Alfa Romeo: differenze tra le versioni

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== Voci Correlate ==
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*[[Manuali:Guidare male]]
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*[[Classificazione degli automobilisti]]
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Versione delle 16:36, 3 feb 2010

Un'Alfa incazzata punta dritto verso te. Stai attento: difficilmente sarà lei a cambiare corsia, anche se contromano in autostrada.
« Nuova Alfa 33, oggi con il 30% di emissioni tossiche in più! »
(Nicoletta Orsomando su Alfa 33)
« Ho io un nuovo modello: Alfa Romeo e Giulietta! Come sono spiritoso »
(Coglione su Alfa Romeo)
« Nuvolari è bruno di colore, con l'Alfa rossa fa quello che vuole e poi gli fan la multa »
(Lucio Dalla su Tazio Nuvolari e Alfa Romeo)

L'Alfa Romeo è una marca di automobili definita "Made in Italy" (sebbene il grosso dei componenti sia fabbricato in Cina) fondata da Massimiliano Alfa e Gianarturo Romeo quando ancora dell'automobile si era inventato il solo sterzo. Forse per questo nelle vetture create da tale azienda l'unica cosa che viene fatta con criterio è propriamente quest'ultimo.

Origini

Il modello Alfa Pentola a pressione, molto apprezzata dalle massaie e dai cuochi.

Inizialmente la casa produttrice di carrozze a propulsione magneto-idro-dinamica era composta dai soli due Alfa e Romeo che, come due loro celebri analoghi, volevano stare sempre insieme nonstante le loro rispettive famiglie fossero perennemente in contrasto. Certo non finì con un loro tragico suicidio, sebbene i relativi morti per avvelenamento o per ferita da arma impropria (come fu il coltello dell'omonimo giovine veronese) non ne sono mancati mica. In Italia ebbe un immediato successo il loro prodotto poiché a quei tempi era l'unica marca di carrozze a motore, trovando la sua utilità sociale nel campo delle rapine, dei rapimenti e delle corse clandestine. Il successo stava soprattutto nel basso costo delle vetture, in quanto il motore era il proprietario stesso, che moriva sfiancato dopo appena 20.000 chilometri, da qui lo slogan di vendita iniziale "Ventimila chilometri con un pieno".
Gli anni successivi, con l'invenzione del motore a scoppio, furono un tripudio di esplosioni, con celebri modelli quali l' Alfa Sbudrega, l' Alfa Tizia, l' Alfa Caia, l' Alfa Sempronia e l' Alfa Malgioglia disponibile solo in rosa, con interni in pelle pubica.

L'Alfa Romeo Oggi

La sede attuale dell'Alfa Romeo, durante gli abituali ampliamenti d'azienda.

Oggi l'Alfa è stata acquistata dal magnanimo Luca Cordero di Montezuma, che ha contribuito alla nascita di modelli come la Mito Sfatato, la Gaia, la 156, la 152, la 153, la 166, Bingo!, la Phedra, la Phoppapedretti, la Thesis e la Ypsilon (ehm, veramente queste ultime sarebbero della Lancia...) e tanti altri cento+ qualcosa, che riesce a ricordare soltanto Marcellino Mariucci di Easy Driver.

La parentesi russa

In principio le Alfa erano dipinte di svariati colori, tuttavia, dopo una particolare esperienza, esse acquistarono il loro caratteristico colore rosso che le distingue. Durante la Rivoluzione d'ottobre, Massimiliano sfuggì al fascismo dilagante e si rifugiò in Russia, dove venne nominato da Stalin Sommo Ussaro Dei Trasporti Del Popolo. Lasciò quindi Gianarturo in mano ai fascisti, che sfruttarono la loro fabbrica per la produzione di manifesti e manganelli. Tornando a Massimiliano, diede vita alla Alfa Romeo Русский завода (Fabbrica Di Auto Russa Alfa Romeo), e progettando i seguenti modelli:

  • Alfa Lenin: una limousine di gran classe, ispirata ai modelli zaristi con interni in radica ed emissione a palle di neve.
  • Alfa Stalin: un robusto fuoristrada, perfetto per girare a controllare che il popolo svolga il lavoro per la patria.
  • Alfa Kruscev: la prima ad avere la scocca in adamianto.
  • Alfa Gorbaciov: l'ultimo modello ufficiale, prodotto fino al 1991. Dalla caduta del muro di Berlino ebbe un netto calo di produzione a causa della concorrenza della statunitense Ford Bush, fino al definitivo fallimento nel '91.
  • Alfa Putin: Vladmir ha rilevato l'azienda e riaperto l'industria. L'auto in questione e dotata di missili balistici a ricerca termica, missili a puntamento radar, disturbatori elettronici, scudo spaziale e frigobar. Ovviamente anche un sistema di occultamento klingoniano, di fabbricazione del KGB.

L'Alfiere Alfista

Un rappresentante dell'ultima, tragica, generazione di alfisti. Un minuto di silenzio.

Razza in via di estinzione, l'alfista è un appassionato delle auto prodotte da questo marchio che, tuttavia, negli ultimi tempi via via ha lasciato il posto a falsi intenditori che, perché "fa figo" comprano dette automobili. Metà degli Alfisti originari infatti celebrò un imponente suicidio di massa ad Arese ad inizio anni '90, per festeggiare l'uscita sul mercato dell' Alfa 155. L'altra metà è andata da un rivenditore Bmw e ha fatto perdere le sue tracce. Ad oggi si può trovare un numero di sedicenti alfisti, dall'aspetto simile alla foto riportata a destra e tendenzialmente alla guida di un' Alfa 147 piena di bozzi o un' Alfa Mito da 78 cavalli con propulsione a gpl. Questi ultimi, non riuscendo a difendere i loro catorci di fronte alle offerte della concorrenza, tendono a sciorinare le tappe di un passato alfistico glorioso, di "v6 busso e transaxle", di "ponti de dion" e "trazione posteriore", fingendo di non capire che i fasti di un tempo in cui non erano neanche nati e di cui parlano come immersi nei ricordi di ottuagenari senili, non centrano una mazza con le loro fiat ricarrozzate. Oltre a fingere di capirci davvero qualcosa di auto. Di fronte a tali personalità è sconsigliabile qualsiasi sterile tentativo di replica e lasciar loro ai deliri della follia, che andranno in loop e vi tedieranno ripetendo lo stesso identico discorso, senza cambiare una firgola né variare gli accenti tonali, per un periodo indefinito di tempo. Ma nello specifico vediamo chi sono oggi i principali acquirenti di codeste automobili:

Il nuovo prototipo del modello Alfa Mito. Deve il nome all'epoca cui è ispirata.

Voci Correlate

"Il cuore ha sempre ragione"... lo stomaco si dissocia..