Corno: differenze tra le versioni

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Il '''corno''' (per la precisione il ''corno francese'') è uno strumento musicale presente nelle orchestre, nelle bande e sulla testa dei terribili demoni dell'[[inferno]].
Il '''corno''' (per la precisione il ''corno del Sommo'') è uno strumento musicale presente nelle orchestre, nelle bande e sulla testa dei terribili demoni dell'[[inferno]].


==Forma e caratteristiche==
==Forma e caratteristiche==

Versione delle 21:28, 20 ott 2008

Il corno (per la precisione il corno del Sommo) è uno strumento musicale presente nelle orchestre, nelle bande e sulla testa dei terribili demoni dell'inferno.

Forma e caratteristiche

Il corno appartiene alla classe degli aerofoni, in particolare alla famiglia degli ottoni, strumenti di metallo suonati facendo simpatiche pernacchiette dentro un affare detto “bocchino”, ed è costituito da un groviglio di tubi la cui disposizione è legata alle leggi del caos (teorizzate dal fisico ungherese Ambarab A.C.C. Koccò) che termina con un ampio orinatoio.

La sua stessa forma genera una delle principali caratteristiche del corno: la casualità. È infatti risaputo che non è possibile prevedere quale nota esca dallo strumento, se non attraverso pratiche di divinazione legate a culti animisti e rituali rivolti all’antica divinità egizia Ra.

Alcuni mentitori affermano che una volta hanno sentito un corno intonato: Stronzate. Il corno non può essere accordato per propria natura di strumento aleatorio e stocastico.

Il corno in orchestra

La posizione del corno in orchestra è il più lontano possibile da tutti. Il timbro del corno è molto versatile: è infatti in grado di creare atmosfere pastorali, campestri, rupestri, pecoresche, ma può anche descrivere scene eroiche, gotiche, doriche, ioniche e corinzie. Molto più spesso non fa nessuna delle due cose, e fa semplicemente cagare.

Il necessario complemento timbrico al suono del corno è dato dal ruttofono, o meglio, al ruttofono segue il bassotuba che introduce il corno; in pratica si ottengono un rutto e due pernacchie.

Il cornista

I suonatori di questo strumento sono detti cornisti, termine di origine araba che significa “coloro che mettono le corna” (da non confondere con i “cornuti”, che invece il corno se lo pigliano in culo) e sono particolarmente riconoscibili in orchestra poiché sono gli unici che si guardano attorno con aria smarrita e con lo strumento poggiato sulle gambe durante l’esecuzione, chiedendo ai loro vicini quante battute devono attendere prima di fare la prossima nota. I loro vicini simpaticamente non glielo dicono.

Nei rari casi in cui i cornisti suonano sono comunque individuabili seguendo la direzione delle bacchette lanciate dal direttore.

Il rapporto fra il cornista e Dio è molto difficile, perché “Cornista suonare ma solo Dio cosa esce fuori sa” (13-6 del Vangelo secondo Yoda). Per questo il cornista bestemmia.

Anche il rapporto con gli altri strumentisti è difficile, principalmente perché i cornisti mandano a puttane tutte le esecuzioni. Unici amici sono i fagottisti, che con il loro strumento simile ad un grande pene sollazzano il vaginesco imbuto del corno.

Il corno in banda

Il corno (e di conseguenza il cornista) in banda sono comunemente chiamati “Unpaunpa”, perché addetti al controtempo. Tuttavia sul ruolo di questo strumento nella banda esiste ancora oggi una diatriba filologico-esistenzialista, guidata da due correnti principali:

  • la prima è detta “congiuntivista”, ed afferma che "il corno in banda potesse esserci, ma è come se non ci fosse";
  • la seconda è detta “condizionista”, ed afferma che "il corno in banda ci sarebbe, ma è come se non potrebbe esserci".

Solo di recente si sta sviluppando una nuova corrente detta “indicatista”, la quale afferma che "il corno in banda c’è, ma è completamente inutile".