Biddai

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Una rara foto d'epoca ritraente dei tipici biddai in vellutino. Prestare attenzione allo sguardo truce e sanguinario.
« Io non c'ero, e se c'ero dormivo. Non vedo, non sento e non parlo; così non vedendo, non sentendo e non parlando campo cent'anni. »
« Ancu di fara che lu pistone, sa'basanta furcone, ti si pappi su ghioni, a ci'trai sciuttoni, a chi ti sega su nu galloni, minghia e guaddu a curridori. »
« Fizz'e bagassa! »
(Biddaio)

La razza del biddaio ('biddinculu in nordico o Bronzettoi in gergo biddaio) è, per definizione, quella che abita le bidde dell'entroterra sardo. Sconosciuta ai più, questa curiosa, pericolosa e piuttosto primitiva specie di subumani è l'etnia principale locale.

Origini, usi e costumi: come riconoscerli?

Per quanto possa sembrare incredibile, i biddai rappresentano la specie più numerosa dell'isola da secoli, ben prima dell'insediamento della razza parassita dei VIP nella Costa Smeralda. Uomini puri dalla ruvida bellezza, il loro galateo non ammette smancerie quali abbracci, strette di mano o un saluto più lungo di "ebbè"[1].

Un pastore sardo biddaio ritratto in atteggiamento compromettente.

Capita spesso di trovare veri e propri poser biddai. I veri rappresentanti di questa nobile specie sono in realtà ben pochi, ma si possono scovare. Tra le tante alcune caratteristiche che rendono un sardo un vero biddaio riconosciamo ad esempio l'alimentazione agghiacciante. Infatti questi selvaggi solgono mangiare cibi primitivi come formaggio con i vermi, maialetto (questi illetterati lo chiamano porcetto) crudo e simili, pietanze riservate principalmente ai giovani adepti a questa setta che debbono ancora affrontare l'iniziazione. Altro ottimo indizio per l'identificazione è l'aspetto. Se porta una folta barba, si veste del solo vellutino, abito tradizionale, l'interessato è quasi sicuramente biddaio. Tuttavia è essenziale per il riconoscimento un'attenta osservazione del comportamento.

È fiero delle sue origini fino al ridicolo? Appena possibile gioca alla murra sarda[2]? Adora il ballo sardo[3]Se la risposta a queste domande è si, vi trovate di fronte ad un biddaio, perciò calma e sangue freddo. Il panico è del tutto inutile e non fa che peggiorare le cose, il soggetto è infatti in grado di fiutare la vostra paura. Il comportamento migliore da assumere in questo caso, se non si è sardi, è quello di buttarsi a terra e fingersi morti[4]. Anche perché se non doveste comportarvi in tal modo non avrete bisogno di fingere.

La natura selvaggia e aggressiva di questi indigeni raggiunge le più nefaste vette manifestandosi sotto forma di brigantaggi e sequestri. Tra i tanti rapimenti compiuti ricordiamo quelli di Fabrizio De André, Burzum e Luciana Littizzetto. Questa disatrsosa situazione è aggravata peraltro dall'assoluta assenza di una qualunque forza di Polizia. Da qui ci giunge un'altra particolarità del biddaio; l'assoluta fede nell'anarchia. A qualcuno di questi esseri piace infatti pensare che la Sardegna diverrà un giorno una nazione a sé stante, a costo di violare le più elementari leggi della logica. C'è poi una minoranza di fede fascista, ma è irrilevante. Non perché siano pochi, perché è irrilevante in sè.

Tra i principi del biddaio ricordiamo inoltre il fermo no all'onanismo. Piuttosto, a loro dire, è meglio attaccarsi alla mungitrice meccanica fino a farsi risucchiare le gote, o al massimo ripiegare su una più classica pecora. Queste pratiche vengono ritenute di estrema importanza all'interno di queste comunità tribali, tanto che se un allievo dovesse rifiutarsi di eseguirle, dovrà riconquistare l'onore perduto sodomizzando un montone. Cosa, a detta di molti, non facile.

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Una micidiale leppa sguainata e pronta all'attacco.

Il biddaio è feroce. Avvicinarlo senza le dovute precauzioni può essere rischioso, sopratutto se non si è della stessa razza. Infatti esso è sempre e comunque armato della propria leppa, una sorta di coltellino svizzero contenente solo una lama, ma sufficente ad eliminare un intero corpo di Carabinieri in una serata. Questa singolare arma viene tramandata di generazione in generazione al solo scopo di scuoiare evenuali stranieri.

Stanziamento

Vista di una bidda, l'agglomerato pietroso usato come rifugio dagli autoctoni locali.

I biddai si raggruppano in isolate comunità montane, chiamate appunto bidde, preferibilmente situate nel centro-Sardegna e comunque prevalentemente attorno a Nuoro, costituite perlopiù da nuraghe. Questo per opporre una resistenza più agguerrita nel caso eventuali continentali dovessero attaccarli.

   La stessa cosa ma di più: Paesino sardo.

Appunti

  1. ^ Impara a salutare come un vero biddaio! Mani alla cintura con fare duro, gambe larghe e semiflesse, petto (villoso) all'infuori più del necessario e mento all'insù. Una volta stabilizzata la posizione emmettere un gutturale "Oeh.". Questa tecnica può salvarvi la vita nel caso di un incontro ravvicinato.Un altra delle loro particolarità e che,una volta ricevuto il fatidico "oeh", rispondono di solito con la frase:"oeh ses tue"; che li fa in un certo senso sentire superiori
  2. ^ Il "gioco" è ossessivo e prevalentemente inutile, tuttavia sembra divertirne i cuccioli. Un esempio
  3. ^ Esempio di ballo sardo combinato con musica auz. Osservare
  4. ^ Nota bene: se si appartiene alla categoria dei capelloni, dei marci, degli autolesionisti o dei balbuzienti qualunque mossa è inutile, siete spacciati. Il massimo a cui possiate aspirare è non soffrire troppo. Caso strano, i truzzi non sono soggetti a particolare avversione da parte dei biddai, anzi spesso lo sono loro stessi.

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