Drifting

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Esempio di drifting

- Mi scusi, per l'ospedale?

- Alla prima curva vada dritto...

Tratto da The Fast and the Furious: Togo Drift


Il Drifting consiste letteralmente nel far sbandare l'auto senza cappottare (altrimenti diventa Rolling).
Ci si fanno anche le gare, chiamate appunto "gare di sbandata più meglio di tutti".

Origini

Il trailer di The Fast and the Furious: Togo Drift, film che inneggia al drifting

Le origini di questa disciplina sportiva (forse olimpica già a Londra 2012) è da ricercarsi ovviamente nel paese del Sol Levante.
Come ben sappiamo, infatti, i cari occhi a mandorla sono capaci esclusivamente di guidare le moto. Esempio di avventori nipponici nel mondo delle quattro ruote lo abbiamo nel famoso Takuma Sato. Arrivato in Formula 1 per chissà quale miracolo, è conosciuto per le sue doti velocistiche e acrobatiche. Non a caso una monovolume di una marca che nessuno vuole più ricordare gli è stata dedicata, la Takuma.
Quando i giapponesi incominciarono a fare le automobili, provarono pure a guidarle, senza mai riuscire a farle andare dritte. Nacque così il drifting.

Voci di corridoio dicono invece che il drifting fu inventato dai gommisti di tutto il mondo per far aumentare il loro guadagno mensile.


L'intuizione

Conosciuti nel resto del mondo come persone molto intelligenti (e per questo virilmente poco dotate), i gialli ebbero la geniale idea di chiamare i loro automobilisti "drifter", per distinguerli dal resto degli automobilisti. Poi crearono i vari campionati ai quali iscrivere i piloti, che riuscivano effettivamente a controllare questa sbandata. Questi ultimi vennero definiti categoria street, l'equivalente della dizione rookie usata nei campionati americani.

L'export

Auto da drifting con assistente allo sbandamento.

Questa è l'unica cosa che i giapponesi sono riusciti a esportare in Europa ed America (visto che le "loro" moto sono costruite in Europa, anche se non si sa dove), oltre alle Escort. Quello fu un altro grande successo. Ehi, non stiamo parlando di Ford!

Tecniche

Le tecniche per effettuare un drift sono diverse. In Europa ed America, il metodo più diffuso è l'utilizzo del freno a mano. Sulle vetture a trazione posteriore molto efficace è il blocco del ponte, che consiste nell'effettuare una repentina scalata di marcia. Alzando rapidamente la frizione l'asse posteriore si bloccherà come se si stesse utilizzando il freno a mano, per poter poi affondare il gas ed esibirsi in un traverso. La tecnica funziona molto bene la prima volta, ma non riprovateci! Al secondo tentativo sfascerete il cambio trovandovi i vari ingranaggi sul parabrezza. È stato scientificamente provato che l'ingranaggio della terza vi piomberà sui denti con una probabilità del 99%. Si può optare anche nello sfruttamento dei trasferimenti di carico nell'inserimento in curva per farsi sorpassare dal culo della macchina.

Passiamo ad analizzare la tecnica dei "jappi": la tecnica più diffusa è quella di salire in auto, avviarne il motore e premere il pedale dell'accelleratore. Incredibili le acrobazie che ne verranno fuori. Spesso anche i drifter nipponici usano i trasferimenti di carico... peccato che non lo sanno. I più esperti sfruttano anche i muretti per mettere l'auto di traverso.

Nel terzo mondo, invece, il drifting consiste nel bere più litri possibili di alcolici, e tentare di guidare una macchina a trazione posteriore con i copertoni praticamente lisci al retrotreno e quelli usati nella F1 (per un'aderenza da campioni) all'avantreno, cercando di andare il più dritto possibile.

Spesso però a causa del baricentro spostato verso l'interno destro della macchina, l'auto non procede mai per il verso giusto e tende a sbandare in continuazione.

Sovente i piloti, essendo ignoranti, sbagliano a far montare le gomme, montando le F1 al posteriore e provocando così un'impennata.

Tecniche speciali: il Multi-track Drifting

Il primo drift con i treni, sempre ad opera dei giappolandesi.

Non contenti, anzi, frustrati di non riuscire a filare dritto guidando una semplice automobile, i nipponici decisero che probabilmente ci sarebbero riusciti pilotando la motrice di un treno. L'esperimento ebbe grande successo grazie all'incredibile scoperta delle rotaie, che rende obsoleto lo sterzo. Questo è attualmente uno dei motivi principali per cui i gialli adorano i treni almeno quanto noi amiamo (ma anche no) le Ferrari.
Tuttavia, qualcosa andò storto. In tutti i sensi!

Inizialmente i giapponesi, spinti dalla loro indole nintendara, tentarono con successo di istituire delle corse clandestine anche sulla ferrovia. Sta di fatto che i treni in giappolandia non arrivano mai in ritardo proprio a causa della rivalità tra i vari conducenti, che li spinge a premere sempre più a fondo sull'acceleratore.

Esempio di Multi-Track Drifting con treni ad alta velocità Shinkansen. Da notare la piega a mo' di motocicletta!

Pur di non rallentare nelle curve (e quindi deragliare, e allora occupare ancora più posti nei lettini degli ospedali), qualche pilota sconosciuto ebbe la geniale idea di far driftare anche un treno. Si, far driftare un treno. Ci riuscì, generando un'immane stupore tra i passeggeri.
La tecnica consiste nel far correre il treno su due rotaie parallele: giungendo in prossimità di uno scambio, si porta il carrello anteriore sulla rotaia dell'interno curva, e si lascia il carrello posteriore sulla rotaia che rimane all'esterno della curva. L'effetto drift è eccezionale, ed evita anche eventuali incidenti, se non quello di schiantarsi contro tutti i pali e gli oggetti che "accidentalmente" si trovavano tra le due rotaie. Capito come funziona? No? Consultate le immagini a lato, ecco.

Tentativo (poco riuscito) di driftare con una nave.

Mentre il treno driftava, il conducente (e pilota) del convoglio rivale strabuzzò gli occhi in preda all'OMG ed esclamò: "Multi-track drifting!", rendendo famoso una volta per tutte l'incredibile sport della derapata su rotaie.
Al momento, abbastanza soddisfatti del risultato, i Giappi esportano il Multi-track Drifting in tutto il mondo. Anche la Trenitalia ne ha tentato l'uso, in modo da diminuire i ritardi, ma non è servito a nulla. Nonostante il successo, i Giappi (e basta!) stanno tentando addirittura di driftare con una sedia a rotelle, con le navi e pure con le astronavi (riuscendoci molto bene).

Diffusione

Un gran bel film, conosciuto come "Fast & Furious: Togo Drift", ha aiutato a far conoscere a molte persone questo fantastico mondo, rovinandolo per sempre.
Basta accennare che persino i neopatentati cercano di cimentarsi in prodezze che regolarmente li portano a occupare i letti dei vari ospedali. È infatti diventato un modo con cui i "ragazzi" si divertono a schiantarsi sulle altre vetture, facendo finta di essere ubriachi e guidando con una sola mano, pestando a caso i pedali di acceleratore, freno e frizione.


Molto attesi gli annunciati seguiti:
"Fast & Furious: Sbandar per strada dove che c'è la gente anche a piedi" che uscirà nelle sale approssimativamente nel luglio 20009 (no, non ho sbagliato).
"Fast & Furious: Udine Drift" concepito e partorito in onore della molto conosciuta sagra nella città friulana, il Friuli Doc (paragonabile all'Oktoberfest). Sempre molto affollata, ogni anno richiama tutti i ciocchettoni del nord-est, Austria e Slovenia. Il nesso fra la manifestazione e l'opera cinematografica è il rientro a casa in automobile.

Curiosità

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  • È molto facile riconoscere chi pratica questa disciplina:

per esempio nell'atto di fare la spesa al supermercato, in quanto sfruttando l'occasione per allenarsi spingono il carrello facendolo procedere trasversalmente alla direzione di marcia. Oppure osservando la semplice capigliature del drifter con le tipiche pieghe a 45° dalla fronte verso la schiena.

  • Chi non ha una macchina a trazione posteriore, spesso usa la Fiat Punto di mamma, o la Fiat Panda della nonna, usando però il freno a mano per cappottarsi.
  • Solo i più bravi sono capaci di driftare anche in retromarcia.
  • Contrariamente a quanto si possa pensare una delle migliori auto da drift del passato non erano le Subaru Impreza o le Nissan Skyline, bensì le Fiat 131 2500diesel. Caratteristica fondamentale di questo veicolo era la distribuzione della massa: 99,9% sul assale anteriore 0,1% sul posteriore, era sufficente pronunciare la parola "pioggia" o "neve" per innescare il traversone, anche su un rettilineo autostradale a 30km/h il 14 agosto.

Voci correlate