Il gobbo di Notre-Dame

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« Mentre le suoonaaa aa Noootreeee.. DDAAAMM!! »
(Clopin descrive una delle scene hard del film)

Il gobbo di Notre-Dame è una famosa reinterpretazione di un libro sconosciuto. Prova pratica: se chiedete chi abbia inventato il Gobbo di Notre-Dame, vi diranno in massa Walt Disney.[1]

Nostra-Donna di Parigi, fedelmente riportata nelle sue reali dimensioni. A due passi in linea d'aria, l’Olimpo.

Reinterpretazione

La Disney decide che incentrare la storia su una Chiesa avrebbe reso il cartone animato troppo spinto e complesso, per cui, tolto un paio di dozzine di personaggi del libro originale, proclama protagonista assoluto e ufficiale[citazione necessaria] Quasimodo. Contrariamente a quanto previsto, a seguito di numerose ricerche da parte di ricercatori Infasil e due televoti, si è appurato che in realtà il 98% degli spettatori si riconosca in Frollo.[2]

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria.

Siamo a Parigi e un gruppo di zingari sta cercando di entrare in città, col favore delle tenebre. Fortunatamente alcuni cittadini avvisano i gendarmi, che non sono troppo lontani così i clandestini vengono catturati con successo all’imboccatura della fogna comunale.

Un deprecabile zingaro infetto. Notare la mascella pronunciata, i denti storti, la gobba, le mani callose (dedotte dai bozzi sui guanti), la conformazione anomala del cranio, l’espressione malevola, lo sguardo furtivo... sì, se la fisiognomica ci ha insegnato qualcosa, questo è certamente un criminale senza scrupoli.

Purtroppo un membro del gruppo, chiaramente una terrorista[3], sfugge ai soldati, con l’intenzione di far saltare in aria il Duomo, unico monumento della città una chiesa. Per quanto corra, non può sfuggire ad un ancora aitante giovane Frollo [4] il quale, raggiuntala, la invita cavallerescamente a desistere[5].

Fiero, impeccabile, accuratamente sbarbato e pettinato coi riccioli d’argento sulle tempie, il volto severo ma compassionevole, la mano ferma (intuibile nonostante sia fuori campo), lo sguardo penetrante e la voce ben impostata. Questo è certamente un eccellente esponente della razza padana dell’alta nobiltà di sangue.

L’immigrata La zingara preferisce morire, piuttosto che arrendersi e il giudice, presa visione delle sue volontà, lascia fare e anzi si offre di agevolare la transazione, accingendosi subito dopo a disinnescare la bomba. Incredibile rivelazione: Frollo scopre che in realtà il fagotto delle dimensioni di un neonato, con la forma di un neonato, dalla consistenza di un neonato, con i movimenti di un neonato, i versi di un neonato e gli odori di un neonato, non è una bomba, bensì un neonato. Il pubblico, ancora sconvolto dall’improbabilità dell’avvenimento, riceve un’altra batosta a neanche due secondi dalla prima: si scopre infatti che il neonato non è un neonato, bensì un mostro. Ci si aspetterebbe a questo punto che la zingara resuscitasse e informasse Frollo che lui è il padre, ma, essendo un cartone animato per bambini e avendo già abbastanza problemi col MOIGE, la Disney si risolve a far pronunciare la terza rivelazione ad un parroco moralista. A questo punto Frollo è talmente sconvolto che, come qualunque personaggio Disney che si rispetti, canta due strofe. Ma solo due, perché per copione ha la fama di uomo serio e non si vuole svergognare prima di metà film.

Momento d’intimità tra Frollo e Quasimodo. Fuoricampo Esmeralda comincia già a rosicare.

Sono passati ventordici anni e il mostr l’amorevole e dolce gobbo è cresciuto. Vissuto rinchiuso nella soffitta della chiesa, senza nemmeno Giovannino da Mulino [6] come compagno di birichinate, ha trovato altri modi per passare il tempo, che gli hanno dato accesso a nuovi tipi di amicizie con le statue e le impalcature di Nostra-Donna. In una giornata come tante, dopo un abbondante prelievo alle scorte di vino per l’eucarestia, Quasimodo, sportosi troppo da una delle ambigue protuberanze della facciata principale, cade di sotto. A seguito di una noiosa serie di eventi, viene rintracciato da Frollo, che lo mette immantinente alla gogna per avere disubbidito al suo ordine di non lasciare mai la chiesa.[7] A quel punto la famosa Nostra-Donna del libro originale, nelle vesti di una rom, decide di farsi avanti e contestare, nonostante la giustizia stesse già facendo il suo corretto corso e lei stessa, una deprecabile zingara infetta, per di più strega, si ritrova a rimproverare il serissimo Frollo, che, dato il suo carattere indulgente e goliardico ordina di arrestarla. Naturalmente[citazione necessaria] segue una classica fuga rocambolesca stile Disney, in cui quarantuno gendarmi riescono a fare la figura dei cerebrolesi, lasciandosi sfuggire una femmina; l’unica attenuante la riceve Febo, che, dopo la visione del ballo in completo ibrido da odalisca/geisha fatto precedentemente dalla zingara, non era più in grado di agire coerentemente. Senza tirarla per le lunghe, Esmeralda, grazie all’aiuto di Nostra-Donna [8] riusce a scappare e a nascondersi temporaneamente. Frollo, a seguito della figura poco decorosa appena subita, la ripesca prontamente e si prepara ad operare una terribile vendetta delle sue. Purtroppo però è costretto a ritirarsi sul più bello a causa di un’ennesima overdose di bile provocatagli dal parroco bigotto, che, da copione, spunta fuori nel momento peggiore, sparando idiozie a raffica sul rispetto della fede. Benché Frollo sia un giudice, era anche il Medioevo, per cui con la Chiesa c’era ancora poco da fare.

Frollo trattiene una fiumana d’insulti ad indirizzo dell’Arcidiacono. Notare il livello di saturazione della bile nel sangue, manifestato dal digrigna-denti e dalla lieve contrazione della narice destra.

Durante la sua permanenza in chiesa Esmeralda esegue quella che è stata unanimemente votata come la canzone più noiosa, piatta e anticostituzionale[9] nella storia Disney. È stato calcolato che il 68% degli spettatori, arrivati a questo punto, mandano avanti la videocassetta, saltano un capitolo del DvD o lanciano sassate al proiezionista, pur di evitare il martirio. A detta degli azionisti Disney, era stata aggiunta per far dispetto al MOIGE, in quanto salmo religioso cristiano dedicato ai negri.

Superata la tortura commovente performance, Esmeralda incontra per la seconda volta Quasimodo. Ad accrescere il dubbio giudizio estetico del personaggio [10], lo insegue, nonostante questi, non avendo mai visto un esemplare femminile di uomo, ne sia giustamente terrificato.

Superati i timori iniziali, si avvicinano ed esplorano a vicenda, finché Quasimodo non propone alla zingara di andare a vedere la sua collezione di statuine. Finite di scambiare le cortesie d’obbligo, Quasimodo improvvisamente[citazione necessaria] si sente in dovere di aiutare Esmeralda a scappare e, nonostante Frollo avesse posizionato tutte le guardie di Parigi e dintorni intorno alla chiesa [11], il gobbo riesce nell’impresa. Incredibile, no? Esmeralda, possiede, inoltre, un'accuratissima mappa di Parigi fatta con legno, fili colorati e sputi (utilissima in una delle città più grandi del mondo dell'epoca) e, come ricompensa per la fuga, decide di dargliela al gobbo, la mappa (ci avevate sperato eh?).

Dato che un film Disney è per definizione anche un musical, cosa ci si aspetterebbe ora, dopo una scena di così intensa azione? Ma guarda un po’, sarà mica una canzone?.. Sbagliato! DUE canzoni! Eh sì, perché da un lato c’era Quasimodo che, dopo la sua prima e unica esperienza con una donna si sentiva al settimo cielo e oltre, dall’altro Frollo, con una quarantina d’anni d’astinenza e il camino difettato, aveva il morale sotto i piedi.[12]

Risvegliatosi a pezzi con dei reumatismi da far imprecare lo stesso Arcidiacono, Frollo incanalò la sua leggera alterazione psicofisica nella ricerca della zingara fuggitiva. Il metodo di ricerca era semplice: si entrava in una casa, si cercava, se si trovavano zingari di contrabbando si incarceravano i proprietari per favoritismo e si bruciava la casa; se non si trovavano zingari di contrabbando si incarceravano i proprietari per favoritismo e si bruciava la casa lo stesso, dato che sicuramente avevano aiutato in qualche modo gli immigrati appestati. Mentre l’intera città bruciava tra pianti e urla strazianti, Quasimodo pensava allegramente ai fatti propri, una sola ombra di sospetto all’orizzonte nella sua mente: inizia a farsi strada il pensiero che forse avrebbe dovuto ipoteticamente prendere in considerazione la possibilità che forse, con tutta probabilità, in un certo senso, Esmeralda avrebbe potuto eventualmente trovare un partito migliore di lui.

Il messaggio è sempre quello: se uno è brutto e brutto.

Per riflettere ricorse come solito alla riserva di vino ecclesiastico ed ecco giunsero in aiuto i suoi tre angeli custodi che, per coerenza col protetto, si presentavano un aspetto quantomeno repellente. Quale poteva essere il modo migliore per ridare fiducia in se stesso al povero gobbo storpio? Mah sì, perché non una canzone? Il problema era che, per quanto si sforzassero, le tre garguglie non riuscivano a risparmiarsi una serie non ben precisata di gaffe che rivelavano il vero stato dei fatti: gira e rigira, ma sempre brutto rimaneva e, a differenza della Bestia questa volta non ci poteva esser incanto di sorta.

“E solo tu!... Puoi prender tutto! Perché sei tu il più stran... hemm... sei la novitààà!”

A conferma di quanto pronosticato, neanche due minuti dopo, Quasimodo scopre Esmeralda a ballare un mambo orizzontale con il bel Febo nella sua stessa cattedrale (cornuto e mazziato). Non c'è però tempo per deprimersi dato che Pastafrollo, con un intuito che Sherlock Holmes ed ispettore Barnaby levatevi dalle balle, capisce che è stato proprio lo scoliotico campanaro a far fuggire la zingara e fa irruzione nella cattedrale appena dopo che la strega se ne è andata. Quasimodo si trova così versati direttamente su di lui tutti gli insulti e la bile che Frollo aveva trattenuto per tutto il film; fortunatamente, però, i cristoni dell'oramai violaceo e prossimo all'infarto giudice sono talmente grandi da coprire il rumore dei sospiri di Febo, svegliatosi in quel momento da uno svenimento post-limonata. Prima di andare il buon tutore afferma di aver trovato il nascondiglio degli zingari, giusto per far cagare sotto ancora un po' Quasimodo. il gobbo all'inizio non è convinto di andare ad avvertire i nomadi del pericolo, ma una buona dose di vino ecclesiastico gli fa cambiare idea e parte alla ricerca del rifugio abusivo insieme a Febo, guarito completamente nonostante fino a 2 secondi prima fosse in bilico tra la vita e la morte a causa di una freccia precedentmente tiratagli dai soldati di Frollo quando il capitano dorato si era rifiutato di sterminare una famiglia rea di aver visto con la coda dell'occhio uno zingaro all'areoporto di Malpensa dieci anni prima.

Sfruttando la mappa che Esmeralda aveva dato al buon Quasi, i due riescono a rintracciare l'ingresso del campo rom, situato sotto la bara più vistosa del cimitero, e ad entrare nel covo degli zingari, dove vengono prontamente catturati, sottoposti ad un processo sommario e condannati a morte per impiccagone, il tutto durante una canzoncina allegra (ah, la magia Disney...). Esmeralda, accortasi del malinteso li libera e loro avvertono dell'imminente venuta del ferreo Frollo. Tutti si preparano quindi a levare le tende, scaricando nel cesso la gangia ed ingoiando tutti i gioielli faticosamente rubati fino ad allora. Ma ecco il twist: il buon giudice irrompe nel nascondiglio abusivo con centinaia di uomini ed arresta tutti: aveva infatti teso una trappola al deforme camapanaro, dicendogli di aver trovato il campo rom quando in realtà non aveva idea di dove fosse, per poi seguire silenziosamente (coprendo, grazie a qualche arcana magia, il frastuono delle armi dei 28492 soldati che si era portato dietro) i due idioti fino alla meta e catturare tutti.

Il giorno seguente, la situazione è questa: zingari e Febo ingabbiati, Esmeralda al rogo, Quasimodo incatenato alle colonne della cattedrale. Essendo questa una situazone estrema e di pieno panico, come ci testimoniano anche i cori gregoriani in sottofondo, Quasi ricorre al buon vino ecclesiastico, e riacquista la forza: si libera dalle catene, inventa il bungee jumping, salva la zingara e trova pure il tempo per una citazione al Re leone.

Giusto per non tirarla troppo per le lunghe, dopo c’è la solita battaglia finale, in cui una marea di soldati vengono uccisi dai cittadini istigati da Febo e dalle rocce lanciate da Quasimodo, Frollo muore dopo uno scontro sulle guglie dopo essere caduto come un pirla dalla balconata, i buoni vincono, ma Quasimodo resta comunque il solito emarginato gobbo storpio, visto che Esmeralda resta con Febo, a cui va il merito della vittoria, nonostante questi non abbia fatto praticamente niente[13]


Il film si conclude con le tre garguglie in lacrime che osservano la folla portare Quasimodo al patibolo. La morale è: Gli zingari sono una razza inferiore e venefica, deleteria alla Società quanto a se stessi.

Personaggi

Eccolo qui, pronto a far commuovere gli spettatori e terrorizzare i relativi figli.

Quasimodo

Il gobbo brutto, zoppo, orbo e storpio che gioca coi batacchi nell’utero di Nostra-Donna. Ha ricevuto il premio come protagonista più inguardabile in un lungometraggio animato, a pari merito con Braccio di Ferro.

Ma non era un cartone per bambini?

Esmeralda

La zingara strega che viene messa al rogo a fine cartone. Da notare il suo incredibile istinto femminile nello scegliere il miglior partito: da una parte c’è lo storpio ributtante ma gentile, docile e buono-dentro™ Quasimodo, dall’altra il ricco, potente, attempato ma navigato Frollo. Non ci sono dubbi, meglio buttarsi sull’idiota squattrinato, illetterato e volgare ma figo .

Febo

Ovvero l’idiota di cui sopra. Unico soldato a Parigi in grado di permettersi un’armatura d’oro[14], ma non un cavallo decente.[15]

Frollo

Dal libro originale ha mantenuto il suo carattere di Maschio alfa, tuttavia in questa versione gli riuscirà di annusare Esmeralda solo una volta. Ha abbandonato la sua indole da graffitaro, ripiegando su una più consona attrazione per l’utilizzo del fuoco a fine terapeutico. Naturalmente come ogni cattivo Disney che si rispetti creperà come un idiota nel modo più assurdo.

L’Arcidiacono

È tutta colpa sua! Se non avesse impedito a Frollo di gettare Quasimodo nel pozzo, Quasimodo non sarebbe cresciuto come un emarginato emo complessato, Frollo non avrebbe perso tempo a insegnargli, Esmeralda non avrebbe avuto l’occasione di salvare Quasimodo e insultare Frollo, inimicandoselo e portando alla conseguente ricerca che avrebbe richiesto la distruzione di tutta Parigi, la tortura degli zingari, il rogo del mulino del mugnaio, il licenziamento di Febo e la presa della Corte dei Miracoli, che a sua volta avrebbe portato alla rivolta proletaria e alla dipartita dello stesso Frollo. Senza considerare il povero vecchietto, che sarebbe rimasto in gabbia, ma almeno non sarebbe caduto nel pozzo.

Il classico vecchio prete che non sa semplicemente farsi i fatti propri, complicando costantemente la vita al prossimo per sfogare le proprie personali frustrazioni e ostacolando più volte la giusta applicazione della Legge Laica, personificata dall’On. Claudio Frollo. A conti fatti, è lui il vero colpevole di tutte le disgrazie abbattutesi su tutti i personaggi, sia buoni che cattivi.

Clopin Trouillefou[16]

Quello che canta. Di nessuna utilità alla trama, non viene minimamente considerato da nessuno, fatta eccezione per i bambini plebei che s’imbambolano davanti al suo carretto sgangherato per sentire la sua storia. A detta di alcuni, stavano ascoltando solo il pupazzetto.

Le tre Garguglie

Personaggi immaginari, nati dall’ubriacatura del protagonista. Sono afflitti da vari disturbi psicofisici che, nella mente dei disegnatori, dovrebbero far ridere i bambini. Vittorio e Ugo, sono tristi, in quanto Walt Disney, prendendo spunto dal Tarquinio di Giorgio Luca, li ha privati della parte inferiore del corpo, comprese appendici annesse e connesse. Laverne, invece, salvatasi dallo stormo di piccioni e ripulitasi dagli amorevoli regalini da lor lasciati, si sgretolerà dopo un’intensa esposizione ai flash dei turisti giapponesi in trasferta.



Dopo l'incredibile flop del sequel, la Disney ha deciso di riprovarci, questa volta prendendo le dovute precauzioni sui personaggi partecipanti. E questa volta non ci sarà doccione che tenga.[17]

Curiosità

  • C’è da chiedersi anche perché Esmeralda faccia tante storie per Frollo che, a detta di molti, sarebbe l’unico personaggio del cartone animato a dimostrarsi sessualmente attivo.
  • Per quanto ne possa dimostrare quattrocentoventordici, Quasimodo ha 20 anni.
  • Non è chiaro come sia stato possibile scaldare dell’olio a tal punto da renderlo magma e in quantità tali da sommergere l’intera piazza parigina, senza però ferire nessuno. Mistero della Disney.
  • Pippo fa una comparsa durante l’assedio alla cattedrale, sfortunatamente viene scambiato per uno dei gendarmi e buttato di sotto.
  • Entrambi i genitori di Quasimodo sono mulatti con capelli neri, tuttavia fonti autorevoli ci spiegano sia naturale che un Anticristo venga fuori innaturalmente pallido e con il ciuffo rosso del diavolo.

Voci correlate


Note

  1. ^ Che, poverino, era già bello che ibernat morto.
  2. ^ A quanto pare sembra ricevere il favore del pubblico femminile, attratto dall’irresistibile binomio Potere&Soldi, e la compassione di quello maschile, in quanto uomo infelice non appagato. Quanto ai bambini, erano semplicemente troppo spaventati dalla bruttezza di Quasimodo per votare alcunché.
  3. ^ Riconoscibile dal suo non essere un esemplare bianco e dagli esplosivi abilmente camuffati da neonato in fasce.
  4. ^ O almeno così dovrebbe essere, ha già i capelli grigi, ma qualcosa di diverso l’avrà avuta, tra un ventennio e l’altro...
  5. ^ Nel senso: senza scendere da cavallo.
  6. ^ Tagliato per problemi di budget e maleducazione.
  7. ^ In quanto sottouomo, Quasimodo non aveva il permesso di interagire con la Società, il solo fatto che esistesse era un’eccezione di cui avrebbe dovuto essere grato.
  8. ^ Ma non erano la stessa persona? Boh...
  9. ^ In quanto a favore dell’uguaglianza tra le varie razze e subrazze umane.
  10. ^ E suvvia, dai! Perfino la Capra lo riteneva brutto, un minimo di sincerità...
  11. ^ Poco da fare, ormai riprendere la strega era questione di principio.
  12. ^ Secondo alcune fonti sarebbe proprio a causa di un problema con la valvola del gas mal funzionante del camino ad aver provocato le allucinazioni e l’inclinazione al canto nel giudice. A conti fatti, sarebbe l’unica spiegazione per cui un uomo di cotale serietà possa essersi messo a cinguettare come un volgare personaggio disney.
  13. ^ Tranne accoppiarsi un paio di volte con la zingara, in una delle scene tagliate.
  14. ^ Di cui nessuno sembra accorgersi.
  15. ^ A tal proposito tenterà in vano di sgraffignare lo stallone di Frollo.
  16. ^ Il cognome è stato mantenuto perché tanto nessuno gli si rivolge mai per tutto il film.
  17. ^ O era il contrario?