Utente:Big Jack/Sandbox/5

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Albert Speer, come si nota dalla pettinatura, è stato un precursore di Elvis Preasley.

Alberto Sperone (Cuneo, 19 marzo 1905 – Londra, 1º settembre 1981) è stato uno stimato nazista piemontese naturalizzato tedesco. Di professione architetto, fu amico del cuore di Adolf Hitler e Ministro delle cartucce del Reich, oltre che l'illuminato ideatore di ambiziosi progetti edilizi del nazionalsocialismo quali la ristrutturazione di Berlino a immagine e somiglianza di Coruscant e la grande autostrada tedesca Monaco-Reggio Calabria, purtroppo rimasti incompiuti. In ogni caso le sue idee architettoniche ottennero riconoscimenti internazionali quali il Telegatto per il suo Padiglione tedesco all'Esposizione universale di Parigi e un tapiro d'oro per la sua nuova cancelleria, distrutta dall'Armata Rossa per costruire un monumento fallico in onore di Stalin.

Biografia

Nato da una famiglia agiata di architetti da generazioni, in giovane età avrebbe voluto dedicarsi alla matematica ma l'esperienza traumatica delle equazioni differenziali lo face desistere e optare per seguire le orme che aveva seguito suo padre che aveva seguito suo nonno che aveva seguito il suo bisonno e così via. I primi anni di università furono difficili perché continuava ad andare da una facoltà all'altra seguendo orme di gente che pensava fossero i suoi antenati. Esausto, si ritrovò davanti la facoltà di architettura e lì si iscrisse. Studiò sotto la guida del Genio delle Tartarughe al Politecnico di Milano, diventandone anche l'assistente.

Dopo essersi trasferito in Germania come cervello in fuga ante litteram, nel 1931 Speer venne persuaso da alcuni suoi compagni di bevute a partecipare ad una delle tante manifestazioni naziste in veniva offerta birra gratis da gnocche ariane seminude. Affascinato dal movimento ondulatorio dei loro seni mentre si adoperavano a distribuire la birra, nonché dalle parole di Adolf Hitler che udiva in sottofondo, si iscrisse di corsa al partito nazionalsocialista.

Il suo primo lavoro in qualità di membro del partito arrivò nel 1933, quando Joseph Goebbels gli chiese di rinnovare il suo guardaroba, scambiandolo per uno stilista. Sarà l'inizio di un'imprevedibile carriera che da architetto lo porterà ad essere tuttofare del Reich.

Albert non si perse d'animo e portò brillantemente a termine il compito, scopiazzando dall'ultimo numero di Donna Moderna. Il Ministro della Propaganda rimase impressionato dalla velocità e dalla qualità del suo lavoro e lo suggerì ad Hitler, che lo incaricò ristrutturare il giardino della Cancelleria di Berlino. L'opera più ragguardevole di Speer nell'ambito di quest'incarico fu la realizzazione di una siepe a forma di faccia del Fuhrer, che avrebbe dovuto impressionare tutti gli ospiti stranieri.

Architetto per il Führer

Speer era soddisfatto del successo ottenuto ma frustrato dal fatto che la sua professione venisse continuamente fraintesa finché, per uno scherzo del destino, morì l'architetto personale di Hitler e questi, come suo solito, nominò al suo posto la prima persona a portata di mano, proprio Speer. Che finalmente poteva dedicarsi alla sua vocazione.

Una delle sue prime commesse dopo la promozione divenne uno dei suoi lavori più noti: l'allestimento del raduno di Norimberga, capolavoro della propaganda nazista che quel giorno vendette 23000 action figurs del Fuhrer, 80000 cartoline, 450000 modellini in scala del Reichstag in fiamme e innumerevoli coltelli a serramanico a forma di svastica. Oltre ciò, vanno menzionati anche i fastosi addobbi della piazza, riciclati dallo scorso Natale.

Speer fece poi circondare l'immenso campo da calcio nel quale il tutto era allestito da 130 riflettori da contraerea che ebbero due risultati:

  • Disorientare Batman.
  • Black out in tutta la regione dopo 5 minuti di comizio.

Il fuhrer dovette infarti continuare a parlare al buio, finché non tornò la luce e si accorse di aver inveito tutto il tempo contro una colonna senza che nessuno lo ascoltasse dato che il microfono era spento.

Nella progettazione dei monumentali edifici di Regime, Speer ideò la sua teoria delle rovine, ovvero: siccome prima o poi andranno in rovina, tanto vale non sbattersi troppo a costruirli. Così faceva arrotondare il calcestruzzo con un 30% di ebreo. Tutti i nuovi edifici sarebbero stati costruiti così, per prendere due aquile naziste con una svastica. Risparmio e soluzione al problema ebraico. Ovviamente però, lui non ne ha mai saputo nulla.

Per l'Expo parigina Speer disegnò il Padiglione auricolare tedesco, un enorme orecchio nazista teso all'ascolto di quello sovietico, un'enorme balalaika, ubicato proprio di fronte ad esso. Significativamente entrambi i padiglioni vennero premiati con la demolizione.

Speer venne incaricato di progettare la ristrutturazione di Berlino, la futura Germania, capitale dell'Impero Galattico hitleriano. Il primo passo di questo piano fu la costruzione del palazzetto dello sport dove si sarebbe tenuta la Coppa Uefa del 1936. La città avrebbe dovuto essere riorganizzata intorno a un asse largo 2 chilometri e lungo 100. All'estremità nord, Speer pianificò la costruzione di un enorme cupolone alto quanto l'Everest sulla cui sommità avrebbe capeggiato un'aquila dorata, che però non avrebbe potuto vedere nessuno. All'estremità meridionale avrebbe dovuto esserci un Arco di Trionfo, anche in questo caso molto grande in modo inversamente proporzionale all'apparato genitale del Fuhrer. Lo scoppio della seconda guerra mondiale nel 1939 portò all'abbandono di questi progetti in quanto una granata cadde sull'unico modellino fin ora realizzato.

Ultimi anni

Nella vecchiaia ha ottenuto sopracciglia tanto sagge quanto epiche che lo hanno distinto negli ultimi anni portandolo alla ribalta dei filmini di famiglia in cui ha rilasciato decine di interviste su come hitler intendesse attaccare l'antartide tramite le sue temibili slitte corazzate guidate da eschimesi e altre storie controverse sul terzo reich di cui è pieno il suo volume fin ora inedito Il terzo reich e il pesce azzurro.

Rita Levi Montalevi

« Ormai ci vedo e ci sento poco, la dentiera balla, le gengive si irritano e i reumatismi non mi fanno dormire la notte ma... Fanculo! Io sono una scienziata coi controcoglioni. »
(Rita Levi Montalcini, like a boss)
« In molti mi chiedono quale sia il segreto della mia eterna giovinezza, a questi dico: fatti i cazzi toi. »
(Rita Levi Montalcini, illuminante)
« Alla luce della mia esperienza di vita votata alla scienza e a me stessa, quello che posso consigliare alle donne di tutto il mondo è: datela! »
(Rita Levi Montalcini, saggezza a palate)
Rita Levi's Montalcini (oppure Levi's 103, scegli tu)
« Te le ficco nel culo le stampelle. »
(Rita Levi Montalcini a Francesco Storace su diplomazia parlamentare)
« Nella profonda ignoranza dei meccanismi che intervengono nella neurogenesi e determinano la formazione di quel formidabile complesso di circuiti tra popolazioni nervose che costituiscono il sistema nervoso centrale, mi parve che la scoperta degli imponenti processi di migrazione e di degenerazione che colpiscono alcune di queste popolazioni in incipienti stadi differenziativi, offrisse un tenue ma valido filo di Arianna per inoltrarsi in quel labirinto affascinante e misterioso che è il sistema nervoso. »
(Rita Levi Montalcini, sbronza)
Le sinapsi della Montalcini erano così potenti che a volte collassavano in buchi neri super-massivi.

Rita Levi-Montalcini (Torino, 22 aprile 1909Roma, 30 dicembre 2012) è stata un'Highlander, stregone bianco, neurologa, spirito guida e senatrice a vita italiana, nonché Premio Nobel per l'alchimia nel 1986 e per la vecchiaia nel 2012, consegnatole personalmente dalla Morte.

La montalcini mentre illustra un Kata di Karate.

Negli anni cinquanta le sue ricerche la portarono a scoprire la pietra filosofale, purtroppo incompleta. In tutti questi anni non è mai stata in grado di mettere le mani sull'ultimo componente necessario: il sangue di San Gennaro, gelosamente custodito e difeso da un plotone di signore di mezz'età, pluridecorate di rosari, nel duomo di Diego Armando Maradona a Napoli. Così, prima che finisse il 2012, è stata costretta a spegnersi dopo 103 anni di lotta contro l'ordine naturale, anche se alcuni dei suoi allievi giurano di averla vista sotto forma di Fantasma di Forza in compagnia del suo vecchio maestro.

Nel corso della sua plurimillenaria carriera le sono stati appioppati una serie infinita di premi e onorificenze, quali la laurea ad honorem nelle arti marziali miste e il titolo di campionessa interplanetaria di mangiatrice di hot dog; nel 2001 è diventata senatrice a vita dopo aver acquisito un alto numero di punti esperienza e, come se non bastasse, è stata la prima donna a essere ammessa al circolo delle bocce di La Dispoli.

Vita

Rita Levi Montalcini nasce alla fine durante il Cretaceo inferiore da una geniale coppia di ebrei crononauti che, giunti lì tramite una macchina del tempo a manovella, non poterono tornare indietro perché essa si ruppe, corteggiata da un triceratopo. Come se non bastasse, la piccola Rita rimase presto orfana di entrambi quando questi ebbero la geniale idea di fare da pranzo a dei Velociraptor.

Ormai sperduta e completamente sola, la futura scienziata decise di rifugiarsi in una comoda insenatura fra due rotonde rocce lì vicino che d'un tratto furono scosse da piccoli colpi e vibrazioni, fino a sbriciolarsi e dare alla luce quelli che saranno i suoi fratelli adottivi, Gino e Paola.

Rita trascorse così l'infanzia e l'adolescenza in un ambiente sereno, sebbene dominato da una concezione tipicamente vittoriana e dalla forte personalità del padre adottivo, un tirannosauro e al sopraggiungere della meteorite salvò sé stessa e una coppia di tutti i piccoli animali che saranno le sue future vittime di vivisezione costruendo un mini bunker antiatomico in un cratere lì vicino scavato dalla scoreggia di un brontosauro.