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=== La nascita del Divanismo Zen ===
=== La nascita del Divanismo Zen ===


Nessuno narra (poiché nessun Divanista ne avrebbe voglia) che alcuni guru si riunirono un giorno sul divano di uno di loro, il santone Massimirko Pedhaphurna Pharva, per vedere la finale di coppa. Dopo la partita nessuno aveva voglia di alzarsi così rimasero lì seduti per quattordici anni. {{blurb|right|Se un oggetto è irraggiungibile dal Divano prova con la telecinesi.|}}Un giorno uno di loro si alzò e disse: "Beh, io vado, s'è fatta 'na certa." Passarono altri sei anni e un altro guru si alzò e disse: "Mi è venuto in mente che devo comprare il [[prosciutto]] cotto, ci si vede." il padrone di casa, rimasto solo si guardò a destra e a sinistra e vide i profondi calchi impressi dai guru sul Divano. Decise di restare seduto ancora un po'. Si accorse ben presto di non avere bisogno né di cibo né di [[birra]] né di Pringles alla paprika . Il santone spense perfino la [[televisione]]. A quel punto il corpo di Pedhaphurna Pharva era ormai privo di muscolatura, le sue ossa erano diventate molle (da Divano) e la sua [[pelle]] si era fusa con quella del Divano in pelle, e l'anima del santone era diventata come quella del Divano. Quando si intravvedeva ormai solamente un sorriso estatico sul poggia-schiena del Divano, egli stesso (il santone) capì di aver raggiunto un livello superiore di incoscienza, il Divhana. Tutto gli appariva inutile e superfluo e una grande luce interiore si spense. Quando si risvegliò decise di condividere quest'esperienza con il mondo intero, ma rinunciò ci ripensò immediatamente.
Nessuno narra (poiché nessun Divanista ne avrebbe voglia) che alcuni guru si riunirono un giorno sul divano di uno di loro, il santone Massimirko Pedhaphurna Pharva, per vedere la finale di coppa. Dopo la partita nessuno aveva voglia di alzarsi così rimasero lì seduti per quattordici anni. {{blurb|right|Se un oggetto è irraggiungibile dal Divano prova con la telecinesi.|}}Un giorno uno di loro si alzò e disse: "Beh, io vado, s'è fatta 'na certa." Passarono altri sei anni e un altro guru si alzò e disse: "Mi è venuto in mente che devo comprare il [[prosciutto]] cotto per mia moglie ci si vede, eh!" il padrone di casa, rimasto solo si guardò a destra e a sinistra e vide i profondi calchi impressi dai guru sul Divano. Decise di restare seduto ancora un po'. Si accorse ben presto di non avere bisogno né di cibo né di [[birra]] né di Pringles alla paprika . Il santone spense perfino la [[televisione]]. A quel punto il corpo di Pedhaphurna Pharva era ormai privo di muscolatura, le sue ossa erano diventate molle (da Divano) e la sua [[pelle]] si era fusa con quella del Divano in pelle, e l'anima del santone era diventata come quella del Divano. Quando si intravvedeva ormai solamente un sorriso estatico sul poggia-schiena del Divano, egli stesso (il santone) capì di aver raggiunto un livello superiore di incoscienza, il Divhana. Tutto gli appariva inutile e superfluo e una grande luce interiore si spense. Quando si risvegliò decise di condividere quest'esperienza con il mondo intero, ma rinunciò ci ripensò immediatamente.


== Il Divhana ==
== Il Divhana ==

Versione delle 23:25, 27 apr 2014

[[File:Bat taverna

Lisa Sparxxx

« Oh... yea! Aaaah... fuck my pussy, please! Uuuuuh, yea, it's so fuckin' big! »
(Lisa interpreta un monologo di Ibsen.)

Lisa Sparxxx è una famosissima attrice statunitense salita agli onori delle cronache per via degli innumerevoli riconoscimenti e premi ricevuti durante la sua strepitosa carriera.

Brevi cenni biografici

Lisa Sparxxx, figlia del miliardario Tony Sparxxx detto Ironcock e di un'idrovora da bonifica, trascorre un'infanzia serena e spensierata. Si diploma a pieni voti presso la con una prova orale che lascia a bocca aperta tutti gli esaminatori della commissione.

Divanismo

« Non importa che tu sia bello o brutto, alto o basso, magro o grasso, se sei sul divano a non fare un casso! »
(Proverbio Divanista)

Il Divanismo è una religione ampiamente diffusa in tutto il globo e praticata inconsapevolmente. Il Divanismo si basa sulla convinzione che ogni azione umana sia inutile, di conseguenza si può rimanere comodamente stravaccati sul divano. In passato nacque come religione monoteistica nella quale Vano era l'unico dio, ma non essendo interessato, lasciava che ognuno credsse in quello che voleva poichè nella sua infinita sapienza sapeva che non sarebbe cambiato nulla. Proprio a causa della perfetta futilità di Vano il Divanismo si trasformo col tqempo in una religione metafisica nella quale ogni uomo cerca se stesso e si ritrova sul Divano.Template:BlurbL'estensione metafisica del dio in terra e sua unica manifestazione è il DiVano, attraverso il quale i praticanti raggiungono l'immobilità perfetta attraverso l'inconcludenza del sè. I seguaci di questo culto sono liberi di fare qualsiasi cosa, ma di solito scelgono di non fare nulla.
Non esistono precetti o proibizioni di sorta per i praticanti: ogni Divanista può scegliere di fare uso di alcolici, stupefacenti, televisione, videogiochi o qualsiasi altro mezzo per intrattenersi durante le "sedute". Il Divanizzato è colui che ha raggiunto il Divhana, la più alta forma spirituale del Divanismo. Coloro che raggiungono questo stadio di perfezione sono considerati maestri.


Cenni storici

« Poggia le tue stanche natiche su di Me e avrai ristoro. »
(Antico proverbio ottomano)

Il più antico e unico testo sacro riguardante le radici di questa religione risale al 1991 ad opera di un cocciuto prete ortodosso, don Boskovic, che dovette torturare un asceta Vanista che si diceva in confidenza con la Mamma della Divinità, e che proprio non gli andava di raccontare tutta la faccenda. Dopo trent'anni di duro lavoro il parroco completò la Bibbia di Suamamma, contenente quattro libri sulla storia del dio Vano. Template:Blurb
Nell'iconografia classica Vano non viene rappresentato in alcun modo a causa della pigrizia dei suoi seguaci. Esiste quindi pochissimo materiale riguardante la sua forma, ma si può ipotizzare che abbia l'aspetto di un iper-divano seduto su se stesso. Essendo la realizzazione di tale disegno troppo complessa e noiosa si preferisce rappresentarlo come un uomo seduto su se stesso o non rappresentarlo affatto.

La Bibbia di Suamamma

All'inizio dei tempi il Dio Vano nacque. Siccome non voleva crere casini nei cervelli dei futuri credenti per prima cosa creò Suamamma, poi si uccise e rinacque dal ventre di Suamamma. Vano non creò l'universo, se lo trovò già bello in un pacchetto donatogli da Suamamma. Vano amava l'universo che aveva ricevuto in dono, purtroppo in piedi non stava comodo per godersi lo spettacolo, così Vano si costruì un comodo seggio. A sua immagine e somiglianza lo creò e lo chiamò Dio Vano, come lui si chiamava. Non appena il Dio si sedette, fu come sedersi su se stesso. In questo atto Vano si fuse con Vano e divennero uno e bino.
Vano vide che ciò era vano e puro. Fu così che Vano entrò in contemplazione dell'universo per gli eoni a venire. Ma ecco che si formarono dense nubi e dalle nubi emergevano galassie stelle e pianeti. Vano, comodamente seduto su se stesso, si godette lo spettacolo pensando che sarebbe stato sciocco e vano intervenire.
2 - La nascità della vita - Successe poi che mentre Vano consumava le lasagne di Suamamma comodamente seduto su se stesso, su uno di quei minuscoli pianetucoli succedeva qualcosa di nuovo: nuove creature agitavano le acque di quel mondo, per poi uscirne e conquistare terra e cielo. Per l'eccitazione Vano si rovesciò il ragù sulla camicia nuova e Suamamma gli requisì l'universo per ventiquattro ere.
3 - Vano contempla l'universo - Quando Vano riebbe l'universo vide che quel piccolo pianeta si era riempito di esserini insignificanti che cercavano disperatamente di sopravvivere e vide che tutto ciò era bello e vano e che sarebbe stato inutile intervenire. Quindi Vano volse lo sguardo altrove per osservare la meravigliosa varietà dell'universo. Vano vide che in molti mondi nascevano e morivano a ritmo incessante esserini di ogni forma e colore, almeno finchè non venivano cancellati definitivamente da un asteroide o dall'esplosione di una supernova. E vide che ogni creatura soffriva ad ogni passo e ogni respiro conquistandosi duramente spazio eppure non rinunciava a vivere. Un giorno , finalmente nacque l'uomo, ma Vano non stava guardando.
3 - Vano invia il DiVano di Vano - Il Dio onnipotente era impietosito dagli esserini che abitavano i pianeti viventi, ma non abbastanza per usare la sua onnipotenza per renderli felici, poichè rendendo felici alcuni avrebbe so contentato altri. Così decise di mandare una copia di se stesso su ogni pianeta vivente per far riposare le membra a tutte le creature. Pienamente soddisfatto, il Dio Vano decise che non ci sarebbe stato mai più niente da fare se non rimanere comodamente seduto su se stesso a contemplare l'universo.


In realtà le arti Divanatorie risalgono molto prima. Si pensa, anche se nessuno ha voglia di dimostrarlo, che le prime tecniche furono sviluppate da monaci che non conoscendo ancora l'uso del Sacro Divano usavano scomodissime panchine di legno, e senza cuscini!

« Puoi credere nel dio che vuoi, ma Io sarò la costante della vita tua. »

Narra la leggenda che Vano compì il suo unico atto divino facendo apparire il Primo DiVano in terra. Nessuno sa dove o quando questo successe e si è persa la memoria persino della forma di questo artefatto miracoloso. Il Primo DiVano fu perso per sempre. Da allora fu replicato dagli uomini e si sparse per il mondo. Template:BlurbDagli ottomani con l'ottomana ai romani col triclinio, fino ai giorni nostri in cui qualsiasi praticante può permettersi addirittura un divano-letto. A dire il vero ci furono storicamente varie scissioni e si crearono diverse sette e gruppi, pur mantenendo sempre una matrice inutilista. Il culto di Vano era una religione monoteistica che credeva che Vano non avrebbe fatto nulla per loro in futuro, quindi tanto valeva ignorarlo. Ben presto, alcuni dei credenti, con la scusa di un errore di stampa, formarono la setta diVano che imponeva agli adepti sette giorni di divano alla settimana contro i cinque del culto. Altre sottoculture si formarono con grande seguito, come i DiVananti che percorrevano le vie cittadine trascinando un Divano, i Piagati dal Sacro Sofà che passavano l'intera esistenza legati a un Divano, e gli Stravaccati che si sdraiavano sui divani degli altri. Alcuni di questi gruppi durante l'Inquisizione furono accusati da papa Demenzio II di accidia e bruciati come eretici, gli altri si salvarono nascondendosi sotto i Divani.

Divano con sfondone

La nascita del Divanismo Zen

Nessuno narra (poiché nessun Divanista ne avrebbe voglia) che alcuni guru si riunirono un giorno sul divano di uno di loro, il santone Massimirko Pedhaphurna Pharva, per vedere la finale di coppa. Dopo la partita nessuno aveva voglia di alzarsi così rimasero lì seduti per quattordici anni. Template:BlurbUn giorno uno di loro si alzò e disse: "Beh, io vado, s'è fatta 'na certa." Passarono altri sei anni e un altro guru si alzò e disse: "Mi è venuto in mente che devo comprare il prosciutto cotto per mia moglie ci si vede, eh!" il padrone di casa, rimasto solo si guardò a destra e a sinistra e vide i profondi calchi impressi dai guru sul Divano. Decise di restare seduto ancora un po'. Si accorse ben presto di non avere bisogno né di cibo né di birra né di Pringles alla paprika . Il santone spense perfino la televisione. A quel punto il corpo di Pedhaphurna Pharva era ormai privo di muscolatura, le sue ossa erano diventate molle (da Divano) e la sua pelle si era fusa con quella del Divano in pelle, e l'anima del santone era diventata come quella del Divano. Quando si intravvedeva ormai solamente un sorriso estatico sul poggia-schiena del Divano, egli stesso (il santone) capì di aver raggiunto un livello superiore di incoscienza, il Divhana. Tutto gli appariva inutile e superfluo e una grande luce interiore si spense. Quando si risvegliò decise di condividere quest'esperienza con il mondo intero, ma rinunciò ci ripensò immediatamente.

Il Divhana

« La risposta che cerchi non è dentro di te e nemmeno fuori. È sotto al tuo culo. »
(Massima Divanista.)

Si dice che l'uomo usi quotidianamente il 2/3% dell'intero potenziale insito nel suo cervello; il Divhana permette a chiunque di evitare di usare anche quella piccola percentuale.
Il Divhana è il più alto stato di passività raggiungibile da un Divanista. Template:BlurbÈ la perfetta fusione uomo-Divano. E come un Divano, l'uomo accoglierà nel suo grembo il suo simile, o anche un animale domestico, donandogli birra e croccantini, ma solamente se se li va a prendere da solo[Precisazione necessaria], aiutandolo così a riconoscere la purezza e la potenza del Divanismo.
Oggi raggiungere il Divhana è più semplice che in passato, grazie ai moderni artefatti umani prodotti appositamente per lo scopo. Un frigobar vicino al bracciolo, un telecomando, un tablet, una massaggiatrice/ore mulatta/o e un cesso a portata di culo per esperienze extra corporee, permettono di raggiungere il Divhana quasi istantaneamente. Nel caso non ci si potesse premettere codesti lussi nel corso dei secoli sono stati sviluppati alcuni utili esercizi per permettere a chiunque, anche al più attivo e nevrotico degli uomini di raggiungere questo supremo stato di godimento.

Posizione Primaria (o Posizione delle tre S)

N.B.: Da eseguirsi anche quando siè già in possesso di un Divano.

Sedersi Su Se Stessi. Questa è la posizione fondamentale è permette di aprire il terzo occhio situato nello sfintere che permetterà di raggiungere la Prima illuminazione: questa posizione è SomodiSSima [1], tanto da necessitare di un Divano. E un paio di birre ghiacciate.

I cinque cuscini del Divino Divano

Queste posizioni fondamentali illustrate dal divoji[2] Sanza Volia Alcuna, oltre a portare notevole beneficio corporeo e mentale, possono farvi ottenere un Divano con poco sforzo.

Raggiunto questo stadio supremo il Divaizzato è in grado di ottenere qualsiasi cosa desideri semplicemente schiavizzando il primo che passa nei paraggi. Template:BlurbIl potere di coercizione del Divanizzato terribilmente amplificato dalla suprema Voglia di non fare un cazzo nei confronti di un comune mortale può costringerlo a preparare Pop-Corn in serie, controllare la rotazione corretta della birra in frigo, preparare svuotini con sigarette da 120, forzarlo a prestazioni sessuali altamente performanti o qualsiasi cosa stupida gli possa venire in mente, restando comodamente seduto. Durante lo stadio Divhana gli arti non si addormentano, qualsiasi posizione si adotti, sensi si affievoliscono e un dolce senso di rincoglionimento pervade tutto il corpo. Ciò che accade intorno diventa insignificante e ininfluente. Poi di solito ci si abbiocca.

Suono

« Questo è il suono di due mani, ma qual'è il suono di una mano sola? »
(Monaco Zen prima di rifilarti un ceffone.)

Il suono una piccola fettina dello spettro sonoro che gli esseri umani possono percepire tramite un apposito aggeggio chiamato orecchio. "Suono" è altresì la prima persona singolare del presente punitivo del verbo " te le suono". Il suono è fondamentalmente un'onda sulla quale è difficile surfare. Quest'onda viaggia attraverso l'etere, propagandosi in ogni direzione fa vibrare ogni oggetto che incontra sul suo cammino. Qualsiasi urto o attrito di un corpo con un altro corpo produce un suono.

Template:Quote2

Le onde sonore si propagano nell'universo senza fermarsi mai fino ad arrivare là, dove nessun'onda è mai giunta prima.

Produrre un suono

Produrre un suono è molto semplice, basta essere vivi, mentre respiriamo produciamo un suono, anche sbattere le palpebre produce un suono anche se impercettibile. Il suono è molto importante nel mondo animale, lo è a tal punto che quasi tutte le creaturine del creato hanno organi per rilevarlo. Molte bestiole hanno addirittura trovato ingegnosi modi per produrlo. I pinguini del Borneo, per non congelarsi la lingua comunicano scoreggiando con le ascelle, le cicale usano una chitarra acustica (Fonte: I quindici), le cinciallegre ingoiano un fischietto da giovani, i bradipi russando producono infrasuoni che udibili a parecchi chilometri di distanza, e forse più. Un campo di cotone produce un triste coro gospel, mentre le mele cadendo dall'albero producono un suono che avverte le altre mele del pericolo di caduta dall'albero. Qualsiasi cosa nell'universo produce un suono, ma pochi possono captarlo.

Percepire il suono

La maggior parte degli esseri viventi è sensibile al suono in qualche modo. Il suono della sveglia alle 5:00, ad esempio, fà inaccazzare anche Gesù Cristo e la Madonna. Noi miseri umani possiamo udire naturalmente una gamma davvero ridotta di suoni, sopratutto a causa dei voluminosi tappi di cerume, ma sopperiamo alla carenza con artefatti frutto del nostro ingegno in grado di udire qualsiasi suono, persino i primi vagiti dell'universo e i peti a bassa frequenza e Bocelli senza amplificazione. Non necessariamente tutti gli animali percepiscono il suono tramite un apparato uditivo, microfoni o parabole, ad esempio i ragni sentono le vibrazioni tramite i peli sul loro corpo al tri insetti hanno antenne sensibili alle vibrazioni.

Misurazione del suono

Siccome il suono si propaga nell'etere alla velocità di all'incirca 1.200 Km/h, cacchio fai, gli corri dietro con un metro lunghissimo? Ne consegue che il suono non è misurabile.

Eroe

« Eroe, pensaci tu! »
(Il coraggioso re deciso a uccidere il drago.)
« Eroe, pensaci tu! »
(Il colonnello manda Rambo in missione.)
« Eroe, pensaci tu! »
(Giove manda Ercole a sconfiggere i titani.)
« Eroe, pensaci tu! »
(Tua moglie ti fa lavare i piatti.)
« Mangano era un eroe! »
(Seee... ok...)

L'eroe è una persona o un animale qualsiasi che ha compiuto almeno un atto di eroismo. L'auto-eroismo non è contemplato. L'eroe è una persona che ha rischiato (o ci ha rimesso) la buccia per salvare o proteggere qualcuno o qualcosa che spesso e volentieri non merita di esistere. L'eroe non è da confondere col supereroe in quanto è privo di poteri, di calzamaglia variopinta, di mascherina e identità segreta. L'eroe del cinema è un personaggio immaginario, per questo ha più affinità con molti eroi di quante ce ne potremmo immaginare.

Sventurata la terra che ha bisogno di eroi disse Bertold Brecht, poiché è una terra piena di sfigati senza spina dorsale. Fare l'eroe tutto sommato, è piuttosto semplice: basta una cosa qualsiasi in pericolo, un pubblico, perchè se lo racconti tu non ci crede nessuno, un attimo di follia che può essere facilmente procurato da qualche droguccia, ma sopratutto una spudorata botta di culo. Questo perchè essere eroi da morti è molto meno appagante.

Si dice che lo spirito dell'eroe alberghi in ognuno di noi, anche se non è ancora chiaro se sia nel fegato o nel pancreas. L'eroe nell'immaginario collettivo divente sinonimo di coraggio, dedizione e sprezzo del pericolo, un esempio da non imitare. Tuttavia ognuno di noi vorrebbe essere un eroe e questa mitologica figura è una delle massime aspirazioni dell'uomo medio, seconda solo alla carriera del criminale.

L'eroe di mestiere

L'eroe di mestiere è un uomo che fa un mestiere in cui si tenta di salvare. Capita a volte che le condizioni siano avverse e il salvataggio difficile e che tutto vada a puttane, in questo caso si diventa eroi esclusivamente all'obitorio. Se la missione è un successo e la vicenda diventa un caso mediatico si assiste alla nascita dell'eroe per un giorno, o per un minuto, dipende dalle volte. Il caso tipico è il pompiere che salva il gattino sull'albero, che poteva benissimo scendere da solo ma voleva evitare la gattara che lo ossessionava. Il dottore che salva la bambina trapiantandole un cuore acquistato al mercato nero, l'idraulico che sblocca un ingorgo decennale e al contempo provoca un orgasmo multiplo alla casalinga e altre cose del genere.

Il paladino

Il paladino è l'eroe più forte di tutti e anche il più stupido. Difende scioccamente il re, dittatore o tiranno di turno giurandogli eterna fedeltà. Essendo un idiota il paladino non è un comandante, ma solo un campione da buttare a menare lo spadone in mischia o contro il paladino avversario. Il feroce paladino è un temibile combattente, ma dotato di uno smisurato senso dell'onore che gli fa fare cose stupide come riconsegnare sportivamente l'arma all'antagonista caduto, o addirittura lasciare in vita il malvagio di turno dopo averlo battuto in singolar tenzone. Il paladino è biondo con gli occhi azzurri, è forte e abile nella lotta, possiede vestiti di solo colore bianco e una fulgida armatura bianca. Siccome non esite metallo bianco, l'armatura del paladino è fabbricata in polistirolo, ragion per cui il paladino muore giovane, ma può usare il respawn. Il paladino è sempre eroico.

Il paladino del/la (ideale random)

Questo eroico paladino non ha padroni e si batte principalmente per la giustizia (quella che la sua mente crea), per la libertà[Non chiaro.], e per la pace nel mondo. Ma sopratutto per la fica. Morirà vergine e dimenticato.

Il Salvatore

Il Salvatore è il personaggio immaginario che ognuno di noi attende invano sotto qualsivoglia forma. Il Salvatore è l'eroe che dovrebbe giungere par fare ciò che noi non si ha voglia di fare.
Raramente Salvatore è il pescivendolo sotto casa che ti deve procurare un cefalo per la cena.
A volte l'eroe Salvatore si manifesta spontaneamente dopo pesanti crisi di identità/governo/pianto. Questo personaggio appare come per incanto diventando presidente del Consiglio. Da presidente predica amore, onestà e povertà ma sopratutto cambiamento, ma solitamente razzola peggio degli altri. Questo tipo di eroe fallisce sistematicamente sua missione. Almeno quella di facciata.

L'antieroe

L'antieroe è un concetto che rinasce ogni qualvolta si assiste al degrado, alla corruzione e alla decadenza di un sistema. È un tizio scuro, il suo abito è scuro, il suo animo è scuro e un po' anche il suo alito. Sopravvive nella penombra la sua vita isolata, noncurante dei grandi guai del mondo. Tradito ripetutamente dalla vita, dal destino e dalla moglie, l'antieroe combatte solo per se stesso e per le sue proprietà disinteressandosi di ciò che gli accade attorno. Il cinismo che lo contraddistingue lo porta a proferire frasi ad effetto pregne di pessimismo cosmico, tipo: La vita è come la scala del pollaio..
A volte succede che la nobile anima dormiente dell'antieroe venga risvegliata, solitamente ad opera di qualcosa di irresistibilmente coccoloso, come un cucciolo in pericolo o una bambinella con gli occhioni blu e senza qualche che sta per essere scannata da un bruto. A causa dell'incontro con questo insignificante esserino l'antieroe decide di giocarsi la buccia per salvare il mondo che odia e disprezza. L'antieroe non esiste in natura, ma solo al cinema.

L'eroe morto

L'eroe post-mortem è l'unico eroe che rimarrà tale per moltissimo tempo, ma che non si potrà godere i lussi della sua fama. L'eroe morto potrebbe avere il grande onore di diventare mito o addirittura leggenda, a patto che la propaganda sia efficace. La morte eroica viene sempre strumentaliz abbracciarta dalla fazione di turno e può cambiare la storia e la vita del defunto a tal punto che non lo riconoscerebbe nemmeno sua madre. L'eroe viene ripulito da ogni peccato e difetto fisico e posto sull'altare come esempio per la comunità, tutto a sua insaputa.

Apocalisse di Giovanni

1 Prologo. - Rivelazione sulle cose che presto devono accadere. Ho visto cose, che voi mortali non potete nemmeno immaginare. Ho visto gli arcangeli picchiarvi coi bastoni di Orione e ho visto Silvio B. balenare attraverso le porte di Regina Coeli, ma tutte queste cagate andranno perse, come squacquera nella Nutella. Saranno cazzi amari se non facciamo come dice Lui! Perchè il tempo sembra lontano,ma non è vicino.

2 Saluto alle sette chiese.-Ciao!

3 Il trono di Dio e la corte celeste.-Dopo di ciò ebbi una visione: una porta era aperta nel cielo, e faceva corrente. Udii una voce simile a una tromba che diceva: "Pepperepeeeee!" poi aggiunse: "Vieni quassù, ti mostrerò cose che devono accadere." e io risposi: "Perchè non vieni giù tu? Io soffro di vertigini e non vorrei essere io la cosa che deve accadere!" Neanche il tempo di sparare un'altra cazzata e fui rapito in estasi (in sanscrito "Extasi". NdpdG[3]) Ed ecco vidi un trono nel cielo, e sul trono c'era un tale. Il tale seduto era simile a diaspro e cornalina, e che il diavolo mi porti se so cosa sono. Ventiquattro vegliardi vestiti di bianco circondavano il trono, dal trono uscivano lampi, voci e un assolo di Sant'Anna; attorno al trono vi erano quattro esseri viventi pieni di occhi[4], il primo vivente era simile a un leone pieno di occhi sopra, sotto, davanti e dietro, il secondo era simile a un vitello[5], il terzo a un uovo, e il quarto ad una scrivania, piena di occhi, anche dentro, dappertutto. E i vegliardi e gli esseri viventi si prostravano e pregavano e si strappavano i capelli e cantavano le lodi del tale che sedeva sul trono, sembrava un concerto dei Beatles.

4 Il libro dei sette sigilli.-E vidi nella mano del Tale un libro fatto a rotolo con sette sigilli. Chi è degno di aprirli?, "Io!" disse l'oliva,"Occhei!" disse l'angelo.
Poi vidi ritto in mezzo al trono un agnello come immolato, pronto per lo spiedo, aveva sette corna e sette occhi e sette mani e sette bello e primiera[6]. E tutti giù, a prostrarsi, a cantare le lodi, a pregare l'Agnello, il Re della Scopa.

5 I primi quattro sigilli.-Quando l'Agnello ruppe il primo sigillo udii il primo essere vivente gridare: "Vieni!", ed ecco mi apparve un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava era probabilmente era Napoleone, anche se non si è mai capito di che colore fosse il suo cavallo[7]. Gli fu dato un arco e una Corona per giocare agli indiani ubriaco.

Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente gridare: "Vieni!" Ed ecco mi apparve un cavallo rosso di fuoco. E colui che lo cavalcava aveva le emorroidi. Ed era così furioso di dolore che gli fu data una spada enorme per spaccare tutto e un tubetto di Preparazione H.[8]

Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il quarto essere vivente[9] gridare: "Vieni!" E vidi apparire un cavallo nero. E colui che lo cavalcava era Kenshiro,[10] il quale aveva sette stelle sul petto e sette testicoli.[11]E gli fu dato il potere di esplodere le persone e una bilancia[12]

Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii il quarto... "E no, eh! Adesso tocca a me, lui lo ha fatto prima!"... terzo essere vivente gridare: "Vieni!" E vidi apparire un cavallo verde come una scioltina ai piselli. E colui ch lo cavalcava si chiamava Morte[13] e lo seguiva l'Inferno passando sotto sette scale mentre sette gatti neri attraversavano la strada rompendo sette specchi. E gli fu dato il potere di portare una sfiga dell'ostia e di far vincere tutti al Superenalotto, ma solo 50 centesimi a cranio per farli disperare.

6 Quinto sigillo: la preghiera dei martiri.-Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo uscirono le anime

dei martiri immolatisi a per la gloria di Dio[14]. E tutti in coro dissero:

<<Oh, Signore, abbiamo sopportato
inutili sofferenze ed evitabili tormenti
per portare la tua parola[15].
Oh, enorme, gigantesco Essere
dopo aver vissuto una vita dimmerda,
perseguitati, torturati e barbaramente ammazzati,
quando, finalmente morti, pensavamo di aver meritato il paradiso
Oh, Dio! Tu che sei così smisuratamente Immensissimo!
Ci dovevi proprio sigillare qui dentro per non so quanti secoli?[16]
Ma ora noi ti preghiamo:
taglia le palle a coloro che ci hanno evirati,
squarta coloro che ci hanno spellati,
rimetti a noi i nostri debiti
e rimetti la cena su coloro che ci sono debitori
e fa che soffrano a lungo!
Misericordia una sega!>>

Così Dio disse loro di stare tranquilli, che Lui non era quel fircchettone di Suo Figlio che porge l'altra guancia. Generazione di rammolliti...

71' Sesto sigillo: terremoti.-


  1. ^ Ecco perchè tre S
  2. ^ Il divoji nel Divanismo corrisponde allo yoji dello yoga
  3. ^ Nota del pusher di Giovanni
  4. ^ Dappertutto.
  5. ^ pieno di occhi
  6. ^ E carte.
  7. ^ Bianco.
  8. ^ Al peperoncino.
  9. ^ Si era confuso.
  10. ^ Lo aveva fregato a Raul.
  11. ^ 7x7=49
  12. ^ C'era rimasta solo quella.
  13. ^ Io, i genitori che mettono certi nomi non li capisco.
  14. ^ Un fottio di anime.
  15. ^ È una parola molto pesante.
  16. ^ Sempre a lagnarsi questi martiri...