Complesso di Elettra

Da Condiclodepia, l'onciclepadia disclesica.
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Template:Incostruzione Il complesso di Elettra è un concetto inventato da Carl Gustav Jung per superare il proprio complesso di Edipo nei confronti di Sigmund Freud.

Definizione

Secondo gli psicanalisti questo complesso causerebbe nelle bambine invidia del pene, invidia dello scroto, invidia per non poter pisciare in piedi controvento e competizione con la propria madre per il possesso del birillo paterno. La rivalità che viene a instaurarsi si risolve come sempre succede tra donne: con la soppressione di una delle due parti in causa. Quest'ultimo processo è altrimenti noto come "Condanna a trenta anni per omicidio premeditato, aggravato dalla consaguineità e dalla fuffa".

Alternativamente può accadere che la bambina si rivalga sulle proprie bambole rasandole a zero e costringendole ad avere rapporti sessuali non protetti con Coccolino.

Fasi

Nella norma il processo si sviluppa in tre fasi:

  • orale; inizia nell'utero e si protrae fino ai tre anni. È il periodo in cui le bambine imparano a conoscere il mondo tramite la bocca e a distinguere il Tavernello dallo sterco di gatto. Se non superato porta direttamente a casa di Riccardo Schicchi e causa anomalie gravissime quali la logorrea, il sadismo e la dipendenza da Chupa Chups.
  • anale; coincide con l'iscrizione e la durata della scuola materna, momento in cui la femmina apprende come marcare il proprio territorio osservando i cani. È questo il momento in cui si sperimenta l'esperienza di farla in piedi, inzuppandosi regolarmente le Lelli Kelly. Il controllo sulle pulsioni defecatorie facilita lo sviluppo dell'autostima e dell'ironia. Nelle bambine si risolve troppo in fretta, causando indirettamente la sindrome apocalittica premestruale, l'isteria e l'incapacità di capire le battute. Nei maschi continua fino alla vecchiaia e si manifesta nelle famose gare di scoregge tra amici.
  • fallica; dai 6 anni fino alla morte. Le bambine si innamorano del papà e iniziano a organizzare il matricidio. Notato che non possiede il pene, inizia a pensare di essere stata castrata e comincia guardarsi in giro per riappropiarsi del maltolto. Dopo i primi infruttuosi tentativi di evirazione ai danni di Ken e Big Jim, la sua ira si scatena sui compagni di scuola che regolarmente fraintendo il:
« Dammi il tuo pisello! »

Vista l'impossibilità di staccare un pene e sotituirlo alla propria vagina in modo funzionale, la bambina/ragazza sublimerà il desiderio di possedere un pene tutto per sé e si accontenterà di prenderne un po' di qua e un po' di là. Le conseguenze palesi sono la troiaggine, la gravidanza e le piattole. L'amore del padre verrà carpito scimmiottando la defunta madre. Ed è per questo motivo che ogni uomo, prima di scegliersi una compagna, dovrebbe accertarsi di com'è fatta la suocera.

L'irrisolvibilità del complesso di Elettra: le conseguenze

Dall'osservazione risulta palese che il complesso in questione non è contagioso ma solo cronico, ereditario e inguaribile. La donna non supera mai il complesso di Elettra e, non potendo né accoppiarsi col genitore maschio per via di una legge ottusa né avere un proprio pene per accoppiarsi con la mamma, può solo ripiegare su soluzioni palliative quali l'omosessualità, il femminismo, il matrimonio e lo strap on.

Le più caparbie si tramutano in transessuali e/o Rosy Bindi, continuando a vedere Lady Oscar fino al raggiungimento della menopausa, momento in cui non gli spunta il pene, no. Ma baffi e barba, sì.

Ma c'è più di un risvolto positivo: non sono stati riscontrati casi di donne affette dal complesso di castrazione e le stesse sono libere dal terrore della strizzata di palle.

Ma chi cazzo è Elettra?