Christian De Sica: differenze tra le versioni

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{{Cit2|Non è per cattiveria, ma è per l'immagine.|Vittorio De Sica sul non riconoscimento del figlio}}
{{Cit2|Non è per cattiveria, ma è per l'immagine.|Vittorio De Sica sul non riconoscimento del figlio}}

{{Cit2|Le italiane 'n vacanza so 'e 'ppiù troie!|Christian De Sica al figlioletto nel suo commovente capolavoro ''Ladri di Biciclette''}}
{{Cit2|Le italiane 'n vacanza so 'e 'ppiù troie!|Christian De Sica al figlioletto nel suo commovente capolavoro ''Ladri di Biciclette''}}


{{Cit2|'Na donna de classe? Questa è 'na 'zzoccola!|Un raffinatissimo Christian De Sica nel film ''Il Gattopardo'' di Luchino Visconti}}
{{Cit2|'Na donna de classe? Questa è 'na 'zzoccola!|Un raffinatissimo Christian De Sica nel film ''Il Gattopardo'' di Luchino Visconti}}

{{Cit2|'A posizzione der missionario, cò ll'omo sopra e la donna sotto.|Christian De Sica a Max Von Sydow nel film ''Il Settimo Sigillo''}}

{{Cit2|Permette, Fabio Trivellone!|Christian De Sica, raffinatissimo, nel film ''Natale a Manhattan'' diretto da [[Woody Allen]]}}

{{Cit2|De dove sei? De Centocelle? Finarmente 'na strappona nostrana!|Christian De Sica in ''Natale a Fort Alamo'' diretto da John Ford}}


{{Cit2|Ma li mortacci! Ahooo!!! Delicatissimo! T'ho portato du' 'zzoccolone da trombare! Ieri 'na 'zzoccola m'ha fatto 'na pompa!|Christian De Sica nella scena più straziante di ''Natale all'isola di Faro'' diretto da Ingmar Bergman}}
{{Cit2|Ma li mortacci! Ahooo!!! Delicatissimo! T'ho portato du' 'zzoccolone da trombare! Ieri 'na 'zzoccola m'ha fatto 'na pompa!|Christian De Sica nella scena più straziante di ''Natale all'isola di Faro'' diretto da Ingmar Bergman}}

Versione delle 17:54, 22 dic 2009

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« Ringraziando Dio, io non ho nessun Christian Pasolini che va a smerdare quanto di buono ho fatto in vita. »
(Pier Paolo Pasolini su Christian De Sica)
« Non è per cattiveria, ma è per l'immagine. »
(Vittorio De Sica sul non riconoscimento del figlio)
« Le italiane 'n vacanza so 'e 'ppiù troie! »
(Christian De Sica al figlioletto nel suo commovente capolavoro Ladri di Biciclette)
« 'Na donna de classe? Questa è 'na 'zzoccola! »
(Un raffinatissimo Christian De Sica nel film Il Gattopardo di Luchino Visconti)
« Ma li mortacci! Ahooo!!! Delicatissimo! T'ho portato du' 'zzoccolone da trombare! Ieri 'na 'zzoccola m'ha fatto 'na pompa! »
(Christian De Sica nella scena più straziante di Natale all'isola di Faro diretto da Ingmar Bergman)
De Sica mima una gara di rally.
Ammazza che risate!

Christian De Sica (Roma, 5 gennaio 1951 – in tutti i cinema, il prossimo Natale) è un fine intellettuale e un cultore del cinema d’essai.
Figura preminente dell’industria cinepanettifera italiana, è riuscito a ridare lustro al buon nome della famiglia, ignobilmente infangato dall’attività del padre Vittorio, regista e attorucolo di B-movie.
Ha diretto e interpretato numerosi film di nicchia appartenenti al filone neorealistico, ottenendo ampi consensi tra intellettualoidi frustrati del calibro di Enrico Ghezzi. Tra i suoi capolavori immortali vanno senz’altro ricordati: Ricky e Barabba, Lo zio d’America e la celeberrima serie di film-inchiesta Vacanze di Natale, iniziata nel 1954 e ben lontana dal concludersi.
Inventore della strepitosa commedia all'italiana che affonda le sue radici direttamente nella tragedia greca e nei classici del maestro Alvaro Vitali, De Sica è considerato un genio della guittata e dell'avanspettacolo più sordido. Negli anni ha formato un sodalizio artistico e sentimentale con un altro grande interprete, Massimo Boldi, come lui attore di formazione teatrale specializzato nel repertorio classico: scorreggie, sodomia accidentale e tradimenti coniugali con puttanoni.

Carriera

« E fatte 'na cazzo de risata! »
(Christian De Sica al funerale del padre)

Christian cresce a Roma assieme al fratello Manuel, oggi apprezzato compositore di suonerie telefoniche. Nella capitale ottiene la maturità classica grazie alla sua arma segreta: all'orale racconta la storiella dell'attore porno che capita nel convento di suore. La commissione d'esame lo promuove a pieni voti.
Inizia allora ad assillare il padre per ottenere qualche particina nei suoi film; il pover uomo gli affida il ruolo di calorifero e attaccapanni in diverse pellicole, ma deve arrendersi davanti all'inettitudine del figlio.
Si comporta allora come ogni altro buon genitore nelle sue condizioni: gli paga una vacanza in Venezuela sperando che affoghi durante l'attraversata del Rio Negro.

Un marchio di fabbrica della poetica di De Sica: la moglie che chiede spiegazioni per un paio di mutande femminili trovate addosso al marito.

Il destino ha altri piani per Christian. Giunto in Venezuela, il giovane viene sequestrato dagli indios locali. Dopo meno di una settimana sono gli stessi indios a liberarlo e a pagargli il biglietto di ritorno, non potendone più dei suoi tristissimi numeri di cabaret e del fatto che abbia ingravidato tutte le fanciulle del villaggio.
Il periodo di prigionia è però servito a far riflettere Christian. Si è reso conto che il menoso cinema del padre Vittorio non fa per lui. Lui vuole qualcosa di più alto, di più trascendente, di più etereo!
Inizia perciò a muovere i primi passi nel mondo del cinema con film drammatici come Bordella, La cugina dalle vedute molto aperte, Harry, ti violento Sally e Minni suona la chitarra e Topolino la tromba. Ha così modo di sviluppare la particolare sensibilità verso le tematiche sociali che caratterizzerà poi le sue opere successive, e che può essere riassunta nella frase "se in un film compaiono culi, tette e amanti, quel film fa ridere".

La storia d'amore con Boldi

Purtroppo non li hanno mummificati sul serio...

Nel 1990 De Sica passa sopra con l'auto a quello che crede un parchimetro. Quando scende a controllare le condizioni della macchina ha una sorpresa: il parchimetro che ha investito è un uomo. Sgraziato e orribile a vedersi, certo, ma pur sempre un uomo. Si chiama Massimo Boldi e non fa altro che ripetere: "Bestia che dolore!"
Mentre lo accompagna in ospedale ha modo di scoprire che hanno molto in comune: l'amore per la musica e il cinema, che dal canto loro li schifano, e l'umorismo che non supera la soglia delle barzellette sui carabinieri e dei peti ascellari.
È amore a prima vista: Christian e Massimo decidono di girare un film assieme. Un anno dopo esce nelle sale la loro opera prima Fratelli d'Italia, in cui De Sica e Boldi danno prova di grande maturità artistica interpretando rispettivamente i complessi ruoli del borgataro romano e del milanese pignolo. Riceveranno sedici secondi di applausi e un calcio nelle palle dal critico cinematografico Paolo Mereghetti: i due sono al settimo cielo, finalmente hanno sfondato i maroni nel cinema!
Con loro nasce il cinepanettone. Per quintordici anni Boldi e De Sica formano una coppia duratura e vincente: più popolari di Gianni e Pinotto, più atletici di Bud Spencer e Terence Hill, più spassosi di Berlusconi e Mariano Apicella in concerto. Ogni anno ci regalano un film più brutto di quello precedente e riescono nell'ardua impresa di dare un'ulteriore picconata alla loro dignità.
Poi qualcosa si rompe: Boldi si stanca di passare per il bello senza cervello della coppia e decide di intraprendere la carriera solista.
Sembra la fine professionale per De Sica, ma il nostro ha un'idea da vero istrione e rimpiazza il collega traditore con un manichino dei grandi magazzini: nessuno si accorge della differenza. De Sica può così continuare a vomitare la sua demenza in pellicole sempre innovative e frizzanti, per la gioia di grandi e piccini.

Altri progetti

Attualmente De Sica è impegnato sul set di Natale ad Abu Ghraib, che uscirà nelle sale il prossimo Natale. L'attore invece non uscirà per diverso tempo: interpreta un prigioniero iracheno.

Vita privata

Il film di Natale che tutti vorremmo vedere.

Christian è figlio di Vittorio De Sica e cognato di Carlo Verdone: ecco spiegato il motivo per cui continua a sfornare film nonostante l’unico essere che li abbia mai guardati sia il suo cane e solo dietro previa minaccia di castrazione.
Christian ha un figlio, Brando, che ha già intrapreso la carriera di attore. Le premesse per diventare il peggior attore della storia ci sono tutte, dato che secondo il teorema di De Sica (o di dj Francesco secondo altre correnti di pensiero) ogni membro della famiglia si rivela un artista diecimila volte peggiore del padre. Il teorema di De Sica si calcola nel seguente modo:


Dove sono gli spettatori che escono soddisfatti dal cinema, è il tasso di volgarità nei film del figlio e sono i rigiramenti compiuti dal padre nella tomba.

Chissà dunque cosa ci aspetta con Brando! Un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università del paesino di Don Matteo ha ipotizzato una distopia in cui i film di Brando saranno usati dai regimi militari per provocare stragi e attentati.

Pagine correlate

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