Utente:Zurpone/Affari in sospeso: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
Riga 23: Riga 23:
In realtà i giovani di quegli anni, lungi dal farsi politicizzare, preferivano di gran lunga farsi i cazzi propri, travolti da un improvviso quanto inaspettato benessere. Con la pappa già pronta che senso aveva coltivare un qualsivoglia ideale? Una cosa in effetti mancava loro: i loro genitori avevano maneggiato vere armi da fuoco durante la [[Seconda Guerra Mondiale]], a loro toccava giocare agli indiani o a guardie e ladri con ridicole armi-giocattolo nel migliore dei casi, altrimenti dovevano mimare una pistola con la mano e fare ''"bang"'' con la bocca. Ecco, fu questa la vera causa scatenante del fenomeno "anni di piombo": la ferma volontà di giocare con armi vere, come era fortunatamente toccato ai loro genitori. La suddivisione in gruppi rossi e neri è solo un adattamento giornalistico creato con lo scopo di semplificare i concetti, per un'informazione che andasse incontro alle capacità mentali davvero di tutti.
In realtà i giovani di quegli anni, lungi dal farsi politicizzare, preferivano di gran lunga farsi i cazzi propri, travolti da un improvviso quanto inaspettato benessere. Con la pappa già pronta che senso aveva coltivare un qualsivoglia ideale? Una cosa in effetti mancava loro: i loro genitori avevano maneggiato vere armi da fuoco durante la [[Seconda Guerra Mondiale]], a loro toccava giocare agli indiani o a guardie e ladri con ridicole armi-giocattolo nel migliore dei casi, altrimenti dovevano mimare una pistola con la mano e fare ''"bang"'' con la bocca. Ecco, fu questa la vera causa scatenante del fenomeno "anni di piombo": la ferma volontà di giocare con armi vere, come era fortunatamente toccato ai loro genitori. La suddivisione in gruppi rossi e neri è solo un adattamento giornalistico creato con lo scopo di semplificare i concetti, per un'informazione che andasse incontro alle capacità mentali davvero di tutti.


I primi sparuti gruppuscoli di adolescenti che volevano giocare con armi vere si fanno notare durante la [[contestazione]] del [[1968|'68]], mescolati con gli studenti che in tutta [[Europa]] scendevano in piazza. Nel [[1969]] si mescolarono agli [[operai]] protagonisti dell'[[autunno caldo]], che nelle località costiere consentì di fare il bagno fino a [[novembre]] inoltrato. Le sparatorie aumentano vertiginosamente, gli scontri a fuoco lasciano sul terreno sempre più persone. I giovani favorevoli all'uso ricreativo delle armi da fuoco compiono un salto di qualità, iniziando a maneggiare esplosivi di vario tipo, fino a giungere al [[12 dicembre]]. In quel giorno vengono effettuati tra [[Roma]] e [[Milano]] cinque attentati dinamitardi in meno di un'ora, il più grave dei quali è la [[strage di piazza Fontana]]. In breve si assiste al passaggio dalla politica attiva all'eversione; dalle piccole sparatorie agli attentati terroristici; dalla lotta armata alla clandestinità. Quest'ultima occupazione è entrata nel novero di quei ''mestieri che gli italiani non vogliono più fare'', tanto che, a tutt'oggi, gli unici clandestini reperibili sulla piazza sono esclusivamente stranieri.
I primi sparuti gruppuscoli di adolescenti che volevano giocare con armi vere si fanno notare durante la [[contestazione]] del [[1968|'68]], mescolati con gli studenti che in tutta [[Europa]] scendevano in piazza. Nel [[1969]] si mescolarono agli [[operai]] protagonisti dell'[[autunno caldo]], che nelle località costiere consentì di fare il bagno fino a [[novembre]] inoltrato. Le sparatorie aumentano vertiginosamente, gli scontri a fuoco lasciano sul terreno sempre più persone. I giovani favorevoli all'uso ricreativo delle armi da fuoco compiono un salto di qualità, iniziando a maneggiare esplosivi di vario tipo, fino a giungere al [[12 dicembre]]. In quel giorno vengono effettuati tra [[Roma]] e [[Milano]] cinque attentati dinamitardi in meno di un'ora, il più grave dei quali è la [[strage di piazza Fontana]]. In breve si assiste al passaggio dalla politica attiva all'eversione; dalle piccole sparatorie agli attentati terroristici; dalla lotta armata alla clandestinità. Quest'ultima occupazione è entrata nel novero dei ''mestieri che gli italiani non vogliono più fare'', tanto che, a tutt'oggi, gli unici clandestini reperibili sulla piazza sono esclusivamente stranieri.


== Il risultato finale ==
== Il risultato finale ==

Versione delle 19:45, 13 set 2013

Template:Segretodistato

« C'è stata l'età della pietra, quella del bronzo e l'età ferro, gli anni di piombo sono stati così chiamati per sottolineare una palese involuzione della razza umana. Col senno del poi possiamo considerarla "una leggera flessione" se la poniamo al confronto con la New economy, ma "torniamo a bomba"
(è il caso di dirlo).
 »

Gli anni di piombo furono quel periodo, comprendente gli anni '70 e la prima metà degli anni '80, in cui si verificò un lieve accenno di estremizzazione della dialettica politica. Secondo i giudizi della storiografia di parte, ciò si tradusse in violenze di piazza, in lotta armata e terrorismo. L'Italia rivendicava per sé il primato temporale di tali accadimenti, ignorando o facendo finta di ignorare che, come tutti i fenomeni modaioli e di tendenza di massa, anche questo proveniva dall'Inghilterra e dal Nord Europa, dove si era verificato con qualche anno d'anticipo: la solita prosopopea vanagloriosa dei buzzurri che abitano lo Stivale.

L'origine dell'espressione viene fatta risalire alla regista teutonica Margarethe Von Trotta, che nel 1981 intitolò un suo film "anni di piombo". Ma gli anni di piombo preesistevano di gran lunga alla pellicola della Von Trotta, dunque costei non ha inventato un bel niente.

Secondo gli autorevoli pareri di alcuni calciatori, veline e venditori di sigarette elettroniche, gli anni di piombo vanno considerati come gli anni del terrorismo di sinistra, oppure dell'eversione di destra, oppure ancora di stragismo di stato. I complessi emergenti pugliesi ritengono invece che al riguardo "esista solo una verità giudiziaria parziale, confusa e spesso contraddittoria". Gli elettricisti dell'Enel hanno definito questo periodo della storia italiana come una "guerra civile a bassa intensità".

Insomma, il quadro è sufficientemente chiaro.

Confini temporali

Sono davvero loro i responsabili degli anni di piombo?

Una questione molto dibattuta è quella circa l'esatta collocazione temporale di questo periodo storico. Grossolanamente si suole comprendere il quindicennio che va dalla fine degli anni '60 ai primi ottanta, ma le cose si complicano cercando di entrare nel particolare: ogni storico che ha analizzato il periodo suole designare l'anno di inizio a seconda delle proprie convinzioni politiche, ideologiche o semplicemente "perché così gli girava in quel momento". Quindi c'è chi fa iniziare gli anni di piombo con la contestazione del sessantotto; chi con strage di piazza Fontana; chi con la congiunzione astrale Saturno - Nibiru - Giuliano Ferrara; chi con lo scudetto del Cagliari.

« Vabbè... più o meno siamo lì! »

Ad ogni modo, che per le strade ci fosse un po' di maretta, era sotto gli occhi di tutti. Se il movimento sessantottino aveva aperto le danze, o meglio, il pogo con la polizia il 1 marzo 1968 nella cosiddetta Battaglia di Valle Giulia, il primo morto ammazzato della stagione fu il giovane agente Antonio Annarumma, ucciso da una sprangata sul cranio durante una manifestazione a Milano. Tuttavia lo sfortunato agente non può essere considerato il primo morto degli anni di piombo, in quanto il tubo Innocenti col quale fu colpito, oltre a dichiararsi (per l'appunto) innocente, era costituito di acciaio, non piombo.

Fatti essenziali

Per anni ci siamo bevuti la storia del boom economico che aveva investito l'Italia negli anni sessanta, con l'aumentato benessere sociale, la scolarizzazione di massa, l'emancipazione della donna. Secondo questa bislacca teoria la cultura, saldamente in mano ai comunisti, instillava nelle menti dei giovani d'allora pericolose idee sovversivamente libertarie. Il Governo italiano con sede a Washington doveva porre un freno alle ambizioni rivoluzionarie quella generazione degenerata. Così sarebbero venuti fuori gli opposti estremismi di destra e di sinistra, che in un crescendo rossiniano avrebbero esacerbato a tal punto gli animi da sfociare in attentati via via sempre più efferati e sanguinari, con una vera e propria guerra civile a far da contorno.
Ebbene, non è affatto andata così.
In realtà i giovani di quegli anni, lungi dal farsi politicizzare, preferivano di gran lunga farsi i cazzi propri, travolti da un improvviso quanto inaspettato benessere. Con la pappa già pronta che senso aveva coltivare un qualsivoglia ideale? Una cosa in effetti mancava loro: i loro genitori avevano maneggiato vere armi da fuoco durante la Seconda Guerra Mondiale, a loro toccava giocare agli indiani o a guardie e ladri con ridicole armi-giocattolo nel migliore dei casi, altrimenti dovevano mimare una pistola con la mano e fare "bang" con la bocca. Ecco, fu questa la vera causa scatenante del fenomeno "anni di piombo": la ferma volontà di giocare con armi vere, come era fortunatamente toccato ai loro genitori. La suddivisione in gruppi rossi e neri è solo un adattamento giornalistico creato con lo scopo di semplificare i concetti, per un'informazione che andasse incontro alle capacità mentali davvero di tutti.

I primi sparuti gruppuscoli di adolescenti che volevano giocare con armi vere si fanno notare durante la contestazione del '68, mescolati con gli studenti che in tutta Europa scendevano in piazza. Nel 1969 si mescolarono agli operai protagonisti dell'autunno caldo, che nelle località costiere consentì di fare il bagno fino a novembre inoltrato. Le sparatorie aumentano vertiginosamente, gli scontri a fuoco lasciano sul terreno sempre più persone. I giovani favorevoli all'uso ricreativo delle armi da fuoco compiono un salto di qualità, iniziando a maneggiare esplosivi di vario tipo, fino a giungere al 12 dicembre. In quel giorno vengono effettuati tra Roma e Milano cinque attentati dinamitardi in meno di un'ora, il più grave dei quali è la strage di piazza Fontana. In breve si assiste al passaggio dalla politica attiva all'eversione; dalle piccole sparatorie agli attentati terroristici; dalla lotta armata alla clandestinità. Quest'ultima occupazione è entrata nel novero dei mestieri che gli italiani non vogliono più fare, tanto che, a tutt'oggi, gli unici clandestini reperibili sulla piazza sono esclusivamente stranieri.

Il risultato finale

Morale

La medicina difensiva è una particolare disposizione tattica con la quale si schierano al lavoro sempre più equipe sanitarie. Lo scopo non è tanto offrire prestazioni di elevato standard qualitativo al paziente, quanto evitare il più possibile di prenderlo dietro a seguito di denunce per supposta malasanità. L'idea viene fatta risalire a Giovanni Trapattoni: catenaccio a oltranza per poi colpire spietatamente in contropiede.

Un po' di storia

Ci fu un tempo in cui l'operato del medico e il medico stesso erano insindacabili ed intoccabili: in casa propria o all'ospedale tutti si alzavano in piedi e chinavano il capo al passaggio dell'arcigno camice bianco di turno, ascoltandone in religioso silenzio il verbo infallibile. Le diagnosi erano inconfutabili e le prescrizioni erano sacre, da rispettare come i dieci comandamenti. In caso contrario si rischiava di essere zittiti con somma vergogna e di ricevere un clistere punitivo.

Strategie di pianificazione

Strategie di attuazione

E se va male comunque?

Conclusioni