Utente:GorillaK2/Sandbox2: differenze tra le versioni

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== Puntata 5: I tentativi di fuga ==
== Puntata 5: I tentativi di fuga ==
[[File:Bambino negro nel fiume, mamma mia che schifo, ma sarà vivo o morto.jpg|center|thumb|250px|'''"Stavolta non mi prendono!"''']]
[[File:Bambino negro nel fiume, mamma mia che schifo, ma sarà vivo o morto.jpg|left|thumb|250px|'''"Stavolta non mi prendono!"''']]
Negli anni successivi Kunta Kinte prova ripetutamente a fuggire, con stratagemmi sempre più ingegnosi, ma ogni volta viene ripreso e punito più severamente.
* '''Mezzogiorno di fuoco''' - Il primo tentativo lo effettua durante la [[NonNotizie:La pausa pranzo blocca l'Italia|pausa pranzo]], ossia nei cinque minuti concessi agli schiavi per bere. È stata però una giornata davvero calda e la [[puzza]] di sudore che emana è una traccia troppo facile per i cani, tanto che potrebbe addirittura inseguirlo ''Has Fidanken''<ref>per capire questa bisogna avere almeno 40 anni, oppure aver visto una puntata di [[Drive In (programma televisivo)]]</ref>. Puzza talmente tanto che le zanzare lo pungono dopo aver fatto l'[[aerosol]] con uno [[zampirone]]. Una volta acciuffato viene trattato in modo benevolo dal sorvegliante, che appare quasi divertito da tanta ingenuità e si limita a scrivere (con la frusta) "non devo scappare dalla piantagione" sulla schiena di Kunta. Per cento volte.
* '''Fuga di mezzanotte''' - Resosi finalmente conto di essere nero, almeno quanto l'[[ano]] del Moro di Venezia in una notte senza luna, Kunta decide di approfittare del favore delle tenebre. La sua assenza viene scoperta al mattino dopo e questo gli ha concesso un discreto vantaggio. Durante la fuga ripensa al suo addestramento da guerriero, a quando stupidamente scherzava con i suoi compagni su quanto fosse inutile la lezione "Orientarsi con le stelle". Se solo avesse prestato attenzione non si sarebbe confuso tra la costellazione del [[Bucentauro]] e quella del [[Pistrice]]. Dopo sei ore di corsa a perdifiato inizia ad avere qualche [[déjà vu]], soprattutto quando gli sembra di riconoscere il [[gatto]] di Miss Dorothy, ancora alle prese con la [[lucertola]] della sera prima. Stavolta la scritta dietro la schiena recita: "῞ǭuantὁ‖soᾐo`¸ḈØglɨoṉe ", anche se leggermente confusa dai segni precedenti il messaggio appare chiaro.
* '''Pranzo di ferragosto''' - La scelta di scappare il [[15 agosto]], approfittando del ridotto servizio di vigilanza di quel periodo, sembra inizialmente una formidabile idea, che si rivela comunque sbagliata... continua....


== Puntata 6: Il trasloco ==
== Puntata 6: Il trasloco ==

Versione delle 20:24, 7 mar 2018

GorillaK2/Sandbox2
[[File:|frameless|center|260x300px]]"Si può avere il servizio in cabina?"
Paese di produzioneStati Schiavisti d'Amerika
GenereSadomaso
RegiaUn tizio con la cinepresa
Interpreti e personaggi
Parecchio abbronzati
« In questa stiva non si respira! Nella mia prossima crociera prenderò una cabina col balcone! »
(Kunta Kinte che ancora non ha realizzato la gravità della situazione.)


Radici (Roots in inglish, Radiche in romanesco, Raighinas in sardo) è una miniserie televisiva realizzata nel 1977, basata sul romanzo omonimo di Alex Haley.
La serie, inizialmente ambientata nel Gambia del 1767, racconta la storia della nobile famiglia africana dei Kinte e in particolare del giovane guerriero Kunta, deciso a raggiungere l'Europa servendosi delle navi ONG (Organizzazione Negrieri della Gran Bretagna).
Complice la cattiva dimestichezza con la lingua dei ciucciapudding, nonché le pessime informazioni avute da un operatore di call-center albanese, Kunta Kinte finisce per sbagliare nave e sbarcare nel porto di Lamp Duse, nella colonia britannica del Maryland.
La situazione peggiora rapidamente. La sua abbronzatura genera l'equivoco che egli sia un prestatore di manodopera a costo zero, viene omaggiato di una pregevole e pesante collana in ferro, battuto all'asta come un manzo e condotto successivamente in Georgia.
In quel posto fatica ad integrarsi e capire le regole, soprattutto quella di avere un impiego per il quale riceve bastonate anziché soldi.
Prodotta in 8 puntate, l'avvincente saga dei Kinte è anche uno spaccato sulle aziende agricole dei sudisti e sulla loro particolare gestione delle risorse umane.

La miniserie è sostanzialmente aderente al romanzo originale, salvo alcune scene inventate di sana pianta, utili per lo più per dare lavoro ad attori semisconosciuti e per contestualizzarla all'interno del mercato televisivo internazionale: ad esempio, vi appare Pelé in un cameo, nel quale gioca (e vince) a calcio balilla contro un cugino di Kunta Kinte.

Sia nel libro sia nelle successive pellicole cinematografiche, si trova imperitura la famosa scena delle frustate, resa famosa dal fatto di essere incomprensibile nel messaggio che vuole trasmettere, di modo che viene utilizzata più che altro per ingenerare nei telespettatori una sorta di falso buonismo scevro da ogni logica, se non addirittura morbosità[citazione necessaria].

Puntata 1: Piccoli guerrieri crescono

La tribù dei Kinte.

Anno 1750, quartiere residenziale Firstvalley del villaggio mandingo di Juffure (Gambia): nasce il protagonista Kunta Kinte, ultimogenito di una stirpe illustre di cacciatori di tigri dai denti a motosega. Il nobile lignaggio cui appartiene gli imporrebbe di proseguire l'attività di famiglia, ma il giovane Kunta preferisce ascoltare rap neomelodico, farsi le canne coi compagni di scuola e importunare le sue coetanee dei quartieri popolari.
All'età di quindici anni viene sottoposto, secondo il rituale cattoislamico metodista all'epoca in vigore, alla circoncisione: con quel che avanza del suo prepuzio viene confezionato un set di camere d'aria per gli pneumatici del carrosuv di famiglia. Due anni dopo, nel 1767, si reca nella foresta alla ricerca di un albero adatto per fabbricare una serie di bonghi da regalare al fratellino, che aveva espresso la volontà di suonarli nelle varie stazioni del tronco ferroviario Roma Termini - Firenze S. M. N. - Bologna Centrale - Verona Porta Nuova, allo scopo di pagarsi gli studi all'università. Poco distante, alcuni slatì, appartenenti a una tribù vicina che barattava carne fresca in cambio di ecstasy con un'agenzia di import-export europea chiamata taubob, stavano cercando possibili partecipanti a un importante rave che doveva aver luogo presso la vicina spiaggia sull'Atlantico.
Gli slatì faticano non poco a coinvolgere Kunta Kinte: alla fine egli cede dopo la somministrazione di due pastiglie rosa e la promessa di figa a volontà nell'esclusivo privé della location.

Puntata 2: La cattura

"A che ora apre 'sta discoteca del cazzo?! Non vedo l'ora di scatenarmi!"

Impasticcato a dovere, Kunta viene condotto in riva all'oceano, dove è già stata radunata una considerevole folla. Qui viene riconosciuto dal suo maestro di karate Oroto Limuri, che cerca di riportarlo alla realtà: non c'è niente da mangiare, la birra è calda e sgasata e il dee-jay mette musica di merda. Insomma, il rave è un pacco. Meglio andare altrove.
I due tentano di allontanarsi, ma non si accorgono di essere stati uniti

a tutti gli altri tramite una lunga catena. Per conseguenza l'intero gruppo di quasi duecento persone si muove insieme a loro, rallentando notevolmente l'andatura. Gli slatì riconducono a fatica il gruppo nel luogo prestabilito, facendosi aiutare da un pastore sardo. A tutti viene spiegato che la festa si terrà a bordo di un'imbarcazione: gli intervenuti avranno così la possibilità di partire per una fantastica crociera. L'entusiasmo sale alle stelle: tutti gridano felici, lo stesso Kunta esprime la sua gioia demolendo uno scoglio a craniate. Ma quando la nave giunge nella rada molti storcono il naso: sulle sue fiancate campeggia minacciosa l'enorme scritta Tirrenia. Nonostante ciò, Kunta Kinte continua a ostentare gioia: doveva essere proprio quella la nave, di cui aveva sentito parlare, che l'avrebbe condotto all'Erasmus in Europa. Ci teneva tanto ad andarci, ma i genitori gli avevano sempre negato il permesso perché lì fa un freddo cane, i prezzi sono alle stelle e poi, in mezzo a tutti quei bianchi, che schifo!
Ma ormai è fatta. Gli organizzatori imbarcano alla svelta tutti e la nave salpa alla volta delle colonie inglesi d'oltreoceano dove, giurano, i turisti africani sono attesi a braccia aperte.
La traversata, complici il comfort della nave e le premure dell'equipaggio, si svolge in un clima sereno e festoso: all'attracco al porto di Lamp Duse solo un terzo dei passeggeri non è sopravvissuto al viaggio.

Puntata 3: Il mercato

:- Violinista: “Come te la senti di collo?”
- Kunta Kinte: “Un po' larga, non avete una sedici e mezzo?!”

Prenotato. --Zurpne 10:38, mar 6, 2018 (CET)

Puntata 4: Cinquanta vergature sul nero

"Ahó, non sarà che ce stai a prende gusto?!"

Prenotato. --Zurpne 10:38, mar 6, 2018 (CET)

Puntata 5: I tentativi di fuga

File:Bambino negro nel fiume, mamma mia che schifo, ma sarà vivo o morto.jpg
"Stavolta non mi prendono!"

Negli anni successivi Kunta Kinte prova ripetutamente a fuggire, con stratagemmi sempre più ingegnosi, ma ogni volta viene ripreso e punito più severamente.

  • Mezzogiorno di fuoco - Il primo tentativo lo effettua durante la pausa pranzo, ossia nei cinque minuti concessi agli schiavi per bere. È stata però una giornata davvero calda e la puzza di sudore che emana è una traccia troppo facile per i cani, tanto che potrebbe addirittura inseguirlo Has Fidanken[1]. Puzza talmente tanto che le zanzare lo pungono dopo aver fatto l'aerosol con uno zampirone. Una volta acciuffato viene trattato in modo benevolo dal sorvegliante, che appare quasi divertito da tanta ingenuità e si limita a scrivere (con la frusta) "non devo scappare dalla piantagione" sulla schiena di Kunta. Per cento volte.
  • Fuga di mezzanotte - Resosi finalmente conto di essere nero, almeno quanto l'ano del Moro di Venezia in una notte senza luna, Kunta decide di approfittare del favore delle tenebre. La sua assenza viene scoperta al mattino dopo e questo gli ha concesso un discreto vantaggio. Durante la fuga ripensa al suo addestramento da guerriero, a quando stupidamente scherzava con i suoi compagni su quanto fosse inutile la lezione "Orientarsi con le stelle". Se solo avesse prestato attenzione non si sarebbe confuso tra la costellazione del Bucentauro e quella del Pistrice. Dopo sei ore di corsa a perdifiato inizia ad avere qualche déjà vu, soprattutto quando gli sembra di riconoscere il gatto di Miss Dorothy, ancora alle prese con la lucertola della sera prima. Stavolta la scritta dietro la schiena recita: "῞ǭuantὁ‖soᾐo`¸ḈØglɨoṉe ", anche se leggermente confusa dai segni precedenti il messaggio appare chiaro.
  • Pranzo di ferragosto - La scelta di scappare il 15 agosto, approfittando del ridotto servizio di vigilanza di quel periodo, sembra inizialmente una formidabile idea, che si rivela comunque sbagliata... continua....

Puntata 6: Il trasloco

"L'hai chiuso il gas?!"

Puntata 7: Padre-Padrone

"♫ Funky gallo, come sono bello stamattina... ♪
♪ Non c'è più la mia morosa... ♫"

Puntata 8: Finalmente liberi

:- Gallo George: “Finalmente avremo una casa nostra...”
- Matilda: “... co' trent'anni de mutuo!”
  1. ^ per capire questa bisogna avere almeno 40 anni, oppure aver visto una puntata di Drive In (programma televisivo)