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=== L'infanzia e l'adolescenza ===
=== L'infanzia e l'adolescenza ===


I Picard erano di [[religione]] [[Amish]], e aborrivano il progresso in tutte le sue forme: l'unica [[tecnologia]] ammessa in casa era quella della seconda metà del XX secolo. Si spostavano con una [[Simca 1000]], si riscaldavano con caldaie a [[metano]], utilizzavano un [[Commodore 64]] e relativi [[floppy disk]], e avevano costruito una [[radio]] a [[transistor]] basandosi su antiche dispense della [[Scuola Radio Elettra]]. I piccoli Jean-Luc e Robert, oltre ad essere costretti a farsi un mazzo tanto nelle vigne paterne, potevano giocare solo col [[Subbuteo]], con gli [[aquilone|aquiloni]], e scorrazzavano per le vie del paese, coperti di fango, facendo rotolare i vecchi copertoni della Simca colpendoli ripetutamente con un bastone. In compenso, avevano un [[flipper]] anni '50 in camera da letto. Nel paese di La Barre i Picard erano guardati con un misto di [[sospetto]], [[paura|soggezione]], [[presbiopia]] e [[astigmatismo]], però [[tutti]] compravano, e bevevano, il loro vino, che era davvero buono e non sapeva mai di tappo. Di conseguenza, l'infanzia di Picard trascorse in un contesto alquanto benestante e bacchettone. Prese lezioni di [[pianoforte|piano]], ma scoprì col tempo che la sua vera vocazione era il [[piffero]] Ressikano.
I Picard erano di [[religione]] [[Amish]] e aborrivano il progresso in tutte le sue forme: l'unica [[tecnologia]] ammessa in casa era quella della seconda metà del XX secolo. Si spostavano con una [[Simca 1000]], si riscaldavano con caldaie a [[metano]], utilizzavano un [[Commodore 64]] e relativi [[floppy disk]] e avevano costruito una [[radio]] a [[transistor]] basandosi su antiche dispense della [[Scuola Radio Elettra]]. I piccoli Jean-Luc e Robert, oltre ad essere costretti a farsi un mazzo tanto nelle vigne paterne, potevano giocare solo col [[Subbuteo]], con gli [[aquilone|aquiloni]] e scorrazzavano per le vie del paese, coperti di fango, facendo rotolare i vecchi copertoni della Simca colpendoli ripetutamente con un bastone. In compenso, avevano un [[flipper]] anni '50 in camera da letto. Nel paese di La Barre i Picard erano guardati con un misto di [[sospetto]], [[paura|soggezione]], [[presbiopia]] e [[astigmatismo]], però [[tutti]] compravano e bevevano il loro vino, che era davvero buono e non sapeva mai di tappo. Di conseguenza l'infanzia di Picard trascorse in un contesto alquanto benestante e bacchettone. Prese lezioni di [[pianoforte|piano]], ma scoprì col tempo che la sua vera vocazione era il [[piffero]] Ressikano.


=== Gli anni dell'Accademia ===
=== Gli anni dell'Accademia ===
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Quanto più i suoi genitori si incaponivano nella loro retrograda arretratezza, tanto più Jean-Luc guardava al futuro con piglio di sfida secondo l'elementare meccanismo ''azione-reazione''. Quando comunicò in famiglia che aveva intenzione di iscriversi all'[[Accademia della Flotta Stellare]] fu costretto a darsela a gambe a tutta velocità, con i genitori che, copertosi il volto con dei cappucci bianchi a punta, lo inseguivano brandendo fiaccole e forconi. Non essendo dotato di grandi capacità intellettive, fallì però il test d'ammissione. Ci riuscì al secondo tentativo, copiando le risposte del test dal compagno di banco. Ne sbagliò comunque un certo numero, pur copiando, e riuscì a far parte dell'accademia per il rotto della cuffia. Estremamente lecchino, spione e bugiardo, entrò nelle grazie degli insegnanti grazie ad alcune delazioni sui suoi compagni, con cui infatti non intrecciò mai relazioni amichevoli, anche perché aveva l'abitudine di fregar loro tutte le squinzie che rimorchiavano.
Quanto più i suoi genitori si incaponivano nella loro retrograda arretratezza, tanto più Jean-Luc guardava al futuro con piglio di sfida secondo l'elementare meccanismo ''azione-reazione''. Quando comunicò in famiglia che aveva intenzione di iscriversi all'[[Accademia della Flotta Stellare]] fu costretto a darsela a gambe a tutta velocità, con i genitori che, copertosi il volto con dei cappucci bianchi a punta, lo inseguivano brandendo fiaccole e forconi. Non essendo dotato di grandi capacità intellettive, fallì però il test d'ammissione. Ci riuscì al secondo tentativo, copiando le risposte del test dal compagno di banco. Ne sbagliò comunque un certo numero, pur copiando, e riuscì a far parte dell'accademia per il rotto della cuffia. Estremamente lecchino, spione e bugiardo, entrò nelle grazie degli insegnanti grazie ad alcune delazioni sui suoi compagni, con cui infatti non intrecciò mai relazioni amichevoli, anche perché aveva l'abitudine di fregar loro tutte le squinzie che rimorchiavano.


[[File:Jean-Luc Picard ferito al petto.jpg|right|thumb|200px|''"O porc..."'']]
[[File:Jean-Luc Picard ferito al petto.jpg|right|thumb|200px|''"O porc... mi pareva di sentire un buco nello stomaco!"'']]


Conseguito il diploma di [[guardiamarina]] grazie ad una commissione esaminatrice [[raccomandazione|sospettosamente indulgente]], Picard venne assegnato alla base stellare Earhart. Una sera, dopo aver allegramente sbevazzato tè con rum nel circolo ricreativo, viene alle mani con un gruppo di Nausicaani: {{Quote|Ehi tu, spilungone! Lo sai che con quella cresta mi sembri un [[ricchione|frocetto]] un po' [[stronzo]]?|Picard in preda ai fumi dell'alcol.}} {{Quote|Oh, monsieur, che linguaggio!|Nausicaano, specie notoriamente [[cacacazzo|litigiosa]].}} {{Quote|Poi, con quel nome, "Nausicaaaaaano", deve piacerti un sacco prenderlo nel culo!|Picard insiste.}} {{Quote|Non ammetterò mai che lei oltrepassa i limiti della volgarità!|Il Nausicaano inizia a perdere la pazienza.}} Pare che la discussione sia degenerata ben presto, e il Nausicaano, offeso nell'orgoglio, impalò Picard perforandogli l'intestino e lesionando gravemente il [[cuore]]. Picard si salvò da [[morte]] certa grazie all'impianto di un cuore artificiale e di una [[colostomia]].
Conseguito il diploma di [[guardiamarina]] grazie ad una commissione esaminatrice [[raccomandazione|sospettosamente indulgente]], Picard venne assegnato alla base stellare Earhart. Una sera, dopo aver allegramente sbevazzato tè con rum nel circolo ricreativo, viene alle mani con un gruppo di Nausicaani: {{Quote|Ehi tu, spilungone! Lo sai che con quella cresta mi sembri un [[ricchione|frocetto]] un po' [[stronzo]]?|Picard in preda ai fumi dell'alcol.}} {{Quote|Oh, monsieur, che linguaggio!|Nausicaano, specie notoriamente [[cacacazzo|litigiosa]].}} {{Quote|Poi, con quel nome, "Nausicaaaaaano", deve piacerti un sacco prenderlo nel culo!|Picard insiste.}} {{Quote|Non ammetterò mai che lei oltrepassa i limiti della volgarità!|Il Nausicaano inizia a perdere la pazienza.}} Pare che la discussione sia degenerata ben presto, e il Nausicaano, offeso nell'orgoglio, impalò Picard perforandogli l'intestino e lesionando gravemente il [[cuore]]. Picard si salvò da [[morte]] certa grazie all'impianto di un cuore artificiale e di una [[colostomia]].
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''Ha la corona eppure non è re''<br />
''Ha la corona eppure non è re''<br />
''Ha la radice ed albero non è''<br />
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Picard non si scompone per nulla e rilancia: {{Quote|Ok, genio. Prova tu a ripetere: Se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi come si era disarcivescoviscontantinopolizzato l'arcivescovo di Costantinopoli?}} A Q non rimane altro che rinunciare ai suoi progetti di [[Manuali:Genocidio|genocidio]]. In seguito i due divengono quasi amici.
Picard non si scompone per nulla e rilancia: {{Quote|Ok, genio. Prova tu a ripetere: ''Se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi come si era disarcivescoviscontantinopolizzato l'arcivescovo di Costantinopoli?''}} A Q non rimane altro che rinunciare ai suoi progetti di [[Manuali:Genocidio|genocidio]]. In seguito i due divengono quasi amici.


Dal [[2372]] assume il comando dell'Enterprise-E, ruolo che tuttora detiene in virtù del fatto che nessuno osa chiedergli di andare in pensione.
Dal [[2372]] assume il comando dell'Enterprise-E, ruolo che tuttora detiene in virtù del fatto che nessuno osa chiedergli di andare in pensione.

Versione delle 18:53, 28 mar 2013

Jean-Luc Picard

« Qualche volta bisogna inchinarsi davanti all'assurdo... possibilmente senza dargli le spalle! »
(Picard espone un punto di vista altamente condivisibile.)
« Un capitano, c'è solo un capitano... »
(Picard canticchia davanti allo specchio mentre si rade.)

Jean-Luc Picard è un capitano. Detto questo, l'articolo potrebbe anche concludersi qui, perché tutti conoscono l'irresistibile e coinvolgente valenza di tale grado. E invece l'articolo andrà avanti, perché un capitano, prima di essere un capitano, è un uomo. Con tutte le sfaccettature fisio-psico-somatiche e caratteriali tipiche della specie. Una pianta carnivora, ad esempio, non può essere capitano, Picard sì; un martello non può ridere o piangere, Picard sì; un gatto domestico non può fare a meno della lettiera, Picard sì. Ma andiamo per ordine.

Personaggio reale o immaginario?

È bene sgombrare subito il campo da equivoci di sorta: Jean-Luc Picard è senza ombra di dubbio un personaggio reale, dal momento che è vissuto nell'universo di Star Trek. Le sue gesta sono ampiamente descritte nella serie The Next Generation, TNG per gli amici. A fronte di tali granitiche e indubitabili certezze, i negazionisti e i complottisti possono tranquillamente andare a farsi fottere. Questi sono fatti, che diamine.

Vita

Aguzzate la vista. I due personaggi si differenziano per 7 piccoli particolari. Quali? Chi non riuscisse a trovarli, si dia una chiodata.

L'iconografia ufficiale mostra un Picard longilineo, aitante, muscoloso e con la calotta cranica en plein air: praticamente la copia sputata del Doctor Steel, detto Mano d'acciaio, l'eterno nemico di Big Jim, che a sua volta è la copia sputata di Data, altro protagonista della serie. Non è colpa di Picard, ovviamente. È piuttosto la prova provata che soggettisti e sceneggiatori di TNG si sono ispirati ai loro giocattoli dell'infanzia, celebrando il funerale della fantasia e della creatività.

Contesto politico, economico e sociale

Picard nasce il 13 luglio 2305 dai suoi genitori[notizia bomba], nel centro rurale di La Barre, che significa "bar", e ciò dovrebbe dirla lunga sulle abitudini locali, nella Borgogna sud-settentrionale. Ha un fratello maggiore di nome Robert. I suoi genitori, Maurice Picard e Yvette Gessard, sono onesti vignaiuoli fieri del vino che la loro famiglia produce da più generazioni. In quel tempo in Francia si cucina un'ottima coda alla vaccinara, ha fatto la sua comparsa la ghigliottina elettronica, le rane si sono estinte da tempo, e i Francesi continuano ad ignorare l'uso del bidet.

L'infanzia e l'adolescenza

I Picard erano di religione Amish e aborrivano il progresso in tutte le sue forme: l'unica tecnologia ammessa in casa era quella della seconda metà del XX secolo. Si spostavano con una Simca 1000, si riscaldavano con caldaie a metano, utilizzavano un Commodore 64 e relativi floppy disk e avevano costruito una radio a transistor basandosi su antiche dispense della Scuola Radio Elettra. I piccoli Jean-Luc e Robert, oltre ad essere costretti a farsi un mazzo tanto nelle vigne paterne, potevano giocare solo col Subbuteo, con gli aquiloni e scorrazzavano per le vie del paese, coperti di fango, facendo rotolare i vecchi copertoni della Simca colpendoli ripetutamente con un bastone. In compenso, avevano un flipper anni '50 in camera da letto. Nel paese di La Barre i Picard erano guardati con un misto di sospetto, soggezione, presbiopia e astigmatismo, però tutti compravano e bevevano il loro vino, che era davvero buono e non sapeva mai di tappo. Di conseguenza l'infanzia di Picard trascorse in un contesto alquanto benestante e bacchettone. Prese lezioni di piano, ma scoprì col tempo che la sua vera vocazione era il piffero Ressikano.

Gli anni dell'Accademia

Un Picard sbarbo eppure già idolo delle teen-agers.

Quanto più i suoi genitori si incaponivano nella loro retrograda arretratezza, tanto più Jean-Luc guardava al futuro con piglio di sfida secondo l'elementare meccanismo azione-reazione. Quando comunicò in famiglia che aveva intenzione di iscriversi all'Accademia della Flotta Stellare fu costretto a darsela a gambe a tutta velocità, con i genitori che, copertosi il volto con dei cappucci bianchi a punta, lo inseguivano brandendo fiaccole e forconi. Non essendo dotato di grandi capacità intellettive, fallì però il test d'ammissione. Ci riuscì al secondo tentativo, copiando le risposte del test dal compagno di banco. Ne sbagliò comunque un certo numero, pur copiando, e riuscì a far parte dell'accademia per il rotto della cuffia. Estremamente lecchino, spione e bugiardo, entrò nelle grazie degli insegnanti grazie ad alcune delazioni sui suoi compagni, con cui infatti non intrecciò mai relazioni amichevoli, anche perché aveva l'abitudine di fregar loro tutte le squinzie che rimorchiavano.

"O porc... mi pareva di sentire un buco nello stomaco!"

Conseguito il diploma di guardiamarina grazie ad una commissione esaminatrice sospettosamente indulgente, Picard venne assegnato alla base stellare Earhart. Una sera, dopo aver allegramente sbevazzato tè con rum nel circolo ricreativo, viene alle mani con un gruppo di Nausicaani:

« Ehi tu, spilungone! Lo sai che con quella cresta mi sembri un frocetto un po' stronzo? »
(Picard in preda ai fumi dell'alcol.)
« Oh, monsieur, che linguaggio! »
(Nausicaano, specie notoriamente litigiosa.)
« Poi, con quel nome, "Nausicaaaaaano", deve piacerti un sacco prenderlo nel culo! »
(Picard insiste.)
« Non ammetterò mai che lei oltrepassa i limiti della volgarità! »
(Il Nausicaano inizia a perdere la pazienza.)

Pare che la discussione sia degenerata ben presto, e il Nausicaano, offeso nell'orgoglio, impalò Picard perforandogli l'intestino e lesionando gravemente il cuore. Picard si salvò da morte certa grazie all'impianto di un cuore artificiale e di una colostomia. Questo episodio colpì profondamente Picard, facendogli abbassare la cresta e smussando le spigolosità del suo carattere. La violenza che ammorbidisce i sentimenti ed eleva lo spirito verso la meditazione trascendentale è un espediente narrativo vecchio come gli ulivi del Getsemani. L'ultimo ad usarlo con successo era stato Alessandro Manzoni, quando trattò l'affaire Fra Cristoforo nei

Promessi Sposi.

La carriera

Picard divenne primo ufficiale mentre prestava servizio sulla USS Stargazer, nave stellare deputata all'esplorazione spaziale negli angoli più remoti dell'universo per individuare siti idonei allo sversamento incontrollato di rifiuti indifferenziati e del loro percolato. Nel 2333 il capitano morì durante una battaglia contro i netturbini interstellari che volevano sanzionare la Stargazer per l'ennesima volta. Picard ne prese il posto e lo mantenne per ben 22 anni. Nel 2355 la Stargazer rimase gravemente danneggiata dopo uno scontro con una nave Ferengi, per una questione di precedenze non rispettate. In tale frangente nacque la cosiddetta manovra Picard, efficace per mettere fuori gioco gli avversari ma distruttiva per la stessa Stargazer. La sua esecuzione fu severamente vietata ai piloti formati nell'Accademia.

Nove anni dopo, nel 2364, Picard venne assegnato al comando della neo-commissionata nave stellare di Classe Galaxy USS Enterprise-D, il comando più prestigioso della Flotta Stellare[se non lo scrivevo mi avrebbero squarciato le gomme della macchina]. Non è dato sapere cosa abbia combinato Picard in questi nove anni, però le sue bollette risultano tutte regolarmente pagate e al casellario giudiziario non è mai risultato alcun carico pendente nei suoi confronti.
Dapprincipio Picard deve vedersela con quel simpaticone di Q, l'entità simil-divina che guarda gli umani con malcelata aria di superiorità e spesso gioca brutti scherzi allo stesso Picard, che per salvare l'umanità dalla distruzione deve sciogliere il seguente indovinello:<br-/> Ha la corona eppure non è re
Ha la radice ed albero non è

Picard non si scompone per nulla e rilancia:

« Ok, genio. Prova tu a ripetere: Se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi come si era disarcivescoviscontantinopolizzato l'arcivescovo di Costantinopoli? »

A Q non rimane altro che rinunciare ai suoi progetti di genocidio. In seguito i due divengono quasi amici.

Dal 2372 assume il comando dell'Enterprise-E, ruolo che tuttora detiene in virtù del fatto che nessuno osa chiedergli di andare in pensione.

La vita privata

« Tè, Earl Grey, caldo. Agitato, non shakerato! »
(Picard e le sue piccole manie.)

Hipster

« Ehm... veramente sarebbe più corretto "hepcat"! »
(Hipster della storiografia letteraria.)

Cenni storici

Hipster è parola di origine recente, un neologismo, per capirci, tanto recente da risalire agli anni '40. Dunque è ben più antica di termini tipo "grillino", "celodurismo", "feisbucchiano, "tuìttata"e "svappare". Mmmm, forse tanto neologismo non è. Comunque sia, quando è nato designava, negli Stati Uniti d'America, i giovani bianchi appartenenti alla media borghesia appassionati di jazz, in particolare il bebop.

L'etimologia è incerta, ma alcuni sostengono risalga alla nota marca di finger-food Cipster®, una patatina in formato spray da nebulizzare direttamente nell'olio bollente, molto gradita ai giovani americani raccomandati che non sono partiti per la Seconda Guerra Mondiale.

In ogni caso, i jazzisti solevano chiamare hep gli appassionati di tale musica, il resto del mondo chiamava i jazzisti e i loro fan hepcats. Verso il 1940 nacque la parola "hipster", che indicava i sostenitori del bebop e dell'hot jazz, che ci tenevano a distinguersi da quegli sfigati massificati che si ostinavano ad ascoltare il commercialissimo e sputtanatissimo swing.

Per quanto uno si sforzi di ricercare ossessivamente innovazioni particolari che nessuno avrebbe immaginato, basta che si volga indietro a buttare un occhio sulle pieghe della storia per scoprire che ad identificare certe fenomenologie sociali ci avevano già pensato i nostri nonni.

Questo negli anni '40. Attualmente il termine indica qualsiasi tizio che si infili degli occhiali da vista enormi a montatura quadrata. Minchia zio, viva il progresso.

Fenomenologia

Un vero hipster riscrive i canoni classici di presenza e portanza, rinnovando[citazione necessaria] il concetto di fashion con risultati strabilianti. Per far ciò sono stati sufficienti pochi e semplici oggetti: cappellini, magliette, scarpe e soprattutto occhiali.

Tipologia

Comportamento

Varie ed eventuali