Vongola

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Le vongole, dove le metti, stanno.
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gongola:

si dondola

in gondola...

Baaaah! Così non va! Vado a farmi un Caffè Borghetti! »
(Giuseppe Ungaretti a corto di ispirazione.)

La vongola è un essere vivente di poche parole e zero fatti. Per questo viene largamente apprezzata dalla stragrande maggioranza del genere umano. Per essa il massimo della vita è stare lì, non importa se per "lì" si intende un fondale marino, il banco frigo di un pescivendolo, un'ampia padella in compagnia di olio[1], aglio e prezzemolo, il ventre di un vorace pappatore, o gli scarichi fognari di Marghera. Per la vongola l'importante è stare lì. Tutto il resto non conta.

Etimologia

Conosciuto anche come arsella, questo mollusco deve il suo nome al termine sardo còcciula, che attraverso il latino conchüla (piccola conchiglia), è stato mutuato dal dialetto napoletano che l'ha trasformato in "vongola" ed ha contribuito alla sua diffusione per tutto lo stivale attraverso la secolare colonizzazione della Padania da parte della Terronia.

Biologia

Questa vongola ha visto nascere il profeta Enoc.

La vongola è un mollusco bivalve, qualsiasi cosa possa significare ciò, diffuso ovunque ci sia un basso fondale sabbioso o fangoso[2], una temperatura compresa tra i -0°C e i +273°K, con ampie oscillazioni dovute all'andamento della borsa, e una gran quantità di cibo da filtrare. Praticamente è diffusa, nelle sue numerose varianti, in tutte le zone costiere bagnate da mare od oceano, anche pesantemente inquinati. Il destino di ogni vongola è segnato già dal suo concepimento: un minuscolo microchip, che evapora al momento della cottura, ne scandisce durata di vita, crescita, sviluppo, colorazione e gusti musicali. Tale microchip, presente nel liquido seminale che papà vongola secerne spontaneamente in primavera, si autoinstalla all'interno del nascituro e ne annulla ogni intenzione emancipatoria, ogni senso di ribellione, ogni velleità antagonista, per instaurare, al contrario, rassegnazione, abulia, conformismo e convenzione. Per questo non vedremo mai una vongola compiere atti trasgressivi come ballare il tango, dipingere quadri o fare parte della banda musicale. Si potrebbe discutere a lungo sull'eticità di questo modello comportamentale geneticamente imposto, ma madre natura sa sempre quel che fa. Dopo una prima fase planctonica, il cucciolo di vongola si impianta nel fondale, da cui lascia esposte unicamente le due appendici dette sifoni, deputate alla suzione ed al filtraggio dell'acqua. Da questo momento in poi la vongola penserà unicamente a nutrirsi filtrando acqua e defecando la sostanza calcarea che costituirà la sua conchiglia. Il suo ciclo vitale si esaurisce nel momento in cui viene cucinata. Se una vongola non viene pescata vive in eterno, crescendo sempre più e raggiungendo dimensioni spropositate.

Fedina penale

Un gruppo di vongole sospette, arrestate durante una retata sul litorale mestrino.

Nonostante la loro incoercibile nullafacenza, le vongole sono spesso sotto processo per attentati alla pubblica incolumità, e devono difendersi da accuse poco edificanti come procurata diarrea collettiva, vomito fecaloide generalizzato, uso indiscriminato di armi batteriologiche, connivenza e complicità con la criminalità organizzata, che gli vale anche l'accusa di inquinamento del corpo umano facendo uso di metalli pesanti. È assai arduo difendersi, per i molluschi, anche se si avvalgono del patrocinio dei migliori principi del foro. Va detto, tuttavia, che gli immensi castelli di accuse si chiudono spesso con un nulla di fatto, poiché in generale gli accusatori si riprendono dopo pochi giorni di alimentazione a base di semolino di segatura con formaggio e aglio ripieno di wasabi, ritirando tutte le accuse e suggellando la ritrovata armonia con un'abbuffata a base di impepata di cozze. Quando invece la causa è persa, le vongole sono condannate sovente all'apertura in padella su fuoco vivo, alla fuoriuscita della loro acquetta, al congiungimento carnale con un mazzo di spaghetti il più delle volte scotti[3]. Ma non era più facile far loro pagare una multa?

Hobbies

Sembra incredibile, ma questi esseri sono in grado di sviluppare e coltivare diverse passioni, che consentono loro di trascorrere il tempo compreso tra la nascita ed il tegame in un'atmosfera di gaia spensieratezza. Ad esempio, si dilettano parecchio nel confrontare le varie striature dei loro gusci, valutando quale possa essere il disegno più trendy. Inoltre conoscono uno per uno ogni singolo granello di sabbia, ed hanno creato una sorta di social network nel quale fanno a gara a chi conosce più granelli di sabbia. Per concludere, ma ci sarebbe dell'altro[4], sanno risolvere la quadratura del cerchio, ma non sono in grado di comunicarlo agli esseri umani, ed in fondo, non gliene fotte una mazza.

In cucina

Non si pensi che le vongole in cucina siano attive o collaborative: non sciacqueranno l'insalata, non triteranno il battuto, non farciranno il tacchino, ma nemmeno doseranno il lievito, taglieranno i carciofi, sbollenteranno gli asparagi o rosoleranno lo spezzatino. Esse, fedeli all'intransigente linea di condotta geneticamente acquisita, staranno lì, a fare un beato cazzo, mentre voi vi affannerete ad approntare la pantagruelica cena cui avete incautamente invitato quattordici persone. Dunque, in cucina, non aspettatevi il minimo aiuto da parte delle vongole: dovrete arrangiarvi da soli. Potreste allora decidere che le ingrate vongole possano far parte del menu della cena, dunque si riporta qui un'interessante alternativa alla solita spaghettata, una vendetta tramandata nei secoli in terra di Sardegna, un modo elegante ed insolito per rivalersi degli indolenti molluschi.

Fregula cun cocciula (Fregola con vongole)

L'abbraccio della fregola con le vongole... la morte loro!

Questa ricetta è facilissima, realizzabile da qualunque cretino, a patto di avere sotto mano la fregola, che è una sorta di cous-cous grossolano, fatto con semola e acqua, impastato a mano e tostato al forno. Riuscire a procurarsela rappresenta il passo più difficile. Se vivete in Sardegna è abbastanza facile: o la comprate al negozietto dove fate la spesa a credito, oppure vostra nonna è una di quelle ultracentenarie che la fanno ancora in casa. Se non vivete in Sardegna, e la maggior parte della gente non vive in Sardegna, potreste incontrare più di una difficoltà, a meno che non abbiate un amico sardo emigrato che ve ne cederà (malvolentieri) un po'. Se ne trova anche in alcuni ipermercati del continente, ma è di qualità deprecabile, spesso tutta bruciacchiata[5]. Comunque, ammesso che riusciate a procurarvi 200 grammi di fregola, sufficienti per quattro persone, dovrete procurarvi anche:

  • 1 Kg di vongole freschissime, meglio se sottratte direttamente al pescatore;
  • Olio extravergine d'oliva appena munto;
  • Aglio per tenere lontani streghe e vampiri;
  • Prezzemolo, per tenere lontane le zanzare;
  • Pomodoro secco, che ci sta sempre bene;
  • Passata di pomodoro, possibilmente fatta di pomodoro;
  • 1 litro d'acqua, di rubinetto ma anche piovana. Meglio evitare le acque palustri.

Collocate le vongole in acqua fredda e salata e ricopritele di insulti, per far loro cacciar fuori i residui di sabbia, segno del loro disprezzo nei vostri confronti. Ci vorranno un paio d'ore, durante le quali potete compilare la vostra dichiarazione dei redditi. Scolate quindi le vongole e disponetele in un ampio tegame che porrete su fiamma viva, per farle aprire. In questa fase butteranno fuori una certa quantità d'acqua, ulteriore segno del loro disprezzo nei vostri confronti. Separate i molluschi dai gusci e metteteli da parte. Forate i gusci ed infilateli con uno spago: avrete ottenuto una stupenda collana da sfoggiare nel prossimo carnevale. Adesso ordinate alla vostra schiava di inginocchiarsi preparare un delicato soffritto con l'olio, l'aglio ed il pomodoro secco tritati[6], in un tegame possibilmente di terracotta, perché fa molto slow food. Frustate la schiava, perché la rosolatura deve essere leggerissima: nessun ingrediente deve minimamente scurirsi. Dite alla vostra schiava di sbottonarvi i pantaloni versare sul soffritto la passata di pomodoro, di mescolare per qualche minuto ed aggiungere il litro d'acqua, riportando il tutto a bollore. Comandate alla schiava di spogliarsi calare le vongole nella sbroda sobbollente con la loro acquetta precedentemente filtrata, di aggiungere il prezzemolo tritato e, appena riprende il bollore, di unire la fregola e terminare la cottura. Occorreranno dai 10 ai 15 minuti, sufficienti, data la vostra eiaculazione precoce, a farvi consumare un rapporto con la vostra schiava e ad ordinarle di apparecchiare la tavola. Si serve ben caldo, e si digerisce agevolmente con un sorso di candeggina.

Voci correlate

Note

  1. ^ Rigorosamente EVO, e se non sai cosa significa EVO mi dispiace per te.
  2. ^ Anzi, più fango c'è, meglio è.
  3. ^ Non esiste un supplizio peggiore. Epperò... dura lex, sed lex.
  4. ^ A breve, su Voyager, una puntata-rivelazione sui segreti delle vongole.
  5. ^ Pubblicità Progresso.
  6. ^ Va tritato anche l'olio, naturalmente.
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