Star Trek: The Next Generation

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera DA Don Ciotti.
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L'equipaggio dell'Enterprise D in tutta la sua ciccipucceria.
« È possibile non commettere nessun errore e perdere lo stesso... non è una debolezza, è solo... sfiga la vita! »
(Jean-Luc Picard su "l'importante è partecipare".)
« La verità sta negli occhi di chi osserva! »
Guinan : Essere capaci di far ridere la gente o essere capaci di ridere non è lo scopo ultimo e non è tutto dell'essere umano!
Data : No, ma non c'è nulla di più unicamente umano. A proposito, sai perché i Turchi hanno cinquanta dita? Perché sono Ottomani!
Guinan : Mmmuuuaaarghh! Ahahahahahahahahahahah! Questa è la migliore che ho sentito in tutta la Federazione! Ma... un momento! Cinque per otto fa quaranta! Ti sei sbagliato!
Data : E le dita dei piedi dove le metti? E adesso, per favore, versami una birra!

Star Trek: The Next Generation è una fantasia personale concepita in vitro e quindi senza peccato dalla mente malata di quel furbacchione di Gene Roddenberry, che è riuscito a diffonderla in tutto il mondo come un virus letale, contagiando in modo irreversibile miliardi di cervelli bacati in tutte le latitudini. Sarebbe interessante approfondire l'idea secondo la quale quanto più una stronzata è colossale, tanto più facilmente essa si diffonde tra gli appartenenti, o presunti tali, al genere umano, divenendo finanche un dogma, un credo, una scuola di pensiero, ma non è questa la sede più opportuna. Inoltre l'autore di questo articolo è anch'egli stupidamente contagiabile e condizionabile al pari degli altri.

Perché una nuova serie?

Nel 1986, a vent'anni dall'uscita di Star Trek: The Original Series, Roddenberry si rese conto che gli introiti derivati dallo sfruttamento dei diritti d'autore erano drasticamente calati, pregiudicando seriamente il suo elevato tenore di vita. Era giunto il momento di creare una nuova serie. Dopo essersi lambiccato il cervello per circa trentadue secondi, trovò la soluzione:
« Ci metto una nave stellare un po' più moderna e ridipinta come nuova, allargo la Federazione ad un tot di alieni, aggiungo un equipaggio giovane e sessualmente attraente, e lascio la trama pressoché inalterata, se no la gente finisce per non capirci più un cazzo. Ok, così può andare! »
Roddenberry potè perciò proseguire per un bel pezzo a condurre la vita del beato porco.

Mitosi e meiosi

Che c'entra costui? C'entra, c'entra...

The Next Generation, che va assolutamente abbreviato in TNG altrimenti tua moglie s'incazza, è il sequel della serie Star Trek: The Original Series, temporalmente ambientato un secolo dopo, e presenta un'astronave Enterprise con bollino blu e la necessaria certificazione Euro 5, in modo da poter circolare anche in presenza di elevati tassi di polveri sottili. Ovviamente, anche l'equipaggio è nuovo di zecca, ancora con gli imballaggi e la puzza di nuovo.

La serie esodisce nel 1987 con l'epipotassiosodio pilota Encounter at Farpoint, tradotto in Italia con mirabile fantasia Incontro a Farpoint (non, come qualcuno avrebbe opinato, Incontro a Puntolontano), per concludersi con l'episodio All Good Things..., sapientemente tradotto Ieri, Oggi, Domani. Vittorio De Sica, venutone a conoscenza, uscì dalla tomba e presentò formale denuncia per plagio contro i produttori della serie, che però vinsero la causa corrompendo la giuria con quintali di vitello tonnato, ettolitri di Tavernello e l'introvabile figurina di Pier Luigi Pizzaballa.

TNG si compone di 178 episodi televisivi, per un totale di 7564 minuti, il che significa esattamente 43 minuti per puntata. Il motivo è semplice: oltre tale lasso di tempo, lo spettatore sente irrefrenabile l'impulso minzionale e sovente abbandona lo schermo, o comunque il suo livello d'attenzione risulta fortemente pregiudicato. Poi, aggiungendo qualche spot pubblicitario si arrotonda all'ora esatta, limite oltre il quale un bravo teleutente deve necesariamente cambiar canale. Last but not least, 43 minuti equivalgono, grosso modo, a un tempo di una partita di calcio. Come si vede, nulla è stato lasciato al caso.

Trama

Il progetto originale dell'Enterprise D che peraltro ricorda una donna con le gambe aperte.

Rispetto alla prima serie, l'assetto politico dell'Universo è modificato: nuove e variegate popolazioni sono entrate a far parte della Federazione dei Pianeti Uniti, tra esse i Klingon, che in precedenza occupavano i banchi dell'opposizione; mentre i Romulani sono ancora acerrimi nemici, cui si aggiungono i Ferengi, i Cardassiani e i Borg.

Siamo nel 2350 e rotti. La tecnologia ha fatto passi da gigante su tutti i fronti, tuttavia rimangono ancora insoluti problemi come le stragi del sabato sera e la calvizie, che viene tuttora celata come una vergogna o mascherata da peli posticci. Chi non può permettersi né l'una né l'altra opzione si lancia in inverosimili argomentazioni apodittiche degne del peggior politicante voltagabbana:

« Beh, non è che io sia esattamente calvo, ho solo la riga in mezzo un po' larga. E poi sono sempre stato più veloce a radermi del tutto che a pettinarmi! »
(Jean-Luc Picard davanti allo specchio.)

Per il resto la minestra è sempre quella: lunghe missioni esplorative verso i pianeti più in culo all'universo, incontri ravvicinati con alieni che presentano immancabilmente caratteristiche umanoidi: due occhi, un naso, due orecchie, alieni maschi dotati di pistolino e aliene femmine con la patatina. Eppure, rispetto alla serie precedente, TNG presenta delle caratteristiche innovative, che in questa sede non si vede l'ora di esplicitare. A cominciare dall'Enterprise, più veloce, più ecologica, più ampia e confortevole del modello base di un secolo prima. Dotata di sala congressi, centro commerciale, beauty farm, asilo nido, karaoke e innumerevoli cessi chimici, possiede un sistema propulsivo all'avanguardia, capace di farla filare a velocità curvatura 4.0 e riporto 6. Nessun vigile urbano spaziale è mai riuscito a rilevarne il numero di targa. Essa è talmente grande da poter ospitare comodamente le famiglie degli ufficiali. Ciò ha contribuito alla drastica caduta del tasso di onanismo interstellare.

   La stessa cosa ma di più: Ponte ologrammi.

Ma il non plus ultra è rappresentato senza dubbio dal famigerato ponte ologrammi che, sebbene concepito per scopi scientifici e didattici, è sovente usato dall'equipaggio per viaggiare eludendo i controlli antidoping. È spesso teatro di incidenti, provocati da un utilizzo incongruo, ma offre lo spunto agli sceneggiatori di creare episodi un po' fuori dai canoni classici, spezzando un ritmo altrimenti monotono e conferendo alla serie televisiva quelle bollicine senza le quali TNG sarebbe stato l'ennesima ciofeca americana.

Personaggi e interpreti

I protagonisti principali e fissi sono addirittura otto. L'idea di partenza era di creare innumerevoli situazioni di conflitto tra personaggi confinati in un ambiente limitato, per quanto ampio e spazioso. Invece la sceneggiatura è proceduta un po' per conto suo: non esistono screzi, non ci sono litigi con graffi, morsi e tirate di capelli, l'armonia e lo spirito di collaborazione regnano incontrastati. Che delusione!
« I personaggi hanno iniziato a vivere di vita propria e hanno snobbato le nostre disposizioni che dovevano condurli tutti a fare la lotta nel fango! »
Questa la penosa giustificazione degli sceneggiatori a fronte di una vergognosa carenza di idee. Ma chi sono questi protagonisti latte & miele, chi sono questi fautori dell'armonia, della tolleranza e del libero pensiero, questi sostenitori del "la mia libertà finisce dove inizia la tua"? Eccoli qua.

Jean-Luc Picard

Grande Capo Testa di Lampadina.

Capitano, originario della Borgogna e quindi particolarmente dedito al vino. A differenza di Kirk, è pelato come un uovo, pacioso, indolente e poco propenso all'azione. Per contrasto a questi difetti, si pavoneggia come capo saggio e autorevole, ma si vede da lontano che il più delle volte spaccia aria fritta. Sembra che abbia raggiunto il suo grado falsificando la relativa graduatoria. È interpretato dall'attore shakespeariano Patrick Stewart.

William Riker

Ma quanto son bello?

Comandante in seconda, è un giovanotto figaccione, audace e pieno di sé, tanto da essere convinto di essere affascinante ed irresistibile con le donne. Il suo senso dell'avventura e la sua incoscienza si integrano alla perfezione con la pigrizia di Picard. È interpretato da Jonathan Frakes.

Deanna Troi

Io sono più brava che bella.

Consigliere, anzi counselor di Picard, fornisce a quest'ultimo indicazioni su rotte, strategie, parcheggi liberi e supermercati più convenienti. Figlia di padre ignoto e madre Betazediana, è naturalmente dotata di spiccate capacità empatiche, tette e culo. È interpretata da Marina Sirtis.

Beverly Crusher

Io sono bella e brava.

Medico di bordo in perenne servizio, somministra purghe, psicofarmaci e preservativi, prescrive diete a base di semolino, passato di verdura e frutta cotta. Si diverte a minacciare l'equipaggio brandendo una vecchia siringa per cavalli. Magistrale l'interpretazione dell'attrice Gates McFadden, forte della sua esperienza nel film Caccia a Ottobre Rosso del 1990, in cui interpreta la dottoressa Katherine, moglie di Jack Ryan.

Wesley

Il bimbominkia.
Interpretato da Wil Wheaton, è figlio della dottoressa Crusher. Orfano di padre dalla fanciullezza, è un bimbominkia saccente e petulante, presuntuoso e ficcanaso. È il classico ragazzino genietto che fa fare figure di merda agli adulti. La sua precoce intelligenza non gli evita di essere uno studente mediocre: fallisce clamorosamente il test d'ammissione all'Accademia della flotta stellare, riuscendo al secondo tentativo, e gli tocca pure subire l'onta della bocciatura all'ultimo anno. Conclude ingloriosamente l'accademia e consegue il grado di guardiamarina senza entusiasmo. Si legge nel suo diario scolastico:
« In fondo, io volevo imparare a suonare la chitarra elettrica e disegnare fumetti! »

Geordi La Forge

Il negro cieco, perché qui non siamo razzisti.

Ingegnere capo. Su costui non ci sarebbe nulla da dire, se non che, pur essendo cieco dalla nascita, ci vede benissimo grazie ad un impianto visivo artificiale. Quindi è un falso invalido, e percepisce indebitamente la pensione dall'INPS. LeVar Burton, che lo interpreta, percepisce anch'egli un sussidio d'invalidità: nel 1977 aveva interpretato Kunta Kinte nella serie televisiva Radici e la famosa scena in cui allo schiavo viene amputata parte di un piede era stata registrata con un fin troppo crudo realismo: il seghetto utilizzato allo scopo era perfettamente funzionante.

Data

L'automa, perché qui non siamo razzisti.

Androide che rappresenta la componente aliena/robotica dell'equipaggio, è interpretato da Brent Spiner. I suoi continui e spesso goffi tentativi di assomigliare sempre più agli uomini sono un elemento fondamentale della serie, senza il quale la sceneggiatura andrebbe ad impantanarsi spesso e volentieri.

Worf Roženko

L'alieno, perché qui ecc. ecc.

Di grado tenente, è un Klingon adottato da una coppia di umani, i Roženko, appunto. Detiene una serie di primati: è il primo della sua incazzosa specie a frequentare l'Accademia, il primo a diventare Ufficiale Stellare, il primo ad essere un personaggio regolare in una serie di Star Trek, ed è anche quello apparso di più nelle varie serie. Può vantare inoltre il cranio più ondulato ed appuntito e l'uccello più lungo. Diventerà capo della sicurezza alla morte della collega Tasha Yar, al termine della prima stagione. È interpretato, senza alcun bisogno di trucco, da Michael Dorn, anch'egli Klingon ma pieno di soldi, fatto che gli ha evitato l'esilio allo zoo.

Dalla seconda stagione compare il personaggio di Guinan, una barista di origine El-Auriana interpretata da Whoopi Goldberg. Nella stessa stagione la dottoressa Katherine Pulaski prende il posto della collega Crusher, che aveva accumulato una quantità industriale di ferie arretrate e tornerà in servizio a partire dalla terza stagione. Spesso, per confondere le idee, fa capolino qua e là il personaggio di Lxw Lwz Lwu Lwaxana Troi, madre di Deanna, interpretato da Majel Barrett, che nella prima serie interpretava l'infermiera Christine Chapel, e così si è salvato un posto di lavoro.

Figure marginali, apparizioni dal nulla e nullità apparse

Tre geni. Eppure nessuno di essi è stato ammesso a Chi vuol esser milionario.

Allo scopo di creare un continuum spazio-temporale godibile e coerente[citazione necessaria], l'ineffabile Roddenberry inserisce nell'episodio pilota un attore del cast precedente. La maggioranza dei telespettatori apprezza, un'esigua minoranza si domanda tuttora se l'assassino sia il maggiordomo. Tanto basta, comunque, per applicare questo espediente a tutte le serie successive. Ed ecco quindi apparire il dottor "Bones" McCoy alla tenera età di 173 anni mentre svolge, accompagnato da Data, un'ispezione a sorpresa nell'infermeria dell' Enterprise D. I due trovano una montagna di farmaci scaduti, il mancato rispetto di gran parte delle procedure e dei protocolli operativi, e addirittura alcuni peli pubici sul materiale per eseguire clisteri. Ecco altresì apparire Spock nell'episodio doppio Il segreto di Spock[ma va?]: il suo segreto è... no, niente spoiler qui. Ecco ancora, nell'episodio Il naufrago del tempo, Scotty in compagnia di Francesco Schettino.
Nell'episodio Il ritorno dei Borg si incontra Stephen Hawking, che interpreta se stesso risolve gli "incroci obbligati" della Settimana Enigmistica in undici secondi e 48 centesimi, ma si rifiuta di divulgare la soluzione.
Ecco ancora, nell'episodio Un mistero dal passato, Mark Twain e Jack London che, sbucati dal passato di verdura della dottoressa Crusher, sfidano, e battono, l'androide Data in una gara di pippe a chi viene per primo.
Si è detto del ponte ologrammi e della facilità di creare casini a causa di un utilizzo poco responsabile. Ecco allora il professor Moriarty, il nemico per antonomasia di Sherlock Holmes, materializzarsi dal ponte ologrammi e addirittura assumere il comando dell'Enterprise. Si arrende solo quando gli viene consegnata l'introvabile figurina di Pier Luigi Pizzaballa.
In TNG, ma anche in altre serie, sono frequenti le intrusioni dello scienziato Isaac Newton, che spesso racconta la barzelletta della mela che sa di culo, ripresa ai giorni nostri da un grande putt grande statista[l'ha detto D'Alema]. Scrocca viaggi interstellari e spazio-temporali, scatta un sacco di foto che condivide sui social network e si gratta amabilmente i coglioni, in compenso costringe tutti quelli che incontra a recitare a memoria le tre leggi che portano il suo nome, e dice loro quello che devono fare, manco fosse Elsa Fornero. Non può fare a meno del suo parruccone pulcioso. Anche Albert Einstein, per non essere da meno, ha preteso ed ottenuto una fugace apparizione su TNG.

Ci sarebbero altre apparizioni ed altre partecipazioni straordinarie, ma di esse facciamo grazia al lettore, che magari potrebbe ricambiare in maniera tangibile questo riguardo nei suoi confronti. Graditi i contanti, grazie.

Al di sopra di tutto

Q: burlone, strafottente, ma soprattutto onnipotente, onnisciente ed elegantissimo.
   La stessa cosa ma di più: Q (Star Trek).

Copiando senza alcun pudore la mitologia greca, nella quale il Fato è unico arbitro dell'umano destino e sopravanza il volere degli dei, Roddenberry inserì nell'universo trekkiano un'entità superiore che tutto può e che tutto sa, anzi, lo sapeva già da prima: Q. Ovviamente vive è all'interno di una dimensione superiore (chiamata Continuum Q) rispetto all'universo classico in cui galleggiano, come ortaggi stracotti in un orrido minestrone, tutte le forme di vita conosciute in TNG. La maggior parte dei Q sono piuttosto snob e non si curano delle popolazioni dell'universo e dei loro problemi, ma esiste una minoranza di petulanti curiosoni, come ad esempio il primo Q apparso in TNG, che si comporta come un bizzarro e dispettoso troll: vandalizza di continuo l'Enterprise D e fa scherzi di gusto discutibile all'equipaggio. In particolare, ama accanirsi contro Picard: gli scambia lo zucchero col sale, lo trucca in modo osceno mentre dorme, gli attiva servizi inutili e costosissimi sullo Smartphone, gli cosparge di peperoncino la carta igienica. Nelle serie successive, Star Trek: Deep Space Nine e Star Trek: Voyager, Q sembra mettere la testa a posto, finendo per trasformarsi, da spaccamaroni impunito, a seriosissima guida per gli umani. Questo perché col tempo si cresce, si matura e non si prova più divertimento a commettere certe cazzate.

Morale

La morale di TNG può essere sintetizzata col concetto che alla fine, il bene trionfa sempre, e chi ha voluto la bicicletta ci lascia lo zampino. Del resto, tutti sanno che non si deve mettere il carro tra due litiganti, perché sono solo i buoi a godere.

Una prova schiacciante della simpatia dei nostri eroi.

Collegamenti universali