Utente:Zurpillondo Autofranchettamente/Sandbox

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Aye Aye

Aye-aye
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Ora m'incazzo davvero!
Classificazione scientifica
Regno Sviste del Padreterno
Sottoregno Cose da sistemare
Phylum Qua e là
Famiglia Antenati di Adriano Celentano
Genere Patagarru
« È un sorcio gigante... no è un grosso scoiattolo con gli orecchioni... no è... ma che cazzo di roba è? »

L'Aye Aye, oltre ad essere una onomatopea sarda che indica spossatezza, è anche un ripugnante esserino del Madagascar. In questo luogo remoto e isolato vivono infatti specie animali e vegetali che non si trovano fortunatamente in nessun'altra parte del mondo.
Quasi certamente il buon Dio l'ha creato di venerdì, più o meno alle 17, quando oramai iniziava ad essere stanco di sfornare bestie di tutti i tipi. D'altra parte aveva appena fatto la rana del Gondwana, sempre in quel postaccio, non ci vuole un genio per capire che è il caso di lasciar perdere.

La scoperta

Lo scopritore mostra orgoglioso un cartello col bestio ritratto.
« Quando l'ho visto mi sono detto: "CARRUDDA CHE PATAGARRU!"
Poi ho parlato col nonno:
"Nonno! Te lo immagini uno sgracchiu del genere a Sirracaninu?!
Se non si comporta bene: SON CAZZOTTI PORCA TRÓIA!!!" »
(Nico racconta della scoperta.)

Ci sono momenti nella vita in cui vorresti essere da tutt'altra parte, deve averlo pensato Nico quando ha visto per la prima volta l'aye aye. Diciamocelo chiaramente: "il bestio è brutto che metà bastava". È talmente brutto che al Museo di Storia Naturale di Antalaha invece che imbalsamarlo l'hanno cremato e messo in una scatoletta col nome. L'aye aye esiste da tempo immemore, tuttavia nessuno l'ha mai classificato per timore di doverlo vedere una seconda volta. Questo prima di Nico. Ma chi è questo eroe impavido? Chi è veramente Nico?
Siamo qui per parlare dell'animale, quindi di Nico non ce ne frega un piffero. Fatto sta che ora sappiamo della sua esistenza, dovremo farcene prima o poi una ragione.





Il suo antenato

Scena di caccia del tardo Gasparrico (molto tardo).

L'aye aye gigante (Daubentonia robusta) è l'antenato dell'odierno animale, ma si è estinto da tempo, se non altro per pudore. La conferma della sua esistenza viene da una pittura rupestre rinvenuta ad Amparafaravola[1], nei pressi del Parco Nazionale di Moramanga, nella quale è raffigurato chiaramente. Tuttavia, fino alla scoperta del suo attuale discendente, si era pensato ad uno scherzo di cattivo gusto, ad opera dei soliti graffitari negri che imperversano nella regione.
Secondo una versione alternativa, mostrataci durante una puntata di Voyager - Ai confini della conoscenza, il primate sarebbe uscito dal pentolone della Strega Salamandra mentre era intenta a preparare la Carogna Meringata, antica ricetta tramandatagli da una sua prozia. A causa di una finestra lasciata aperta, e di un forte maestrale, la pagina aperta del ricettario cambiava continuamente a sua insaputa. Quindi nel pentolone finirono:

  • orecchie di pipistrello,
  • faccia di volpe,
  • occhi di gatto,
  • corpo di scimmia,
  • mani di strega,
  • coda e denti di scoiattolo.

Quando lesse che andava aggiunto il pene di Rocco Siffredi fu colta dal dubbio, poi si accorse che era finita sulla rivista porno che stava sotto al ricettario e di aver fatto così una tremenda cazzata. Ma oramai era tardi.























Precambriano

Nel precambriano non si era ancora formato Er Tufello.

Il precambriano è un lasso di tempo lungo, ma così lungo che, a un certo punto, si è domandato egli stesso:

« Ma che cazzo, non finisco più? »

Fortunatamente è giunto anche il momento in cui anche il precambriano è finito e, sfinito, si è addormentato con la segreta speranza di non risvegliarsi mai più.
Viene anche chiamato Archeozoico, dal greco "Αρχή" (Arkhē) che significa "inizio", e dal circasso "ŏƨơȉʗȣ" (OzzöЇЌ) che significa più o meno "minchia quanto fa caldo". Nonostante la sua durata si conosce veramente poco di quest'epoca, molto è stato scoperto solo a partire dalla seconda metà del XX secolo, quando il massiccio uso di droghe fece finalmente breccia nelle menti troppo conservatrici di alcuni scienziati.

Biologia

Siccome non si chiama Amedeo, il suo nome indica quasi sicuramente che ha preceduto il Cambriano, periodo in cui cominciarono ad apparire le prime forme di animali a guscio duro, come i nautiloidi (che permisero la formazione di fossili) e le escargot (che garantirono la successiva sopravvivenza dei francesi). Nel Precambriano c'era comunque molta vita, ma si concentrava in occasione di eventi speciali come l'annuale Esposizione Mondiale del Sasso, tenuta come sempre nella zona industriale di Rodinia. Era l'occasione d'incontro più attesa dai Mimimmi, forma di vita dominante sulla Terra in quel momento (prima di trasferirsi definitivamente su Marte).

I Mimimmi

Alcuni Mimimmi osservano preoccupati l'agitazione climatica che li circonda.

All'inizio del secolo che precede il successivo (uno a piacere) si supponeva che l'era Precambriana registrasse l'esistenza di sola vita batterica, questo prima della sorprendente scoperta dell'archeozoologo[a suo dire] finlandese Kimmo Nyyssönen.

« Oramai ne siamo certi, le rocce presenti nel sito possono essere datate a circa 3.800 milioni di anni fa, erano cinque da un lato e cinque dall'altro. Siamo chiaramente di fronte ad una partita a calcetto tra Mimimmi. »
(Il professor Nyyssönen annuncia la sua scoperta.)

Questi antichi organismi, composti da un'unica grossa e sudatissima cellula di circa 20 kg, provvista di due protuberanze filamentose simili ad antenne, erano probabilmente in grado di spostarsi agevolmente navigando i fiumi di lava. Una suggestiva ipotesi parla anche di mezzi pubblici, ma è ritenuta una congettura basata su elementi difficilmente riscontrabili.

Il mimillo presenta comunque un DNA complesso, con almeno una decina di nucleotidi frizzanti al punto giusto e disposti in una struttura a doppia ellisse incastrata di sguincio, forse ridondante. Un giorno un mimillo si era perso tre monomeri, era martedì, ma se ne è accorto solo nel weekend.

La piccola fauna dura

Nell'ultima parte del Precambriano, poco prima di cena, si passa ad un tipo di fauna scarsamente nota, composta da forme di vita dotate di conchiglia per proteggere i gioielli di famiglia. In forma abbreviata Vengono chiamate SSF, dall'inglese "small shelly fossils" o dall'italiano "sembrano stronzetti fossili", e sono un'importante segnale delle modalità di evoluzione degli organismi nella cosiddetta “esplosione cambriana”. Possiamo dire che ne rappresentano in qualche modo la miccia, anche se: essendo di pochi centimetri, fanno una pessima figura.
Gli SSF sono molto diversificati ma riconoscibili dall'occhio esperto, resta da capire per quale motivo un essere pensante debba sprecare diottrie su frammenti di conchiglie di circa 600 milioni di anni fa, che non ci si possono nemmeno fare le collanine per i turisti. Le SSF più conosciute, o comunque le uniche di cui si parla, seppur con immensa riluttanza, sono due:

Comunque, la grande maggioranza degli SSF è costituita da frammenti o resti disarticolati di organismi più grandi, tra cui molluschi, spugne, paperelle di gomma, bottiglie dello shampoo vuote e altre schifezze che la gente butta in mare. Seppur con minore enfasi, ci troviamo costretti a citare anche gli onicofori (che dal nome dovrebbero avere almeno un paio di buchi da qualche parte).

Atmosfera

Non è dato sapere con precisione come fosse costituita l'atmosfera terrestre, ma doveva essere particolarmente puzzolente: l'acido sudorico e l'acido petonico in essa presenti conferivano il caratteristico odore di spogliatoio del Galles al termine del torneo 6 nazioni. L'ossigeno respirabile, allo stesso modo, doveva essere scarsissimo. Ma non c'era nessuno a respirarlo e ciò, in prospettiva futura, sarebbe stato un bene: non essendo minacciato da predatori o antagonisti, l'ossigeno prosperò indisturbato, moltiplicandosi e diffondendosi un po' ovunque. A un certo punto c'era tanto ossigeno, che nessuno respirava, completamente inutilizzato. Pur di fare qualcosa, l'ossigeno si attaccò un po' ovunque, specialmente al ferro, creando per conseguenza montagne di ruggine, brutte a vedersi e prive della benché minima utilità. E ancora non era niente: quando l'ossigeno scoprì di potersi combinare anche col carbonio, apriti cielo! Monossido e anidride fecero elevare l'inquinamento a livelli che sarebbero stati eguagliati solo nel XXI secolo. La conseguenza fu una serie di blocchi del traffico e limitazioni alla circolazione il cui unico effetto fu quello di far imbestialire ancora di più la già esasperata opinione pubblica.

Note

Template:Legginote

  1. ^ esiste davvero!
  2. ^ per essere più chiari è come un'armonica a bicchieri... vabbè, è praticamente una fila di bicchieri uno dentro l'altro (ma cazzo, se vedete una parola nuova andate ad informarvi pigroni che non siete altro)
  3. ^ così so' bravi tutti, questa la sapeva pure mio nipote!