Guelfi e Ghibellini
Guelfi e Ghibellini sono state due fazioni opposte della politica italiana medievale. Esse si contendevano non già il potere assoluto, l'egemonia politica o l'abbigliamento più trendy, ma il titolo di Gruppo di deficienti col nome più deficiente. Secondo le tendenze dell'epoca, opinabilissime peraltro, vinsero alla fine i Guelfi nella Battaglia di Benevento, ma solo perché i Ghibellini non avevano capito dove si trovasse quest'ultima. L'evento venne peraltro citato da Dante nella Divina Commedia come una miserabile pagliacciata.
Fra le altre celebri battaglie si possono ricordare la Battaglia di Campaldino, nota per il brutale saccheggio ai paninari locali, e la Battaglia di Orio al Serio, celebre per non essere mai avvenuta.
Prefazione
Germania, XIIesimo secolo - Dopo la morte di Kenneth Branagh sul set di Enrico V la Germania si spaccò in due. Letteralmente. Neanche il tempo di rimettere a posto il distaccamento della placca di Sassonia che si spaccò anche politicamente. Si formarono così due partiti:
- Da una parte gli Hohenstaufen e Sveva Sagramola, che trasmettevano messaggi sublimali contro il papa nelle puntate di Geo & Geo.
- Dall'altra i Welfen, che invece preferivano il papa in quanto possessore di un cappello molto più figo di quello dell'imperatore.
Da quel momento in poi il caos: i Welfen riuscirono a far eleggere un'otaria come imperatore nel 1137, ma la povera bestiola non resse lo stress e morì poco dopo sommersa da pratiche da timbrare. Provò allora a predere il potere Enrico il superbo, che si faceva figo dicendo che suo cugino era stato Imperatore, ma nessuno se lo cagò di striscio e la lotta riprese.
Dopo una serie di matrimoni, incesti vari e perfino un battesimo, la situazione si rappacificò quando arrivò tal Federico Barbarossa, della fazione degli Hohenstaufen, che distribuendo in tutta Germania buoni sconti del Mc Donald's ottenne il consenso della popolazione e li istigò contro i "terroni del Belpaese", spostando così il conflitto in Italia portando la pace momentanea nella sua terra.
Storia
In Italia le due fazioni avevano dapprima nomi completamente differenti: i due gruppi rivali infatti si chiamavano rispettivamente Tifosi del papa e Feticisti dell'imperatore. In seguito, ispirandosi agli avvenimenti tedeschi, adottarono i nomi di "Guelfi", che deriva dai Welfen, e "Onestoffi", che deriverebbe da Hohenstaufen. Questi ultimi preferirono però cambiare in "Ghibellino", perché fa rima con "ermellino". Gli storici concordano su questa ipotesi, nonché sull'idea che l'utilità della loro professione andrebbe rivista.
La guerra
Guelfi bianchi e neri
La sera della vittoria contro i Ghibellini tutti i Guelfi si ritrovarono per mangiare e festeggiare, ma al momento della scelta fra salsiccia e porchetta da mettere nel pane scoppiò una lite furibonda che determinò una spaccatura irreparabile. I Guelfi si divisero allora in Bianchi e Fucsia. Questi ultimi adottarono poi il colore nero, stufi di essere derisi perfino dai lebbrosi del lazzaretto.
I Guelfi Neri si battevano per avere le carrozze sempre in orario, per la bonifica della Maremma Impantanata e perché il Pistoia tornasse in Serie A; i Bianchi, che proclamavano una dittatura del proletariato, fondarono il Sindacato dei Ciabattini, ma passavano tutto il loro tempo a mettere i fiori nei loro cannoni.
Lo scontro
Il 1 aprile del 1300, uno dei Guelfi Bianchi, non proprio nel pieno delle sue facoltà mentali, ritenne che sarebbe stato uno scherzone divertentissimo tagliare il naso di un Guelfo Nero che se la dormiva in Piazza. I Guelfi Neri, non certo famosi per il loro senso dell'humor, non la presero benissimo e ne derivò una grande baruffa, al termine della quale i Guelfi Bianchi vennero cacciati a calci dalla città.
Approfondimento: la storia narrata da Dante Alighieri
Di come la mia vita è cambiata, capovolta, sottosopra sia finita
Seduto su due piedi qui con te
Ti parlerò di Dante il superfico di Firenze!
Scrivendo novelle con gli amici sono cresciuto
Me la sono spassata wow!
Che fissa ogni minuto
Le mie toste giornate filavano così
Tra un sonetto a Beatrice e un giro con Virgil.
Poi la mia pallacorda lanciata un po' più in su
Andò proprio sulla testa di quei Ghibellini laggiù
Il più duro si imballò
Fece una trottola di me
E gli Este preoccupati dissero
"Vattene a Roma!"
Li ho pregati, scongiurati, ma dal papa vogliono che vada
M'han fatto le valige e han detto
"Va' per la tua strada"
Dopo avermi dato un saluto e un biglietto per partire
Con l'alloro sulla testa ho detto
"Qua meglio sgommare".
Prima classe ma è uno sballo
Spremute di luppolo in boccali di cristallo
Se questa è la vita che fanno a Roma per me, mmh-hm!
Poi tanto male non è.
Ho chiamato un cocchiere col mio fischio collaudato
Come in lizza alla giostra
Mi sentivo gasato,
Una vita tutta tutta nuova sta esplodendo per me
Avanti a tutta forza portami a San Pietro!
Oh che sventola di Chiesa
Mi sento già straricco
La vita di prima mi puzza di vecchio
Guardate adesso gente in pista chi c'è
Principali città guelfe
- Firenze
- Mazzolate sul Cranio
- Nuova Luxor
- Alessandria
- Alessandria D'Egitto (dopo la morte di Alessandro Magno)
- Due Città a caso
- Vallettopoli (dopo lo scandalo ritornò ad essere ghibellina)
- Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch
- Parma (con scappellamento a centro a forte autonomia democristiana)
- Napoli (fino all'eruzione del Vesuvio)
- Gran Burrone
- Gu-Lòrien
Principali città ghibelline
- Arcore
- Testate sul Naviglio
- Ingiù
- Arezzo
- Pistoia
- Llanhyfryddawelllehynafolybarcudprindanfygythiadtrienusyrhafnauole
- Onna (dapprima guelfa, poi punita con un terremoto per esser passata dalla parte opposta)
- Pallet (Fino alla terza generazione)
Evoluzioni successive allo scontro principale
La storia come spesso accade si ripete sempre. Le due fazioni, dopo una breve tregua durata qualche secolo, grazie anche all'editto Scelba che impediva la riorganizzazione sotto qualsiasi forma dei disciolti partiti Guelfi e Ghibellini, iniziarono a dare segni di ingerenza un po' in tutta Italia. Nacquero nel XIX secolo organizzazioni segrete che la stampa dell'epoca li definiva "Neoguelfi e Neoghibellini. Però gli scontri tra loro si discostavano parecchio rispetto a quelli medievali. Le loro azioni dimostrative, erano volte a destabilizzare il potere sotto ogni forma. Il culmine degli scontri si ebbe negli anni'80 del XIX secolo con la strage della stazione di Bologna che diede il via alla stagione stragista denominata strategia della tensione.
Curiosità
- I due nomi di partito hanno generato cognomi e nomi che nessuno vorrebbe mai avere, causando una congestione dei tribunali per eliminarli, ancora oggi visibile in tutta Italia.