Aperitivo: differenze tra le versioni

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Versione delle 22:57, 30 mar 2008

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Obbligo di Aperitivo: il codice della strada è stato recentemente aggiornato
« Certo che sei proprio carina »
(Truzzi)

L'aperitivo è una scusa per bere.

Storia

L'aperitivo nasce nell'antica Magna Magna Grecia, nei migliori salotti dei più grandi filosofi contemporanei (come Pesticle e Archimerde), come metodo di intrattenimento e scambi CULturali. Le discussioni variavano su temi esistenziali come i massimi sistemi, divagazioni astronomiche, Dio, sul perché della vita, sul perché la gnocca del terzo piano non me la smolli et simila. Il tutto accompagnato da abbondanti bevute, a volte riti orgiastici e pedofili, tutto nel buon costume greco, molto più di larghe vedute di quello attuale.

L'evoluzione

L'aperitivo oggigiorno è stato subdobolamente plagiato da leghisti dell'hinterland milanese e soprannominato con il termine cosmopolita di Happy Hour, ossia Ora da ubriachi. Il rito consiste nel fare a gara a chi offre più cocktail agli amici, un modo facile per essere accettati nella ristretta cerchia degli imprenditori onesti, anche se questo comporta la dilapidazione di tutto il proprio stipendio mensile, guadagnato lavorando con una media di 12 ore al giorno, week-end e festività inclusi. Alcuni sostengono che l'aperitivo sia un rito mistico volto a disperdere le energie negative accumulate in settimana, per potersi pagare l'aperitivo stesso, che con l'introduzione dell'€uro, ha subito una piccola inflazione. Si crea così un circolo vizioso che termina contro il palo sul ciglio della prima curva della strada di casa, una volta uscito dal parcheggio del bar.

Nello slang giovanile e meno, esso è indicato con la siglia APE.

Note legali

Questo articolo non vuole essere un'aspra critica alla società capitalista del Nord Italia, ma un apprezzamento sincero nei confronti della riscoperta di queste antiche usanze. Fino a prova contraria l'autore di questo articolo è proprietario di un bar (ma dài, davvero?).