Froot
Froot, talvolta "Frutto", è un'enorme macedonia fatta dalla Chef stellata Marina Diamandis per sfamare coloro che le permettono di mangiare ogni giorno (o quasi), i suoi fan[citazione necessaria]. Uscito durante la mite mezza stagione del 2015, più precisamente il 13 marzo.
Si tratta di un album lanciato per sponsorizzare le gelatine Big Frut e qualunque succo di frutta esistente sul pianeta. Ogni canzone equivale ad un frutto, andando dai più banali come la mela verde fino ad arrivare al diamante, frutto creato in laboratorio dalla stessa Marina nel 2015.
Descrizione
Il prodotto in questione è un album quasi "sperimentale", diverso dal precedente Electra Heart e più simile a The Family Jewels, notare come entrambi facciano veramente cagare. Trainato dal singolo e title track "Froot"[1], che viene descritta dalla cantante come la canzone più lunga e strana che abbia mai scritto, d'altra parte come si fa a scrivere una canzone sulla frutta? Il brano uscì l'11 novembre 2014, lo stesso giorno, Marina ha inviato personalmente[senza fonte] una e-mail ai suoi fan[2] raccontando che l'album è diviso in sei colori, ognuno dei quali rappresenta un frutto. Chiunque ordinerà l'album su Aituns riceverà un Frutto del mese cioè una canzone che servirà[senza fonte] alla sponsorizzazione dell'album. I frutti del mese furono comunicati mensilmente dalla rivista creata dalla cantante unicamente a questo scopo:
- Numero di novembre 2014: "Froot" (uva)
- Numero di dicembre 2014: "Happy" (limone)
- Numero di gennaio 2015: "Comune Mortale" (mirtillo)
- Numero di febbraio 2015: "I'm a Ruin" (ciliegia)
- Numero di marzo 2015: "Forget" (mela verde)
- Numero di aprile 2015: "Gold" (arancia)
A livello di liriche, la cantante abbandona le vesti di persona affetta da un disturbo dissociativo (come avvenne nel precedente Electra Heart) tornando consapevole della sua identità raccontando nella maggior parte delle tracce la fine di una relazione, ma non come farebbe quella disgraziata di Taylor Swift, perché Marina rimane comunque una squilibrata consapevole. La Mary racconta infatti di una relazione terminata per via dei suoi problemi mentali, evento sicuramente presentatosi realmente durante il periodo tra Electra Heart e Froot. L'apice di questo story-telling viene raggiunto dalla traccia "I'm a Ruin", in cui la cantante racconta di essere una bandierina rossa[3] vivente, il tutto interrotto da alcuni vocalizzi tipici delle ragazze del pop, "yeah-yeah, ah-ah, uh-uh, yeah-yeah".
Arriva poi "Weeds" che è forse la traccia più "Taylor Swift" dell'intero progetto in quanto non vengono menzionati problemi mentali ma semplicemente la difficoltà nell'andare avanti dopo una rottura. La Mary attua l'antico rimedio del chiodo scaccia chiodo e racconta di come, nonostante si trovi in una nuova relazione, il suo ex continua a crescere come erbacce dentro di lei nonostante credesse di averne tagliato le radici. Alcune voci dicono che ci sia un significato nascosto in questa traccia, si pensa infatti che parli di Marina che non si diverte da un po' e che quindi siano cresciute le erbacce dove non batte il sole.
Si giunge, tra una traccia e l'altra, a "Can't Pin Me Down" che non c'entra assolutamente un cazzo con il resto dell'album e parla di sé stessa vantandosi di essere una persona dalle mille personalità aggiungendo che sia impossibile inquadrarla come persona, in quanto ogni giorno si identificherà in una nuova identità.
Tracce
1. Happy
2. FRUTTO
3. Stonehenge
4. Losing him was Blue [...] but loving him was Red
5. I forgot what I said!!
6. Gold
7. Can't Pin Me Down
8. Solitaire
9. Better Than You
10. Weeds
11. Savagges
12. Immortal
Curiosità
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Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci? |
- È il peggior album della cantante.
- Froot è acquistabile in tutti i fruttivendoli in quanto spesso è confuso per un vero e proprio frutto e ci sono state numerose segnalazioni di gente che ha sbagliato a comprarlo pensando fosse un kiwi, d'altra parte Marina ha una faccia molto pelosa, no?
- Froot è il primo e unico album postumo della cantante Electra Heart.