Intellettuale: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Ah è vero che non conosci il giapponese...||Intellettuale alla fidanzata |}}
{{Citazione|Sai com'è io sono cresciuto in una babele linguistica||Intellettuale che approccia una donna|}}
{{Citazione|Che situazione kafkiana||Intellettuale donna riferita a qualunque situazione della vita quotidiana, dal fare la spesa, all'elogio funebre del nonno|}}


{{Cit2|No ma in fondo io odio i soldi, odio la gnocca, odio i viaggi alle Maldive e le macchine di lusso.|Intellettuale che affronta con ottimismo la propria [[disoccupazione]]}}
==Lo stile intellettuale.==
{{Cit2|Semo i mejo!|[[Francesco Totti|Intellettuale]] sulla categoria degli intellettuali}}
{{Cit2|Ah è vero, non conosci il giapponese...|Intellettuale alla [[fidanzata]]}}
{{Cit2|Sai com'è... Io sono cresciuto in una babele linguistica.|Intellettuale che approccia una [[donna]]}}
[[File:Mughini.jpg|right|thumb|300px|Un intellettuale sfoggia la sua intellettualità.]]
{{Cit2|Che situazione kafkiana!|Intellettuale donna riferita a qualunque situazione della vita quotidiana, dal fare la spesa, all'elogio funebre del [[nonno]]}}
{{Cit2|L'ultimo film di [[Cicciolina]] è una parabola metacinematografica che denuncia la sparizione della significanza entro il sistema delle schematizzazioni postmoderne. Il [[moralismo]] guerrafondaio dei nostri tempi non può non prendere atto di questa visione ampiamente decategorizzata della cosiddetta società civile. Il messaggio è chiaro: il mondo abbisogna di nuovi paradigmi costitutivi ed epistemici capaci di reificare ciò che prima era solo un simbolo di vano piacere sessuale.|Intellettuale malinconicamente confuso}}


L'intellettuale è solitamente una persona dall'aspetto sgradevole, affetta da problemi di vario tipo come l'obesità, brufoli, bassa statura, elefantite che arrivata all'età dell'adolescenza capendo di non poter fare nulla per risolvere questi problemi decide di concentrare la sua esistenza nel diventare una persona colta, impegnata e quindi rompere i coglioni a tutti quelli che non hanno colto il significato simbolico della Masseria delle Allodole oppure non hanno partecipato alla conferenza sul macrobiotico dagli Aztechi alla Guerra del Golfo tenutasi
tra le montagne dell'appennino tosco-emiliano dal 7 al 24 dicembre dalle ore 21 all'alba.


L''''intellettuale''' è uno stato psicologico [[umanità|umano]] classificato dal '''DSM IV''' - ''Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali'' - fra le patologie ''border line'' della personalità.
==Vestiti==


L'intellettuale è solitamente una persona dall'aspetto sgradevole, affetta da inestetismi di vario genere come obesità, denti storti, [[brufoli]], semicecità, [[erre moscia]] o elefantiasi, che giunge all'età dell'[[adolescenza]] con la consapevolezza di non poter fare [[niente|nulla]] per risolvere i suoi problemi. Decide, allora, di dedicare la sua esistenza a inutili sforzi per divenire una persona colta, a suo modo fascinosa, impegnata politicamente, e in definitiva rompere i coglioni a tutti quelli che non hanno decifrato il significato simbolico della ''Masseria delle Allodole'' oppure non hanno partecipato alla conferenza sulla "Dieta [[Macrobiotica]] degli [[Aztechi]] all'epoca della [[Guerra del Golfo]]", tenutasi in veste privata fra le montagne dell'[[appennino tosco-emiliano]] dal 7 al 24 dicembre, ogni sera a partire dalle ore 21.
Per dimostrare al mondo il proprio distacco da tutto ciò che è frivolo, materiale, piacevole o divertente, l'intellettuale sceglie uno stile d'abbigliamento mortificante, che, aggiunto al suo aspetto non proprio leggiadro, elimina in lui qualsiasi caratteristica che potrebbe essere attraente e fa aumentare la nostra autostima ogni volta che lo vediamo e ci paragoniamo a lui.
Per rendere evidente il loro impegno nel sociale, gli intellettuali portano sandali in stile San francesco anche d'inverno ma sopratutto d'estate diffondendo nell'aria l'aroma dei loro piedi reduci della marcia per la pace Stoccolma-Marrachesh, pantaloni di juta intrecciati in burundi da un assocciazione no profit di contadini, magliette informi e sbiadite, spesso ricoperte da slogan che inneggiano alla pace oppure che declamano l'opera di qualche scrittore settecentesco lussemburghese.
Raramente portano gioirelli oppure trucco o qualunque cosa possa renderli più gradevolim a meno che essi non si inseriscano in qualche disegno di ostentazione di intellettualità del tipo ciondolo ritraente la dea Maya dei piselli in scatola. Anche i capelli sono spesso lasciati vegetare per conto loro, creando dei pittoreschi nidi dove prolificano animali del sottobosco a cui forse è meglio
non pensare.


==Habitat==
== Abbigliamento ==


Per dimostrare al [[mondo]] il proprio sprezzante disinteresse verso tutto ciò che è frivolo, materiale, lollosamente divertente, l'intellettuale sceglie il proprio vestiario fra le opzioni più mortificanti che, unite al suo sembiante per nulla apprezzabile, eliminano in lui la pur minima possibilità di essere attraente per il pubblico, facendo paradossalmente e masochisticamente aumentare la sua autostima ogni qualvolta egli si trova a paragonarsi con un non intellettuale.
Il luogo emblematico dove l'intellettuale può sfogare il suo odio verso la società ingiusta, il consumismo e la massificazione dei prodotti ittici e farmaceutici è il centro sociale, dove si radunano anche altre specie umane: i punk, i tossici e i malati di mente.
[[File:Sgarbi nudo.jpg|right|thumb|250px|Un vero intellettuale riesce sempre a distinguersi per il proprio abbigliamento sobrio ed elegante.]]
Altri luoghi amati dagli intellettuali sono Biblioteche antiche per dimostrare di andare alla ricerca di testi sconosciuti in quanto si ha gia letto tutto quello che il mercato letterario propone, i luoghi naturali, da sempre molto amati dagli intellettuali, che siano essi una palude fangosa o la pianura padana non ha importanza, i cinema ma solamente nelle serate in cui vengono proposti
Per evidenziare il proprio impegno sociale e politico, l'intellettuale ama indossare capi d'abbigliamento notoriamente simbolici: sandali monacali sia d'inverno che, soprattutto, d'estate, diffondendo nell'aria il lezzo dei suoi piedi, reduci della marcia per la [[pacifismo|pace]] [[Stoccolma]]-[[Pechino]]; pantaloni di juta intrecciati in [[Burundi]] da un'associazione [[no profit]] di lattonieri indigeni, per dimostrare il suo sostegno al mercato equo e solidale; a volte indossa felpe informi e sbiadite, spesso ricoperte di slogan che reclamano la [[pace]] universale; più spesso veste magliette monocromatiche declamanti un brano dalle opere inedite di un qualche scrittore settecentesco ginevrino e progressista.
film d'autore a sfondo sociale, sono particolarmente amati quelli che trattano guerre sconosciute anche agli stessi abitanti dei paesi in cui hanno avuto luogo.
Al contrario di quello che può sembrare sono però anche molto apprezzati dagli intellettuali i luoghi frequentati da truzzi e tamarri, in quanto qua l'intelettuale puo dimostrare la sua superiorità con frasi quali: come? non sei mai stato a una camminata notturna in favore delle ragazze madri della Danimarca? oppure: beh io nn so chi sia Maria de Filippi in quanto non ho la televisione (ma soltanto
il pc portatile per ricevere quotidianamente le notizie dell'ansa sulla situazione della guerra civile in Alaska).


Raramente l'intellettuale porta gioielli, si applica cosmetici, si sottopone a interventi di [[chirurgia plastica]] capaci di rendere il suo aspetto più gradevole, a meno che non corrisponda a un chiaro bisogno di ostentazione d'intellettualità specifica, come, per esempio, un ciondolo in lega di [[stronzio]] raffigurante la divinità [[maya]] dei [[cazzo|piselli]] del [[Mato Grosso]]. La società massificata spesso ignora l'intellettuale, lasciandolo vegetare per proprio conto. Sovente si formano delle pittoresche nicchie biologiche ove l'intellettuale prolifica al pari degli [[animale|animali]] del sottobosco e dei [[parassita|parassiti]] commensali dell'intestino umano.


==Religione==
== Habitat ==


Il luogo emblematico dove l'intellettuale può sfogare il suo odio verso la società ingiusta, il consumismo e la massificazione dei prodotti ittici e farmaceutici è il [[centro sociale]], entro il quale si radunano anche altre categorie umane: i [[punk]], i [[tossicodipendente|tossici]], gli psicopatici conclamati e i sedicenti [[artista|artisti]].
Il vero intellettuale odia le convenzioni, la chiesa ma si dedica a culti esoterici, mistici e primitivi, mischiando tutte le religioni più disparate, basta che non siano cristiane, anche se Cristo a volte, per le occasioni speciali, viene messo nel calderone assieme a Buddha, il Grande Spirito, Pacha Mama, Siddartha e le vacche indiane.
[[File:Cecchipaone.jpg|right|thumb|250px|Gli intellettuali sono da sempre molto selettivi nella scelta delle proprie frequentazioni.]]
Altri luoghi amati dall'intellettuale sono le biblioteche antiche, in cui si reca per dimostrare agli altri individui del branco il suo interesse verso testi sconosciuti, dato che ha già letto tutto quello che il mercato letterario è capace di proporre; i luoghi naturali, da sempre molto amati dall'intellettuale (che si tratti di una palude fangosa e malarica o delle cime innevate del [[Monte Bianco]] ha poca importanza), rappresentano per lui l'archetipo ricongiungimento con l''''Eterna Immanenza del Tutto'''; nei [[cinema]], ma solamente per i solitari appuntamenti in cui vengono proiettati film d'autore ignoto, l'intellettuale ritrova la propria vena poetica e si crogiola alla visione di immagini incomprensibili a cui egli solo s'illude di aver trovato un significato.


Molto apprezzati dall'intellettuale, contrariamente alle apparenze, sono i luoghi di ritrovo di [[truzzi]] e [[tamarri]], in quanto ivi l'intellettuale può mettere in gioco la sua superiorità umana esordendo con frasi del tipo:
==Comportamento==
*«''Come?! Non hai mai partecipato a una corsa notturna in favore delle ragazze madri della [[Danimacchia]]?''»
*«''Non so chi sia [[Maria De Filippi]], poiché non ho la [[televisione]], ho soltanto il [[portatile]] per ricevere quotidianamente le news dell'[[Ansa]] sugli ultimi sviluppi della guerra civile in [[Alaska]]''».


== Comportamento ==
L'attività preferita dall'intellettuale è annoiarsi, sottopondendosi a delle torture autoimposte come partecipaire a conferenze sul maltrattamento delle formiche in laboratorio, o sulle conseguenze della seconda guerra mondiale sul mercato della carta. Queste sofferenze sono pero necessarie per poter andare dai propri amici e rompergli i coglioni sulla crisi del mondo.
L'attività preferita dall'intellettuale è annoiarsi con snobismo, sottoponendosi alle più fantasiose torture autopunitive, come partecipare a conferenze sul maltrattamento delle formiche durante le disinfestazioni, o sulle conseguenze della [[prima guerra mondiale]] sull'approvvigionamento della carta carbone da parte dei pigmei africani. Queste dolorose esperienze sono, tuttavia, necessarie all'intellettuale per poter testare sulla propria pelle le sofferenze di questo mondo in crisi, così da poterle propinare agli amici moralmente insensibili.
La caratteristica principale dell'intellettuale è la critica verso la società e il capitalismo, infatti l'intellettuale decide spesso di coltivare da solo quello che serve per il suo fabbisogno giornaliero ovviamente non limitandosi a carote patate ecc ma andando a cercare qualche erba assurda tipo il Guaranà,la canna da zucchero Indiana, il Karite e lo Gnu.
Sempre criticando il consumismo e lo spreco, l'intettuale con i soldi dei suoi genitori compie spesso viaggi di mesi nel terzo mondo dove studiare la situazione internazionale che poi andrà a descrivere ai suoi amici che quell'estate son andati a rimini 3 giorni in ostello criticandoli per la loro insensibilità e per
lo spreco dei soldi.
Le facoltà preferite dall'intellettuale sono ovviamente quelle di filosofia, lettere, ma anche scienze politiche sopratutto nel ramo della coooperazione internazionale per lo sviluppo e per le politiche agricole del terzo mondo.


La principale caratteristica dell'intellettuale è l'astio incontenibile verso il [[capitalismo]] sfrenato, il [[consumismo]] e lo sfruttamento delle risorse naturali. Egli odia cordialmente le multinazionali e lo spreco, ma ama intraprendere lunghi viaggi verso mete culturalmente e socialmente accattivanti, come i paesi del [[terzo mondo]], ove si diletta a studiare ogni dettaglio delle scelte politico amministrative del solito dittatore di turno. In seguito allieterà i suoi amici (che, invece, saranno andati a Rimini per una settimana in [[ostello]]) accusandoli di insensibilità verso i destini delle popolazioni più sciagurate.<br />
In termini di istruzione istituzionalizzata, all'intellettuale è fatto obbligo di frequentare l'[[università]]. Le [[facoltà]] preferite sono [[filosofia]], [[lettere]], [[scienze politiche]] e, a volte, [[scienze sociali]]. Molto in voga la scelta di un [[dottorato di ricerca]] nel ramo della '''Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo e per le Politiche Agricole nei Paesi Sottosviluppati'''.


== Religiosità ==
==Per essere un vero intellettuale bisogna==
Il vero intellettuale odia la [[chiesa|chiesa cattolica]] ma si dedica a culti esoterici, pagani, mistici e primitivi, mescolando tutte le [[religione|fedi religiose]] più disparate, purché non siano d'ispirazione [[Cristianesimo|cristiana]] - anche se [[Cristo]] a volte e solo per le occasioni speciali, viene messo nel gran calderone della sua religiosità assieme a [[Buddha]], al Grande Spirito, a Pacha Mama, a Siddartha e alle vacche indù.


== Tratti salienti di un intellettuale standard ==
- Coltivare, allevare e macellare tutto quello che si mangia
[[File:Laporta2.jpg|right|thumb|300px|Un intellettuale intento ad autocompiacersi, tipica attività intellettualosa.]]
- vestirsi di colori sbiaditi, fanno eccezzione solo il rosso comunista e il verde pacifista
* Coltivare, allevare e macellare (con metodi indolori e naturali) tutto ciò che è destinato alla propria alimentazione.
- partecipare a varie marce e corteii
* Vestirsi di colori sbiaditi, a parte il [[comunista|rosso]] e il [[Verdi|verde]].
- odiare la chiesa e i preti
* Partecipare a tutte le manifestazioni pacifiste e ambientaliste.
- odiare le multinazionali, le fabbriche, le industrie, le aziende, le agenzie, gli uffici, le banche, le poste, le ferrovie dello stato, i poliziotti, i pompieri (si consiglia di spegnere i propri roghi con dell'acqua di fonte appositamente tratta da una sorgente vicina a casa) i netturbini, i controllori ...
* Disprezzare la [[Chiesa|Chiesa Cattolica]] e i [[preti]].
- odiare tutto cio che è considerato frivolo: la televisione, le modelle, le veline, la musica commerciale
* Odiare visceralmente le aziende, le industrie, le agenzie, gli uffici pubblici, le banche, le poste, le [[ferrovie dello stato]], i poliziotti, i pompieri, i netturbini, i controllori e gli uscieri invalidi civili.
- ascoltare solo musica noiosa e assurda sconosciuta ai più come Ludovico Einaudi
* Criticare tutto ciò che è considerato frivolo: la [[televisione]], le [[puttana|modelle]], le [[velina|veline]], la [[musica]] commerciale.
- Guardare solo film noiosi, leggere quotidiani noiosi, appassionarsi di libri noiosi e spesso scritti a cavallo tra il 400 e il 500
* Ascoltare solo [[musica]] noiosa come quella composta da [[Ludovico Einaudi]] o da [[Giovanni Allevi]].
- rompere le balle agli amici considerati ignoranti e alle amiche etichettate come superficiali in quanto si mettono il reggiseno.
* Leggere un [[libro]] di autore straniero per poi dire che la traduzione non era all'altezza.
* Guardare solo [[film]] noiosi, di cineasti sconosciuti dai nomi intrascrivibili.
* Rompere i [[coglioni]] agli amici, considerati ignoranti, e alle amiche etichettate come retrograde perché portatrici di [[reggiseno]]. Bisogna riconoscere che, almeno su quest'ultimo punto, l'intellettuale ha perfettamente ragione.
* Passare le giornate sui forum per rispondere a ogni domanda con prolisse esternazioni impreziosite di concetti cavillosissimi e citazioni filosofiche.
* Crogiolarsi e godersi l'effetto della parola che ha appena pronunciato in un discorso, che risulta, alle sue orecchie, aulica, ricercata e mastodonticamente intellettualosa, quale ad esempio: "Transeunte" "Metempsicosi" o "Ipoacusia". Ovviamente lui crederà di aver fatto bella figura, ma il suo interlocutore, solitamente non intellettuale, non avrà capito un [[corbezzolo]].
* Essere i primi a non credere in quel che si dice, ma continuare a dirlo perché si pensa faccia tanto figo.

== Voci intellettualmente prodighe di spunti riflessivi di pregnanza non secondaria rispetto alla vigente consuetudine veterocattolichina di guardare i pornazzi==
*[[Letteratura neocriptica slovacca]]

[[Categoria:Stili di vita]]
[[Categoria:Persone a cui solo un idiota può credere]]

[[en:Intellectuals]]
[[fr:Intellectuel]]
[[pt:Intelectual]]

Versione attuale delle 11:28, 12 dic 2020

« No ma in fondo io odio i soldi, odio la gnocca, odio i viaggi alle Maldive e le macchine di lusso. »
(Intellettuale che affronta con ottimismo la propria disoccupazione)
« Semo i mejo! »
(Intellettuale sulla categoria degli intellettuali)
« Ah è vero, non conosci il giapponese... »
(Intellettuale alla fidanzata)
« Sai com'è... Io sono cresciuto in una babele linguistica. »
(Intellettuale che approccia una donna)
Un intellettuale sfoggia la sua intellettualità.
« Che situazione kafkiana! »
(Intellettuale donna riferita a qualunque situazione della vita quotidiana, dal fare la spesa, all'elogio funebre del nonno)
« L'ultimo film di Cicciolina è una parabola metacinematografica che denuncia la sparizione della significanza entro il sistema delle schematizzazioni postmoderne. Il moralismo guerrafondaio dei nostri tempi non può non prendere atto di questa visione ampiamente decategorizzata della cosiddetta società civile. Il messaggio è chiaro: il mondo abbisogna di nuovi paradigmi costitutivi ed epistemici capaci di reificare ciò che prima era solo un simbolo di vano piacere sessuale. »
(Intellettuale malinconicamente confuso)


L'intellettuale è uno stato psicologico umano classificato dal DSM IV - Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali - fra le patologie border line della personalità.

L'intellettuale è solitamente una persona dall'aspetto sgradevole, affetta da inestetismi di vario genere come obesità, denti storti, brufoli, semicecità, erre moscia o elefantiasi, che giunge all'età dell'adolescenza con la consapevolezza di non poter fare nulla per risolvere i suoi problemi. Decide, allora, di dedicare la sua esistenza a inutili sforzi per divenire una persona colta, a suo modo fascinosa, impegnata politicamente, e in definitiva rompere i coglioni a tutti quelli che non hanno decifrato il significato simbolico della Masseria delle Allodole oppure non hanno partecipato alla conferenza sulla "Dieta Macrobiotica degli Aztechi all'epoca della Guerra del Golfo", tenutasi in veste privata fra le montagne dell'appennino tosco-emiliano dal 7 al 24 dicembre, ogni sera a partire dalle ore 21.

Abbigliamento

Per dimostrare al mondo il proprio sprezzante disinteresse verso tutto ciò che è frivolo, materiale, lollosamente divertente, l'intellettuale sceglie il proprio vestiario fra le opzioni più mortificanti che, unite al suo sembiante per nulla apprezzabile, eliminano in lui la pur minima possibilità di essere attraente per il pubblico, facendo paradossalmente e masochisticamente aumentare la sua autostima ogni qualvolta egli si trova a paragonarsi con un non intellettuale.

Un vero intellettuale riesce sempre a distinguersi per il proprio abbigliamento sobrio ed elegante.

Per evidenziare il proprio impegno sociale e politico, l'intellettuale ama indossare capi d'abbigliamento notoriamente simbolici: sandali monacali sia d'inverno che, soprattutto, d'estate, diffondendo nell'aria il lezzo dei suoi piedi, reduci della marcia per la pace Stoccolma-Pechino; pantaloni di juta intrecciati in Burundi da un'associazione no profit di lattonieri indigeni, per dimostrare il suo sostegno al mercato equo e solidale; a volte indossa felpe informi e sbiadite, spesso ricoperte di slogan che reclamano la pace universale; più spesso veste magliette monocromatiche declamanti un brano dalle opere inedite di un qualche scrittore settecentesco ginevrino e progressista.

Raramente l'intellettuale porta gioielli, si applica cosmetici, si sottopone a interventi di chirurgia plastica capaci di rendere il suo aspetto più gradevole, a meno che non corrisponda a un chiaro bisogno di ostentazione d'intellettualità specifica, come, per esempio, un ciondolo in lega di stronzio raffigurante la divinità maya dei piselli del Mato Grosso. La società massificata spesso ignora l'intellettuale, lasciandolo vegetare per proprio conto. Sovente si formano delle pittoresche nicchie biologiche ove l'intellettuale prolifica al pari degli animali del sottobosco e dei parassiti commensali dell'intestino umano.

Habitat

Il luogo emblematico dove l'intellettuale può sfogare il suo odio verso la società ingiusta, il consumismo e la massificazione dei prodotti ittici e farmaceutici è il centro sociale, entro il quale si radunano anche altre categorie umane: i punk, i tossici, gli psicopatici conclamati e i sedicenti artisti.

Gli intellettuali sono da sempre molto selettivi nella scelta delle proprie frequentazioni.

Altri luoghi amati dall'intellettuale sono le biblioteche antiche, in cui si reca per dimostrare agli altri individui del branco il suo interesse verso testi sconosciuti, dato che ha già letto tutto quello che il mercato letterario è capace di proporre; i luoghi naturali, da sempre molto amati dall'intellettuale (che si tratti di una palude fangosa e malarica o delle cime innevate del Monte Bianco ha poca importanza), rappresentano per lui l'archetipo ricongiungimento con l'Eterna Immanenza del Tutto; nei cinema, ma solamente per i solitari appuntamenti in cui vengono proiettati film d'autore ignoto, l'intellettuale ritrova la propria vena poetica e si crogiola alla visione di immagini incomprensibili a cui egli solo s'illude di aver trovato un significato.

Molto apprezzati dall'intellettuale, contrariamente alle apparenze, sono i luoghi di ritrovo di truzzi e tamarri, in quanto ivi l'intellettuale può mettere in gioco la sua superiorità umana esordendo con frasi del tipo:

  • «Come?! Non hai mai partecipato a una corsa notturna in favore delle ragazze madri della Danimacchia?»
  • «Non so chi sia Maria De Filippi, poiché non ho la televisione, ho soltanto il portatile per ricevere quotidianamente le news dell'Ansa sugli ultimi sviluppi della guerra civile in Alaska».

Comportamento

L'attività preferita dall'intellettuale è annoiarsi con snobismo, sottoponendosi alle più fantasiose torture autopunitive, come partecipare a conferenze sul maltrattamento delle formiche durante le disinfestazioni, o sulle conseguenze della prima guerra mondiale sull'approvvigionamento della carta carbone da parte dei pigmei africani. Queste dolorose esperienze sono, tuttavia, necessarie all'intellettuale per poter testare sulla propria pelle le sofferenze di questo mondo in crisi, così da poterle propinare agli amici moralmente insensibili.

La principale caratteristica dell'intellettuale è l'astio incontenibile verso il capitalismo sfrenato, il consumismo e lo sfruttamento delle risorse naturali. Egli odia cordialmente le multinazionali e lo spreco, ma ama intraprendere lunghi viaggi verso mete culturalmente e socialmente accattivanti, come i paesi del terzo mondo, ove si diletta a studiare ogni dettaglio delle scelte politico amministrative del solito dittatore di turno. In seguito allieterà i suoi amici (che, invece, saranno andati a Rimini per una settimana in ostello) accusandoli di insensibilità verso i destini delle popolazioni più sciagurate.
In termini di istruzione istituzionalizzata, all'intellettuale è fatto obbligo di frequentare l'università. Le facoltà preferite sono filosofia, lettere, scienze politiche e, a volte, scienze sociali. Molto in voga la scelta di un dottorato di ricerca nel ramo della Cooperazione Internazionale per lo Sviluppo e per le Politiche Agricole nei Paesi Sottosviluppati.

Religiosità

Il vero intellettuale odia la chiesa cattolica ma si dedica a culti esoterici, pagani, mistici e primitivi, mescolando tutte le fedi religiose più disparate, purché non siano d'ispirazione cristiana - anche se Cristo a volte e solo per le occasioni speciali, viene messo nel gran calderone della sua religiosità assieme a Buddha, al Grande Spirito, a Pacha Mama, a Siddartha e alle vacche indù.

Tratti salienti di un intellettuale standard

Un intellettuale intento ad autocompiacersi, tipica attività intellettualosa.
  • Coltivare, allevare e macellare (con metodi indolori e naturali) tutto ciò che è destinato alla propria alimentazione.
  • Vestirsi di colori sbiaditi, a parte il rosso e il verde.
  • Partecipare a tutte le manifestazioni pacifiste e ambientaliste.
  • Disprezzare la Chiesa Cattolica e i preti.
  • Odiare visceralmente le aziende, le industrie, le agenzie, gli uffici pubblici, le banche, le poste, le ferrovie dello stato, i poliziotti, i pompieri, i netturbini, i controllori e gli uscieri invalidi civili.
  • Criticare tutto ciò che è considerato frivolo: la televisione, le modelle, le veline, la musica commerciale.
  • Ascoltare solo musica noiosa come quella composta da Ludovico Einaudi o da Giovanni Allevi.
  • Leggere un libro di autore straniero per poi dire che la traduzione non era all'altezza.
  • Guardare solo film noiosi, di cineasti sconosciuti dai nomi intrascrivibili.
  • Rompere i coglioni agli amici, considerati ignoranti, e alle amiche etichettate come retrograde perché portatrici di reggiseno. Bisogna riconoscere che, almeno su quest'ultimo punto, l'intellettuale ha perfettamente ragione.
  • Passare le giornate sui forum per rispondere a ogni domanda con prolisse esternazioni impreziosite di concetti cavillosissimi e citazioni filosofiche.
  • Crogiolarsi e godersi l'effetto della parola che ha appena pronunciato in un discorso, che risulta, alle sue orecchie, aulica, ricercata e mastodonticamente intellettualosa, quale ad esempio: "Transeunte" "Metempsicosi" o "Ipoacusia". Ovviamente lui crederà di aver fatto bella figura, ma il suo interlocutore, solitamente non intellettuale, non avrà capito un corbezzolo.
  • Essere i primi a non credere in quel che si dice, ma continuare a dirlo perché si pensa faccia tanto figo.

Voci intellettualmente prodighe di spunti riflessivi di pregnanza non secondaria rispetto alla vigente consuetudine veterocattolichina di guardare i pornazzi