Palermo

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Clima

La cappa di fumi industriali della fabbrica di pollici opponibili che ricopre la città, vista dalla campagna

A causa dell'inquinamento dell'aria dovuta agli scarichi della fabbrica di pollici opponibili dismessa a Paliemmo si è creata una sorta di "cappa" che per la forma particolare della zona tutt'intorno (la Conca d'oro) è rimasta ad aleggiare su Paliemmo per secoli, così che la città sia come chiusa in una sorta di "bolla climatica". In una parola? Non c'è stagione in cui non si muoia dal caldo a Paliemmo.
Ogni tanto però, anche a causa di strane coincidenze astrali, capita che ci sia neve sul Monte pellegrino, quanto basta ai paliemmitani a credersi sulle Dolomiti e, armati di scì, salgono sul monte per lo sport invernale più amato di tutti i tempi: il rompi-l'osso-del-collo. Uno dei massimi campioni mondiali è proprio paliemmitano e ovviamente fa di nome Totò.

Mare

Per una località che si chiama "tutto porto" vi aspettavate non ce ne fosse? Invece non solo c'è, ma è pure usato. In ogni modo possibile: dallo spaccio di acqua marina nel mercato clandestino a fognatura a cielo aperto, da scarico industriale a zona di lottizzazione per le nuove residenze. Pensavate che ci andassero a nuotare o pescassero? Che credete?

Economia

Il simbolo della città

L'economia paliemmitana si basa fondamentalmente - e sin dai tempi dell'occupazione islamica, pertanto si tratta di un mercato resistente - sul cibo da strada. I soldi girano tra panellari, sfincionari, marocchini, pollancari, ed altri venditori di tipo mangereccio con il proprio urlo tipicamente siculo: "%$&*ç°@#§££!!". Tale urlo probabilmente non significa nulla, ma a noi piace pensare si tratti di un'antica e mistica poesia araba che decanti la bellezza e esalti la vita.
Altra fonte economica è la vendita dei calciatori della sua squadra, oggi fortuitamente finita in serie A, forse grazie alle capacità tecniche o per il duro sforzo e l'allenamento costante.

Come raggiungerla

L'Autostrada nel suo primo progetto di Leonardo da Vinci. La si vede stampata al contrario, forse per questo non fu mai completata

Palermo è una città molto timida e introversa e non dà facilmente confidenza agli estranei, per questo non è molto facile giungere in città.

Il modo più sicuro per arrivare a Palermo è via mare. A nuoto, però: in città non sono ammesse imbarcazioni, pena una sanzione pari a 2024000 , in aumento ogni anno. Inoltre sono difficili da parcheggiare in centro, pertanto è bene andarci a nuoto, fidatevi.

Esiste anche la possibilità di arrivarvici via aerea, mediante il servizio aeroportuale di Punta Raisi. Il problema però è che non tutti gli aerei frenano in tempo e c'è la grossissima possibilità che vi schiantate a 365 km/h sulla fiancata del monte. Dunque a vostro rischio e pericolo. Per gli amanti del pericolo è un'indimenticabile esperienza esaltante ed eccitante. Per le persone normali un incubo. Molte compagnie aeree preferiscono evitare tale aereoporto per non far sporcare i propri sedili da parte dei passeggeri terrorizzati. La sola Alitalia permette i flussi verso il capoluogo siciliano, in quanto è già nella cacca fino al collo.

Infine è possibile arrivare in città via terra, mediante l'Autostrada, su una pista ad una corsia, doppio senso di marcia, interrotta in più punti e in altrettante parti priva di asfalto. Il non plus ultra per chi ama il free climbing in automobile. Se non apprezzate questa attività sportiva ricca di emozionanti sorprese e incredibili esiti[1],

Tipico mezzo pubblico

ci dispiace per voi, ma l'unica alternativa sarebbe: scendere fino a Catania, deviare per Agrigento, andare a Malta, all'uscita Isole Cayman deviare a destra, alla rotonda proseguire per le Isole Fiji, appena appare l'Australia prendere la direzione Tokio e chiedere informazioni a un giapponese per strada, che vi siete persi. Trovavate più comoda la A20, ma non la potete prendere perché verte in pessime condizioni? Non accusate subito colui che l'ha voluta inaugurare al più presto per vantarsela con gli amici[2], né con la mafia che

, prendetevela con Paliemmo: è lei che non vuole essere raggiunta. Questa meraviglia dei trasporti stradali[citazione necessaria], 120 kilometri di emozionanti e tortuose giungle simil-congolesi, è stata affittata più volte a Steven Spielberg come ambientazione per diversi suoi film: da Jurassic Park a Schindlerl's list, da Salvate il soldato Ryan ad Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo.


Curiosità

Note

  1. ^ Tradotto: non sapete se arrivate vivi o meno.
  2. ^ Lo ha fatto persino scendendo dall'elicottero, evitando la Salerno-Reggio Calabria e la stessa A20: mica scemo!

Voci correlate