Strisce pedonali

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Sembrano innocue, eh?
E invece ti sbagli di grosso.
- Intervistatore: “Do you usually stop at the zebra crossing?”
- Automobilista anglosassone: “What?”
- Intervistatore: “I mean the white stripes.”
- Automobilista: “Oh yes! Great band, I bought their last cd!”


« Quali strisce? »
(Italiano sulle strisce pedonali.)
« Sono un ottimo posto per parcheggiare. »
(Altro italiano sulle strisce pedonali.)
« No agente, non le ho viste le strisce: c'erano delle persone che ci camminavano sopra. »
(Tipico automobilista dopo un incidente.)


« Le ammiro: vengono investite di continuo e non si lamentano mai.  »
(Qualcunosu strisce pedonali.)


Le strisce pedonali (attraversamenti pedonali per i pignoli, zebre per gli zoofili) sono una parte della strada destinata all'attraversamento dei pedoni, degli alfieri ma non per le torri. I cavalli non sono soliti usarle visto il loro bizzarro modo di muoversi a L, mentre il re e la regina non si abbassano a camminare coi popolani.
Il loro scopo è quello di "raggruppare" i pedoni in luoghi ben riconoscibili da parte del guidatore, il quale ha così la possibilità di sapere dove accelerare e sbeffeggiare gli stessi pedoni o, in caso di pioggia, di infangarli dalla testa ai piedi.

Che cosa sono

Un Porsche che si ferma davanti a delle ochette. Come no.

Si tratta di particolari zone della carreggiata evidenziate sull'asfalto per illudere il cittadino che va a piedi che la sua incolumità è tutelata dallo Stato, dal Codice della strada e dal manuale delle Giovani Marmotte. In realtà nessuno si è mai preoccupato di rispettare queste strisce, e così il povero pedone deve impegnarsi con ogni mezzo possibile per poter attraversare la strada: dall'installazione di finti semafori al fermare le macchine con un bazooka, non v'è fine all'eterna lotta fra automobilista e passante.

Tipi di attraversamenti pedonali

Sulle strade si possono osservare diversi tipi di attraversamenti. Nonostante le differenze, però, si rivelano tutti insufficienti a garantire la salvezza del pedone che, si sa, è un po' come il cliente: pensa di aver ragione, ma alla fine paga sempre.

  • Semplici strisce. La forma più semplice: strisce di vernice bianca (o di sangue, che abbonda sempre sulle strade di tutto il mondo) disegnate sull'asfalto. Si sporcano subito e pertanto sono inutili dopo circa 2 giorni. Vengono rifatte solo quando il comune si rende conto che ci sono altri modi, anche utili, di spendere soldi oltre che comprare la nuova villa al sindaco.
  • Strisce di colori più visibili. Fatte apposta per i guidatori che si ostinano a non voler vedere il bianco. Realizzate con colori impossibili e psichedelici, confondono l'automobilista facendolo uscire fuori di strada. Però i pedoni sono salvi.
Meglio non attraversare in questi casi.
  • Strisce con dossi. Funzionano un po' i terrapieni ai tempi delle battaglie medievali. Vanno bene per far rallentare le macchine più piccole, ma contro i SUV o i camion c'è poco da fare: sfondano ogni protezione.
  • Strisce con semaforo. Non ci sperare: mettere accanto alle strisce un semaforo non aumenterà la tua sicurezza.
  • Sovrappassi e sottopassi. In questi casi l'attraversamento viene spostato o sopra o sotto la strada. Questo espediente viene usato nelle città dove gli automobilisti sono particolarmente sadici (o particolarmente tonti) da investire regolarmente i passanti; di solito funziona, diminuendo notevolmente il tasso di mortalità, ma un bravo assassino guidatore non si fa certo fermare da queste cose. Soprattutto se ha giocato troppo a Grand Theft Auto.
  • Strisce di coca. Altro tipo di strisce, decisamente diverso ma altrettanto letale.


Attraversamenti per i ciechi

Un pedone letteralmente impietrito di fronte alla brutalità della strada moderna.
« Cieco? Ma va, a me sembra un italiano qualsiasi. »
(Comune automobilista.)
« Investire i ciechi è più facile perché non ti prendono il numero della targa. »
(Automobilista meno comune (per fortuna).)

In alcune città particolarmente evolute i cui cittadini si ricordano ogni tanto dell'esistenza dei disabili sono stati introdotti attraversamenti appositi per i ciechi. Sono simili a quelli classici, solo che al momento del verde del semaforo un segnale acustico avvisa il cieco che il passaggio è libero. Il segnale acustico generalmente varia dal singolo bip triste e monotono fino all'uso di vere e proprie canzoni atte a svegliare il passante, come una sinfonia di Wagner o una canzone metal. In ogni caso, come è possibile intuire, è del tutto inutile dal momento in cui l'insensibile automobilista non si preoccupa minimante di chi ha davanti (o dietro se fa retromarcia).

Isole salvagente

« Salvagente? Ma che c'è pure il bagnino? »
(Pedone imbecille sull'isola salvagente.)

Quando l'attraversamento si rivela particolarmente ostico il comune opta per la soluzione finale: l'isola salvagente. Non si tratta, come qualche tontolone potrebbe pensare, di un'isola gonfiabile e galleggiante, bensì di una zona della carreggiata rialzata che permette ai pedoni di mettersi in salvo (perché è questo il termine adatto) dalle macchine. Dato il gradino, infatti, lo spietato guidatore non può più arrotare i passanti, ma è costretto a desistere dal suo intento e andare a cercare altre vittime.
In alcuni casi i pedoni più agguerriti possono decidere di rinforzare l'isola piazzando sacchi di sabbia, muri di varia altezza e torrette fortificate. Proprio come nei veri assedi.

Strisce fai-da-te

Strisce Fai-da-te™: pronte in cinque minuti. Ed è subito festa.
Purtroppo c'è sempre il solito italiano che fa le cose a metà.
« Fatto? »
(Muciaccia a Stripes attack.)
« Sì. »
(Tossicomane che usa ben altre strisce in risposta a Muciaccia.)

Talvolta i pedoni arrivano a "farsi giustizia da sé": è questo il caso delle strisce fai da te, comode da applicare e facili da togliere in caso arrivino gli sbirri. Basta piazzarle nei punti più critici della strada (o anche del condominio, dell'appartamento, persino del bagno) e il gioco è fatto: ora nessuno potrà più dire nulla e in caso di incidente il pedone avrà sempre ragione.
E per coloro che abitano nella città dell'Uomo Ragno c'è anche la versione applicabile sui muri: risate per grandi e piccini a vedere il supereroe disorientato e confuso alla vista delle strisce.

Parcheggiare sulle strisce

Parcheggio perfieeetto!

Negli ultimi anni è comparsa la simpatica abitudine di piazzare la macchina sulle strisce. Queste infatti, assieme ai passi carrabili, rappresentano uno dei posti più ambiti per parcheggiare: proprio perché sono spesso vuoti, l'automobilista non ci pensa due volte ad occupare lo spazio vitale, noncurante (come è suo solito) del perché quello spazio è vuoto. Alcuni guidatori sadici arrivano addirittura a parcheggiare esclusivamente sulle strisce, per poi ritrovarsi, come per magia, le gomme bucate la mattina dopo.

I vigili, eroi moderni della strada

Per fortuna che ci sono loro a dare il buon esempio!

Figure leggendarie nell'immaginario collettivo, i vigili tutelano gli interessi del cittadino (o le casse del comune, che dir si voglia) sentenziando tramite salatissime multe tutte le auto che hanno infranto il codice della strada, o che semplicemente sono di un colore che non gradiscono. Diventanto particolarmente malvagi con coloro che parcheggiano dove non devono, e godono come mandrilli maculati nell'applicare la fatale sentenza.
Sembrerebbero pertanto un emblema della legge a fianco del cittadino, ma più e più volte sono state trovate auto della municipale parcheggiate bellamente sulle strisce. Quando gli viene fatto notare di solito replicano con nonchalance scuse del tipo: Senta, mi chiamano dalla centrale; Ma ero solo andato un attimo al bar!; Guardi, un piccione a tre teste! Grazie a simili arguti espedienti la legge continua a fuggire da sé stessa.
Paradossi dell'età moderna.