Sassari è un centro semi-disabitato situato nella parte più a nord dell'isola che non c'è.

Sassari

(Stemma)

""Pedo ut respirare""

(Motto)

Posizione geografica terza stella a destra
Anno di fondazione 1000D.C. (dopo Chuck)
Abitanti il sindaco e tittino l'indiano
Etnia principale austro-franco-zelandese-magiaro-prusso-azteco-ittita
Lingua gesti
Sistema di governo dittatura bantu-tutsi francazzisti
Moneta si paga in natura
Attività principale Vivere d'effimero
Le due imperatrici di Sassari


« Se esistesse davvero io non ci andrei mai... »
(Sassarese)
« Sassari è morta. »
(Friedrich Nietzsche)
« La Barcellona sarda. »
(Giornalista)
« La Buenos Aires sarda. »
(Flavio Soriga)
« Dove cazzo mi volete mandare a suonare??? »
(Dave Grohl)

Popolazione

La popolazione di Sassari è specialmente giovane (gli adulti sono impiccati dai figli appena questi hanno la forza per tenersi in piedi, da cui il nomignolo impiccababbu) formata da:

  • 20% picchiatori alla Fight Club
  • 10% bimbi sperduti
  • 20% sardi dei paesi, detti accudiddi o pastori.

I sassaresi soffrono di un campanilismo esasperato che li porta a scontrarsi con quasi ogni altro paese della Sardegna, in particolare quelli abitati da arabi e africani, sussinchi, gadduresi e catalani balneari.

Storia

Fu fondata nel 1000 D.c. (Dopo Chuck) in seguito all'arrivo per le vacanze nelle ridenti acque radioattive di Porto Torres di genovesi, pisani, Corsi (che stavano scappando dopo l'ennesima bomba), proto-alieni-comunisti catalani (i Berlinguer, ad esempio) e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo l'arrivo in massa dei terribili predoni sussinchi che volevano colonizzare il golfo di Porto Torres (e da cui nacquero i poi celeberrimi sussinchi d'ischogliu, razza particolare di pescatori avvinazzati) costrinse i turisti e i fuggiaschi a rifugiarsi nell'entroterra; trasformati dalle acque radioattive in picconatori, muratori e grandi lavoratori, i Sassaresi, che nel frattempo avevano creato il loro caratteristico e musicale pidgin per comunicare tra etnie diverse tra loro, crebbero e prosperarono, munifici e spendaccioni per definizione.

Economia

Se Siena si regge grazie alle contrade, che cooperano per la bellezza della città, la bella Sassari è retta da una serie di punti di spaccio strategici, grazie ai quali si può rifornire di fumo la città e tenere lontani dalle zone per bene i reietti. Le zone di spaccio come lo Stradone, la Scacchiera, la Corea hanno in comune il trovarsi ai margini della città, o comunque lontani dalla vita della Sassari per bene. Non si può dire lo stesso del "Fosso", situato accanto al celeberrimo "Fosso della Noce". Benchè il Fosso della Noce abbia una discreta notorietà grazie al numero dei droppini che vi si recano per bucarsi, il fosso non teme il confronto, aggiungendovi anche una discreta dose di alcolizzati, spaccini, e risse a non finire. Le risse sono sostentate e incoraggiate dal locale che sta al centro del fosso, ex Urlo, "il Governo Provvisorio".


Una delle fonti primarie di sostentamento economico della città sono i cosidetti paninari. Tutto iniziò, quando un uomo all'epoca sconosciuto di nome Renato, aprì una paninoteca in via Roma, pensando di allungare il macinato degli hamburger con carne di cane, gatto e piccione. L'idea, già conosciuta dalle trattorie di mezza città, sfruttò l'apetito vorace dei cosidetti "fattoni in fame chimica", diventando ben presto un locale di punta. Dopo pochi anni, moltre altre attività aprirono, come "Panino Mania", i "Golosi", "Pane Grosso", "la Spiga". E ultimo, non a caso, "Pizzeria Roma", una paninoteca che avuto la brillante idea di aprire tra Renato e Panino Mania, un po come mettere il culo tra Rocco Siffredi e Maria de Filippi. Tra questi locali però, brilla di luce propria una outsider, che partendo dal basso ha conquistato la fama a livello urbano, è "l'Havana" L'Havana nasce come un paninaro a carretto, la casta più infamata della città, riconosciuta per allungare la carne di topo con qualche hamburger e non viceversa, come facevano tutti gli altri. Un bel giorno però, dopo aver passato anni a spacciare cocaina e eroina sottobanco tagliata col prozac, il proprietario raccolse ababstanza soldi per comprarsi un gazebo a Città Mercato, e diede vita al suo sogno. L'Havana è l'unico servizio di Sassari a rimanere aperto tutta la notte, c'è anche il Camelot, ma bisgna appartenere a qualche loggia massonica per potervi entrare. Se le zanzariere elettriche attraggono gli insetti più molesti, l'Havana attira i personaggi peggiori della Sassari by Night e dell'hinterland circostante. Le risse sono infatti all'ordine del giorno.



Da sottolineare comunque che tra le attività principali dei Sassaresi abbiamo il cazzeggio che li ha resi famosi per tutto il mondo, assieme ad una formidabile attitudine al grezzume.

I principali prodotti importati sono la melanzana, lo zimino (frattaglie), buttoni di trau (coglioni di toro) e la ciogga minudda (lumache).

I principali prodotti esportati sono ehm, sono...sono...il fumo.

Gastronomia

Le ascendenze liguri li hanno portati a padroneggiare nell'arte della farinata, motivo principale della puzza di trattoria che i Sassaresi hanno addosso dalla culla. Altri piatti tipici sono il cavolo al cavallo e il brodo di Giovannino. Inoltre nel tepore delle deserte estati sassaresi si consuma con piacere una pizzetta fumante.
Ma il piatto tipico per eccellenza è lo zimino... che penso non faccia piacere a nessuno sapere cosa sia.


Si è già parlato della notorietà riscossa in città dai paninari, verranno analizzati nel dettaglio alcune delle specialità:

Il Capriccio di Renato è uno dei panini più famosi, è formato da Uova, supercolla, zampette di piccione, piscio e qualche pastiglietta d'ecstasy che cade dalle tasche di uno dei paninari. Il tutto viene fatto cuocere su una griglia elettrics rovente, che è sempre la stessa per tutta la serata, motivo per il quale se alle 9 di sera il capriccio è giallo, verso le undici e mezza diventa marroncino-scoiattolo. Si può riscontarre lo stesso iter cromatico per la cagata del giorno dopo.

Panino Mania è riconosciuto più che altro per il buon cuore del proprietario, discendente da una lunga tradizione di ristoratori, e non credente nella carne di piccione. Inutile sottolineare lo sdegno della comunità nei confronti di questa decisione, ma lui decise di seguire la sua strada. La stima guadagnatosi per la qualità dei panini cozza rumorosamente con quant'è zecco e legnaverde nelle pizzette e in tutto quello che non è panino.

La Pizzetta con Patatine di Agostino e Gavina è una della pietanze che meglio ridimensionano il nome di "pizzetta" e "patatine". Gavina infatti deve aver avuto un'infanzia a bucce di patate e una fantasia floridissima, motivo che la spinse a ritagliare dei pezzi di cartone a forma rettangolare, tingerli di castano chiaro, e gonfiarli di patate fritte una ventina di ore minimo in olio di carramerda e zimino avariato.

Tutti i panini dell'Havana seguiuono lo stesso modus operandi:

Nel retro del furgone abbiamo una grandissima pressa del "Didò", dove i proprietari ficcano Piccioni, mondezzini, i morti di Matherland, gli sbronzi del bar quadrato e quelli che cercano di entrare di nascosto la notte alla Torres. Preme poi un pulsante dal quale esce una sostanza informe, che viene tagliata fine per il cavallo, tozza per gli hamburgher. A barrette per le patatine fritte. Il tutto viene poi colorato e messo in due pezzi di pane d'importazione serba.


Se si escludono i paninari, abbiamo due fonti di approvigionamento per la città:

1 Le pizzerie

2 Multineddu

Le pizzerie a Sassari hanno la densità di 2 per abitante. Puoi trovare una pizzeria per ogni angolo di strada, tant'è che tutti a Sassari fanno i portapizze, e non è raro assistere a figli che portano la pizza allla famiglia che l'aveva ordinata o viceversa. Multineddu ha fatto piazza pulita per quel che riguarda l'alimentari. Fondato su un vecchio cimetero indiano, il palazzo principale a Luna e Sole garantisce numerosi posti di lavoro e una qualità che rasenta l'Havana.

Divertimento

A Sassari ci si diverte sedendosi su una panchina a bestemmiare trincando Ichnusa evaporata e facendosi canne di ciocco chimico e d'estate andando ad Alghero (perché ci vanno tutti), ovviamente con mèta finale la discoteca. Molto diffusa in inverno la pratica di stare in piedi in via Roma, non curanti delle intemperie e delle scorrerie degli avvocati (padroni della via).

Sassari conta un discreto numero di discoteche, che sfortunatamente sono di proprietà di un'unica persona, motivo per il quale sono sono tutte strutturate allo stesso modo:

-Lo spogliatoio è rigorosamente piazzato in un triangolo della morte ineìsieme con l'ingresso della discoteca stessa e il bancone del bar, di modo che per un motivo o per un altro sei sempre in fila e non sai perchè, dal momento che verso l'una la fila assume l'aspetto di una rotatoria e non riesci più a venirne fuori.

-Ci sono 20 tv ultrapiatti al plasma con sistema stereo TiSfondo, divani in pelle di camoscio e quadri improbabili, ma c'è sempre un solo cesso, con un tubo di scarico del diametro di una patatina del McDonald, motivo per il quale la meglio gioventù sassarese va in discoteca con gli stivali di gomma.

-La Celeberrima Area Mito gira per le discoteche di sassari con grande entusiasmo di tutti i ruminanti della città, col suo carico di musica improbabile e spaccio.


Per quel che riguarda i cinema è la stessa identica cosa, sono un po', ma sono tutte nelle mani di uno...


Poco fuori il cavalcavia di Santa Maria di Pisa, se si cammina per un po', dopo aver schivato le numerose ziracche, ci si può imbattere nel Bingo. Il Bingo nasce a Sassari col proposito di intarttenere la popolazione e si sviluppa col risultato di mandare al lastrico numerose famiglie. Riconosciuto universalmente come il posto più triste della città dopo piazza Castello, è spesso oggetto di scherzi e burle dai più giovani, che irrompono ubriachi o calati durante la lettura dei numeri gridando gli isulti più fantasiosi, che iniziano con "MaLaBagassaDi" e finscono il più con vomitate varie.


La squadra di calcio della città è la Torres, ed è motivo di orgoglio da parte di tutti gli abitanti, che lo manifestano quando in atto di commiato si salutano docendosi:

Zi Vidimmu alla Torres

E se piove all'acquedotto'

In realtà a vedere la Torres non ci va proprio nessuno, eccezion fatta per quegli scoppiati dell'UTS.


Altre mete ambite nel tour sassare sono: visita a Tittino l'Indiano, piazza castello, piazza d'italia, piazzale segni (per la presenza del chioschetto di panini rancidi), real pizza e poi la fontana del carosello e la fontana di trevi via dei morti di fame, piazza la bomba e fuggi e piazza maria maddalena concezione del cristianesimo tutto riunito nella sacra sede del concilio vaticano secondo in cristo re! e basta.

Viabilità

Sassari ha sempre pensato d'essere una grande città: peccato che da un punto di vista viario ci siano paesi come Vergate sul Membro i cui vicoli al confronto coi viali di Sassari sono larghi quanto la Quinta Strada. Dato il ben noto provincialismo dei sassaresi, quando la città cominciò a crescere, ci si illuse che strade come via Cavour o Via Manno fossero ampie. Il piccolo problema è che questa cosa si continuò a pensarla per decenni, cosicché anche dopo la motorizzazione di massa, gli ingegneri e i tecnici addetti a redarre i piani regolatori continuarono a tracciare vie nelle loro intenzioni adatte al doppio senso, nella realtà al senso unico, forse immaginando che le auto ferme si potessero parcheggiare per aria o cose così.
Un'altra caratteristica delle strade di Sassari, frequente e non casuale, si può riassumere col periodo ipotetico "se questa strada fosse stata larga giusto un metro in più..." Molte strade di Sassari, a volte per questione di poche decine di centimentri, questione dovuta alla dabenaggine di assessori all'urbanistica e palazzinari, non possono godere di una capacità di traffico maggiore perché manca quello spazio minimo che impedisce a due veicoli che marciano l'uno contro l'altro o fianco a fianco di sfiorarsi: in tal senso, l'introduzione del doppio specchietto retrovisore alla fine degli Eighties fu un vero dramma a Sassari, per via di quei 10 cm in più di larghezza delle auto. Questa caratteristica, presente un po' in tutta la città, è visibile specialmente in Via Monte Grappa, Via Principessa Maria, Viale Dante; in compenso strade come via Vardabasso o via Rizzeddu, pur essendo strettissime, sono a doppio senso... e in entrambe ci passano gli autobus.

Curiosità

  • Dai liguri è stata presa l'educatissima abitudine di intraporre, tra una parola e l'altra, un'esclamazione: i liguri dicono "belìn", i sassaresi "gazz".
  • Si dice che l'ex cinema Astra sia il luogo di riunione segreto della confraternita continentale che mira alla distruzione della città.

Esseri viventi non illustri che sono nati a Sassari


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