Studio Aperto è un telegiornale in programmazione su Italia 1, purtroppo, che trasmette notizie di cui a nessuno importa, eccetto forse al suo proprietario, uno dei sette nani.

File:Ccc.JPG
Una tipica notizia di Primo Piano
« E' sempre più difficile capire quando finisce Beautiful e quando comincia il tg. »
(Nicoletta Paciaroni)
« Più eccitante di "Mediashopping", ma meno di "Meteo 5"! »
(Woody Allen)

Aspetti controversi e critiche

Questa sezione è stata oscurata nella pagina ufficiale di Wikipedia, in quanto ritenuta "non dimostrabile" e "priva di fonti". E così la pagina di un'enciclopedia on line, tralascia di proposito l'aspetto per cui Studio Aperto è maggiormente conosciuto. Invitiamo tutti gli utenti privi di fette di salame davanti agli occhi dire he le cose che leggeranno non sono vere. Non presentiamo fonti per le cose che scriveremo, tanto lo sapete tutti che sono vere.

La particolare scelta stilistica del tg, voluta da Mario Giordano, è oggetto di numerose critiche, talvolta caratterizzate da indignazione, da parte degli spettatori e riguardanti più aspetti. Ciononostante, l'audience non sembra risentirne, favorita anche dal fatto che il tg gode di una favorevole collocazione oraria alle 12:25 (cinque minuti prima dell'altro telegiornale della stessa fascia, il Tg La7).

  • Dal punto di vista delle trattazioni sui temi politici, il tg sembra denotare una tendenza verso lo schieramento di centro-destra, testimoniato oltre che dalla multa dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni anche dalla notevole sufficienza - spesso condita con una punta di ironia - con cui nei titoli di testa vengono presentate e commentate le affermazioni sui vari temi dei politica e le iniziative da parte di esponenti del centro-sinistra. Esempio emblematico può essere l'introduzione nei titoli di testa (testualmente: "L'ultima di Caruso? S'è barricato con i clandestini") della notizia sulla protesta del deputato di Rifondazione Comunista Francesco Caruso che il 9 dicembre 2006 si autorinchiuse all'interno di un Centro di permanenza temporanea per denunciare all'opinione pubblica le condizioni disumane di trattamento e soggiorno degli ospiti. Ancora, il 24 gennaio 2007, la testata ha presentato in maniera piuttosto approssimativa (testualmente: "L'ultima dei comunisti? Basta con i film Usa") la proposta fatta nei giorni precedenti da alcuni deputati, sempre iscritti a Rifondazione comunista, di riservare un terzo dei film in uscita nei cinema a produzioni italiane. I "collegamenti con la redazione" per commentare la giornata politica (compreso gli esempi poc'anzi citati) appaiono sotto questo punto di vista meno singolari riguardo la completezza e il registro espositivo e questo aspetto rende la testata meno orientata rispetto ad altre realtà informative televisive famose per essere caratterizzate da una forte problematica in questo senso.
  • Quasi quotidianamente, alcuni titoli di testa sembrano utilizzare un registro di esposizione decisamente singolare, caratterizzato da un registro piuttosto approssimativo, sufficiente e talvolta discutibilmente ironiche anche per altri temi non riguardanti la politica e le affermazioni di esponenti del centro-sinistra. Per citare un esempio, il 23 gennaio 2007 un titolo recitava testualmente "Ora tutti imitano Lapo (guardate come fa ridere)" la notizia che consisteva nella riproposizione di alcune imitazioni su Lapo Elkann, in quei giorni impegnato nella presentazione di una sua linea di vestiti. Questo stile si limita alla sola presentazione nei titoli di testa, mentre nei servizi il linguaggio e il registro appaiono decisamente meno approssimativi, soprattutto per temi meno spensierati diversi da quello dell'esempio citato.
  • Molto spesso le notizie presentate si occupano di temi considerati da molti spettatori di interesse molto discutibile e non importanti per un telegiornale di informazione quotidiana che si possa definire completo. I temi maggiormente trattati in tal senso sono: le vicissitudini dei personaggi dello spettacolo e dei reality show (vicende amorose, vacanze, progetti lavorativi presenti e futuri, iniziative personali), presentazione e notizie sugli attori comici (particolarmente quelli di Zelig e dei film di Natale, come Massimo Boldi o Christian De Sica), storie ed iniziative legislative legate ad animali (solitamente cani o gatti) o semplici riproposizioni commentate di servizi viste nelle puntate passate di Striscia la Notizia o Zelig o comunque di altri programmi - con una netta prevalenza di quelli targati Mediaset. Alcuni spettatori hanno lamentato come questo genere di servizi rubi spazio per un adeguato approfondimento o addirittura la trattazione tout-court ad altri argomenti ritenuti più interessanti e coerenti in virtù di una informazione completa, considerando soprattutto che i temi trattati hanno già ampio spazio in rotocalchi appositi dedicati alla cronaca mondana e scandalistica (per esempio, Verissimo o La Vita in diretta). Per citare un esempio, l'11 luglio 2006, il tg ignorò completamente l'annuncio della morte del fondatore e cantante dei Pink Floyd, Syd Barret, avvenuta il 7 luglio precedente ma parlò in maniera completa dell'ennesima confutazione su un possibile complotto celato dietro la morte di Lady Diana affermato in un libro scritto e pubblicizzato da un ex guardia del corpo di Diana: il fatto che questo genere di rivelazioni non è nuova alla ribalta giornalistica e spesso non portano con sé fatti rilevanti a sostegno avrebbe potuto suggerire, giornalisticamente parlando, una trattazione molto meno ampia rispetto alla scomparsa di Barret. In alcune edizioni sono inoltre apparsi servizi volti a pubblicizzare libri o articoli su complotti, dedicati alla morte di Lady Diana piuttosto che all'11 settembre o allo sbarco sulla Luna, che spesso si sono successivamente dimostrati come l'ennesimo tentativo, da parte di chi li scrive, di speculare e lucrare su teorie suggestive per la loro "scomodità" ma prive di alcun fondamento sostanziale inconfutabile. Questo tipo di notizie spesso sono presentate tra due servizi riguardanti vicende più drammatiche e di rilevanza molto più ampia e oggettiva - contrasto anche esso oggetti di critiche.
  • A propositto della trattazione sul gossip, la testata compie sistematicamente servizi dedicati ai calendari sexy delle varie attrici e showgirl - molto spesso corredati da immagini dei backstage - contenenti nudi ma prive di qualunque censura nonostante il tg vada in onda nella così detta "fascia protetta". Questa ripetuta violazione costa alla testata sanzioni da parte dell'Authority delle Comunicazioni, oltre che fortissime pressioni da parte del Moige e attacchi satirici da parte di trasmissioni come Quelli che il calcio o Mai dire domenica. Ad aggravare questo aspetto v'è la riproposizione, nei mesi successivi, delle suddette immagini come fonte di repertorio cui attingere quando si riparla dell'attrice/showgirl in questione. Ad esempio, in tutti i servizi dedicati a Sabrina Ferilli o Monica Bellucci indipendentemente dell'argomento cui si parli vengono riproposte le immagini dei loro calendari (risalenti anche a diversi anni addietro) per inframezzare le inquadrature relative all'argomento contingente e "rompere" il commento del giornalista che cura il servizio.
  • Alcuni telespettatori si sono lamentati per il fatto che i servizi di cronaca - molto spesso trattati nella testata - tendano a rappresentare i fatti con una drammaticità molto poco oggettiva e ritenuta perciò fuori luogo per un telegiornale, esaltando gli aspetti più intimi e tragici degli avvenimenti molto spesso a discapito delle informazioni oggettive. Talvolta le parole del giornalista sono accompagnate da un supporto musicale (sonate di pianoforte, se si vuole diffondere un senso di tristezza oppure musiche più incalzanti, come i violini di Psycho nella famosa scena della doccia, se invece si vuole che lo spettatore percepisca un senso di angoscia, oppure Profondo Rosso) per rendere ancora più significativo e "cinematografico" il servizio. Ancora, quando si parla di persone decedute in fatalità, incidenti o malattie, il commento musicale associato alle immagini di una macchina accartocciata o di una bara o delle persone in lacrime al funerale sembrano dare al montaggio un taglio quasi "cinematografico", quando dovrebbe essere un normale servizio di cronaca. Le musiche poi vengono talvolta, in modo molto drammatico, interrotte per lasciar spazio alle urla dei parenti durante i funerali, o per accentuarne i singhiozzi durante le interviste. Anche il montaggio sembra quindi teso in tal senso ad esaltare aspetti secondari, come il dolore privato dei parenti delle vittime: sono apparse diverse volte inquadrature sugli occhi in lacrime degli intervistati con inquadrature più lunghe e silenziose quando l'intervistato non riusciva più a parlare dal ricordo della tragedia. Non raramente, nel trattare gli anniversari di eventi tragici (terremoti, incidenti, esplosioni, crolli, ecc...) i servizi relativi tendono a presentare una semplice riproposizione di immagini relative all'evento stesso (ad esempio, i funerali e il dolore dei parenti) piuttosto che la situazione logistica e architettonica sulla ricostruzione, aspetto di valenza più concreta e importante. A proposito delle frequenti interviste ai parenti delle vittime degli avvenimenti tragici, si sono sollevate molte lamentele non soltanto per il fatto che non è considerato professionale (oltre che deontologicamente corretto) porre domande molto private a persone ancora pesantemente sconvolte da una recente perdita così traumatica ma anche per il contenuto piuttosto "scontato" e ovvio in previsione delle risposte: tipica è la domanda "come si sente?" rivolta a persone che hanno appena perso un parente o un amico. Anche il linguaggio è stato lamentato come troppo personale per un semplice servizio di cronaca giornalistica: vengono infatti usate dai giornalisti frasi di circostanza come "aveva tutta la vita davanti a sè" o "sognava di diventare medico/avvocato" che hanno non molto a che vedere con un taglio oggettivo nel registro di descrizione giornalistica. Sebbene questi espedienti siano utilizzati da diversi giornalisti della redazione, Alessandra Rolla vi ricorre con una sistematicità capace di rendere i suoi servizi (dedicati quasi esclusivamente a giovani morti in fatalità o per disgrazia) più singolari degli altri, in particolare per l'uso della musica di sottofondo; a questo va aggiunto il tono di voce della giornalista, spesso sommesso e triste (unito ad un uso esasperato delle vocali aperte), condito da commenti non idonei ad uno stile giornalistico: oltre già citato "era così bella", è facile che la giornalista usi espressioni come "sotto un triste cielo grigio" oppure "questa mattina ci sarà un banco vuoto in quella classe, simbolo che domani non tornerà più a giocare coi suoi amici". Questo taglio eccessivamente emotivo e poco cronachistico (le classiche informazioni riguardanti un fatto di cronaca - chi, come, dove, quando e perché - vengono messe in secondo piano rispetto alle reazioni dei parenti o degli amici) ha guadagnato alcune critiche. Un esempio in questo senso è testimoniato dai numerosissimi servizi realizzati sul rapimento e l'assassinio del piccolo Tommaso Onofri in cui si mostrava la camera vuota dove viveva il bambino, di sicuro impatto emotivo ma dal valore informativo alquanto dubbio e limitato, tenuto anche conto del fatto che sono andati in onda dopo il collegamento in diretta sul posto con un altro inviato e il reportage di cronaca relativo allo stesso argomento. Inoltre la giornalista approfitta delle ricorrenze di eventi tragici per riproporre immagini relative a quel fatto utilizzando la ricorrenza quasi come un pretesto per mostrare le foto delle persone decedute, immagini del funerale o interviste ai parenti, a scapito talvolta dell'interesse. Ad esempio, il 26 dicembre 2006, in entrambe le edizioni del tg, è stato ricordato il secondo anniversario dello tsunami del sud-est asiatico e i due servizi relativi hanno dedicato buona parte del loro spazio ad una coppia di sposini in luna di miele che vi persero la vita: nel servizio realizzato dalla Rolla vi era un'intervista al padre che, dopo pochi secondi, ha smesso di parlare, sopraffatto dall'emozione (e successivo primo piano sui suoi occhi). Lo stile dei suoi servizi ha fatto emergere non poche perplessità ai telespettatori, probabilmente convinti che la giornalista tenti di spettacolarizzare le vicende di cronaca e suscitare commozione o tristezza nei più sensibili. La giornalista, messa al corrente di queste critiche tramite alcune segnalazioni sul sito di Tv Sorrisi e Canzoni non ha commentato o giustificato il suo stile. La Rolla è stata "simpaticamente" ribattezzata su internet Rollafunebre (citazione tratta da "Attila Flagello di Dio") o Dio Anubi.
  • Alcuni servizi (realizzati soprattutto da Angelo Santoro) si occupano di filmati, fenomeni o invenzioni particolari, recuperati tramite internet. È capitato però che le immagini proposte fossero vecchie di diversi mesi, se non di anni, o che venissero spacciati per veri alcuni fotomontaggi o burle che invece sono ben note alla comunità web. Ad esempio, nel 2005 venne trasmesso un servizio che parlava di alcune curiose invenzioni provenienti dal Giappone, presentandole come una novità quando in realtà le immagini erano tratte da una presentazione in Microsoft Power Point che circola sulla rete da diversi anni e i prodotti reclamizzati sono stati realizzati esclusivamente con intenti umoristici. Se si pensa che probabilmente un'ulteriore ricerca sul web avrebbe chiarito meglio la natura della fonte, potrebbero emergere alcuni dubbi sulla cura e professionalità con cui i giornalisti si preoccupano di verificare l'attendibilità e la natura delle fonti delle loro notizie. Ancora, è recente il caso del ritrovamento su un quaderno di un bambino di un giuramento di obbedienza alle leggi del "branco" che sebbene si trattasse del giuramento dei lupetti, i giovani scout, è stato presentato come un supplizio cui sarebbe stato obbligato il bambino stesso durante il soggiorno in un orfanotrofio; [1] Striscia la notizia ha scoperto ciò. Nel mese di dicembre 2006 la testata ha cominciato ad impegnarsi in tal senso con un servizio circa alla settimana, definendo internet come una fonte inesauribile di interesse e fonti. L'oggetto di questi ultimi però oltre ad essere lamentato come sciocco - dal punto di vista per così dire "comico" - e di poverissimo interesse è anche additato di anzianità mensile - se non annuale - che non sembra sposarsi con la simultaneità tipica della rete.
  • Singolare per profondità e accuratezza l'attenzione riservata alle notizie meteorologiche. Nella scaletta con cui vengono presentate le notizie, il collegamento con l'esperto che spiegherà la situazione meteorologica (si alternano Andrea Giuliacci, figlio di Mario, Paolo Corazzon e Flavio Galbiati) è sovente articolato in più parti distinte e talvolta lontane alcuni minuti tra di loro nonostante ci sia uno spazio tutto dedicato alla fine del tg. Questa eccessiva religione è stata però lamentata come ridondante ed eccessiva dal punto di vista televisivo. L'importanza posta verso il meteo è testimoniato anche dall'importanza data a situazioni climatiche piuttosto naturali, come un caldo molto afoso d'estate o una giornata molto rigida condita da neve e pioggia d'inverno. Le situazioni climatiche più singolari, come giornate con temperature molto differenti dalla media stagionale hanno talvolta anche aperto la scaletta delle notizie, nonostante siano eventi naturali che si verificano ogni anno. Infine, capita che vi sia uno spazio appositamente dedicato a collegamenti in diretta - della durata di pochi secondi - con più giornalisti dalle zone più importanti sparse per il paese per chiedere appositamente la situazione meteorologica momentanea della zona dalla quale sono collegati.
  • Il tg presenta e approfondisce buona parte degli argomenti in scaletta attraverso collegamenti in diretta dal luogo dell'avvenimento (infatti molti sono gli inviati dalle principali città italiane). Oltre al fatto che in alcuni spettatori questa scelta è stata lamentata come poco utile per vicinanza verso il luogo (tanto per citare un esempio, nel mese di novembre 2006, per parlare di un argomento accaduto a Livorno, il conduttore si è collegato di diretta con un giornalista da Roma) il tempo a loro dedicato appare però piuttosto insufficiente a spiegare in maniera dettagliata la situazione che sono chiamati a spiegare e forse non a caso alcuni collegamenti sono stati additati come molto poveri dal punto di vista cronachistico oltre che di interesse strettamente giornalistico. Peraltro il collegamento viene spesso bruscamente interrotto per motivi di tempo dal conduttore, comportamento che ha guadagnato molte critiche in virtù del fatto che lo scarso tempo concesso al giornalista spesso lamenta mancanza sull'informazione dell'avvenimento trattato. Il pubblico s'è soventemente lamentato anche di non riuscire a comprendere uditivamente le parole dell'inviato. La rigidità espressa tende quasi a suggerire che le uniche fasi di interazione tra il conduttore e l'inviato sembrano essere delle domande già scritte, al di fuori delle quali il conduttore non ha più obblighi verso l'inviato, se non il rispetto della tempistica e la chiusura del collegamento, a tutto discapito del senso di presenza e di attualità che probabilmente si cerca attraverso questo modo di presentare le notizie. Non è raro infatti sentire il conduttore/conduttrice intromettersi sulle sue parole, esclamando parole come "certo!" oppure "sì", aspetto che sembra denotare non proprio approvazione quanto poco tempo a disposizione; è capitato inoltre che il conduttore/conduttrice iniziasse a parlare sopra il collegato, ringraziandolo e salutandolo anche quando questo tenti di continuare a parlare magari anche alzando la voce fino a venire quindi "tagliato" dalla regia. È perciò piuttosto curioso il fatto che nonostante all'inviato non venga lasciato il tempo di raccontare subito integralmente le notizie raccolte il giornalista gli chieda di "rimanere in collegamento, nel caso ci fossero ulteriori aggiornamenti" (frase sistematicamente ripetuta quasi tutte le volte, nonostante si sia verificata molto raramente). Molto singolare, fino talvolta a sembrare grottesca, è la frase con cui vengono chiusi i collegamenti: quando si tratta di inviati sul luogo di un fatto, il collegamento spesso termina con il già citato invito a rimanere in collegamento, ma quando invece in collegamento c'è un medico, un meteorologo o qualunque altro esperto il giornalista in studio chiude con commento alla notizia, che talvolta vuole essere simpatico (nel caso di notizie riguardanti argomenti leggeri) altre volte è un invito a "sperare che la situazione si risolva" (nel caso opposto): emblematico di questa osservazione è il fatto che se l'inviato termina il collegamento con un argomento non uguale a quello con cui aveva aperto il collegamento il conduttore sembra trasmettere una sorta di difficoltà.
  • Tra i vari conduttori, figura Benedetta Parodi, moglie di Fabio Caressa di SKY e sorella di Cristina, conduttrice del TG5 (nonchè moglie di Giorgio Gori, ex direttore di Canale 5): questa parentela, unita all'incapacità della conduttrice lascia ampio spazio al fatto che la conduzione le sia stata affidata in seguito ad una raccomandazione. La Parodi, infatti, durante le sue conduzioni non ha dimostrato una lettura fluente e una pronuncia corretta dei nomi propri (errori a cui la giornalista reagisce spesso con un sorriso e un ondeggiamento del busto in avanti), oltre a mostrare una certa difficoltà a destreggiarsi con i banali e frequenti inconvenienti tecnici tipici dei tg: è evidente il suo imbarazzo quando un servizio non parte oppure le viene chiesto, per motivi registici, di leggere una notizia prima di un'altra, casi in cui la giornalista sembra cadere in uno stato di forte ed esplicita difficoltà. Non sembra fare eccezione dai suoi colleghi nel trattamento non molto fortunato ed accettato verso i collegati in diretta. Marchio di fabbrica della Parodi, al di là delle pettinature orribili e della voce fastidiosissima, sono i suoi continui strafalcioni, il suo ondeggiamento in avanti e i sorrisi che elargisce dopo ogni suo errore.
  • Molto spesso, l'edizione delle 18:30 contiene in parte quasi totale riproposizioni integrali dei servizi andati in onda nella puntata delle 12:25 o di altri programmi. Se si considera che l'edizione notturna ("La Giornata") è una rassegna dei servizi più importanti andati in onda nella giornata appena conclusa si potrebbe affermare che praticamente l'unica edizione su cui si compie un lavoro giornalisticamente aggiornato è quella delle 12:25. Questa scelta di riproposizione così estesa e sistematica è unica nel panorama giornalistico televisivo italiano.
  • Nonostante i giornalisti siano pagati anche per recuperare immagini da mandare in onda, spesso Studio Aperto ricorre a Youtube o ai video in streaming che si possono trovare sui siti della Rai, Mediaset e quelli dei loro programmi (es. Le Iene o Striscia La Notizia): in questo modo servizi di attualità o più frivoli sono corredati da immagini dalla qualità molto scarsa, che, ingrandite per adattarsi alla dimensione di uno schermo, risultano spesso sgranate, incomprensibili e fastidiose per chi le vede a casa. Tempo fa, per mostrare il video di un arbitro (che avrebbe esultato al gol di una delle due squadre) fu mandato in onda uno spezzone di pochi secondi per un numero imprecisato di volte, senza che risultasse chiaro il gesto; tale spezzone, anzichè essere ricavato dalla trasmissione ufficiale, era stato preso da Youtube.
  • Il tg ha iniziato dedicare quotidianamente un servizio ai cosiddetti "tormentoni" diffusi tramite internet e Per fare ciò - come specificato nel paragrafo precedente - si utilizzano video tratti da Youtube. Molto spesso però anzichè citare veri tormentoni (come Germano Mosconi o la Coca Cola con le Mentos) Studio Aperto eleva a tormentoni episodi sconosciuti ai più, come una parodia di una canzone di Tiziano Ferro (mai sentita, ma centrava con Vallettopoli, a cui Studio Aperto ha dedicato moltissimi servizi),le imitazioni dello spot di Rocco Siffredi o le persone che si filmano mentre saltano sul letto. Si è scoperto che i giornalisti di Studio Aperto elevano a tormentone i video pubblicati sulla home page di Youtube in quel giorno, come accadde per il video delle marmotte che si tenevano per mano.
  • Ogni giorno, per un motivo o per l'altro, Studio Aperto riesce a dedicare un suo servizio a Fiorello e al suo show radiofonico (a volte riproponendo per nuove delle imitazioni risalenti a diverse settimane prima, come accadde per l'imitazione di Woodcook). L'ipotesi più accreditata è quella per cui Studio Aperto tenti una vendetta verso Lo Zoo di 105 (principale concorrente di Viva Radio Due), che sovente presenta tra i suoi sketch una parodia del tg, intitolata Studio Chiuso, e un'imitazione del suo direttore, Mario Giordanino, intento a giocare con i mattoncini Lego e le macchinine.


Mario Giordano, tramite alcuni appuntamenti di discussione, come il sito di "Sorrisi e Canzoni" e in altre apparizioni televisive, ha mostrato di essere a conoscenza di alcune di queste critiche, ma ha affermato che l'impostazione del suo tg corrisponde a quello che, secondo lui, deve essere un programma di informazione rivolto ai giovani, che sono il mercato target di Italia 1. È interessante però notare che proprio i giovani più di tutti continuano a lamentarsi, attraverso soprattutto forum e blog su internet (quasi tutte le fonti su cui si basano queste affermazioni sono tratte da blog, forum e spazi comunque inclusi nel web) della considerazione a loro dimostrata attraverso questo stile, suggerendo una trattazione non approssimativa ma completa e oggettiva dell'informazione classica.

Alcuni mirabili esempi di giornalismo

Questa sezione non si propone di essere esaustiva, ma solo una piccola fonte di esempi. Invitiamo tutti a leggere www.odiostudioaperto.tk per avere il resoconto dettagliato di ogni singola puntata.

Il giorno 27 aprile 2007, durante un servizio sicuramente inutile, l'audio si inceppò e, mentre le immagini proseguivano normalmente, si sentì per circa una ventina di volte la stessa frase, per di più incompleta. Nonostante ciò, nessuno osò interrompere il servizio, che diventò uno dei momenti più ridicoli della storia del tg.


Nell'aprile 2007, Striscia la Notizia smascherò una bufala spacciata come scoop. Studio Aperto (insiema al tg2) mandò in onda un video tratto da youtube, intitolato "doppio schiaffo al gabinetto" in cui un ragazzo che usciva da una toilet riceveva due schiaffoni da altrettante persone che uscivano dal gabinetto a fianco. Studio Aperto lo utilizzò come servizio d'apertura, sostenendo che fosse l'ennesimo video realizzato in una scuola, da parte di bulli che se la prendevano con un ragazzo down. Il video, in realtà, era stato realizzato in un bar da alcuni ragazzi: gli schiaffi non erano veri, la scenetta era una gag realizzata per divertirsi e per di più la "vittima" degli schiaffi non era un down, ma un ragazzo normalissimo. Il fatto che il ragazzo fosse un down e che l'episodio si svolgesse in una scuola non neppure erano specificati nel titolo del video, ma nei commenti, pertanto non andavano ritenuti delle fonti attendibili. Ma siccome in quel periodo andavano forte i servizi sul bullismo e sui video fatti col cellulare, nessuno si preoccupò di documentarsi.

Quando Striscia La Notizia smascherò questa cantonata, Studio Aperto, anzichè chiedere scusa, sostenne che in quel modo avrebbero sensibilizzato maggiormente il pubblico verso il problema del bullismo, mentre Striscia, non solo difendeva i bulli, ma aveva dato visibilità a ragazzi (sic.) "che cercavano solo di ottenere un po' di visibilità". Questo dimostra la strana concezione di giornalismo che ha la redazione di Studio Aperto.


Sempre Strisca La Notizia, qualche settimana prima, aveva preso in giro Studio Aperto che, dopo essersi dedicato un servizio alla sua nuova regia iper-tecnologica, era incappato in una serie di errori tecnici. Il giorno dopo, Studio Aperto, con una coda di paglia imbattibile, intimò Striscia La Notizia di occuparsi di cose serie come criminali e truffatori (cosa che dovrebbe fare anche Studio Aperto), anzichè (sic.) "gettare fango sulla gente che lavora onestamente". Se quello è lavorare...

Sigla di apertura

Buonasera dalla redazione di Sassari di Studio Aperto, vi ricordiamo che potete ricevere una sintesi del telegiornale mandando un SMS al 484666 con testo: "ACCETTO DI PAGARE QUALUNQUE CAGATA MI MANDERETE A PREZZI ESORBITANTI ANCHE SE SI TRATTA DELL'ULTIMA CANZONE DI MARCO MASINI REMICSATA DA DJ FRANCESCO "

Il tipico notiziario

 
Una madre disperata
 
Uno dei capi sobri della collezione Primavera-Autunno

Passiamo ora alle notizie del giorno:

  • Stamane sono morti 24.000 soldati USA in Iraq. Vediamo il servizio di una madre statunitense in lacrime. E dopo aver intervistato il cugino dello zio del nonno dell'amico del vicino di casa di un soldato che era rimasto a casa, parliamo finalmente dell'ultima collezione di intimo di Valeria Marini.
  • Ci colleghiamo ora con il nostro inviato Costantino Vitagliano per gli ultimi sviluppi da casa Lecciso:

"Mmm... gaga bvau bvau prrrrl....arf arf...gneee"
"Grazie Costa, siamo lieti di sentire che la situazione si sia risolta con un moderato spargimento di sangue.

  • Seguiamo ora gli sviluppi della rivolta in Sudan. Oggi il governo dittatoriale ha fucilato 15.000 civili perchè non c'era abbastanza brillantina per tutti.

Simona Ventura commenta così: "A me mi sembra veramente disumano che accadono cose del genere, ma però ma come si permette Hal Bano a trattare così la Lecciso dopo tutti i pompini che gli ha fatto?"
"Grazie Simona per il tuo prezioso parere. Ora vediamo un po' di gnocche in bikini anche se siamo a gennaio."

  • Ah dimenticavo: In un incidente stradale hanno perso la vita 3 o 4 ragazzi di 19 anni. No no, erano 5.
  • E come non parlare della gattina Molly che ha imparato a nuotare?
  • Passiamo a temi decisamente più allegri : scandalo nella famiglia reale inglese : il Principino Williams abbandona il vasino...
  • Per fare un campionato di bocce non è detto che le bocce debbano essere rotonde: vediamo un servizio sulle bocce quadrate...
  • E dopo il meteo gli aggiornamenti su un inutile notizia che altri TG avranno dato come prima. Ennesimo attentato in Palestina... ma a chi gliene frega qualcosa? C'è della gnocca lì? No... e allora che cazzo ce ne frega.

Persone che trovano interessante questo tg