Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie

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Disambiguazione – Vorresti essere altrove? C'è anche Alice in Wonderland, il film, vedi Alice in Wonderland.
La copertina della prima edizione del libro.
« Nel mio mondo quel che è non è, e quel che non è invece è. »
(Alice sul Paese delle Meraviglie)
« AAAAARGH!! Ma io t'ammazzo, stronza! »
(Parmenide su Alice, vedendo il succo della propria filosofia vandalizzato così brutalmente)

Le avventure di Alice nel paese delle meraviglie è un libro scritto a due mani e due piedi dal prete pedofilo Lewis Carroll, meglio noto per aver inventato nel 1872 i blue jeans. Emittente radiofonica bolognese dalla fine degli anni Settanta, Alice è anche l'emblema della trasgressione, dell'emancipazione e dei funghi allucinogeni.

Introduzione

Il titolo originale era "Alice nei boxer delle meraviglie", ma a seguito di pressioni da parte dell'editore di Lewis Carroll venne effettuata una seconda stesura.
Il libro, dedicato a tre bambine di cui Carroll si era (neanche tanto velatamente) invaghito è una tipica favola per bambini condita da situazioni e immagini sessuali. È innegabile infatti che il viaggio nel paese delle meraviglie che fa la piccola Alice grazie a un acido fornitogli dalla sorella sia in realtà la metafora dell'arrivo delle prime mestruazioni e quindi della conseguente perdita dell'innocenza della bambina.

Trama

La giovane Alice mentre pensa a: "Come sarebbe bello da grande, essere come Paris Hilton..."

Alice è stesa su un prato e spinta dalla noia decide di fumarselo. L'abile sorella le prepara quindi un cannone degno dei tempi di Woodstock che le fa fare un viaggio nel proprio inconscio, pieno di cose spaventose come angosce, brutti ricordi e Davide Mengacci. Seguendo un bianconiglio (per sua fortuna) omosessuale cade in un buco profondo come un pozzo che la bambina identifica subito come la tana del coniglio. L'uso del termine tana non è da considerarsi casuale. La tana infatti rappresenta la vagina della bambina, che con l'età sta subendo trasformazioni ed è l'origine dell'avventura interiore della piccola.

Qui arriva in un posto in cui, per passare da una porticina piccolissima (ritorna il tema della penetrazione) è costretta a bere e mangiare alimenti che modificano la sua altezza facendola diventare piccolissima. Si dimentica però di prendere una chiave per aprire la serratura (vengono evidenziati ora i problemi della "prima volta") e diventando di nuovo grande si mette a piangere e allaga la stanza (metafora della comparsa della prima mestruazione).

Dopo diverse vicissitudini in cui la bambina si ritrova persino intrappolata nella casa del maledetto bianconiglio, Alice fa la conoscenza del Bruco, insetto antropomorfo costantemente intento a fumare. Questo strano approfittatore è in realtà l'ego della bambina che le dice chiaramente: tu hai fumato marijuana ed è per questo che sei qui.

Superato anche questo maniaco si ritrova a prendere il tè con il Cappellaio Matto (cappellaio, ovvero cappella) e la Lepre marzolina. La loro pazzia e il continuo caos generato dalla loro presenza generano in Alice una tale insicurezza da farla perdere per un po' nella confusione: in realtà, metaforicamente parlando, questa scena richiama il terrore di Alice del sesso: la bambina sta diventando donna e sa che prima o poi dovrà essere penetrata, ma questo le provoca una forte angoscia e ogni maschio che vede lo guarda come un fottuto stupratore. Segue un'altra scena carica di significato simbolico: quando il topolino scappa e la lepre le spalma il burro sulla faccia è un chiaro riferimento all'utilizzo del burro sulla topa, appunto, allo scopo di facilitare la penetrazione: quindi la lepre tenta di dire in maniera metaforica ad Alice che esistono diversi metodi per attenuare il dolore dovuto all'atto sessuale. Tutto ciò però non convince Alice che scappa dalla casa dei due simpatici personaggi.

Alice diventata un po' grandicella realizza il suo sogno! Si trasforma in una nuova Paris Hilton!
Un esemplare di Stregatto Strafatto, anticamente venerato in Egitto.

Incontra poi più di una volta lo Stregatto Strafatto (rappresenta la sua femminilità appena sbocciata) che è ambiguo e un po' rincoglionito. Ma rimane pur sempre un cosino morbido e peloso e in definitiva divertente, finché non apre la bocca.

Si ritrova infine al cospetto della regina (la maturità e la perdita dell'innocenza) che è la perfetta immagine di una dispotica bastarda. Carroll stesso ci dice che la regina in realtà è la dominatrice sessuale che sta dentro ad Alice stessa e che tutto ciò che vuole la regina veramente è avere un rapporto saffico con la bambina. Ma si suppone che Carroll stesso sia la regina vestita da donna.

Alla fine Alice riesce a scappare dal paese delle meraviglie porno e quindi, metaforicamente, rimandare il momento della sua definitiva maturazione sessuale. Ritorna alla realtà e non si riconnette più a Matrix.

Voci correlate