Lance Armstrong

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
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Armstrong mentre spala merda su qualche avversario a ritmo di rap.
« Quest'anno non sarà facile, lui è un grande ciclista e mi darà molto filo da torcere. C'è grande rispetto tra noi. Spero di vincere, ma in ogni caso sarà un confronto leale. »
(Lance Armstrong parlando del nuovo rivale che spunta fuori a ogni vigilia del Tour de France)
« Si dovrebbe vergognare, è un cafone. Quella mezza calzetta non ha alcun rispetto del mio palmarés e della mia notorietà. Oggi ha vinto la tappa da solo perché gliel'ho regalata io. Non volevo stancarmi inutilmente. Ma il Tour lo vincerò senza problemi e lui dovrà baciarmi il culo. »
(Sempre Armstrong sul suo rivale, il giorno dopo)
« Sette sulla strada. »
(Andrea Agnelli parlando a difesa di Lance Armstrong)

Atleta poliedrico, Lance Armstrong è un astronauta, trombettista, cantante punk e rappresentante farmaceutico americano. Nel tempo libero coltiva l'hobby del ciclismo e le sue piantagioni di epo di terza generazione.

Le imprese

Bucare le gomme ai corridori più forti: ottimo metodo per vincere sette Tour de France di fila.

Lance Armstrong è l'unico ciclista ad aver vinto sette Tour de France, impresa resa ancor più eccezionale dal fatto che ha partecipato a sole cinque edizioni.
Nella sua carriera ha sconfitto tutti: Marco Pantani, Jan Ullrich, Alberto Contador, le domande capziose e indiscrete di Auro Bulbarelli, le avance di Davide Cassani, il fisco, un cancro ai testicoli che nelle parti basse lo ha reso più piatto di Action Man.
Proprio la macabra mutilazione è alla base dell'odio verso Pantani, reo di avere una pelata lucida e tondeggiante che richiama alla mente del povero Lance gli attributi meschinamente sottrattigli da un bisturi affilato e da un destino crudele.

La sfida tra i due nel 2000 è rimasta negli annali del ciclismo; Armstrong e Pantani si giocavano la testa della classifica generale e il titolo di ciclista coi valori di ematocrito più alti della competizione.
Prevalse l'americano, grazie al distacco nelle prove a cronometro e alla geniale idea di svitare il manubrio dell'avversario.

Le vittorie più schiaccianti di Armstrong sono state spesso accompagnate da sospetti legati a presunte pratiche dopanti, dato che in più di un'occasione il ciclista si è rifiutato di sottoporsi ai controlli di routine accampando scuse poco credibili del tipo:

« Ho lasciato Felice Gimondi chiuso nell'autolavaggio. »
« Scusate ma mi sono accidentalmente sparato in pancia con una sparachiodi, devo andare all'ospedale. »
« Ho le mie cose. »
« O mi portate Monica Bellucci vestita da infermiera sexy, o niente esami! »
« Sono un Testimone di Geova e la mia religione mi vieta l'uso di siringhe, quindi non posso sottopormi agli esami del sangue, spiacente. »
« Ora non posso proprio, c'è Roberto Giacobbo che mi aspetta »

Palmarès

  • Ventordici Tour de Trans (1937 - oggi)
  • 1 Freccia Nandrolone (1998)
  • 1 Gran Prix de l'Escargot (2000)
  • 3 Giri dell'Uzbekistan (1999, 2000, 2001)
  • 1 Medaglia d'oro ai Mondiali di ciclismo su ghiaccio di Oslo (1993)

Il ritiro, il ritorno e la squalificazione

Dato che a casa si annoiava e gli pareva uno spreco doparsi se il massimo dello sforzo era portar fuori il cane, nel 2009 Lance Armstrong si è finalmente degnato di presenziare al Giro d'Italia.
Intervistato per l'occasione, Lance Armstrong ha stupito tutti sfoggiando un italiano fluente e forbito e parlando delle sofferte motivazioni che lo hanno spinto al ritorno:

« 'Ca troia, c'è da schiattar di caldo qua! A saperlo stavo a casa con una Becks ghiacciata nei boxer.
Perché mi è venuto lo schizzo di venir qua, dici? Dio Bò, è che mio cognato Mario mi ha detto che in Italia trovi in farmacia le spade che non costano un cacchio! E poi voglio dare lo strino a quel cagaro di Basso, che adesso fa tanto il puritano ma se non c'ero io che gli insegnavo non era neanche capace di bucarsi come Cristo comanda.
Chi temo di più? Beh, se Gibo Simoni torna a pippar coca, sono cazzi amari per tutti. »
Armstrong in una delle sue leggendarie volate.

Dopo il Giro, concluso con una mestissima dodicesima posizione, Lance Armstrong annuncia ai quattro venti di voler tornare a vincere il Tour. Scetticismo tra gli addetti ai lavori: non esiste un Tour riservato agli over 65.
Nonostante alla vigilia la sua vittoria sia meno quotata di quella della nonna paralitica di Marino Bartoletti, Lance sfrutta l'esperienza accumulata in 38 anni di frodi sportive e l'attacco di dissenteria che ha colpito tutti gli altri contendenti per accaparrarsi la prima posizione. Purtroppo sul più bello la sua prostata da settantenne lo tradisce e lo costringe a un drammatico ma onorevole ritiro.
Dopo aver indicato come colpevoli della sua sconfitta il cancro, i chirurghi che l'hanno operato male, il suo preparatore atletico, la ditta che ha costruito la sua bici, il clima francese, la cucina francese, quel gufo di Eddy Merckx, quel bastardo di Contador e il fantasma di Pantani, Lance Armstrong si ritira definitivamente.
Almeno fino a mercoledì prossimo.

Nel 2012 l'Usada (Unione dei Sicofanti, Apostati e Delatori Americani) rende noto che un campione di sangue prelevato a Armstrong è risultato positivo ai controlli antidoping e, non pago, si è animato, ha aggredito due tecnici di laboratorio e si è imbarcato su un volo diretto in Canada. Il campione viene quindi privato dei Tour vinti, dei premi in denaro e della tessera punti dell'Agip.
Una sentenza della Corte Federale del Texas lo obbliga inoltre a girare in bici senza sella.

Curiosità

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  • Un individuo incredibilmente somigliante a Lance Armstrong fu visto aggirarsi attorno al residence dove alloggiava Pantani la notte in cui morì. Il portiere dello stabile provò a fermarlo ma l'uomo balzò in sella a una bici da corsa e si dileguò nell'oscurità.
  • Spesso il dottor Fuentes si travestiva da cameraman e con la scusa di intervistarlo durante le tappe gli si avvicinava in moto e gli iniettava sbobbe chimiche direttamente nella trachea.
  • I suoi campioni di urina brillano al buio.
  • Dalle ultime indiscrezioni pare che il Tar del Lazio assegnerà i sette Tour de France all'Inter.