Francesco Schettino

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera dalla forfora.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Una vita sulle navi

A 25 anni sale sulla sua prima imbarcazione, un pedalò, di cui sarà il nostromo per 17 anni. Grazie a qualche calcio in culo, viene promosso a capitano della Costa Concordia. La prima cosa che fa, una volta salito a bordo, è chiedere dov'è il frigorifero con gli alcolici. La gestione di Schettino della nave ammiraglia della Costa Crociere è eccellente: feste tutte le sere, incidenti nascosti, spacconate a non finire: alla guida della Concordia nel 2008 fa una scommessa con una turista svedese e attraversa lo Stretto di Messina contromano; nel 2011, sempre per una scommessa, parte dal porto di Marsiglia durante un uragano[1] e usa la scatola nera per registrare le musiche dei Bee Gees. I suoi marinai lo acclamano e lo adorano per come porta il timone bendato. Ma è nel 2011 che darà il meglio di sé, quando con la Concordia decide di risalire il Po. A nulla sono valse le lamentele dell'armatore, degli ambientalisti e dei cittadini. C'è chi può e chi non può e lui prosit!

Il naufragio della Costa Concordia

Schettino mentre dirige le operazioni di salvataggio della Concordia.

Il 13 gennaio 2012, un venerdì 13 per giunta, Schettino diviene vittima di una ingiusta mala sorte che infangherà la sua pura memoria. Nei pressi dell'Isola del Giglio uno scoglio beffardo che stava al posto sbagliato nel momento sbagliato, colpisce alle spalle la Costa Concordia, mentre Francesco Schettino, Capitano e Gran Visir del suddetto piroscafo, tentava una manovra spericolata tirando il freno a mano solo per impressionare una sua amica moldava non ben identificata. Dopo aver sfidato la sorte il capitano, grazie ai suoi super-sensi di ragno, capta l'urto. Probabilmente avrò urtato il marciapiede - pensa inizialmente il comandante. Gli ufficiali in seconda accorrono subito, inutilmente preoccupati, nella sala comandi, dove il capitano Schettino stava giocando su internet a battaglia navale.

Marinaio : Capitano, abbiamo urtato qualcosa! La nave sta imbarcando acqua!

Comandante Schettino : Dia i seguenti ordini: virare a dritta, prua a babordo e fuoco alle polveri!

Tizio a caso : Ma io sono il cuoco.

Comandante Schettino : In coperta, nostromo, abbiamo bisogno di tutti gli uomini possibili! Non vedevo una tempesta così dall'inverno del '77!

La tragedia

right|thumb|350px|Il proverbiale senso di responsabilità del capitano Schettino.

Vedendo che le cose si mettevano male e che la nave iniziava a inabissarsi, il comandante ha pensato di salire su una scialuppa di salvataggio e allontanarsi dalla nave per controllare che le scialuppe funzionassero correttamente. Purtroppo questo suo gesto è stato molto criticato poiché alcuni maligni hanno ipotizzato che Schettino volesse allontanarsi e mettersi in salvo, abbandonando la nave e i passeggeri rimasti intrappolati al loro destino. Durante quei minuti concitati, la capitaneria di porto di Livorno ha telefonato diverse volte alla Costa Concordia, cercando di capire quanti passeggeri fossero rimasti intrappolati e quanti invece si erano già messi in salvo. Schettino, dedito al suo dovere fino all'ultimo, inizialmente ha fatto rispondere alla segreteria telefonica, poi ha risposto con chiarezza che all'interno erano rimaste circa diciassedici persone.

« Ho salvato migliaia di vite. »
(Il Comandante Schettino ogni volta che attraccava in un porto[2].)

Il mistero della moldava, ovvero: chi era quella donna?

Come tutti gli omicidi, i misteri e le stragi di massa, c'è una donna misteriosa che avvolge nel torbido tutta la vicenda. Ebbene, approfondite indagini e superficiali caccie alle streghe ci hanno svelato che si trattava di una banale donna delle pulizie, che lo accompagnava in plancia al momento dell'incidente per spolverargli la collezione di trofei tarocchi da mostrare alla strappona di turno.

I difensori di Schettino

La fiction Rai di prossima produzione.

I compaesani

« È un eroe che ha salvato oltre quattromila persone. »
(Un assessore di Meta di Sorrento su Franco Schettino[3].)

Nel suo paese d'origine, Meta di Sorrento, tutti lo difendono poiché compaesano. Un po' come se i compaesani di Bernardo Provenzano si lamentassero dell'arresto del boss e lo definissero solo "un tipo un po' riservato". Per gli abitanti di Meta, è evidente che non può essere stato lui l'unico colpevole, qualcun altro deve averlo indotto ad avvicinarsi troppo all'isola del Giglio. Forse le sirene di Ulisse.

Le altre responsabilità

A lungo Giuliano Ferrara e le casalinghe si sono chiesti dove potrebbero essere altre responsabilità di questa tragedia aldilà di un comandante pirla come pochi. E noi di Nonciclopedia ci siamo dati una risposta: perché le capitanerie di porto e la guardia costiera non sono mai intervenute contro le navi che si avvicinavano troppo alla costa? Non potevano far spostare gli scogli per tempo?

La fiction TV

Come tutte le tragedie che avvengono in questo paese, purché non riguardino mafia, morti sul lavoro e inadempienze della classe dirigente, la storia della Costa Concordia verrà immortalata da una fiction Rai, che vedrà Beppe Fiorello nella parte del comandante De Falco, Pino Insegno nella parte del comandante Schettino, Elena Sofia Ricci nella parte della moldava, Giancarlo Magalli nella parte dello scoglio e Lando Buzzanca nella parte di Lando Buzzanca che va a farsi una crociera.

Nella fiction la tragedia verrà presentata come una fatalità poiché in Italia, finché non si arriva al terzo grado di giudizio, non si è ancora colpevoli, e in Rai è meglio essere garantisti.

Voci correlate

Fonti