Lancio del giavellotto: differenze tra le versioni

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[[File:Molinaro.jpg|left|thumb|Gli attuali detentori dei record: Cristian a destra, Wanna a sinistra (vedete bene che cerca di marcare Cristian).]]
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Il record maschile appartiene a [[Cristian Molinaro]] il quale durante [[Juventus]]-Castel di Sangro del gennaio 2008 (semifinale di coppa Italia) anzichè battere un calcio d'angolo colpì la bandierina, la mandò in orbita per sei mesi e la fece atterrare a [[Pechino]] durante le Olimpiadi. Il record fu omologato nonostante l'antidoping avesse dimostrato che Molinaro aveva preso dei tranquillanti per limitare gli effetti dei suoi colpi non propriamente da [[biliardo]].<br/>
Il record maschile appartiene a [[Cristian Molinaro]] il quale durante [[Juventus]]-Castel di Sangro del gennaio 2008 (semifinale di coppa Italia) anziché battere un calcio d'angolo colpì la bandierina, la mandò in orbita per sei mesi e la fece atterrare a [[Pechino]] durante le Olimpiadi. Il record fu omologato nonostante l'antidoping avesse dimostrato che Molinaro aveva preso dei tranquillanti per limitare gli effetti dei suoi colpi non propriamente da [[biliardo]].<br/>
Il record femminile è [[carcere|detenuto]] da [[Wanna Marchi]] la quale ha conquistato il primato nel [[2005]] in circostanze sconosciute. Probabilmente l'ha ottenuto in cambio della promessa di togliere il [[Alastor Moody|malocchio]] a [[Harry Potter]].
Il record femminile è [[carcere|detenuto]] da [[Wanna Marchi]] la quale ha conquistato il primato nel [[2005]] in circostanze sconosciute. Probabilmente l'ha ottenuto in cambio della promessa di togliere il [[Alastor Moody|malocchio]] a [[Harry Potter]].


[[Categoria:sport]]
[[Categoria:Sport]]

Versione delle 00:59, 13 giu 2009

« CAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAADE! »
(Boscaiolo durante una gara di lancio del giavellotto)

Il lancio del giavellotto è una disciplina dell'atletica leggera consistente per l'appunto nel lancio di un attrezzo in metallo e fibre di Fabri Fibra verso una sagoma di un personaggio particolarmente odiato dall'atleta con lo scopo di perforarla.

Storia

Storia antica

Lancillotto prima di perdere la sua spada e inventare il giavellotto.

La storia antica di questo sport risale al XXXesimo secolo dopo Cristo, in Inghilterra. Alla corte di re Artù si erano riuniti tutti i migliori cavarieri di quell'inutile fazzoletto di terra, con lo scopo di provare a difederla (inutilmente) dalle orde di invasori in possesso di un libro magico. Soltanto un uomo però aveva il potere di annientare la minaccia; Lancillotto. Peccato che era stato eliminato ai quarti di finale da quel ricchione di sir Gente Maggiore Hartman. In quell'occasione inoltre la spada di Lancillotto si era spezzata, facendogli fare la figura di merda in mondovisione.
Mentre i cavalieri della tavola rotonda morivano uno dopo l'altro - o uno prima dell'altro, se per voi la storia scorre al contrario come per Merlino - Lancillotto forgiò un nuovo tipo di arma che prese il nome di...
Beh che cazzo di nome deve aver preso? Che pagina è questa? Quella sul grillotalpa? È chiaro che quell'arma prese in nome di giavellotto.
Artù conscio delle disfatte che i suoi uomini subivano ogni volta che andavano in battaglia si mise a reclutare pure donne, bambini, disabili fisici e mentali e omosessuali. Quando Lancillotto scese in battaglia cominciò male: con la sua arma continuava a infilzare i compagni che gli stavano davanti. Di conseguenza fu mandato in prima linea, dove per la prima volta vide in faccia la morte. Da buon pusillanime si spaventò e lanciò in aria la sua arma, correndo a gambe levate. La profezia si era finalmente avverata: il giavellotto si infilzò nella mano destra del condottiero nemico, quella che reggeva il manuale. Il giavellotto penetrò per tutto il braccio fino a raggiungere il cuore (che Hitler aveva a destra: ecco perché i cardiologi credevano che non avesse cuore).
L'invasione fu respinta, Lancillotto fu proclamato eroe della patria, il lancio del giavellotto divenne sport nazionale e quel giorno divenne festa nazionale. Era il 157 febbraio.

Storia moderna

Il lancio del giavellotto fu ignorato dal resto del mondo fino al 1966, l'anno delle Olimpiadi di Londra. In quell'edizione fu introdotta questa nuova disciplina dell'atletica leggera, con lo scopo palese di far vincere alla nazionale guidata da Fabio Capello senior almeno una medaglia, possibilmente d'oro. Non andò così.
L'atleta inglese designato, tale Otto Lancil, pronipote del suo trisnonno, fino a cinque minuti prima aveva fatto sesso con la sua amante Ginevra Pep-Mangil negli spogliatoi. Sceso in pista accusò spossatezza e pure un crampo alla mano destra, per cui si ritirò senza lanciare nemmeno una volta. L'oro andò all'atleta americano Usain Bolt, che percorse i 100 metri a cui aveva lanciato il giavellotto in meno di tre secondi, riuscendo a riprenderlo al volo e a lanciarlo nuovamente senza che gli occhi dei giudici potessero vederlo.

Gli attrezzi

Il giavellotto

"Ceci n'est pas un giavellotte" di René Magritte.

Il giavellotto è un'asta appuntita a un estremità costituita al 99% di metallo e fibre di Fabri Fibra, con piccole percentuali di cannabis, uranio impoverito, sperma bovino e kryptonite. Il suo peso è per la categoria femminile di 400 grammi, per gli uomini di 7 chili.

La pedana

La pedana dove gli atleti prendono la rincorsa deve essere lunga 30 centimetri di dimensione artistica e larga altrettanto. Secondo le nuove norme però è la larghezza che deve essere di 30 centimetri di dimensione artistica e la lunghezza altrettanto.

La sagoma

La sagoma, incentivo per gli atleti a lanciare alla maggiore distanza possibile, viene posizionata davanti al lanciatore al di fuori della portata del giavellotto. Generalmente viene incollata la faccia di una persona odiata dallo sportivo, come può essere ad esempio Tonio Cartonio o una miriade di personaggi talmente scontati che non vale nemmeno la pena di nominarli, o verrei accusato di uso di stupefacenti luoghi comuni.

Tecnica

Il magnifico duo: da sinistra Zelenka, il braccio, e Fosbury, la mente.

La tecnica moderna di lancio del giavellotto è stata introdotta nel 1984 da Dick Fosbury, noto fancazzista, in collaborazione con l'atleta ceco Radek Zelenka (primatista negli anni '80).
Prima di allora la tecnica era la seguente:

« Il lanciatore, seduto su una poltrona, deve sollevare il braccio che regge il giavellotto e, se vuole, allontanarlo da sé. Se lo fa il lancio è ritenuto valido, ma esso deve cadere a non più di un metro dal lanciatore. »
(Tratto da "Il lanciatore moderno", edizioni Astorina)

Questo metodo era usato da tutti per la sua facilità, però spesso le gare finivano in parità perché tutti lanciavano alla distanza di un metro, finendo parimerito.
Il duo Fosbury-Zelenka eliminò la poltrona e il veto di superare la distanza di un metro: fu una rivoluzione! Si scoprì che prendere la rincorsa contribuiva notevolmente, raggiungendo distanze prontamente depenalizzate. L'unico limite introdotto fu quello sulla massima rincorsa da prendere, pena l'annullamento del lancio.
Purtroppo tale tecnica fece la fortuna di tutti gli atleti tranne lo stesso Zelenka: egli era anche cieco, per cui fu l'unico a non poter approfittare della novità.

Record

Gli attuali detentori dei record: Cristian a destra, Wanna a sinistra (vedete bene che cerca di marcare Cristian).

Il record maschile appartiene a Cristian Molinaro il quale durante Juventus-Castel di Sangro del gennaio 2008 (semifinale di coppa Italia) anziché battere un calcio d'angolo colpì la bandierina, la mandò in orbita per sei mesi e la fece atterrare a Pechino durante le Olimpiadi. Il record fu omologato nonostante l'antidoping avesse dimostrato che Molinaro aveva preso dei tranquillanti per limitare gli effetti dei suoi colpi non propriamente da biliardo.
Il record femminile è detenuto da Wanna Marchi la quale ha conquistato il primato nel 2005 in circostanze sconosciute. Probabilmente l'ha ottenuto in cambio della promessa di togliere il malocchio a Harry Potter.