Zambia-Italia 4-0

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« Ed ecco il quattro a zero ad opera di Andrea Carnevale, un Carnevale per la verità particolamente abbronzato e oserei dire quasi irriconoscibile nella sua casacca arancione... »
(Bruno Pizzul rifiutandosi di accettare la realtà)
« Tsk! Quattro gol dalla Zambia! Se ci fossi stato io ne avremmo presi almeno sette... »
(Marcello Lippi su Zambia - Italia 4-0)

Zambia - Italia 4-0 è il risultato di una partita giocata nel 1988 e il punto più basso mai raggiunto dalla Nazionale di calcio dell'Italia.
Se si esclude la sconfitta con la Corea nel 1966.
E quella nel 2002.
Ah, e il 2 a 3 con la Slovacchia agli ultimi mondiali.

Per la Nazionale dello Zambia, una nazione così insignificante che i suoi stessi abitanti credono di vivere in Costa d'Avorio, fu un risultato storico: com'è consuetudine nelle colonie borboniche, l'evento venne festeggiato con cinque mesi di spari ad altezza d'uomo che ridussero di oltre ¾ la popolazione zambiana.

L'Italia alla vigilia

La Corea del Sud vinse a sorpresa la concorrenza dell'Irlanda del Nord, della Terra dei Loacker e di Bergamo bassa e si aggiudicò l'organizzazione delle XXIV Olimpiade.
A Seul, capitale cinese prestata per l'occasione ai coreani, andò in scena un grande spettacolo: fu l'edizione in cui Mila e Shiro vinsero da soli l'oro nella pallavolo e Ben Johnson polverizzò ogni record di positività ai controlli antidoping.

Grande affluenza di pubblico anche per sport minori come il curling, le equazioni algebriche, gli scacchi acrobatici, il lancio dei sacchetti dell'immondizia e il calcio, che alle Olimpiadi gode storicamente dello stessa considerazione riservata a un kosovaro sotto il governo Milošević. Per l'occasione l'Italia partecipò con una squadra molto rimaneggiata e formata in gran parte da:

Erano comunque presenti fuoriclasse del calibro di:

Il CT azzurro designato era Cesare Maldini, che però dovette dare forfait all'ultimo minuto per motivi personali (dopo lunga malattia si era spenta la sua scimmietta del deretano). Gli subentrò Francesco Rocca, un allenatore così intransigente da essersi meritato il soprannome di Maresciallo Rocca. Fanatico della disciplina e della forma fisica, costrinse i giocatori a estenuanti giri di campo, test atletici ed esercitazioni tattiche già all'aereoporto di Ciampino, mentre aspettavano di imbarcarsi.
Nonostante il torrido clima di Seul e i problemi di Ferrara con la lingua, che gli era rimasta incastrata dentro una baby prostituta coreana, la Nazionale ben figurò nelle prime uscite del girone, impattando sull'1 a 1 con il Coro della Brigata Alpina Julia e vincendo di misura col Guatemala per 15 a 2.

Le formazioni

L'Italia schierava Tacconi tra i pali; in difesa Tassotti, Ciro Ferrara, De Agostini e Hobby & Work; a centrocampo Iachini, Crippa, Cravero e consorte; in attacco Andrea Carnevale e un massaggiatore.

Lo Zambia schierava Chabala tra i pali, Bingo Bongo tra i rami, Mumba, Munsonda, Mazinga, Akuna Matata e i cinque fratelli Bwalya.

La partita

  • Per dare maggiore freschezza al gioco azzurro Rocca rileva l'impalpabile Cravero con il maratoneta Gelindo Bordin.
  • Calcio di punizione per lo Zambia. Il tiro dello specialista Ndokojo Kojo è potente e angolato e centra al plesso solare Bruno Pizzul.
  • Raddoppio dello Zambia con una punizione insidiosissima di Bwalya. Pessimo il posizionamento di Tacconi, in quel momento impegnato a posteggiare le auto nel piazzale dello stadio.
  • Quarto gol dello Zambia a opera di Bwalya. Bruno Pizzul lo sfancula in mondovisione.

I protagonisti

Nel viaggio di ritorno l'intera squadra morì in un tragico quanto casuale incidente aereo mentre si trovava su un apparecchio Alitalia a cui il pilota aveva segato la cloche prima di gettarsi fuori con l'unico paracadute. Sopravvisse solo il goleador Kalusha Bwalya, che avendo finito la settimana di ferie era già tornato al suo lavoro alla catena di montaggio della Mirafiori.

Bwalya umilia l'Italia

Voci correlate