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« Il commissario Montalbano sono! »
(Il commissario Montalbano in ogni occasione)
« E sti cazzi! »
(Risposta all'esclamazione di Montalbano)
« Sto mangiando la pasta coi broccoli, chi è che rompe?? »
(Montalbano al telefono. Dall'altra parte c'è il ministro dell'interno)


Spin-off porno della serie

Il commissario Montalbano è una fiction poliziesca liberamente tratta dall'omonima serie di libri di Andrea Camilleri, che nessuno ha letto perché sono interamente in lingua siciliana e quindi non c'è scritto niente. La serie è ambientata nel commissariato di Figàta, una cittadina immaginaria della Sicilia.

Personaggi

 
Che uomo!

Salvo Montalbano

Nato da un'eruzione dell'Etna, per i primi trent'anni della sua vita rimase seduto al tavolino di un bar nella piazza principale di Figàta, a grattarsi, bere caffè e abbuffarsi di pesce e frutti di mare. Poi si alzò e prese possesso del commissariato di polizia. Soffre di frequentissime crisi d'identità, perciò esclama continuamente e senza un'apparente ragione "il commissario Montalbano sono!", per ricordare a sé stesso il suo nome. Non c'è altro da aggiungere, se non che è scampato a un paio di attentati, ama bere caffè insieme a Bernardo Provenzano nella sua villa, è andato a letto con qualche dozzina di donne e ha risolto un centinaio di casi.

Mimì Uccello

Il vice di Montalbano, era un grande playboy, prima di sposarsi con una donna che non si può descrivere diversamente da vaiassa. A sua discolpa bisogna però precisare che nel libro è una topa pazzesca. Farà un figlio e lo chiamerà Salvo, perché è scassacazzo come il suo superiore.

Giuseppe Fazio

Il poliziotto più efficiente del mondo, l'unico che capisce sempre gli ordini del commissario, e li porta a compimento con indiscutibile bravura. Non è chiaro esattamente se sia lui ad essere eccezionalmente bravo o gli altri eccezionalmente deficienti, ad ogni modo il confronto lascia qualche dubbio sul sistema di reclutamento dei polizziotti nelle caserme del paese. Nel libro è un agente vecchio ed esperto, nella fiction è un ragazzino che per darsi un tono gira con la giacchetta di pelle; d'altronde si sà in sicilia fa freschino senza la giacchetta di pelle. Prova piacere nell'imparare a memoria alberi genealogici di chiunque e poi recitarli a chiunque lo stia ad ascoltare.

Agatino Cacarella

Considerato da tutti un imbecille e per questo messo a rispondere al telefono del commissariato, in realtà finge, per potersi guadagnare lo stipendio da pulotto senza rischiare la pelle. L'unico indizio che rivela la sua intelligenza superiore è la sua abilità con il computer, infatti è attualmente amministratore di Nonciclopedia. E' il simbolo dei pulotta in tutto il nostro bel paese. A lui sono dedicate le barzellette sulle varie forze armate; pare infatti che vi sia un Cacarella in ogni caserma. Per chi abbia mai visto un episodio de "Il commissario Montalbano" non può che saltare agli occhi il modo proverbiale in cui Cacarella è stato addestrato per l'irruzione nell'ufficio di Montalbano, o la sua inarrestabile chiarezza di pensiero nel ricordare date, nomi, fatti e nel riportarli con dovizia di particolari. Pare che sia in produzione uno spin off in cui Cacarella riveste il ruolo di coreografo delle frecce tricolori.

Livia Burlando

La fidanzata di Montalbano, una poliziotta genovese che ama telefonarlo alle ore più improbabili della notte. Per questo molti ipotizzano che in realtà lavori in un call center, o più probabilmente in una hotline telefonica.

Il dottor Pasquano

Medico legale a cui Montalbano ama scassare i cabbasisi.

Ingrid Sjostrom

Giovane e bella svedese, ogni volta che compare la vorrebbe dare a Montalbano, ma lui rifiuta sempre. Ma è scemo?

Questore Bonetti-Alderighi

Il superiore di Montalbano. Leghista, è convinto che Montalbano sia uno stronzo. La sua capigliatura ricorda una cagata di cane.[1]

I nemici

Nelle storie di Montalbano i principali cattivi sono due famiglie mafiose, i Sinagra e Cuffaro.[2] Un tizio ha insinuato che i nomi fossero un riferimento a un cantante e un politico entrambi collusi con la mafia, ma si trattava di un pazzo ubriacone, tanto è vero che è morto in un incidente d'auto...

In tutto questo, però, non solo i mafiosi non vengono mai presi, come pure è normale, ma neanche vengono mai cercati. Inoltre il vecchio padrino dei Sinagra è un grande amico di Montalbano, che invita spesso nella sua mega-villa in stile hollywoodiano. In realtà, ogni volta che Montalbano varca il cancello della villa ritorna preda della sua crisi d'identità e si dimentica completamente di essere un commissario di polizia, e quindi trova assolutamente naturale fare una chiacchieratina con un sanguinario boss di Cosa Nostra.[3]

Le donne

Da autentico esempio di bellezza virile qual è, Montalbano si ritrova al fianco almeno una bella figa in ogni indagine che affronta. Anche quando il caso riguarda un traffico illegale di escrementi equini, c'è sempre una bella stalliera pronta a dire tutto quello che sa al nostro eroe. E stranamente trovano tutte sconveniente recarsi da sole in commissariato, perciò chiedono un passaggio in auto a un uomo che neanche conoscono e vanno a casa sua dove possono aprirsi liberamente. Nonostante ciò, il nostro eroe è un uomo tutto d'un pezzo, e continua a rimanere con la già citata Livia, che pure dovrebbe farsi qualche domanda su come possa il suo uomo sopportare la solitudine. Evidentemente non gli dice niente perché ha la coscienza sporca anche lei.

La casa

 
Sì, il commissario Montalbano possiede una seconda casa sul lago di Comabbio

Dopo la solita, durissima, estenuante mezz'ora quotidiana di lavoro, passata per lo più a cazziare il vice e gli altri agenti, il commissario Montalbano si gode il suo meritato riposo nella sua accogliente magione. Qui passa la maggior parte del suo tempo a sfondarsi di parmigiana e caponata, a nuotare per ore al largo, a trombare studentesse ninfomani mentre è al telefono (a meno che non l'abbia staccato per evitare chiamate indesiderate da Livia). Questa vita dura e sregolata lo porta a sentirsi un figo, tant'è che, un giorno in cui si sentiva particolarmente figo, si è costruito una bella villazza abusiva sulla spiaggia, dichiarandola come rimessa del canotto gonfiabile, salvo chiedere ed ottenere successivamente il condono grazie ad un suo carissimo amico, Vito Ciancimino. L'unico problema è che spesso c'è gente che gli entra dentro casa per farsi uno spuntino e una doccia.

Voci correlate

Note

  1. ^ Alano
  2. ^ Nella fiction, casualmente, "Cuffaro" viene pronunciato con l'accento sulla u invece che sulla a.
  3. ^ Questa motivazione è stata usata anche dalla difesa di Giulio Andreotti durante il suo processo, prima che intervenisse la prescrizione.