Nazionale di calcio del Giappone: differenze tra le versioni

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Il difficile approccio del popolo giapponese non fece desistere l'imperatore, che si decise a finanziare la nazionale con l'acquisto di magliette di colore uguale ([[bianco]], per non sprecare soldi), l'affitto di un campetto e anche qualche trasferta, come quella nelle [[Filippine]], dove, dopo averle prese di santa ragione, visto che c'erano, si fecero stirare le magliette dalle filippine.<br />
Il difficile approccio del popolo giapponese non fece desistere l'imperatore, che si decise a finanziare la nazionale con l'acquisto di magliette di colore uguale ([[bianco]], per non sprecare soldi), l'affitto di un campetto e anche qualche trasferta, come quella nelle [[Filippine]], dove, dopo averle prese di santa ragione, visto che c'erano, si fecero stirare le magliette dalle filippine.<br />
Nel [[1941]] ci fu anche la prima trasferta internazionale, per la precisione [[Attacco a Pearl Harbor|a Pearl Harbor]], [[Stati Uniti]], dove conquistarono un'incredibile vittoria contro la nazionale di casa, che però si vendicò più tardi, umiliando la nazionale nipponica in casa nei due stadi di [[Hiroshima e Nagasaki]].<br />
Nel [[1941]] ci fu anche la prima trasferta internazionale, per la precisione [[Attacco a Pearl Harbor|a Pearl Harbor]], [[Stati Uniti]], dove conquistarono un'incredibile vittoria contro la nazionale di casa, che però si vendicò più tardi, umiliando la nazionale nipponica in casa nei due stadi di [[Hiroshima e Nagasaki]].<br />
Dal dopoguerra in poi, l'unico risultato da annotare è il terzo posto alle Paraolimpiadi del '[[1968|68]] a Città del [[Messico]], unico risultato degno di un trafiletto sulla [[Gazzetta dello sport]].
Dal dopoguerra in poi, l'unico risultato da annotare è il terzo posto alle [[Paraolimpiadi]] del '[[1968|68]] a Città del [[Messico]], unico risultato degno di un trafiletto sulla [[Gazzetta dello sport]].


===L'era dei manga===
===L'era dei manga===

Versione delle 17:46, 13 mar 2013

« Quando capiranno che non è come nei cartoni animati magari... »
(Chiunque su nazionale calcistica del Giappone)

La Nazionale di calcio del Giappone è la rappresentativa calcistica del Giappone, posta sotto l'egida della Star Comics. È stata disegnata da Akira Toriyama.

Un'immagine commemorativa prepartita della Coppa del Mondo, il Giappone contro la Turchia nel 1917. Nell'immagine i commenti dei giocatori prima del confronto.
Il risultato finale della partita con la Turchia.

Dopo essere stato eclissato per anni da sumo, wrestling, baseball, pallavolo, ping pong, karate, karaoke, kamasutra, basket, boxe, nuoto, ciclismo, equitazione, pallamano, biliardo, bocce, poker, tiro a segno, salto con l'asta, salto in alto, salto in lungo, maratona, marcia, tuffi, canottaggio, hockey, pallanuoto, tennis, rugby a XV, rugby a VII, rugby a 90°, golf, polo e addirittura vela, il calcio ha di recente acquistato una certa popolarità, dovuta principalmente alla scoperta, nel 1992, della palla, finora sconosciuta nelle isole giapponesi.

Nonostante ciò, la sua funzione principale è quella di fare pubblicità a Holly e Benji. I giocatori della squadra sono dotati di molteplici superpoteri paranormali, ma soprattutto di una fotocamera da 3.2 Megapixel.

Storia

L'idea di realizzare una nazionale di calcio giapponese venne all'allora imperatore supremo Motefacio Nudekreto, con l'intento di portare nella sua patria «sacla attività spoltiva di calcio nonché denalo deli sponsol occidentali». Venne così deciso di organizzare una partita amichevole con i cugini della Cina, i quali però pretendevano di portare loro il pallone. Di tutta risposta i giapponesi decisero di prendersi il campo, lasciando ovviamente ai cinesi quello contro-sole. La partita dapprima iniziò con un po' di titubanza da parte dei nipponici, salvo poi diventare una lotta di karate, dove in tutto si contarono tredici feriti e ventisette denti caduti.
Il difficile approccio del popolo giapponese non fece desistere l'imperatore, che si decise a finanziare la nazionale con l'acquisto di magliette di colore uguale (bianco, per non sprecare soldi), l'affitto di un campetto e anche qualche trasferta, come quella nelle Filippine, dove, dopo averle prese di santa ragione, visto che c'erano, si fecero stirare le magliette dalle filippine.
Nel 1941 ci fu anche la prima trasferta internazionale, per la precisione a Pearl Harbor, Stati Uniti, dove conquistarono un'incredibile vittoria contro la nazionale di casa, che però si vendicò più tardi, umiliando la nazionale nipponica in casa nei due stadi di Hiroshima e Nagasaki.
Dal dopoguerra in poi, l'unico risultato da annotare è il terzo posto alle Paraolimpiadi del '68 a Città del Messico, unico risultato degno di un trafiletto sulla Gazzetta dello sport.

L'era dei manga

Un'immagine di una delle tante sfide che hanno portato il Giappone al successo.

La svolta avvenne nel 1981, quando nel campionato giapponese militano il giovane attaccante Oliver Hutton e il portiere Benji Price, stelle emergenti del calcio nipponico, e i giocatori del Dragon Ball (detti anche "I palloni del drago") Goku, Tensing e Crilin.
La squadra inanellò così una serie di risultati positivi fino a che Goku non morì per mano di Freezer e Holly e Benji finì di essere trasmessa anche su Italia 1. Questo impedì alla nazionale di accedere ai campionati mondiali dell'86, ma, dopo aver perso l'aereo per quelli del '90, non aver partecipato a quelli del '94 perché c'era l'ultima puntata di Sailor Moon, i nostri eroi riuscirono a qualificarsi per i mondiali del 1998, così, senza preavviso.
Il governo però, non aveva previsto un finanziamento per una trasferta mondiale così impegnativa, allorché i calciatori fecero una colletta per arrivare in Francia, affittando una corriera della Marco Polo lines e, a ritmo di «Ollellé ollallà» e pranzi agli autogrill, arrivando dopo tre mesi nella terra gallica. Qui, tuttavia, accorse un altro problema: per finanziarsi il viaggio di ritorno i nipponici avrebbero dovuto come minimo vincere il mondiale, la classifica cannonieri e il premio della critica.
I giocatori fecero quindi un patto: si sarebbero impegnati al massimo per vincere il trofeo. Risultato? 3 sconfitte in 3 partite, battuti anche dalla Giamaica, che tra un cannone e l'altro era riuscita chissà come a partecipare al mondiale.
Nonostante la sconfitta i nipponici non trovarono un'accoglienza brutale al loro ritorno in patria: dopo tre anni di cammino tra Parigi e Tokyo (con annessa nuotata nel mar del Giappone) i tifosi si erano ormai scordati di loro.


Tutto quello che ho scritto sono cazzate, in quanto tutti sanno che il Giappone ha vinto parecchi mondiali, soprattutto nelle puntate di Holly e Benji e nei campionati di PES2010.

Palmares

  • 7 Coppe dell'Asia
  • 4 Coppe Oro Sammontana
  • 70 Coppe del Mondo


Formazione Attuale

Coach: Alberto Zaccheroni

In campo:

In panchina: