Pacifismo

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La caratteristica bandiera della pace
« Mettete i fiori nei vostri cannoni »
(Consiglio di un hippy per sballarsi meglio.)

Si definisce pacifismo quell'ideale molto in voga tra fumatori di marijuana, cattocomunisti, musicisti pop e gay, che propone il volemose bene in tutte le lingue del mondo e il totale rifiuto della guerra in ogni sua forma. Tale rifiuto però viene manifestato soltanto se la guerra è stata mossa da stati politicamente avversi, infatti il più famoso movimento pacifista internazionale nacque negli anni Sessanta per protestare contro l'invasione degli USA in Vietnam ma ignorò totalmente l'invasione dell'URSS in Cecoslovacchia; da tale atteggiamento fu coniato il termine pacifintismo.

Storia

Il pacifismo ha origini assai remote, talmente remote che sono sconosciute agli stessi pacifisti che come unico punto di riferimento hanno la fotografia di Gandhi sul comodino (ma per misteriose ragioni ancora da chiarire, nella loro cameretta hanno inspiegabilmente anche il poster di Che Guevara). Volendo intraprendere un'analisi storica di questo fenomeno possiamo rintracciarne le antiche origini tra i fondamentalisti giainisti, ossia i seguaci di una religione moralista, animalista, vegetariana, nudista e non violenta sorta in India alcuni millenni fa i cui seguaci indossano delle mascherine per non ingoiare o respirare per sbaglio moscerini o piccoli insetti e per fare anche due metri a piedi devono prima setacciare e bonificare ogni millimetro quadrato per non calpestare vermi, scarafaggi o altri animaletti, e se dovessero per caso incontrare vermi, scarafaggi o altri animaletti li raccolgono con delicatezza, si scusano con loro, li ripongono da un'altra parte (preferibilmente in un posto sicuro) poi si scusano di nuovo con loro, li salutano, dicono una preghiera assieme e poi fanno un altro passo per sondare il terreno. Insomma una gran bella rottura di coglioni, talmente una rottura di coglioni che per una persona normale vivere con uno di loro sarebbe una vera e propria istigazione alla violenza.

Per quanto riguarda il mondo occidentale invece le origini vanno ricercate nel medioevo, ai tempi di San Francesco d'Assisi, quando il giovane rampollo figlio di papà Bernardone, partito per la guerra contro la città di Perugia, davanti ai guerrieri nemici si pisciò nell'armatura dallo spavento e pur di farsi congedare finse di impazzire per far ritorno a casa, dove fu costretto a recitare il ruolo dello sciroccato per tutta la vita. Per aggirare le visite mediche dell'ASL e confermare l'insanità mentale mise su una specie di comune hippy di straccioni rincoglioniti e un po' drogati vestiti con sacchi di iuta che davano di matto cantando canzoni di Bob Dylan con un ridicolo taglio di capelli e ciarlando di pace e amore tra lebbrosi e handicappati. Fu durante una delle loro manifestazioni di protesta contro le crociate che fece per la prima volta la sua comparsa il famoso slogan "PEACE AND LOVE". Tale comune, nota come ordine dei francescani, praticava anche la disobbedienza civile e i vari membri si facevano pestare a sangue senza reagire ogni qualvolta le loro richieste di elemosina non venivano accettate di buon grado dall'alta borghesia di Assisi, che non amava quello stile di vita da punkabestia.

Dopo la disastrosa esperienza della combriccola di San Francesco, ovviamente dovettero passare molti secoli prima di riuscire a intravedere un altro movimento pacifista poiché a nessuno andava più l'idea di farsi fare il culo passivamente continuando a predicare pace e amore. E fu così che nel XX° secolo un avvocato indiano senza scrupoli, dopo essersi arricchito in Sud Africa, decise di travestirsi da fachiro per fare colpo sulle masse e mise su un movimento che predicava la pace e la non violenza sotto l'influenza dei fanatici giainisti. Tale avvocato, di nome Gandhi, era fortemente contrario a qualsiasi tipo di violenza, ma talmente contrario che usava sculacciare la moglie ogni volta che quella poveretta nominava la parola "guerra". Grazie al movimento di Gandhi nel 1919 in India durante un corteo furono massacrate circa 1000 persone (il famoso massacro di Amristar) e ferite altre 500 poiché il leader pacifista aveva detto loro di scioperare, di fare casino in piazza, di provocare le forze dell'ordine ma di non alzare un dito per difendersi, dovevano soltanto pregare e digiunare. Stranamente Gandhi non si trovava in prima fila a farsi schiacciare come gli altri dato che aveva già provveduto a farsi arrestare. Seguirono poi altre manifestazioni con altre migliaia di morti fino a quando l'India ottenne l'indipendenza e Gandhi fu sparato da un indiano ormai stufo di sorbirsi le sue noiosissime prediche.

Un pacifista visto da un altro pacifista sotto l'effetto dell'LSD.

L'esperienza di Gandhi influenzò molto l'occidente, soprattutto un certo Martin Luther King Kong, un predicatore afroamericano che si scelse questo nome d'arte come omaggio ai suoi due miti: Martin Lutero e King Kong. Il suo movimento si batté per il diritto dei neri, ma a differenza della combriccola di Malcolm X, i seguaci di King non amavano la violenza e preferivano anche loro farsi bastonare a sangue senza reagire. Quando nel 1968 fu ammazzato pure King i principali esponenti della non violenza e del pacifismo divennero gli hippy, noti anche come figli dei fiori, capelloni o frikkettoni, il cui stucchevole e smielato pacifismo mistico-cristiano-buddhista era in realtà dovuto all'utilizzo eccessivo di sostanze stupefacenti e, a differenza dei gandhiani e dei lutherkinghiani, questi non si facevano menare e ogniqualvolta vedevano uno sbirro tentavano la fuga per cercare un altro posto tranquillo dove potersi drogare in santa PACE.

Finiti gli anni '60 e superati anche i '70, gli hippy si trasformarono in punk e in skinheads e dall'idea di pace si passò a quella di violenza, le uniche costanti erano la droga e il sentirsi ribelli. Tutto ciò provocò una certa confusione nelle nuove generazioni che non sapendo bene da che parte stare per essere alternativi, durante le manifestazioni cominciarono ad avere gli atteggiamenti ambigui che si riscontrano negli odierni pacifinti, come il manifestare a favore della pace con caschi e bastoni.

Oggi

Una militante pacifista ad un corteo per la pace.

Le ultime generazioni di pacifinti, pur essendo sempre composte da figli di papà viziati come gli hippy, a differenza di quest'ultimi non hanno alcuna fantasia ed hanno le idee ancora più confuse, per loro basta essere contro qualcuno o qualcosa per sfuggire alla noia e quindi partecipano indistintamente a tutte le manifestazioni di protesta, siano quelle con le bandiere della pace o quelle tra i black bloc, tra gli ultras delle varie squadre di calcio, tra gli indignati vari ecc...

Strategie e metodi di lotta

La resistenza passiva o, se preferite, il farsi spaccare le ossa con la speranza di far pena al proprio nemico quanto prima, fu una tecnica studiata a fondo da tutti i leader pacifisti che si mettevano in bella mostra durante le interviste, i comizi e i sermoni ma poi mandavano avanti i loro discepoli a farsi massacrare al posto loro; ma con il tempo tale pratica fu abbandonata. Negli anni '60 furono introdotte delle nuove strategie di lotta dai figli dei fiori, anzi dalle figlie dei fiori, che per prime cominciarono a spogliarsi nude come pretesto protesta, regalando fiori agli sbirri che si allupavano guardando le loro grazie. Ovviamente tale metodo di lotta era consentito solo alle hippy fighe, le hippy cozze venivano spesso allontanate dalle comunità.

Moderne manifestazioni pacifiste


Voci correlate