Attilio Fontana: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera con l'indulto.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Nessun oggetto della modifica
Riga 44: Riga 44:
Ma poi, a dicembre arriva la svolta: grazie <strike>alle temibili case farmaceutiche</strike> al governo arrivano i vaccini, capaci di salvare l'economia e le vite. Tuttavia il buon Attilio, privo di qualsiasi conoscenza in campo logistico, decide di rivolgersi all'Umberto Bossi che, sibillinamente, gli dice "segui la via maestra".
Ma poi, a dicembre arriva la svolta: grazie <strike>alle temibili case farmaceutiche</strike> al governo arrivano i vaccini, capaci di salvare l'economia e le vite. Tuttavia il buon Attilio, privo di qualsiasi conoscenza in campo logistico, decide di rivolgersi all'Umberto Bossi che, sibillinamente, gli dice "segui la via maestra".


Come al solito non capisce un cazzo e decide di delegare la campagna vaccinale a [[Letizia Moratti]], che fa anche un buon lavoro. Nel mentre, comunque, il movimento per il commissariamento diventa un bambino grande che, come quei parassiti strani che si vedono nei documentari dei [[National Geographic]], invade il cervello del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] convincendolo a nominare un proprio esponente come candidato alle regionali.
Come al solito non capisce un cazzo e decide di delegare la campagna vaccinale a [[Letizia Moratti]], da lui ritenuta maestra per i suoi ruoli nei governi Berlusconi, che fa anche un buon lavoro. Nel mentre, comunque, il movimento per il commissariamento diventa un bambino grande che, come quei parassiti strani che si vedono nei documentari dei [[National Geographic]], invade il cervello del [[Partito Democratico (Italia)|Partito Democratico]] convincendolo a nominare un proprio esponente come candidato alle regionali.


==== Dopo il Covid ====
==== Dopo il Covid ====

Versione delle 11:50, 2 gen 2023

È bello, è sempre bello... Col pelo lungo e le corna belle. Perché il Fontana, eh, è il miglior presidente che c'è[1]

Attilio Fontana (in lombardo Tilio Fontana o quell lì che 'l par 'me i balle cont el fregg[2]; Varese, 28 marzo 1952) è un attore e politico italiano, interprete di una versione in dialetto milanese di Dracula di Bram Stoker e, nei ritagli di tempo, presidente della Lombardia.

Biografia

Nato a Varese, completa le scuole elementari e medie per corrispondenza e si diploma all'IPSIA come "Tecnico dei Botti di Capodanno". Frequenterà poi l'università "Alexander Lukashenko" di Busto Arsizio, laureandosi in giurisprudenza con 110 e lode. Nel mentre si mantiene facendo vari lavoretti: il panettiere, il cameriere, l'assistente negli studi legali e anche il cabarettista sulle navi da crociera: lì conoscerà Silvio Berlusconi ma, complice una scarsa vena comica, verrà inviato nelle sagre di paese, dove conoscerà Umberto Bossi che, dopo un quarto di vino in eccesso, lo inviterà nel suo partito politico: il Fronte Popolare per la Liberazione della Porchetta la Lega Nord.

Vita privata

Sposato due volte, entrambe con sue spiccicate sosia, ha tre figli: Attilia, classe 1980, avvocata a cui è delegata la conduzione dello studio di famiglia, Attilione, classe 2000, e Attilietta, classe 2002.

Degna di nota è anche la bromance con Giulio Gallera.

Carriera politica

Gioventù

Entrato giovane nella Lega Nord assume subito ruoli di rilievo nei Giovani Vecchi Padani e negli Universitari Padani nella provincia di Varese.

Il partito, resosi subito conto del talento del giovane Attilio, lo avvia sempre più verso la carriera politica, finché non dirà il grande sì, alla candidatura a sindaco.

La scalata

Attilio diventa una sorta di jolly per la Lega prima e per il centrodestra dopo, che permette di vincere numerosi comuni disastrati dalle clientele della partitocrazia per dar loro luce nuova: tra essi Induno Olona, Vergate sul Membro, Usmate Velate e Sodomate Rettale.

Arriva poi, nel 2006, la consacrazione finale: Roberto Formigoni lo nomina suo vassallo per la città di Varese, sentita la Dieta Feudale del capoluogo[3] bosino, con il crollo del Formiga nel 2013 deve sottoporsi al vaglio delle urne, che supera brillantemente.

Nel 2016, dopo una lunga controversia davanti al TAR del Lazio che decide di contare il mandato feudale come mandato amministrativo non può ricandidarsi e la popolazione, sconcertata, decide di votare per il candidato di centrosinistra.

La campagna per le presidenziali

Nel 2018, complice un leggero caso di raffreddore del Dux Lombardie Roberto Maroni, viene scelto come Grande Successore a Palazzo Lombardia, tuttavia già le sue prime dichiarazioni creano polemiche: dichiara ad esempio che bisogna difendere la razza bianca, facendo venire un coccolone ai lombardi di pura razza alpina che con i mediterronei vogliono avere a che fare il meno possibile. Al fine di soddisfare l'elettorato moderato, comunque, citerà l'uso della parola razza in un insignificante documento.

Nonostante questi primi intoppi vince agilmente, battendo Giorgio Gori, sindaco di Bergamo candidato per il centro-sinistra, e il Pupazzo Uan, rappresentante del Movimento 5 Stelle.

Presidente della Lombardia

L'inizio di tutto

Giunto a Palazzo Lombardia con la promessa della continuità sceglie, come in un paese sudamericano qualsiasi, di annullare quasi ogni riforma del predecessore: il tricolore viene spostato dal Gabinetto del Presidente al Gabinetto del Presidente, viene rinnegata la legge sulla tutela della lingua lombarda, la festa della battaglia di Legnano viene sostituita con la Giornata Nazionale della Polenta del Giorno Prima e rimane l'unica cosa di cui si sarebbe potuto fare volentieri a meno: la riforma della sanità lombarda.

Resta, nel mentre, il famoso nodo dell'autonomia, frase che Attilio diceva sempre ai vigili quando lo beccavano parcheggiato in doppia fila e avevano bisogno di una scusa per non multarlo prima di andare a bere il caffè insieme.

Il Covid

Tutto cambia nel febbraio 2020, quando dalla Cina con furore arriva un pestifero virus: il Presidente decide di non fare assolutamente nulla, in un raro slancio di lombardità, preferendo produrre e cogliendo l'occasione per liberare un po' di peso dell'INPS dalle spalle del contribuente somaro. Purtroppo il governo italiano di Giuseppe Conte decide di prender delle misure che, oltre ad essere completamente copiate dal manuale di Pechino e quindi completamente inefficaci, portano alla distruzione dell'economia della Lombardia, obbligando il politico pugliese ad umiliarsi a Bruxelles chiedendo all'Europa di coprire l'ammanco. Si decide dunque di lasciare la Lombardia libera di fare ciò che vuole a patto che le camicie verdi vengano schierate al confine per evitare la diffusione del virus.

Il malcontento tuttavia corre nella Regione: i lombardi etnici ritengono insufficiente la scelta di Fontana di limitarsi a non far nulla, ritenendo doveroso mandare i positivi a sputare in testa ai vecchi per alleggerire la pressione fiscale, mentre una nutrita comunità di statali, comunisti, fuorisede e simili chiede invece il commissariamento della Regione per non aver seguito abbastanza fedelmente la linea della Cina.

Complice l'impossibilità di schierare le camicie verdi, impegnate al confine, al fine di mantenere l'ordine pubblico alla fine Fontana capitola e decide di seguire Vincenzo De Luca, imponendo utilissime[senza fonte] restrizioni come il coprifuoco e la mascherina all'aperto e andando a piangere a Roma chiedendone di più.

La campagna vaccinale

Ma poi, a dicembre arriva la svolta: grazie alle temibili case farmaceutiche al governo arrivano i vaccini, capaci di salvare l'economia e le vite. Tuttavia il buon Attilio, privo di qualsiasi conoscenza in campo logistico, decide di rivolgersi all'Umberto Bossi che, sibillinamente, gli dice "segui la via maestra".

Come al solito non capisce un cazzo e decide di delegare la campagna vaccinale a Letizia Moratti, da lui ritenuta maestra per i suoi ruoli nei governi Berlusconi, che fa anche un buon lavoro. Nel mentre, comunque, il movimento per il commissariamento diventa un bambino grande che, come quei parassiti strani che si vedono nei documentari dei National Geographic, invade il cervello del Partito Democratico convincendolo a nominare un proprio esponente come candidato alle regionali.

Dopo il Covid

Note

  1. ^ Dopo, Maroni
  2. ^ "Colui che pare le gonadi maschili con le basse temperature", per chi non intendesse la gloriosa lingua di Carlo Porta
  3. ^ Purtroppo