Faenza
I problemi della zona e nuova collocazione
Dopo una serie di rimostranze da parte degli abitanti dei due pianeti, che ritenevano il piccolo villaggio causa dei rallentamenti ferroviari e del rincaro della benzina, si decise per spostarla e collocarla in una zona dell' Emilia Romagna (Italia > Europa > Terra > sistema solare > Braccio di Orione > Via Lattea > Gruppo Locale > Ammasso della Vergine > universo), situata all'incirca tra il 1030° parallelo e il 250° meridiano sud.
Faenza venne dunque fatta ambientare in quella che era la realtà terrestre, e come tutte le città che si rispettino, venne distrutta dalle conquiste, dai bombardamenti, dalle carestie, dalle pestilenze e anche per aver dato natali a personaggi assai illustri e invidiabili come Laura Pausini, detta anche "Coscia Lunga" o più comunemente "Culona".
Alcuni archeologi sostennero che l'origine del nome fosse "Fav-Enza", poiché si ritenne che una certa Enza elargisse la Fava ai visitatori, tuttavia, quando costoro scoprirono che la suddetta aveva il fascino di un bue muschiato rasato da un boaro, sconsolati esclamarono "Si Fa Senza". Quando si guardarono attorno e non trovarono nulla, per enfatizzare il senso di desolazione e la mancanza di fava decisero di coniare un nome ambiguo, ecco alcune possibili interpretazioni:
Fa'Enza! (Non ti si può trombare neanche rivestiti di eternit, per cui fa i cappelletti!)
Fa(S)enza. (Ehi, tizio fa qualcosa? Si, ma con che cosa? Con niente! Ah, quindi fa senza)
Fa(R)enza. (Eh, ormai hai mollato una loffia, pazienza...)
Fattanza. (l'unica alternativa alla carenza di gnocca)
Fanculo Enza (L'utilità finale dell'Enza)
Periodo di dominazione imperiale
Fino al 1700 Faenza fu noto feudo dell'imperatore Palpatine, nel quale creò e allevò il suo esercito di cloni, che mandò poi in aiuto al pastore Adolf.
Nel 1789 venne però ceduta in dono a un noto nano coi tacchi, conosciuto anche come il Caro Silvio, che la trasformò in una ridente e allegra cittadina, nella quale pare che tuttavia abbia nascosto l'immondizia trafugata e fatta sparire da Napoli quasi magicamente, nonostante le fonti non sia certe, e anzi ben poco attendibili.
L'invasione mongola e la colonizzazione egiziana
Nel 1853 la ridente e allegra cittadina faentina (fa anche rima), venne sconvolta dall'arrivo di tribù mongole capitanate da Gengis Khan, noto comunista e figlio di Mao, che cacciarono il Caro Silvio.
Il loro dominio su Faenza durò tuttavia ben poco, poiché le orde barbare vennero cacciate dall'avvento di truppe napoleoniche prima, e poi dal faraone Tutankamon (o come si scrive), che ne fece sua effettiva colonia nel 1903.
Faenza è tutt'oggi considerata un'appendice de Il Cairo, ed è rinomata per la sua tipica ceramica quadricolore rossa, verde, bianca e blu, con motivi ornamentali a pavoni al forno e foglie d'edera secca, nonché per la piadina romagnola con lardo, coppa, ciccioli e una spalmatina di nutella finale.
L'invasione dei conigli del 2009
Gli annali riportano di un'invasione di conigli che non avendo Facebook poterono riprodursi e prosperare nel parco cittadino, con la compiacenza di animalisti senza scrupoli.
Il problema venne risolto brillantemente dall'amministrazione comunale, che catturò i conigli promettendo di trattarli con cura. Per festeggiare venne organizzata una cena di gala a cui parteciparono anche i conigli in veste di pietanze.
Faenza "La Puzzona" oggi
Oggi Faenza si è guadagnata il Mongolone d'Oro per essere la città più puzzolente d'Italia e del Mondo. Il Faentino-pirla medio ignora naturalmente di essere sottoposto quotidianamente alle emissioni di diossine e nanoparticelle da parte dell'inceneritore di rifiuti, che si trova a fianco della ridente cittadina: è anzi felice di morire anzitempo di cancro o di infarto, pur di rendere felici e milionari i proprietari degli inceneritori stessi! Non per niente il faentino medio viene definito "con la puzza sotto il naso" (o meglio sotto casa). Il motivo di queste esalazioni metifiche all'aroma di prosciutto scaduto è dato dalla proliferazione di distillerie (che non producono alcool per i faentini, ma lo esportano ai vicentini, suscitando l'ira del Vate per la mancata fornitura), così come per l'andare avanti e indrio di Fiat Duna alla ricerca di un parcheggio inesistente, per i bombardamenti di merde pestilenziali di cicogna (noto uccello che nidifica sopra le ciminiere delle industrie e delle abitazioni autoctone, impregnandosi di scorie e spandendo il benefico fertilizzante sulle teste faentine).
Popolazione
Secondo gli ultimi dati ISTAT la popolazione conta 53461 individui suddivisi in:
- 40000 vecchi
- 10000 residuati democristiani bacchettoni
- 3000 alieni comunisti
- 400 rom
- 60 tamarri in scooter
- 1 figa di legno (per questo a Faenza si fa senza).
Curiosità
Faenza è collegata con Firenze a livello ferroviario da un super collegamento direttissimo. Il Treno Alta Velocità è da secoli una realtà, ancor prima della Roma - Napoli o della Torino - Milano.
Prodotti tipici
Vista la carenza di materia prima il faentino moderno esporta i seguenti prodotti:
- Busòn: noto faentino convertitosi al culto del culo.
- Loffia di distilleria: un solo olezzo e si è dal creatore.
- Sborone di gomma: il tipico birro poser, ideale per impennate di Ape car quando il semaforo diventa verde.
- Ceramica per cessi e leghe
- Automobili da corsa (Minardi, Mingardi, Toro Rosso).