Roberto Calderoli: differenze tra le versioni

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*''Roma ladrona, Padania non perdona''
*''Roma ladrona, Padania non perdona''
*''Dio ha creato Adamo ed Eva, non Adamo e Giuseppe e nemmeno Adamo e Luxuria e men che meno Grillini e Luxuria''
*''Dio ha creato Adamo ed Eva, non Adamo e Giuseppe e nemmeno Adamo e Luxuria e men che meno Grillini e Luxuria''
*[[George W. Bush]] è più bbono di [[Elena Santarelli]].
*Negri, froci e napoletani, a morte nei GULAG!


Merita una citazione la ricerca dell'Università del Texas che asserisce che mentre Calderoli suda come un maiale diabetico e si agita contro i napoletani, quest'ultimi scopano, magnano e vanno a mare a farsi il bagno. Cosa che fa agitare ancora di più Calderoli.
Merita una citazione la ricerca dell'Università del Texas che asserisce che mentre Calderoli suda come un maiale diabetico e si agita contro i napoletani, quest'ultimi scopano, magnano e vanno a mare a farsi il bagno. Cosa che fa agitare ancora di più Calderoli.

Versione delle 13:40, 1 ago 2007

« Buongiorno amici del nord, amici del sud, augh. Vengo in pace. »
(Roberto Calderoli)
« Sono felice che abbiamo avuto la meglio su una squadra di negri, immigrati, islamici e comunisti. »
(Roberto Calderoli)
«  Benvenuti in Russia. »
(Roberto Calderoli)
Roberto Calderoli

Roberto "Papa Roach" Calderoli è un componente di spicco della politica italiana, stimato persino all'estero, soprattutto da Libici, Cinesi, Integralisti islamici (sia sunniti che Sciiti) e dai rettiliani.

Di professione è dentista. Purtroppo ha dovuto cambiare lavoro perchè i suoi pazienti morivano dalla paura vedendolo puntare verso di loro con un bisturi in mano. Riesce a cantare l'inno nazionale ruttando, mentre sorseggia copiose dosi di digestivo del carabiniere.

È gay, ma bisogna tenere nascosta questa notizia perché non è giusto offenderli in questo modo (i gay).

Le origini

Roberto Calderoli, fratello-gemello (forse) di Deng Xiaoping, nasce nel 1341 ad Addis Abeba (allora capitale dell’Africa Orientale Italiana) da genitori estremamente indigeni ed estremamente distratti : il bimbo viene infatti dimenticato sulle scale dell’Imperiale Orfanotrofio delle Faccette Nere, diretto in quegli anni dal potente gerarca Alvaro Vitali.

Un’infanzia difficile

La dura vita dell’istituto forgia il carattere del piccolo Roberto, che spesso è protagonista di violenti contrasti verbali e fisici con gli altri sventurati fanciulli ospiti. Sul suo diario leggiamo infatti frasi piene di amletici dubbi intrisi di rabbia e ostilità: “dicono che qui siamo tutti uguali e allo specchio sembrerebbe anche che sia così, ma perché a me questi negri del cazzo mi fanno girare l’ostia? All’ultimo che mi ha detto che sono negro anch’io gli ho tirato via il naso a morsi…” Il rendimento scolastico del piccolo Roberto è inoltre piuttosto deficitario: egli mostra infatti gravi problemi nell’apprendimento della lingua amarica, ostinandosi a parlare un idioma gutturale che solo ricerche successive dimostreranno essere la variante del dialetto bergamasco parlata nella località montana di Valcanale. Secondo il neurofisiologo e pizzettaro Pino Focaccia, scopritore del morbo della Polenta Pazza (nonché inventore del pugno in faccia), Calderoli potrebbe essere stato uno dei primi esseri umani colpiti da questa temibile malattia, che ha poi falcidiato la popolazione del Nord Italia a partire dagli anni Novanta del XX secolo.

Esiste una diffusa, ma del tutto immotivata, opinione che il nostro Roberto sia stupido. E' ovviamente falso: semplicemente, quando i medici hanno provato a sottoporlo ad un test di QI, hanno perso troppo tempo a spiegargli con quale delle due estremità della matita il test stesso andasse compilato. Così, per colpa di quei medici probabilmente culattoni e comunisti, il nostro si ritrova una triste fama di minorato mentale. Non è naturalmente così, come dà continuamente prova. Calderoli ha una risposta per tutto. Solo che è sbagliata.

La notorietà giovanile

Una rara immagine di Calderoli ventenne, dopo aver visto (e non solo) la passerina di un certo Antonio Di Pietro.

Il giovane Calderoli trova però un’opportunità di riscatto grazie alla sua bellezza: vince infatti i concorsi Mister Acrocoro e Il più bel ragazzo del bacino del Tacazzè. Arrivano in questo modo la notorietà, la tournee con il gruppo di spogliarellisti Lago Tana Dream Men, la copertina su Zighinì (l’equivalente etiope della celebre testata culturale sovietica Zigulì) e il calendario in costume adamitico per il rotocalco cubano Lider Cazzimo. Calderoli attira così su di sé l’attenzione del vecchio negus Menelik (inventore della celebre lingua di Menelik che allieta le festività di San Silvestro e Carnevale), che fa di lui la sua favorita, ribattezzandolo Zizì. Il benessere che lo circonda nel sontuoso palazzo di Menelik non compensa però la perdita della dignità causata dal forzato concubinaggio con l’anziano ex sovrano, ed è ancora una volta una frase estrapolata dal diario di Calderoli a testimoniare il suo disagio: “più che un Berlusconi negus. ‘sto vecchio rastone mi pare un Bertinotti negrus”.

La fuga in Europa e la metamorfosi fisica

l'Agente Arancio, appassionato di meccanica

L’ostilità di Calderoli per gli usi e i costumi africani non sfuggono al Sicherheitdienst, i servizi segreti nazisti, che provvedono a contattarlo tramite un loro temibile informatore di origine siciliana, l’Agente Arancio, di cui è nota la passione per la meccanica ( è infatti citato in alcuni documenti riservati come Arancia Meccanica) e che sarà poi attivo a favore degli Stati Uniti durante il conflitto in Vietnam.

I nazisti provvedono dunque a far rapire Calderoli dall’aviere delle SS Otto Skorzeny, già famoso per aver liberato Mussolini dalla detenzione sul Gran Sasso e per la sua irresistibile imitazione di Zdenek Zeman.

Skorzeny consegna Calderoli all’Omino Bianco e alla sua equipe di chirurghi plastici, che trasformano il giovane fino a conferirgli l’attuale aspetto. Finalmente diventato bianco, Calderoli viene indirizzato alla S.S.N.S (Scuola Superiore per Nazisti Seri) di Ratisbona, ma nemmeno l’acume dei suoi insegnanti (tra cui ricordiamo Martin Heidegger, Franz Beckenbauer, Ronald McDonald, Gianni Baget Bozzo, Walt Disney, Saddam Hussein e Stalin) riesce ad elevarne il livello culturale e la capacità d’espressione: dopo ben 7 anni di corso intensivo, Calderoli riesce solo a disegnare patate e a trovare sinonimi buffi del deretano di Osama Bin Laden.

La carriera politica

File:Calderoli4cu.jpg
Calderoli durante un comizio

Dopo averlo fatto laureare al Coglionaizer rompipallonius institute of troionaz lo stato maggiore delle SS decide però che occorre sfruttare comunque l’esuberanza e il carisma di Calderoli e pianifica quindi il suo infiltramento nella classe politica di una nazione con un numero sufficientemente alto di idioti in grado di votarlo. Restano in ballottaggio fino all’ultimo la Svervegia e l’Italia, è Adolf Hitler in persona a dirimere il dilemma e decidere per l’Italia, affermando con mordace ironia: “se mettiamo questo arnese insieme al cabarettista pelato e al fascistino smilzo che scappava dalle risse, il popolo di Wanna Marchi, Gigi D’ Alessio e Masini gli affiderà senza indugio il compito di riscrivere la Costituzione”

Le previsioni di Hitler hanno, come al solito (si pensi alla millenaria durata del Terzo Reich, ampiamente preventivata dal Führer), una precisione sconcertante; “prezision millimeter”, come ama dire il Fuhrer stesso quando sorseggia latte di opossum e cognac in compagnia di Nils Liedholm davanti al caminetto del “nido d’aquila” di Berchtesgaden.

Dopo qualche anno di semianonimato in cui svolge, come copertura, la professione di odontoiatra (prima di essere inviato in Italia si era chiesto: “con che lavoro posso fare più male a più gente possibile, politica a parte?”) specializzato in interventi su meridionali ed extracomunitari, che ama praticare senza anestesia cantando “ah, quei bei sapori e bei dolori di una volta”, Calderoli, sfruttando l’onda dell’epidemia di Polenta Pazza che dilaga nel Nord Italia, diventa infatti vicepresidente del Senato e Ministro delle Riforme per la Lega Nord, rendendosi particolarmente simpatico ai colleghi per l’abitudine di presentarsi in mutande alle riunioni di gabinetto e pranzare in tenuta da marinaretto al Transatlantico.

L’attività propagandistica

L'arguta penna di Calderoli nel suo prezioso calamaio

Accanto alle azioni politiche, Calderoli dà vita a una fervente attività pubblicistica, meritandosi gli appellativi di “Joseph Goebbels della Lega Nord” e “Ideologo di ‘sta nerchia”, tra i suoi taglienti pamphlet ricordiamo:

  • Napoli è una fogna
  • Napoli merda, Napoli colera, sei la vergogna dell’Italia intera(seguito del precedente)
  • Lazzaroni, terremotati, con il sapone non vi siete mai lavati (che con i due titoli precedenti completa la trilogia detta “Critica della ragion vesuviana”)
  • Roma e Lazio vaffanculo, questo è poco ma sicuro
  • Atalanta violenza e droga
  • Maometto e Maomotto mi fan venire il cagotto
  • Grillini culo e culo chi non lo dice
  • Roma ladrona, Padania non perdona
  • Dio ha creato Adamo ed Eva, non Adamo e Giuseppe e nemmeno Adamo e Luxuria e men che meno Grillini e Luxuria
  • George W. Bush è più bbono di Elena Santarelli.
  • Negri, froci e napoletani, a morte nei GULAG!

Merita una citazione la ricerca dell'Università del Texas che asserisce che mentre Calderoli suda come un maiale diabetico e si agita contro i napoletani, quest'ultimi scopano, magnano e vanno a mare a farsi il bagno. Cosa che fa agitare ancora di più Calderoli.

Va inoltre ricordato che la sua attività di odontoiatra ha ispirato il film capolavoro dell’espressionismo tedesco Das Kabinett des Doktor Calderoli