Utente:Tonycocchi/Sandbox

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ARTICOLO DA SCRIVERE: "Disfida di Barletta"

Due prodi cavalieri che si sfottono facendosi il verso a vicenda.
« Ah ah ah! Italiani! Pizza, spaghetti, mandolino! Eh eh eh! »
(Cavalieri francesi prima della disfida di Barletta)
« Ah ah ah! Francesi! Formaggio che puzza, ricchioni, PERDENTI! Eh eh eh! »
(Italiani dopo la disfida di Barletta)


La Disfida di Barletta è una rissa famosa avvenuta, come dice il nome, a

Trani, in Puglia, nell'anno del Signore 1503, e in quello della Gentil Consorte 1504 e mezzo.

L'evento, malgrado la spassosità e l'esemplarità, non è riportato sui libri di storia italiani per non inculcare ai giovani altri motivi per sfottere i francesi oltre a quelli che ben conosciamo, nè sui libri di storia francesi per ovvie ragioni. In compenso lo trovate su tutti i libri di storia inglesi, perchè gli inglese se le fanno sempre volentieri due risate sugli odiati mangialumache.

Si trattò di un multiplo tenzone, sponsorizzato dalla Gatorade, tra la nazionale dell'esercito francese e una rappresentativa italiana di all-stars provenienti da tutta la penisola (a quel tempo l'Italia non esisteva ancora), vinta dagli italiani per 13 a 2.

Contesto

Tanto tanto tanto tempo fa, mese più mese meno, l'Italia non aveva uno stato tutto suo, ma solo tanti piccoli staterelli più o meno idioti che ad ogni invasore straniero venivano più o meno piallati e sottomessi, e questo capitava non di rado visto che a quei tempi la penisola era in pratica il lenzuolo troppo corto sul letto delle potenze europee: tira di qui, tira di là, prima un padrone, poi un altro e così via...

È durante una delle solite baruffe tra Spagna e Francia per spartirsi la Terronia che capitò il fattaccio. Gli spagnoli, troppo pigri per fare da sé, adoperavano spesso nelle loro fila soldati italiani per vincere le battaglie, con grande sprezzo dei francesi, che pure se perdevano ogni singolo scontro, almeno lo perdevano tutto da sé.

=== La cantina della

sfida ===

La faccia dell'infuriato Prospero Colonna quando gli fu riferito degli insulti dei francesi.

Nel febbraio 1503, dopo aver preso le solite giuste sberle[1], alcuni nobili francesi vennero fatti prigionieri dagli spagnoli e dai loro sgherri italici.

Siccome erano i tempi bui del medioevo, allora i prigionieri, anziché denudarli, ammucchiarli e scattarsi foto ricordo con loro, li si trattava con dignità e rispetto[2]; quindi alcuni di questi, in attesa che i danarosi parenti pagassero il loro riscatto, vennero invitati dai vincitori spagnoli ad una cena cordiale in una taverna di Barletta dove c'era il vino buono.

Tra questi vi era il cavalier La Motte, detto "Bob La Mossa" per il sinuoso movimento di anche che faceva quando ballava la disco music.

Forse per l'alcol, forse per il suo essere uno snob, forse perchè il suo paese era unito e si sentiva in diritto di sfottere i divisi italianucoli, cominciò a sfottere i soldati italiani che gliele avevano suonate manco un giorno prima.

« Sono solo dei culacchioni vaccomandati, e non è nemmeno vevo che cucinano bene come dicono! »

Gli spagnoli allora andarono a fare la spia al comandante degli italiani, che mandò un galoppino a chiedere a Bob se ora, non più sbronzo, aveva il fegato di ripeterlo.

« Confevmo quanto dissi! »

Al che persino il galoppino gli sputò in un occhio e se ne andò con le seguenti parole.

Non si poteva lasciare la cosa impunita!

Così, per l'onore e la gloria, e un intero prosciutto di Parma messo in palio, si decise che ci sarebbe stata una sfida tra italiani e francesi. Visto che il calcio non era stato ancora inventato, né tantomeno il calciobalilla, si decise di fare all'antica: con spade, asce, mazze ferrate e vergate sul membro.

Sarebbe stato un tredici contro tredici: Francia vs I migliori cavalieri d'Italia[citazione necessaria]

Le formazioni in campo

File:Berlucorna.jpg
Questo NON È un prode cavaliere italiano...

Italian All-Stars

La formazione italiana allenata da Prospero Colonna, allievo dell'allora già vecchio Carlo Mazzone, scese in campo con il 5-4-3-1

  • Ettore Fieramosca - Originario di Capua, capitano del team e interpretato secoli dopo da Bud Spencer, per la qual cosa ancora si vanta lassù in Paradiso.
  • Francesco Salamone - Originario della Sicilia, chiamato affettuosamente "Salamino" dai compagni di squadra dopo che questi, nelle docce, scoprirono che ce l'aveva piccolo.
  • Marco Corollario - Impiegato del catasto di Napoli e cavaliere a tempo perso.
  • Riccio da Parma - Cavaliere professionista, coi soldi della vittoria poté finalmente comprarsi una piastra per risolvere il suo sfigurante problema di ricci ribelli.
  • Guglielmo Albimonte - Palermitano, si presentò alla sfida con la coppola in testa e lo scacciapensieri cercando di incutere timore ai francesi; in realtà era un ex-collaudatore di materassi diventato cavaliere per corrispondenza.
  • Mariano Albignente - Salernitano, sanza infamia e sanza lode.
  • Ludovico Abenavolo - Aversano, ma di origini ugro-finnico-normanne.
Questo invece si!
  • Fanfulla da Lodi - Lodigiano, ma più probabilmente un teletubbies col nome che si ritrova.
  • Romanello da Forlì - Forlino, ma non per colpa sua.
  • Giovanni Capoccio - Abruzzese, orbo e con l'alito cattivo, reclutato solo per non farla sembrare troppo una nazionale di terroni.
  • Maiale da Troia - Se nel suo caso come si suol dire "Il nome è un programma", costui doveva essere il puttaniere del gruppo.


Come potete notare, quasi nessun polentone, ma non certo perchè già allora esistevano i leghisti che dell'onore dell'Italia se ne fregavano. I cavalieri padani erano stati chiamati per la sfida e risposero con piacere all'appello, ma non poterono scendere perchè la Pianura Padana era allagata e i barcaioli facevano prezzi che erano vere ladrate!

Solo il lombardo Fanfulla riuscì a passare a nuoto perchè si era portato da casa i braccioli.

Francesi

Il solito mucchio di perdenti: senza colonie da cui reclutare pompatissimi

cavalieri di colore, non avevano alcuna possibilità, ma visto l'ego tipico di quegli snob, non se ne accorsero. Schierati con l'1-1-1-1-1-1-1-6 perchè sottovalutavano troppo i loro avversari.

Risparmiamoci la descrizione di questi tredici e passiamo direttamente a quando combattono.

La disfida

"Parbleu! Guavdate che ove sono! Devo scappave!" - Cavaliere francese alla Disfida una volta vista la malaparata.

Il luogo scelto per la sfida fu una spiaggia vicino Trani, che fece registrare il tutto esaurito tra gli spettatori: un paio di famigliole di bagnanti svedesi in vacanza, un venditore ambulante di cocco ottomano, e un paio di dozzine di bovari e pecorari pugliesi venuti dalle campagne a fare il tifo per l'Italia.

Fatta firmare a tutti la rinuncia all'assicurazione, gli arbitri diedero il via alla contesa.

I cavalieri francesi caricarono superbamente lancia in resta, ma gli italiani adoperarono un ben diverso stratagemma. Anziché caricare, li aspettarono, poi mentre stavano per schiantarsi contro di loro, si aprirono in due gruppi con un "Olé!"[3]: di conseguenza, i francesi cercarono di frenare, ma uno di loro non ci riuscì in tempo e venne squalificato per essere uscito fuori dal ring.

Già uno in meno!

Nella battaglia che seguì, un paio di italiani vennero disarcionati, ma resero pan per focaccia mettendo lo sgambetto ai cavalli dei francesi, i quali ruzzolarono giù faccia nella sabbia, restando incastrati come struzzi.

I francesi vennero pestati uno dopo l'altro, e quel coglione di Bob la Mossa già nelle prime fasi, steso da un cazzotto in testa di Ettore Fieramosca.

Il punteggio finale fu di tredici a due, ma solo perchè Maiale aveva abbandonato il campo per imboscarsi con una giovin contadinella del loco, mentre Romanello da Forlì si era ritirato perché aveva rischiato di soffocare per un morso di cocco finitogli di traverso (non si deve fare spuntini durante i tornei!).

Conseguenze

  • I francesi persero: come al solito.
  • Gli italiani fecero bella figura: a volte capita.
  • I francesi erano così convinti di vincere che si presentarono sul campo senza i soldi per pagarsi il riscatto in caso di sconfitta; come punizione vennero tenuti a macero nel sangiovese per una settimana e costretti poi a pagare una mora salatissima.
  • Ettore Fieramosca, capitano dei vincitori, ottenne un contratto da 2 milioni di scudi a stagione per giocare nell'esercito inglese, e l'allenatore Prospero Colonna ricevette altresì offerte dai migliori eserciti d'Europa.
  • I comuni di Trani e Barletta litigano tutt'oggi sull'attribuzione della disfida. Probabilmente presto si dirimerà la contesa con una sfida tra i tredici migliori tranini e i tredici migliori barlettesi a una gara a vino e salsicce.

Note

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  1. ^ Sono francesi insomma
  2. ^ Che barbarie!
  3. ^ Strategia suggerita loro dagli alleati spagnoli


ARTICOLO DA SCRIVERE: "Cazzotto in testa"



ARTICOLO DA SCRIVERE: "Libertà di espressione"

« Per me Vasco Rossi è morto musicalmente già da tempo... »
« Per me Vasco Rossi............. »
« Secondo me dovrebbero proclamare santo Hitler! E già che ci siamo, dovrebbero dare un Oscar a Scamarcio! »
(Le spaventose e illimitate possibilità della libertà d'espressione)
« A che mi serve quando ho questo così bel governo e le sue tv che pensano al posto mio? »
(Idiota su Libertà di espressione)

La Libertà di espressione è una della grandi piaghe del XX, del XXI e del XXL secolo.

Trattasi nello specifico del principio in base al quale qualunque coglione può dire qualunque coglionata, per quanto grossa sia, a chiunque, anche se a questi farebbe piacere riprodurre il traforo del Sempione nel suo cranio con un trapano elettrico.

Note

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ARTICOLO DA SCRIVERE: "Hyde & Closer"


« Teddy! »
(Bimbaminkia su orsetto di peluche)
« Cazzo! »
(Tu su orsetto di peluche mafioso armato di motosega)
« E dove hai lasciato il dottor Jeckill? »
(Freddura su Hyde)
« Shun-boy! »
(Hyde ogni volta che deve salvare il culo al protagonista)
« Significa che se penso sia possibile... posso schivare le pallottole? »
(Closer su basilari della magia)
« Non dire boiate. »
(Hyde in rispota alla precedente e prima di fare il culo a strisce a qualuque avversario.)
« Dopo averti ucciso ed essermi impossessato del tuo potere renderò viva la mia bambola e andremo a pomiciare a Tahiti, giusto tesoro? »
(Tizio con seri problemi mentali su Closer)


Hyde&Closer è una popolare fiaba della buonanotte giapponese, scritta e disegnata da Haro Proraso, infatti ha per protagonista un tenero orsacchiotto di peluche abbigliato come un malavitoso americano anni 30. In realtà il protagonista sarebbe l'umano che gli sta accanto (incollato come una remora per la precisione perchè senno creperebbe in due istanti), ma è talmente schiappa che non conferire al suddetto orsacchiotto il titolo di protagonista è un'offesa alla decenza.

Note

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ARTICOLO DA SCRIVERE: "AO NO EXORCIST"

« Exorcizamus te, omnis immundus spiritus, omnis satanica potestas, omnis incursio infernalis adversarii e bla bla bla bla bla... »
(Un esorcista da quattro soldi)
« PRENDERÒ A CALCI IN CULO SATANA! »
(Un buon esorcista nato)
« Yuki-chan! Rin! »
(La fangirl di turno (vedi anche Hinata in Naruto o Orihime in Bleach)
« Il figlio di Satana che vuol fare l'esorcista? Beh, meglio di DJ Francesco che vuol fare il cantante comunque... »
(Mefisto Feles su Rin Okumura)



Ao no Exorcist, alias Blue Exorcist, alias L'Esorcista Blu (perchè il rosso non fa più tendenza) è un manga per ragazzi scritto da una ragazza[1].

Note

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  1. ^ Scommetto non lo sapevate esistessero anche le mangaka femmine, eh?

Grassetto