Utente:GorillaK2/Sandbox
GorillaK2/Sandbox | |
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[[File:|frameless|center|260x300px]]Mi piace questo tuo essere a volte Santa a volte porchetta! | |
Paese di produzione | Italia |
Genere | Norcineria |
Regia | Pier Paolo Pasolini |
Interpreti e personaggi | |
Ugo Tognazzi, un par de francesi, Alberto Lionello, il reparto insaccati della F.lli Beretta |
Porcile è un film del 1969 diretto da Pier Paolo Pasolini.
La pellicola è divisa fondamentalmente in due parti, che risultano comunque accomunate nel denunciare il potere e l'influenza negativa che hanno alcuni genitori nei confronti dei figli.
Nel primo episodio due concetti vengono sottolineati in modo veemente:
- la mela non cade mai lontano dall'albero;
- quando ci sono di mezzo i maiali la mela se la pappano loro.
Ci troviamo di fronte al classico "buon partito": bel ragazzo, di una ricca famiglia tedesca, corteggiato da un'attraente roscetta. È anche molto viziato, ma sarebbe più corretto il termine vizioso. Infatti si concede sessualmente ai maiali della porcilaia, un vezzo che si tramuta in tragedia non appena le bestie decidono di farne il loro pranzo.
Nel secondo episodio si narra la storia di un giovane affamato che vaga in una desolata landa vulcanica. Dopo essersi cibato di schifezze che farebbero vomitare anche Bear Grylls, alcune di esse visibilmente stupite dall'essere mangiate, decide di cambiare dieta. Nel medioevo la moda di diventare vegano, o vegetariano, non si era ancora affermata, quindi si orienta per l'unico prodotto in circolazione: gli occasionali passanti. Al cannibale si aggiungono altri individui, anch'essi "buone forchette"[1] e di bocca buona[2], che verranno in seguito tutti catturati e condannati ad essere sbranati dai cani randagi.
La seconda parte del film è girata sull'Etna, anche perché le "desolate lande vulcaniche" non è che le trovi in periferia di Brescia.
Trama illustrata
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Julian, rampollo della ricca famiglia Klotz, vive confinato in un mondo tutto suo. Da quando si sono licenziati i suoi portatori negri, portandosi via le pertiche della portantina, nemmeno l'amore di Ida sembra dargli conforto. Suo padre cerca di convincerlo ad affrettare le nozze con la ragazza, ma Julian è irremovibile, perché nasconde un perverso segreto.
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Herr Klotz è il tipico industriale crucco, troppo impegnato a fare soldi a palate per ascoltare suo figlio. Per diletto suona l'arpa, ma avrebbe preferito la batteria se solo non fosse leggermente in difficoltà col pedale della cassa. Il suo fido maggiordomo Hans Guenther conosce il vizio del ragazzo, ma non lo rivela per non dare un dispiacere al suo padrone, almeno finché non intasca la liquidazione.
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Julian trova un modo gentile per lasciare Ida, approfittando anche dei preziosi consigli di un apposito manuale che ha trovato in biblioteca. Finalmente libero raggiunge l'amore della sua vita, Beckenbauer, un Large White di circa 3 quintali che sarà molto presto convertito in würstel. La notte trascorre in lussuriosi ed inenarrabili amplessi, le immagini parlano chiaro: "Beckenbauer è veramente un porco!"
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Presso la villa giunge il signor Herdhitze, un galantuomo che si è arricchito commerciando in oro, dopo esserselo procurato ad Auschwitz strappando i denti d'oro dai cadaveri degli ebrei. Nonostante questo è un uomo privo di scrupoli, vuole una fetta della società di Klotz e la ottiene col ricatto, grazie alle prove fornitegli da quell'infame doppiogiochista di Guenther. Julian è sopraffatto dal rimorso di aver rovinato suo padre, corre nella stalla e si fa sbranare dai maiali, dopo averli fatti infuriare indossando come sciarpa una fila di salsicce.
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Il secondo racconto è ambientato nel 1500. Sulle pendici dell'Etna un uomo si aggira uccidendo e mangiando insetti e piccoli animali. Dopo aver estinto diciassuno specie viventi, le uniche abbastanza sceme da dimorare in quel luogo ostile, passa al genere umano. Il primo assaggio lo entusiasma: dopo essersi nutrito di serpenti, lombrichi, topi e scoiattoli, la carne umana gli sembra l'hamburger del Big Mac[3].
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Dopo qualche giorno, mentre sta preparando quello che sembra un succulento ragù di cinghiale, il cannibale fa amicizia con un altro uomo. Dopo avergli spiegato per bene gli ingredienti della "ricetta segreta", i due si accordano per sterminare interi villaggi divorando le persone. Per fortuna trovano in una casa due bottiglie di amaro Carocchio, altrimenti la digestione avrebbe prima o poi rappresentato un problema.
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Il gruppo aumenta di giorno in giorno, come pure le necessarie carneficine. Oramai un robusto bracciante agricolo basta appena per la prima colazione, che viene consumata comunque con abbondanti cereali perché: per una corretta alimentazione, i carboidrati sono importanti. A volte la fortuna li assiste, specie quando si aggirano nei dintorni di Sacro Cuore, un paesino che ospita un collegio di suore in cui è facile trovare tenere zampette da rosicchiare.
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Una contadina sopravvive ad un loro attacco, rimettendoci entrambe le tette, suo marito la prende malissimo. Dopo aver istituito una task force di risoluti energumeni, l'uomo offre ai cannibali una coppia totalmente nuda come esca. I mostri abboccano, subito dopo vengono circondati e catturati dagli abitanti. I prigionieri vengono legati ad alcuni pali, finiranno lentamente divorati dai cani randagi.
Curiosità
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- Per girare la scena di sesso con Julian, il maiale Beckenbauer ha preteso mezza quintalata di ghiande.
- Nessun maiale è stato maltrattato durante la lavorazione del film. Non si può dire lo stesso dell'attore che interpretava Julian.
- Alberto Lionello, l'attore che impersona il commendator Klotz, non era un vero disabile. È stato gambizzato dopo l'uscita del film nelle sale.
- Dopo aver girato questo film, il maiale Beckenbauer è comparso sugli scaffali della COOP interpretando Wuberone in confezione famiglia.
- Ugo Tognazzi per vestire i panni del perfido Herdhitze non ha voluto soldi, però si è portato via tutti i denti d'oro.
- È risaputo che Franco Citti in ambito lavorativo è sempre stato un perfezionista, prima di interpretare il secondo cannibale si è mangiato la suocera.
- L'attore francese Pierre Clémenti, il cannibale belloccio, fu arrestato in seguito in Italia per possesso di droga. Durante il processo si difese affermando: "Ho girato Porcile e non mi avete detto niente, mi rompete le palle per due etti di cocaina?!"