Ferrovia: differenze tra le versioni

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==La ferrovia nelle arti==
==La ferrovia nelle arti==
[[File:Café Express.jpg|thumb|right|200px|La locandina di [[Café Express|un film ferroviario depressivo]] a caso.]]
{{quote|Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi: la locomotiva ha la strada segnata, il bufalo può scartare di lato e cadere.|[[Francesco De Gregori]] ultimamente soffre di diottrie...}}
{{quote|Tra bufalo e locomotiva la differenza salta agli occhi: la locomotiva ha la strada segnata, il bufalo può scartare di lato e cadere.|[[Francesco De Gregori]] ultimamente soffre di diottrie...}}
{{quote|E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano: ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infinite, sembrava avesse dentro un potere tremendo, la stessa forza della dinamite|... e [[Francesco Guccini]] si è dato agli [[LSD|acidi]]}}
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Disambiguazione – Magari hai fumato troppo. Se cercavi la gloriosa compagnia di bandiera, vedi Ferrovie dello Stato.

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Questo articolo è stato scritto da un Ferramatore, praticamente un funboy dei trenini

Quindi usa un po' di clemenza: questi loschi figuri son capaci di arrivare fino a Chernobyl solo per fotografarne la stazione. Inoltre costoro credono che il treno nella foto al lato sia una cosa tecnologicamente plausibile.

Lo "Shinkansen 700" è uno dei più moderni treni fin'ora progettati. Detto "muso d'oca" ne ha anche il colore del piumaggio ed il tipico passo: praticamente il pilota toglie e mette il piede sul freno ad intermittenza per la gioia dei passeggeri.
(Gene Kelly prima di essere travolto da un ETR 500.)

Per ferrovia s'intende quel genere di trasporti composti da una strada di ferro d'acciaio e legno, un treno, una stazione e tanta gente intenta a starsene sulle balle perché il suddetto cubo di latta non arriverà mai. Sviluppatasi a partire dal XIX secolo, nacque dall'idea di alcuni giocattolai inglesi ormai al collasso per via della saturazione del mercato modellistico riguardante navi, automi e carrozzelle varie. L'idea di costruire modelli in scala 1:1 creò un equivoco che si è protratto fino ai giorni nostri, ossia quello di credere la ferrovia un sistema di trasporto reale. Ma dato che se vai in città prendi l'auto, se vai a Parigi l'aereo, se fai una crociera (a meno che tu non abiti a Water Seven[1]) ti becchi la nave[2]; ancora non hai capito che si tratta di un modellino i cui costruttori si sono fatti prendere leggerissimamente la mano?

Storia

Le origini: Un concorso a premi a chi la spara più grossa

Come per qualsiasi invenzione non è ancora stata stabilita con certezza una data ed una locazione che siano il "punto zero" delle ferrovie. Ogni nazione (e suo ente turistico) tenta la tecnica dello "scaricabarile inverso" per attribuirsene la paternità: ossia ognuna adduce una motivazione assurda per portare a casa il brevetto dell'invenzione finché arriva Roberto Giacobbo e ci fa 27 puntate di Voyager, possibilmente aggiungendo dettagli ancora più cretini o farraginosi.

Ben lungi da essere George Stephenson (che non è un romanziere!) il primo a cui venne in mente tale prodigio, le ipotesi e gli archetipi si sprecano. Ogni nazionale può partecipare e sparare la propria vaccata:

  • Ancor prima di altri inventori, Benjamin Outram fa retrodatare la scoperta inglese dal 27 settembre 1825 all'11 settembre 1795, data di partenza del primo tram[3] minerario su rotaie metalliche. Purtroppo per lui, in quella data ci fu l'11 settembre e trovò l'ufficio brevetti chiuso per commemorazione.
  • Tedeschi ed inglesi fanno a gara a chi le spara più antiche, in un arco di tempo compreso tra il XVI ed il XVII secolo. Ogni contendente tira fuori dalla muffa il proprio modellino IKEA di ferrovia mineraria in pioppo (che in media dura circa 3 settimane), finché i tedeschi giocano il jolly: Una vetrata della cattedrale di Friburgo (datata 1315) presenta un sistema di apertura a binario e ruota ferrata[4]. A questo punto, tra le fragorose risate dei giudici, i crucchi vengono squalificati per illecito sportivo con la seguente motivazione: "Anche mio nonno lanciava i sigari in aria, ma non ha mai fatto causa alla NASA per il brevetto dello Shuttle".
    • I greci, inventori di tutto, fanno notare che già millemila anni fa avevano dotato le loro strade di particolari solchi-guida per le ruote dei carri. Ma qualcuno gli fa notare che fare le strade di Halvas non può considerarsi una vanteria, a meno di girare un film basato su "Hansel e Gretel".
    • Gli egiziani rivendicano la paternità del concetto di traversina e rotaia visto come trasportavano le pietre alle piramidi di Giza. A questo punto, in contatto medianico, interviene Ötzi asserendo di aver tirato un giorno un calcio ad un sasso rotondo che sarebbe scivolato lungo un solco. Brainstorm tra i giudici...
    • Buoni ultimi e quasi in sordina arrivano gli austriaci a segnare il match-point in zona Cesarini: Un documento sbianchettato datato 1495 riferisce del Reisszug[5], una funicolare che collegava la fortezza con il centro storico[6] di Salisburgo. Costituita primariamente da fibre di canapa, la struttura originale è purtroppo andata in fumo a seguito di vari ammodernamenti strutturali che rendono la prova del carbonio-14 pressoché impossibile. Comunque, ormai a tempo scaduto, l'Austria si aggiudica il titolo: «The Champiooons!» Sorpresa ai botteghini in un torneo in cui l'Inghilterra partiva come favoritissima, come sempre del resto.
      • Ultim'ora: In un disperato tentativo la nazionale albionica tenta il ricorso, specificando che prima dell'invenzione della locomotiva di Giorgio De Stefano la ferrovia era utile come una fioriera bucata. Dopo una febbrile riunione, la commissione viene a conoscenza di un documento storico del 1492 che attribuisce la scoperta a Leonardo Da Vinci, Massimo Troisi e Roberto Benigni. La vittoria finale, strappata per sole 3 lunghezze all'Austria, spetta dunque all'Italia. Popopopopopopo!
      ===Da Stephenson ai giorni nostri===
      Quando c'era Lui i treni arrivavano in orario.

      In qual modo sia andata in passato non è dato saperlo, resta il fatto che dal 1825 si sale in carrozza. Lo scartamento standard, adottato da Stephenson stesso, fu quello di 1.435 mm[7], ratificato alcuni decenni successivi a Berna da tutte le nazioni (come si può ben osservare) per gettare un ponte di comunicazione e fratellanza fra tutti i popoli. Ma soprattutto per evitare 4 pit-stop ai convogli in transito tra Lisbona e Mosca, consistenti nell'alzare i vagoni (a mano), cambiargli il carrello-ruote (a mano), e riabassarli (sempre a mano). Nonostante qualche intoppo tecnico, con l'inizio del '900 la ferrovia vive la sua Belle Epoque, espandendo le sue maglie in tutto il globo tranne che nelle colonie d'Africa (perché gli europei sono dei bravi ragazzi, Nessuno lo può negar!). Anche le città, prima ancora che dalle metropolitane, sono invase da reti tranviarie; persino le 4 case in montagna dove abita tua nonna avevano una rete più estesa di quella romana odierna.

      Con l'avvento dell'elettrificazione i ferrovieri ottennero numerosi miglioramenti sul lavoro, come quello di non ammalarsi più per intossicazione polmonare da fumo ma di friggere direttamente quando bisognava agire manualmente sui pantografi malfunzionanti: più rapido ed indolore. L'espansione toccò i suoi apici in Germania e nell'Europa centro-orientale; laddove per ogni strada asfaltata che collegava, ad esempio, Katowice con Cracovia (e rubava terreno a quella ferrata), vi erano 10 linee ferroviarie. Giunti ormai alla soglia di progettare collegamenti tipo Johannesburg-New York, iniziarono ad addensarsi nere nuvole di crisi. Con la concorrenza sempre più alle calcagna e la motorizzazione ormai incontrollabile, sul finire del XX secolo la ferrovia iniziava a vivere una fase di declino. Molte compagnie nazionali che non battevano più cassa provarono a scalare la finanza tramutandosi in SpA private e frammentandosi in mille pezzi. I risultati furono per lo più soddisfacenti: In Gran Bretagna ogni compagnia redigeva gli orari per i fatti suoi, senza far copiare al compagno di banco, riguardanti però la stessa linea e sopratutto... In Italia, gli illuminati e geniali[citazione necessaria] manager di giorno inauguravano il nuovo regionale a levitazione con motore warp, carrozzeria in platino, interni in visone tigrato[8], tuning firmati Abarth, borchie in argento con bassorilievi raffiguranti Mr. T che ringhia, quadri da scomaprtimento presi in stock da Telemarket e trombe da stadio pralinate di diamanti... e di notte andavano a staccare il binario 2 della tua insulsa stazione[9] per rivenderselo ai creditori, avendo perso tutti gli stipendi dei macchinisti a Montecarlo. Questi ed altri mirabolanti esempi fecero sì che in molti paesi si ritornasse al sistema statalistico mentre in altri, ormai irrimediabilmente segnati da cotante genialate, si arrivasse all'asta fallimentare. Ma ogni buon amante della ferrovia sa che il futuro non sarà fosco: Infatti in Star Trek non ci sono auto, non ci sono moto, pullman, aerei, bici, le astronavi stanno alla larga dalla Terra, ma sul globo è sempre presente uno strafottio di treni fighissimi che collegano stazioni fantascientifiche costruite col meccano.

      Titolo


      Tecnologia

      Una Schwebebahn a Wuppertal (Crukkia). La foto è caricata bene, le auto che vedete sono residutati del set di "Ritorno al futuro-Parte II".

      Quadro d'insieme

         La stessa cosa ma di più: Treno.
         La stessa cosa ma di più: TAV.
      « Passano, ancora lenti, i treni per Tozeur... »
      (Lettera di richiesta rimborso di Franco Battiato alle SNCFT (ferrovie tunisine))

      Avremmo potuto stupirvi con effetti speciali, mostrarvi un treno volante che spara raggi laser nel buio vicino alle porte di Tannhäuser Centrale, ma noi siamo scienza, non fantascienza. Sarebbe stato interessante parlare delle implementazioni tecnologiche nell'uso dei materiali per traversine (dai pavesini fino alla pasta frolla), o dei nuovi treni ecologici svedesi che vanno a merda[10] mentre gli interni di quelli nostrani fanno cagare. Ma l'ora è tarda e l'ignoranza abbonda.

      Dei tanti misteri che affollano il mondo rotabile, quello del fenomeno della TAV è sicuramente il meno compreso, di cui solitamente tutti chiacchierano in puro stile "un modo come un altro per pappare appalti su roba inutile[11] che forse vedrà la luce tra 80 anni[12]". Anzitutto la TAV non è la TAV, semmai IL tav; dato che la treno alta velocità suona un po' strano e dato che i tav, alias i pendolini esistono da almeno 50 anni. Quella di cui tutti parlano è una linea, propriamente definita LAV (e traduzioni) in qualsiasi lingua. Essa consiste in una linea di 2 binari dritta, lunga, con manco un millimetro di curva ma che purtroppo ha una mira da schifo e se la prendi per andare a Roma Termini ti trovi a fare capolinea in qualche luogo sperduto dell'Abruzzo. Vorremmo ancora allietarvi con dettagli sulla materia, ma il link in alto con la lentina d'ingrandimento disegnata non è stato inserito solamente per fare numero.

      Tipologie variabili

      Un treno in fase acuta di cosplaying da aereo. Unendo i punti da 1 a 10 scoprirai il dettaglio mancante del costume.

      Oltre al sistema classico esistono numerose variabili di sistema ferroviario, una più assurda dell'altra:

      • La Funicolare, che NON È la funivia[13], assieme con la consorella cremagliera, è una specie di ascensore inclinato che collega paesini che nessun atlante si caga con cime montuose senza il pelo d'un albero o la traccia di un sentiero. Snodi centrali delle corrispettive reti nazionali, assumono come personale guide turistiche in pensione della Torre di Pisa.
      • Così come il verbo si fece uomo antepoendo il "se" al condizionale, con il Tram il treno si fece autobus per redimere i gommati dai gas di scarico urbani. Identico al sistema ferroviario classico, quello tranviario ha solo la piccola differenza di camminare sull'asfalto. Praticamente si tratta di una complessa quanto intuile operazione di controspionaggio in mezzo al nemico.
        • Il sistema Maglev (levitazione magnetica) è composto da una calamita che funge da binario e da un cilindro d'oro[14] che funge da treno. Dato che l'oro è attratto dal magnete come Enrico Ghezzi da Amici di Maria De Filippi, il sistema è totalmente inutile.
        • La Ferrovia sospesa[15], in gergo Schwebebahn, è un avveniristico progetto in cui il treno sta sotto ed i binari sopra. Nulla di strano, d'altronde anche la posizione del missionario dopo un po' annoia[16]. Ideata da un tedesco ubriaco, essa serve per coloro che sprofondano sottoterra e spuntano in Cina. Ergo, se non siete Bugs Bunny questo genere di mezzo vi serve a ben poco.
        • La Metropoli-tana, come lascia intuire la parola, è il sistema fognario delle grandi città. Cacciatrice famelica e molto aggressiva (assieme con la consorella suburbana), la metro sviluppa la sua ragnatela secondo uno schema ben preciso, atto a catturare il maggior numero di prede possibili. Una volta catturate, esse vengono divorate e dissanguate con l'in(o)culazione di una tossina chiamata "Abonatio MetroBus".
        • La Monorotaia è la sorella tirchia della ferrovia, non a caso essa serve al massimo per farci un musical di 50 secondi. Per risparmiare sui costi questo genere di linee, che solitamente corrono in tondo, mancano anche di stazioni, personale e sistemi di sicurezza: praticamente siete sulle montagne russe. In tempi recenti è comparsa anche la creatura ibrida detta Trans Lory, nato da un rapporto non protetto tra la mono ed il tram. Privo di cavalletto, costa un occhio di riparazioni ogni qual volta prova a fermarsi, superando di gran lunga i costi d'impiantistica. Ciò dato i suoi genitori hanno deciso, non senza sofferenza, di abbattere la giovane cratura prima che raggiungesse la maturità e proliferasse.

        Dizionario gergale codice binario-italiondo

        In questa voce o sezione gli argomenti sono trattati in un'ottica geopolitica limitata

        E chi se ne frega!!! Questa è l'Italica Nonciclopedia, mica la sgorbia o la britannica?

        L'orario ferroviario è il testo sacro della Setta di Bayard ma i suoi formulari sono meno comprensibili di Rennes-le-Château per il resto degli esseri umani. Di seguito riportiamo un utile dizionario online compreso di frasi per conversazioni: