apelle, figlio di Apollo, che tanto per cambiare cazzeggiava con una palla di pelle di pollo e che comunicò al dio del Sole, alla Guardia di Finanza ed alle Iene quanto stava accadendo, e cioè che Criseide era tenuta praticamente in ostaggio senza contratto regolare come badante e senza contributi e che Agamennone era uno stronzo arrogante. Apollo inutile dirlo si incazzò moltissimo, così cominciò a perseguitare il campo acheo con quella che Omero chiama "nera pestilenza", in realtà una pioggia di sacchetti della spazzatura che si abbatté sul povero accampamento acheo, che sembrava il Vomero dei tempi peggiori.


Achille, affresco ritrovato a Pompei, VII sec. d.C.

Oltre ad Agamennone nella prima stagione compare la figura di Achille.

Achille era il protagonista della soap, la star, il masto, il capo, il numero uno, il più forte, il più virile, il più figo, il più dotato degli achei. Il più e basta. Non c'era competizione, dal sollevamento pesi al torneo di briscola passando per la gara di mangiata di hot dog che non venisse vinta da Achille. Se Achille si guardava allo specchio la sua immagine riflessa fuggiva via perché si cagava addosso. Se è vero che dietro ad ogni uomo di successo c'è una donna, dietro ad ogni uomo morto c'era Achille. Achille non portava l'orologio: decideva lui che ora era. Quando Achille faceva le flessioni, non alzava se stesso, abbassava la Terra. Achille riusciva a prendere al volo una freccia lanciata da un arco. Dopo averla tirata lui stesso.
Insomma Achille non portava mai due volte lo stesso paio di mutande perché aveva i coglioni che gli fumavano. Pochi sanno che prima di tutti i supereroi, prima dell'incredibile Hulk, di Steven Seagal e addirittura di Ratman, c'era Achille.

Achille tuttavia, a dispetto di tutto 'sto popò di qualità, era solo come un paguro: gli achei infatti erano arcistufi di gareggiare con lui perché era tempo perso, così spesso il campione acheo si trovava a vincere ai tornei di solitario contro sé stesso.

Tuttavia in seguito alla pioggia di monnezza-meteore, anche quell'asociale di Achille venne convocato e assieme ad Agamennone, Guido Bertolaso e Gianni De Gennaro interpellò Calcante, il vate scorreggiante, il quale tra un'aria e l'altra spiega che il motivo è stata l'ira di Apollo.

Alla fine l'Atride acconsente per logica a lasciar andare Criseide, ma per non restare senza una cameriera con la sua solita personalissima democrazia decide di prendere quella di Achille, Briseide.

"Ma tu c'hai le pigne nel cervello!" - risponde Achille irato e sfodera il suo coltellino svizzero per lanciarlo contro Agamennone, ma Atena si presenta a lui travestita da boccale di birra, lo fa ragionare dicendogli che era inutile sfogarsi ora quando ben presto avrebbe avuto l'occasione per sputtanare Agamennone, magari con delle foto compromettenti prese da Chatroulette. La profezia fa gongolare Achille che, rinfoderata la spada, rassicura Agamennone dicendo che per ora non gli avrebbe sputato in un occhio, ma che lo sputo era solo rimandato a quando avrebbe avuto più saliva in bocca. Agamennone intanto dà ordine di riportare Criseide dal padre e di andare a prendere Briseide dalla tenda di Achille, ed incarica di far questo il più paraculo dei suoi guerrieri, ovvero Ulisse.

Ettore, che tra moglie, figlio e serva ha i coglioni letteralmente frantumati, non vede l'ora di andare in guerra.

Ulisse ci è stato da sempre tramandato come l'eroe pensante, scaltro, quello che ragiona, come se il resto degli Achei fossero tutti una manica di teste di cazzo. Ulisse aveva studiato, elementari, medie e poi il diploma di geometra alle serali. Ulisse era l'unico in tutta l'Acaia che sapeva fare le divisioni a due cifre. Ulisse sapeva parlare bene, per questo Agamennone gli faceva sempre scrivere i bigliettini d'auguri. Certo Achille rimaneva sempre il più forte, ma sapeva contare solo fino a dodici:

« Achille, quanti ne sono? »
(Soldato acheo)
« Dodici! »
(Achille avvista l'esercito troiano)

Intanto Teti, la madre di Achille, è felice per il divorzio tra il figlio e Briseide giacché mal sopportava di sapere suo figlio sistemato con l'ucraina di turno: lei avrebbe tanto voluto fargli sposare la figlia dell'avvocato Rampetti, quella dell'interno 5, che il babbo aveva già un posto libero per lui in studio. Ma visto che il figlio piangeva la mattina, piangeva il pomeriggio, piangeva la sera pensò: "qui ci becchiamo tutti i reumatismi!" Ed andò a conferire con Zius, lo zio di tutti gli dei, signore delle forchette nelle prese elettriche, l'equivalente del nostro Dio cristiano, solo molto più incazzoso e interventista del nostro. Ironia della sorte anche Zius aveva sulle palle a morte Agamennone perché quando era ispettore alla motorizzazione bocciò suo figlio Eracle, che dovette farsi tutte le dodici fatiche viaggiando in autostop sulla Salerno-Reggio Calabria. Con tutti i nemici che aveva, Agamennone è un miracolo che non sia schiattato di acne fulminante a 6 anni. La prima serie dell'Iliade si conclude con un gigantesco banchetto sull'Olimpo in cui Zius, ubriaco come una zampogna e in crisi d'astinenza d'ambrosia, invia Mercurio (dio dei termometri) a prenderne una bella scorta al banco Ambrosiano.

Seconda stagione

Nella seconda serie si introducono molti nuovi personaggi perché, visto il successo della prima, Omero ebbe più fondi a disposizione. Frattanto viene introdotto il personaggio di Elena, nome completo Elena di Troia. Adesso, già una che si chiama Elena di Troia lascia intendere che darà parecchi grattacapi al fidanzato e parecchio da spettegolare agli amici del bar. E in effetti Elena non è che fosse una tipa tutta casa e Tempio.

Di Elena sappiamo che sua madre, Leda, venne rapita e penetrata da Zius travestito da cigno e purtroppo questa non era una novità. Spesso Zius infatti si camuffava nelle cose più strane (roccia, cigno, albero, pasta alle vongole, calzino spaiato, bottiglia di rosolio, zampirone, pacchetto di sigarette, preservativo alla menta) pur di non farsi riconoscere agli occhi degli umani e mettere le mani tra le cosce di una bella donna. Elena era proprio venuta su con lo stesso carattere "spensierato" del padre.

Elena quando posò per il calendario di Playandros.

Così quando si decise di darla in sposa a Menelao, venne fatta una torta nuziale con su in cima una sposa ed un cervo, ma Menelao era ebete e non capì la battuta.

Menelao era un idraulico, quindi era ricchissimo e quindi, come ogni comune tamarro di periferia, s'era tolto tutti gli sfizi tra cui il palazzo col soppalco abusivo, la vacanza annuale in Thailandia e nel Villaggio vacanze a Sharm El Sheik e l'immancabile SUV creato per scalare le montagne ed usato per guidare in città. L'unica cosa che non poté comprarsi fu un cervello e la fedeltà di sua moglie. E manco a dirlo erano le sole due cose che gli mancavano.

Un bel giorno Elena vede Paride discutere dell'ultimo libro di Fabio Volo e se ne innamora. L'amore sarà anche cieco ma in questo caso fu totalmente idiota: Paride infatti era un brocco, un cagasotto, un soggettone allucinante che non si allenava mai con le armi e passava le giornate a giocare alla Playstation e a sbavare sui siti porno senza mai entrare a pagamento. Ma Paride, strano a dirsi, era figlio di suo padre. E suo padre era Priamo, proprietario dell'intera catena Conad della zona di Lambrate-Abbiate Grasso nonché Re di Troia. Mica scema la ragazza!

Terza stagione

Nelle prime puntate Zius sveglia Agamennone dicendo di andare ad attaccare Troia, ma solo dopo aver dato armi di distruzione di massa ai troiani. Il giorno dopo sembrava di essere a Fregene ad agosto, la spiaggia di Troia era invasa di turisti greci. "Questi hanno preso Troia per Lampedusa!" – Urla Priamo incazzato come un pitone e schiera il suo potente esercito per prepararsi alla battaglia.

Durante gli scontri Paride e Menelao si incontrano e si svolge un drammatico testa a corna. Menelao sfonda di mazzate Paride, che ha il fisico di un cannolicchio con la bronchite. Ma proprio quando sta per finirlo con un'incornata stile Zidane interviene Afrodite che interrompe la partita per nebbia. Paride fugge come un coniglio con la colite, entra nelle mura della città, sale sulla torre più alta, si fa circondare da 15 soldati e grida a Menelao:

« Scappa scappa, cagasotto! T'ha detto bene che c'era la nebbia! »

Quarta stagione

Patroclo prova a imitare Achille.

Gli dei sono ormai esausti: la serie perde mordente e i personaggi sono stereotipati, vorrebbero interrompere la guerra ma Zius vuole comunque salvare Troia. E a tale scopo invia a Troia Athena, Athena delega ad Apollo, ma Apollo c'ha da fare e delega a Mercurio, Mercurio che si scoccia di andare sempre lui invia un corriere DHL a riferire a Pandaro di scagliare una freccia contro Menelao, così, giusto perché Menelao sta sul cazzo a mezzo Olimpo.

La freccia viene scagliata e la battaglia si rianima assieme allo share (22.5%).

Quinta stagione

Il bel Paride.

Per volere di Apollo e di Atena, che ormai sono gli unici due dell'Olimpo che si stanno divertendo di fronte a questo massacro, viene organizzata una simpatica lotteria della morte: Ettore sfida a duello uno degli Achei, estratto tramite sorteggio.

Esce Aiace Telamonio, fratello di Irace, cugino di Ace gentile e nipote di secondo grado di Toro Seduto. Lo scontro inizia all'alba e dopo tre giorni e tre notti non c'è ancora un vincitore. Atena esausta spara un colpo di pistola ad Aiace e proclama democraticamente Ettore vincitore dello scontro.

La battaglia è incerta; Agamennone si batte furioso, ma viene ferito da un petardo. Ettore allora incita i suoi a combattere ma viene ferito da Diomede che viene a sua volta ferito da Paride che si era a sua volta ferito mentre tagliava il pane.

Intanto avvengono una serie di spostamenti inutili, messi al solo scopo di allungare il brodo del racconto: Nestore conduce Macaone alla tenda di Achille e Achille di rimando manda Patroclo alla tenda di Nestore. Patroclo manda Macaone alla tenda di Eurialo e Eurialo invia Macaone e Gedeone alla tenda di Picone il quale li manda a cagare e alla fine ognuno ritorna alla propria tenda.

Figghiu, nun t'scurda ò scudu! - Teti veste Achille per andare a scuola.

Intanto appare un sinistro presagio. Un'aquila vola con una scatola di Simmenthal tra gli artigli: secondo Polidamante, fratello di Finish Brillantante, si tratta di un presagio funesto, ma Ettore decide di continuare comunque l'assedio e imbracciato un fucile spara all'aquila e si fotte la Simmenthal. Poi, alla guida di una fila di carri armati, riesce ad abbattere le fortificazioni greche e a penetrare nel campo acheo.

Sesta stagione

Patroclo è stufo dell'immobilismo di Achille (che da quando è arrivato sulle spiagge di Troia sta pensando solo a prendere il sole e scolpirsi i pettorali), così indossa elmo, corazza, scudo, giarrettiera e spada dell'eroe greco e va a combattere a fianco dei Mirmidoni.

Accorrono Aiace Pinzimonio, fratello del defunto Telamonio, Idomeneo, Merione e Merendero, e tutta la compagnia kinder. Patroclo fa strage di troiani ma arrivato allo scontro con Ettore muore per un colpo mortale all'alluce sinistro.

Patroclo prima di schiattare dice ad Ettore poche profetizzanti parole:

« e mò so cazzi tua! »

In effetti ad Achille tre cose non dovevi assolutamente fargli:

  • nominare sua madre (MAI!)
  • ammazzargli Patroclo
  • parlare male dell'Inter

Quando viene a sapere la notizia, Achille si sta spalmando l'olio abbronzante. Antiloco e Antilope giungono trafelati per dirgli che la battaglia è persa e che Patroclo è morto come uno stronzo. Achille bestemmia tutto l'Olimpo e caccia un urlo così forte che fa scattare tutti gli antifurti delle bighe nelle vicinanze.

Poi la follia del teppista: prima sfascia le vetrine di alcuni negozi, poi incendia alcuni cassonetti e infine salito sulla sua biga si dirige verso le mura di Troia.

La notizia giunge subito ad Agamennone:

Paggio : Maestà, Achille si dirige da solo verso Troia.

Agamennone : Abbiamo vinto!


E in effetti da qui in poi è un genocidio senza precedenti, Achille uccide qualunque cosa viva o inanimata gli capiti davanti tra cui ricordiamo:


Dopo 12 giorni di battaglia erano già morti 20.000 innocenti ed ancora non si era scontrato con Ettore. La sesta serie si conclude col bollettino dei morti e con le previsioni del tempo su Troia.

Settima stagione

Iliade, settima stagione: i greci bombardano Troia col napalm.

È un'altra giornata di guerra a Troia, e intanto gli dei si dividono in schieramenti e fanno scommesse sui vincitori:

Intanto Apollo prende le sembianze di Bo Derek, e scende sulla terra per farsi inseguire da Achille fin sotto le mura di Troia e attirarlo da Ettore.

Quando i due guerrieri si avvistano da lontano si guardano a lungo negli occhi, sembra un film di Sergio Leone. Il dialogo tra i due è entrato nella leggenda:


Ettore : Finalmente il nostro destino si compie, o prode Achille! Gli dei e gli uomini mi sono testimoni, solo e armato della mia fida spada mi accingo a difendere le mura della mia città natìa!

Achille : Dov'è Bo Derek??

Apollo allora si rivela nella sua divinità ad Achille che lo rincorreva e l'eroe greco va su tutte le furie cercando Ettore per sfogarsi. Il troiano, terrorizzato, fugge: tre volte i due fanno il giro delle mura della città ed Ettore è sempre in testa finché Atena, assumendo le sembianze di una pecora, convince Ettore ad affrontare il suo nemico:

Atena : Prode Ettore! Non fuggire di fronte alla sorte! Affronta il tuo destino, fatti fare il mazzo da Achille!

Ettore : Una pecora parlante? Ma che cazzo mi sono fumato ieri sera?

Atena : Ettore, le apparenze ingannano! Sono Atena travestita da pecora!

Ettore : Allora mi correggo: ma che cazzo ti sei fumata tu!


Ettore alla fine si convince e propone ad Achille di rendere alla famiglia il corpo di quello dei due che sarà ucciso, ma il gesto di Achille di alzare il dito medio verso Ettore ha tutta l'aria di un secco NO.

Il duello inizia, volano lance, scudi, padelle, bicchieri. Poi si passa al duello con le spade. Distrutte le spade, i due si affrontano nella lotta coi cuscini, poi a colpi di asciugamani bagnati, infine, avendo finito tutte le armi a disposizione gli eroi danno vita all'ultimo duello armati dei loro spazzolini da viaggio. Achille riesce a vincere incastrando il suo spazzolino tra le mascelle di Ettore, ferendolo a morte. Le ultime parole di Ettore risuonano nel silenzio circostante:

« Asghh... allsggghhh... ma faffanuulo! »

Achille, accecato dall'odio, fora i piedi del cadavere e lo trascina attaccato al carro, assieme alle lattine e a un vecchio cartello con la scritta "Just Married" ancora attaccato alla biga.

Vedendo la scena dalle mura, Priamo imbraccia una lupara e grida:

« Miiii, chi trucida me figghiu, uomo morto jè! »

E inizia a sparare, ma Achille ferma le pallottole coi denti. Poi si allontana con lo stereo della biga acceso.

Ottava stagione

Si tengono i solenni funerali di Patroclo: il rogo arde per tutta la notte e per poco non brucia mezzo accampamento acheo. Alcuni approfittano del rogo di Patroclo per cuocerci sopra uova e salsicce, sperando che Achille non se accorga.

Elena si fa le meche - particolare di un vaso greco del IV sec. a.C.

Al mattino Achille indice i giochi funebri. Si tiene per prima la gara dei carri, poi si passa alla corsa coi sacchi e al torneo di calcetto. La corsa è vinta da Odisseo che grazie alla sua proverbiale astuzia fa ricorso al doping prima della competizione. La salma di Ettore è ancora presso il campo acheo: è stata legata ad un palo per mantenerla in piedi e c'è un cartello con la scritta "piacere, Salvatore Gargiulo- datemi un bel calcio in culo" attaccato al collo. Qualcuno gli ha pure disegnato i baffi con un pennarello e sulla testa ha una parrucca bionda da donna. È davvero troppo, gli dei tanto per cambiare devono intervenire.

Nona stagione

Siamo ormai all'ultima stagione e gli autori cercano di catturare lo share con improbabili colpi di scena. Innanzitutto gli dei, mossi a pietà per il povero Priamo, stabiliscono che Achille restituisca il corpo di Ettore, o meglio, quello che ne rimane. Intanto Priamo decide di entrare nottetempo nella tenda di Achille per supplicarlo di rendergli il corpo di suo figlio promettendogli in cambio la benevolenza dei troiani e un CD di Nino d'Angelo.

Achille accetta e restituisce il corpo di Ettore. Quando Priamo vede il corpo di suo figlio con la parrucca bionda tira un sospiro di sollievo:

« Sai che ti dico? Ho cambiato idea: meglio morto che frocio! »

Seguono poi i funerali del povero Ettore, che diviene suo malgrado un'icona del mondo gay troiano.

La mia guerra è finita - esclama Achille togliendosi la bandana rossa dalla fronte.

Poi monta a bordo della sua moto e si dirige verso luoghi inesplorati e mai visti dall'uomo: destinazione Cesenatico.

L'ultimo dialogo del poema è tra Achille e Pannolone, fratello minore di Deucalione:

Pannolone : Dove andrai, o sommo Achille?

Achille : Vado a San Teodoro

Pannolone : E dov'è?

Achille : Dove tutti si fanno i cazzi loro.

E gli altri che fine fanno?

  • Andromaca: Andromaca si risposerà con l'avvocato Bigliozzi, suo vicino di casa, che stava pure messo bene a soldi.
  • Agamennone: perderà il suo regno a poker e finirà a fare il commentatore negli incontri di wrestling.
Omero agli Academy Awards del 1116 a.C.
  • Patroclo: Patroclo è morto! Ma l'avete letto l'articolo sì o no?
  • Elena: divorzierà da Paride dopo 4 mesi di matrimonio e scapperà con l'istruttore di sci.
  • Paride: parteciperà per ben due volte a Stranamore senza riuscire a riprendersi Elena. Priamo gli dice che non gli darà nulla se non comincia a farsi le ossa e così finirà a lavorare in un call-center.
  • Priamo: verrà operato di ernia inguinale ma vivrà fino a 146 anni, poco meno di Mike Bongiorno.
  • Ulisse: ci metterà trent'anni per riuscire a ritrovare la strada di casa. Appena arrivato ad Itaca la prima cosa che farà sarà comprarsi il Tom-Tom, le seconda beccare la moglie a letto con Abdul, fattorino del meccanico giù all'angolo.
  • Nestore: metterà la sua armatura su eBay ricavandoci appena i soldi per pagare il televisore nuovo. Morirà di parto.
  • Diomede: finirà a fare il supplente di educazione fisica.
  • Calcante: lo scorreggiante. No dai, basta prenderlo in giro.
  • Cassandra: resterà da sola e con la casa piena di gatti. Pubblicherà un libro dal titolo: l'arte di portare sfiga - Grattapacco editore.

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