Automobilista

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Un branco di automobilisti allo stato brado.
« La mia Alfa è come il mio unico testicolo: sacro. »
(Paolo Bitta, testimonial della Alfa)
« Donna al volante, carrozziere esultante. »
(Massima sulle automobiliste donna)
« 400!!! »
(L'ultima parola di un Bugattista)

L'automobile è un oggetto, e come tale inanimato e innocuo. Ci sono tuttavia automobilisti pericolosi che sembrano preferire certe auto, adorandole all'ennesima potenza e magari portarsele a letto. Per facilitare la comprensione delle caratteristiche di quest'essere dalla personalità mutevole lo abbiamo classificato in base alla persona e al veicolo guidato, ma non scoraggiatevi per la lunghezza impressionante del testo: ci sono un sacco di immagini carine di incidenti mortali e un sacco di sangue! Buona lettura.

Tipologie di uomo

Rambo

La scia lasciata da codesti individui

Riconducibile all'omonimo film, il Rambo è l'uomo che a bordo di macchine tassativamente costose e veloci (preferibilmente suv), Audi, BMW o MerDcedes, sfoga i problemi della sua vita dando gas a manetta. Molto simile alla donna pilota, non rispetta mai gli altri automobilisti, con la sicurezza di un vecchio che fa la fila alle poste taglia la strada a tutti col suo suv pensando di incutere lui, e non la dimensione dell'automobile, timore negli altri automobilisti. Lo differenzia dalla donna pilota il fatto di creare meno incidenti solamente a causa della predisposizione genetica dell'uomo a guidare e dal saper utilizzare il bluetooth al posto di tenere il telefono sull'orecchio. Si presenta sempre vestito bene, preferibilmente giacca e camicia, occhiale da sole (non di notte), bluetooth incorporato per gestire le continue chiamate di lavoro e quando scende ha sempre una 24h anche se dentro ci sono una Bic, due matite e una gomma. Alla guida possiamo facilmente riconoscerlo: è prepotente, ha sempre ragione, sta sempre incollato alla macchina davanti, mantenendo la propria auto sempre 3 marce sotto rispetto a quella che lo procede, a 5000 giri al minuto per sorpassare appena se ne presenta l'occasione, cambia continuamente corsia perché la corsia opposta sembra sempre che vada più veloce e ultimo ma non meno importante tutti quelli che vanno meno veloce di lui sono dei totali impediti.

Il figlio di Rambo

Al contrario di quanto si possa pensare, esiste! Ovviamente è il tipico figlio di papà, con un padre che appartiene alla tipologia del Rambo, possiede una macchina sportiva molto veloce compratagli dal padre, oppure utilizza la macchina del "papi" per sfrecciare tra le viette la sera, anch'esso sfoga i suoi problemi giornalieri sul pedale del gas. Come il Rambo, è sicuro di sé, crea incidenti in continuazione a causa delle velocità a cui percorre stradine piene di buche e bozzi, imbocca rotatorie a tutta birra e incroci senza frenare. La sua utilità alla specie umana è quella di migliorare il pool genetico tentando in continuazione di autoeliminarsi.

I pochi che si salvano dalla selezione naturale, appena si accorgono di aver fatto un incidente scendono costernati ed esclamano "Ma tu sei pazzo guarda come guidi!", millantando di essere egregi piloti e pretendendo la ragione sul CID, nonostante abbiano un torto più marcio del marciume stesso. Non avviene mai quindi constatazione amichevole, ma viene chiamato il furgone della polizia municipale, il quale una volta dato la ragione all'altro automobilista, se ne va deridendo il ragazzo. Adirato il ragazzo risale in macchina esclamando "Tanto il papi me ne ricompra 10 perché c'ha i soldi (che finiranno nel giro di 3 o 4 mesi per ripagare la macchina e danni morali o/e fisici allo sfortunato automobilista alla quale è stata incidentata la macchina, ndr)" e se ne va sfrecciando col paraurti posteriore che gratta per terra tra mille scintille.

Il Celodurista

Il celodurista è un automobilista in apparenza del tutto normale, senza una marca di macchina preferita che, come un moderno Dr.Jekyll/Mr. Hyde, si trasforma in Rambo per pochi momenti dopodiché, come nulla fosse, ritorna alla normalità. Cosa causa questo cambiamento? Supponiamo che voi siate su un'autostrada semideserta, la vostra giornata di lavoro è finita e volete arrivare il più presto possibile a casa dalla vostra ragazza per passare una serata romantica quando all'improvviso nello specchietto appare minaccioso il muso di una macchina che poco prima procedeva sulla corsia più a destra a 85-90 km/h. Ecco, il Celodurista nel vedervi passare veloci viene colto da un attacco e deve farvi vedere che anche lui ha una macchina potente e veloce, inseguendovi e piazzandosi a 2 cm dal vostro paraurti. Voi ignoratelo. Dopo 20-30 secondi sparirà dal vostro specchietto ritenendosi soddisfatto di averne castigato un altro. (O almeno lui ne é convinto.)

Il Nonno

Il nonno è l'automobilista che faceva parte probabilmente della categoria dei Rambo in giovane età, e che "purtroppo" si è ridotto in tarda età a fare parte della categoria delle donne impedite. Ha una impostazione molto avanzata della schiena durante la guida, non dovuta alla paura di non riuscire a vedere abbastanza avanti come la donna impedita, ma dovuta alla quasi cecità nonostante porti occhiali con gradazioni molto forti. La causa della sua terribile lentezza è però da attribuire alla vecchiaia, a differenza della donna impedita.

Il nonno impiega minuti (preziosissimi per i Rambo) a effettuare svolte, partenze (sempre col motore almeno a 15mila giri), manovre e immissioni, tutte rigorosamente con la freccia anche quando il codice della strada non la richiede. Conserva alcune particolarità del Rambo, infatti, quando riceve numerosi colpi di clacson e viene superato dà sempre torto a chi lo supera dandogli del "pazzo scatenato". Come donne impedite crea incidenti abbastanza spesso, dovuti però agli scarsi riflessi e alla vista offuscata, una volta accaduto l'incidente però si comporta come un Rambo pretendendo di avere ragione attribuendo la colpa all'altro automobilista dicendogli o di andare a velocità troppo elevata oppure di essere apparso dal nulla come un fantasma. Il Nonno per fortuna si presenta come una minaccia "temporanea" perché al primo rinnovo della patente è destinato a non superare le visite di idoneità.

Tipologie di donna

L'impedita

La donna impedita è il più classico soggetto di "donna al volante pericolo costante". Si presenta sempre con una impostazione di guida composta da: sedile avanzatissimo, non a causa di bassezza ma perché "sennò ho paura di non riuscire a raggiungere bene i pedali", schiena mai poggiata sullo schienale per riuscire a guardare 20 cm più avanti cosa sta succedendo, mani aggrappate saldamente al volante come un lupo con la sua preda.

La donna impedita è maledettamente impaurita dal mezzo, come se dentro la macchina ci fosse una sorta di anima ribelle, che potrebbe liberarsi in qualsiasi istante e fare sì che la macchina si rivolti contro il pilota; segue quindi che a causa di questa paura vada a velocità estremamente basse, impieghi circa 15 minuti per effettuare una svolta o entrare in una rotatoria, e non usi assolutamente mai la retromarcia per fare una qualsiasi manovra, anche se di bassa difficoltà, senza aver almeno chiesto aiuto tutte le persone che ha visto nelle vicinanze.

La Smartista

Eppure ci riescono a sbagliare il parcheggio

Ovviamente al volante di una smart, fanno parte di una sottocategoria della donna impedita. Fisicamente si presentano: bionde (tinte o meno), capelli lunghi piastrati, occhiale da sole (anche la notte) e sempre occupatissime a fare qualcosa mentre guidano. A differenza della donna impedita hanno avuto il buon gusto di comprare un'auto che si porta anche col joystick e quindi risultano meno impacciate nella guida. Riconoscibilissime perché sempre belle e in tiro, indaffarate in telefonate con le amiche per raccontare quello che è successo al parrucchiere poco prima. La smart di questa categoria di automobilista si nota perché:

  • gli specchietti laterali sono chiusi (dal primo parcheggio che ha effettuato e se li è dimenticati così),
  • lo specchietto all'interno è rivolto verso il guidatore e la macchina è piena di pupazzi appesi ovunque.

Controllano sempre il trucco e lo ripassano, le più esperte anche durante la corsa, ma in ogni caso tutte, a ogni semaforo, con relativi 20 secondi di ritardo sulla partenza a semaforo verde. Possiamo infine riconoscerle anche alle continue sbandate laterali dovute alle molteplici distrazioni per i motivi sopra citati.

La donna pilota

È ancora giallo, io passo!

Soggetto non meno diffuso della donna impedita, la donna pilota è il tipo di automobilista che monta auto costose, è prepotente e strafottente alla guida. La pilotessa in questione è il tipo di donna che è assolutissimamente convinta di essere una "spada" al volante, di conseguenza è perennemente distratta e "sicura di passarci", non guarda mai a destra o a sinistra, non usa frecce e non da precedenza. Sono facilmente riconoscibili perché hanno sempre il cellulare in mano, usualmente nella mano sinistra, ma alcune che hanno ancora maggiore sicurezza in se stesse, lo tengono nella destra e usano il cambio con la sinistra, sfidando le leggi della fisica. Il risvolto negativo è che questa convinzione le porta a rendere le proprie macchine irriconoscibili a causa dei piccoli incidenti creati di continuo a incroci e rotatorie o durante manovre. Infine ricordiamo che la donna pilota è costretta a cambiare circa 2 specchietti al mese.

Madre lavoratrice ma straricca col SUV

Unisce alcuni degli aspetti dell'Impedita e della donna pilota. Questa fattispecie di donna al volante è infatti la tipica guidatrice di SUV: arrogante, incapace di distinguere il freno dal comando dei tergicristalli ma, soprattutto, donna. Analizziamo ciascun punto con ordine (stacchetto).

  • Arroganza: caratteristica primaria di tutti i guidatori di SUV, implica una totale incapacità di riconoscere il seppur minimo errore e la presunzione di aver ragione, causa principale dei disastri alle fiancate delle sventurate vetture che si trovino sul suo percorso (tipica filosofia dello "scansati, imbecille").
  • Totale analfabetismo automobilistico: il fatto di non sapere una cippa di guida, precedenze e utilizzo dei freni si sposa meravigliosamente con l'arroganza sopracitata, anzi ne è la principale causa.
  • Donna: e qui siamo al clou della nostra analisi. Questa tipologia di guidatrice utilizza il suo mezzo per tutti gli usi per i quali una persona normale si avvarrebbe di un blindato Lince, tra i quali ricordiamo lo scortare i bambini a scuola. Nel far ciò, la madre di famiglia preferisce ridurre allo stato di un foglio di carta velina le auto di tutte le altre mamme non dotate di SUV piuttosto che parcheggiare un metro più lontano e costringere il proprio figlio a disegnare una traiettoria non rettilinea SUV-porta della scuola. Lo stesso accade all'uscita. Solitamente, per poter essere pronta a partire subito (non si sa mai), questa donna non si sogna nemmeno lontanamente di scendere dall'auto, ma si esibirà nelle più spericolate acrobazie pur di aprire la portiera (non importa se in faccia a qualche sventurato), mettere lo zaino del figlio sul sedile posteriore e aprire il bagagliaio perché il frugoletto possa avere la sua merenda a base di schifezze imbottite di colesterolo, grassi idrogenati e altre meraviglie dell'industria chimica moderna.

Tipologie di stranieri

Il Rumeno pappone

Abbastanza diffuso, il Rumeno pappone è facilmente rintracciabile nelle zone più frequentate dalla prostituzione. Riconoscibile da un aspetto tipico dei paesi dell'est Europa (non tassativamente Romania), vestito molto spesso con imitazioni di capi firmati, e sempre con una Benson rossa accesa fra le dita. Lo possiamo individuare spesso fermato da pattuglie della polizia, le quali ovviamente chiedono la propria fetta di bottino per lasciare che tutto vada liscio. Al volante si presenta prepotente come il Rambo, con la differenza che in caso debba insultare qualcuno lo fa nella sua lingua incomprensibile, in caso qualcuno gli suoni il clacson è molto propenso ad arrabbiarsi e scendere dall'autovettura con l'intento di scatenare una rissa da bar. È solito fissare tutti quelli che incrocia con fare molto da superiore. Proprio come il Furgonista in caso di incidente, anche se grave, scappa a causa dell'assenza di assicurazione sul mezzo da lui posseduto. Prediligono specialmente automobili come BMW, Mercedes e Golf, sempre modelli datati che non costano molto, per far vedere però che si possiede una macchina di alto livello.

Il Napoletano tuningone

Tipicamente partenopeo ma non solo, il Napoletano tuningone è diffuso in tutta Italia. Non si contraddistingue tanto per il luogo di nascita, che tra l'altro non è nemmeno il fattore che contraddistingue la categoria, quanto piuttosto per lo stile molto particolare con cui modifica la propria automobile. Riconoscibilissima la sua vettura, decorata in modo fine e discreto, come un pugno in un occhio. Il napoletano tuningone è l'unica categoria che possiamo sentire ancora prima che giri un angolo di una strada, il suo stereo è sempre almeno al 75% del volume con 2 o più subwoofer di grossa portata, provocando molto spesso una piccola scossa sismica registrabile nella scala Mercalli al suo passaggio. Al suo interno si può notare un conducente analogo all'automobile, vestiti appariscenti, spesso brutti o kitsch, l'importante è che siano costosi per vantarsi con gli amici, occhiali da sole (specialmente di notte) a maschera di 5 misure più grande rispetto alla propria misura standard, l'immancabile sigaretta sempre accesa tra le dita della mano che tiene il volante, canottiera nera o bianca a scelta con pelo in vista, bracciali anelli e collane rigorosamente d'oro. Una delle poche categorie che evita molto accuratamente di fare incidenti viste le migliaia di euro spesi per modificare la propria automobile, lo si trova però spesso a correre di notte nelle stradine sotto l'effetto di alcol o droghe leggere/pesanti. È molto propenso alla rissa con armi a lama urlando nel proprio dialetto in caso di principio di litigio.

Tipologie per modello di macchina

L'Audista

L'"audista" compra l'auto di moda e design da pubblicitario rampante, che pensa sia una sportiva di razza ma invece ha preso un materasso con un motore troppo potente per il telaio su cui è montato. La tentazione di castigare l'audista, di solito anche scorretto nella guida, è fortissima:

  • Se si ha un mezzo meno potente, si dovrà rischiare rosicchiando margine nel misto per sopperire con la netta superiorità dell'assetto e telaio del proprio mezzo alla strapotenza del comunque mostruoso motore che tiene sotto il cofano.
  • Se, al contrario, si ha un mezzo superiore, anche superandolo cosa si dimostra? Una macchina sportiva vera riesce a tenere testa a una finta ma non ne vale comunque la pena. Lasciatelo andare nella sua boria, seguito dal compatimento di chi sa guidare e capisce di auto e lo vede passare.
  • Quello con l'R8 è l'audista più pericoloso.

Il Golfista

   La stessa cosa ma di più: Volkswagen Golf.

Il "golfista" è un audista all'ennesima potenza, di solito un tamarro deprimente che pensa di avere un'auto sportiva ma ha invece una berlina familiare e, nel migliore dei casi, un'auto dall'assetto rifatto e un motore potenziato pensata per dare un brivido di sportività senza spender tanto. Esegue manovre spericolate fino all'estremo, pensa di dover competere con qualsiasi auto che incontra, e più sono potenti più' si sente il dovere di competere, nutrendo così il proprio ego. In questo modo lo potete vedere importunare proprietari di Porsche, Ferrari, Lotus e quant'altro con sguardo sborone e fiero di sé perché, a suo dire, chi sorpassa vince (finché non incontra la chiazza umida per terra o il TIR ungherese proveniente dal senso opposto). Mettersi al suo livello di stupidità è pericolosissimo. La cosa migliore in assoluto è lasciarlo andare verso il platano che lo sta inevitabilmente aspettando. Esiste anche il golfista "standard" nel puro significato del termine. Ha scelto l'auto meno personale al mondo (lui punta all'affidabilità tedesca!) proprio perché è una persona noiosa che lascia insoddisfatta la moglie al letto. Lo riconoscete dalla sua 1.9 TDi grigia con gli interni scuri e i cerchi di 15". Il vero problema e quello con la gti o meglio quello con l'R32. Guiderà come fareste voi a Need for Speed.

Il Giuliettista (l'ex 147ista)

Sottocategoria degli Alfisti, che vedremo piú avanti, é il nemico giurato del Golfista. Nonostante non perda occasione per far notare quanto odia i "Golfari" si comporta esattamente come loro, se non peggio in quanto deve provare (a se stesso piú che agli altri) che lui é piú cazzuto di quelli con la...la...insomma, la macchina "Teteska" che non é (sospiro di piacere) L'ALFA GIULIETTA. In pratica, le uniche differenza tra il Giuliettista e gli odiati rivali sono che il simbolo osannato è il biscione e che ama sovente rimarcare che lui "guida Italiano" e ha il "Cuore Sportivo" (Anche se guida un Diesel anziché un 4 cilindri bialbero a carburatori non catalizzato che consuma ettolitri di benzina rossa e olio). Se ne deduce quindi che il personaggio in questione é in realtá un clone di Paolo Bitta, anche se non oserá mai ammetterlo.

Il Seattaro

Il "seattaro" è una delle razze più gasate del mondo automobilistico. Non si ricordano che viaggiano su una Volkswagen travestita, assemblata con pezzi recuperati qua e là in base alle giacenze rimanenti nei magazzini della casa tedesca: il seattaro crede di avere in mano una Ferrari turbodiesel. Se incontrate una Seat di questo genere per voi sarà la fine: il soggetto in questione avrà fatto sicuramente rimappare la centralina incrementando la potenza (e fumata nera che lo segue). Il seattaro utilizza la triste plastica rigida del cruscotto come lavagnetta, e con il cacciavite incide una tacca per ogni Fiat-Alfa che ha sverniciato. Nel caso abbiate una delle vetture delle case italiane, correte ai ripari: il seattaro se vi incontra per strada utilizzerà qualsiasi mezzo per poter sorpassarvi, anche i propri gas intestinali per aumentare ulteriormente i cavalli a disposizione.

L'Alfista

Una macchina. Un uomo. Una bottiglietta di grappa.

L'"Alfista" ha il cuore sportivo. Ha l'auto sportiva. Ha la storia dell'automobilismo italiano sotto il culo. Dunque, sulla sua 159 da due tonnellate turbodiesel, procede alla sua andatura sportiva (di solito inferiore di 10 km/h a quella che uno spastico potrebbe tenere conducendo un risciò sulla medesima strada) e siccome è sportivo si sente in dovere di tenervi dietro. Non vi lascia passare. Zero. Non ce n'è. Cercare di superarlo è pericoloso, anche se avete una Veyron, perché si sentirà in dovere di stare davanti e vincere il suo personale GP. L'unica è attendere un tratto lungo, con visibilità e sgombro e, con mossa felina, balzare fuori a gas spalancato in seconda e bruciarlo prima che capisca cosa è successo. Poi proseguite pure lungo la medesima strada statale godendovi il panorama ai vostri 60-70 km/h. Lui sparirà all'orizzonte alle vostre spalle con manovre selvagge nel tentativo di riprendervi. Se però l'alfista è Paolo Bitta (magari usando il marciapiede come corsia di sorpasso) vi demolirà la vostra multipla con un colpo ben assestato di parabufali. L'Alfista (quello vero) non perde mai un GP personale, al massimo perde la patente o la vita. Vedere alfa 75.

Il Fiattaro

Il "Fiattaro" è generalmente colui che cerca emozioni forti alla guida ben sapendo che le emozioni forti le proverà solo da fermo, magari sotto un albero che ripara dal sole cocente, in campagna, con una donnina dai facili costumi. Il soggetto cerca disperatamente una vettura che sappia dare grosse soddisfazioni a poco prezzo, ritrovandosi poi sempre a dover pagare a CARO prezzo i ricambi che costantemente si rompono. Per strada generalmente si riconoscono per gli scorpioni Abarth attaccati a ogni dove e a ogni angolo della carrozzeria libero, e si sentono arrivare da lontano per la puzza di benzina incombusta mista a olio che esce dalla marmitta. Adorano prendersela con vetture più potenti di loro, ben sapendo che, se non s'accende la spia degli iniettori che rileva uno dei 133 errori possibili in centralina, avrà buone probabilità di suonargliele alla BMW di turno, finché si va dritti. Il fiattista con la Uno turbo è pazzo. Dispone della potenza di una Bugatti Veyron, ma con l' handling di un monopattino dei Gormiti. Oggi questa vettura storica (che con le attuali norme...col cazzo che verrebbe omologata) è rara. I possessori dopo aver tirato un rettilineo facevano una fine orrenda alla prima curva. Gli unici esemplari integri sono quelli rimasti invenduti. L' orgoglio del fiattista? "La mia macchina ha bisogno solo della benzina" e di tanti pezzi di ricambio, ci viene da aggiungere. Le vecchie Fiat sono delle buone macchine ma il fiattaro doc preferisce quelle cagate prodotte dopo del 1995 e prima del 2005. Dentro il bagagliaio ha un meccanico e uno stock di pezzi di ricambio, con tutto l' invetario e relativi codici.

Il Puntogittista

Il "puntogittista" è un automobilista cui è stata rifilata una banalissima punto (solitamente con i km di un autotreno della FedeEx), con la storia "poca spesa massima resa". E cosi si è portato a casa questo razzo-missile (i circuiti di mille valvole non li ha dal momento che ne ha solo 8) che, portato al limite, nemmeno i piloti di Mazinga Z e di Goldrake messi insieme riescono più a controllarla. Insieme al passaggio ovviamente viene ceduta anche la licenza da pilota professionista, in modo da curare la "sindrome del figlio illegittimo di Schumacher" (quando viene fermato infatti è la prima cosa che mostra). Il comportamento su strada è:

  • Piano quando non c'è nessuno.
  • Quando c'è gente accelera fino a far diventare incandescenti i manicotti di plastica e gli lascia una bella sbuffata quando è in prossimità loro.

Ovviamente stereo rigorosamente a manetta, occhiali da sole modello maschera da saldatore o Mivar (dall'omonima marca di televisori) anche di notte e fendinebbia accesi anche di giorno (per via degli occhiali). Il passatempo preferito dei puntoGTisti è rompere le scatole ad auto di cilindrata e potenza maggiori. Il motivo di questo comportamento è da imputarsi al fatto che spesso vengono criticati perché guidano una punto e si sentono in dovere di dimostrare al mondo intero che anche con un 1.4 fanno neri tutti. Il problema è che si dimenticano di avere sotto al deretano una punto e alla prima curva partono come le slitte (se è una S invece si salvano perché vanno dritti e la tagliano). Il modo migliore per provocare l'ira di un puntoGTista è sorpassarlo a vento (su Need for Speed di solito fanno così). Da questo momento ve lo ritroverete incollato al culo per tutta la durata del tragitto, vi lampeggerà con gli abbaglianti fino a fulminarli e vi seguirà finché non vi avrà risorpassato, anche a costo di superarvi nella corsia del vostro garage. L'unico metodo per evitare conseguenze gravi è farsi da parte quando vi sfanala, e permettergli di vendicarsi per l'oltraggio ricevuto. Uno dei metodi più veloci per verificare se la PuntoGT che si intende acquistare è stata tenuta bene o sfruttata, è infatti verificare il funzionamento degli abbaglianti (cosa che i puntoGTisti non sanno). Anche se può sembrare strano, i puntoGTisti e i ministi si odiano, quando si incrociano non ce n'è per nessuno, è una lotta fino all'ultimo bar. Se si incappa in una situazione del genere meglio farsi da parte e non intromettersi, sarebbe come tentare di separare Mike Tyson e Evander Holyfield.

Il Suvvista

Un suvvista non dovrebbe mai tentare di fare ciò che è troppo per il suo mezzo.

Il "suvvista" ha l'auto sportiva che è anche fuoristrada. Da Montecarlo a St. Moritz in 83 curve, 120 di media, 3 cani, 2 gatti e un bambino spalmati sull'asfalto perché, a 120, frenale tu tre tonnellate di semovente paramilitare... Nessuno che lo veda capisce come faccia, perché imposta le curve come se stesse guidando un tram. Merito dell'elettronica. L'auto, infatti, su 3 tonnellate ne contiene una di microchip e attuatori che sopperiscono disperatamente alle cretinate dell'incapace alla guida. Ma il peggio arriva quando trovate la STRADA BIANCA. Un nastro di terra battuta che viene perfettamente compattato periodicamente dalle pale meccaniche del comune. Il venerdì sera vengono a giocarci a biliardo e in effetti i locali ci passano con le loro BMW con assetto ribassato a manetta quando han fretta. Arriva lui, che ha il fuoristrada, e si pianta secco. Procede a 20 km/h, sterzando per evitare i sassolini della ghiaia uno a uno. Se c'è una foppetta magari con pozzangherina, piuttosto che prenderla passa su due ruote. È scemo? No. Non sa andare in fuoristrada e ha per giunta dei cerchi bling da 30 pollici con gomme 380/25 che sembrano due giri di elastico sul cerchione (indispensabili a consentire al mostruoso mezzo di non ribaltarsi alla prima curva, microchip o non microchip) e se prende un'asperità più grande della graniglia regolamentare dell'asfalto da autostrade auto-drenante si piega il cerchione. Figurarsi se poi va il fango sulla cromatura! Se siete in autostrada, fatelo passare al volo. Nessuno vuole una massa enorme e inarrestabile lanciata a una velocità inverosimile alle proprie spalle e del tutto incapace di frenare adeguatamente. Se siete sulla strada bianca dietro di lui, fermatevi. Fate un picnic, godetevi il panorama circostante, andate in camporella. Entro due ore sarà uscito sull'asfalto e potrete procedere indisturbati.

Il Citycarista

La citycar è piccola. Ideale per muoversi nel traffico urbano. Muoversi nel traffico urbano significa zigzagare selvaggiamente da una corsia all'altra, senza mai mettere le frecce (anche perché, zigzagando a quel modo, gli sarebbe impossibile mantenere il ritmo e si troverebbe a dare segnalazioni incoerenti capaci solo di provocare un attacco di epilessia in chi le osservi). Le precedenze significano che se passi davvero in fretta, hai diritto di passare. Gli stop sono un suggerimento: significano che se sgusci davvero stretto puoi passare. Tagliare la strada non è solo un diritto, è un dovere del citycarista che ha un'auto piccola, pulita, ecologica (qualsiasi cosa voglia dire) e dunque può passare e ha diritto di precedenza automatico in ogni condizione (semaforo rosso significa: fermi tutti, devono passare le citycar guidate da idioti) perché Lui è nel giusto. Naturalmente prima o poi il 24 rosso tira il giallo per non fare muraglia all'incrocio e il citycarista ha il piacere e privilegio di vedere dimezzate le ridotte dimensioni del suo mezzo. Siamo sicuri che non potrà che gioirne. Il citycarista sostituisce la sua "auto" non appena ha distrutto la precedente. Un errore su una matiz o un atos portata sopra i 20 km\h non perdona neanche il pilota più esperto che a quella velocità folle, difficilmente ne uscirà senza averla distrutta. Ma (sempre se ne sarà uscito vivo) il proprietario acquisterà la nuova utilitaria cinese 1000benzina modello base con gpl (necessario su auto di cilindrata così grossa) alla modica cifra di 4999,99 euro. I citycaristi modaioli preferiranno arricchirla di tutti gli optional che prevede la casa quali: ruota di scorta, martinetto, triangolo, sacca portabagagli, manovella sterzo (e nei casi più rari servosterzo), tachimetro, airbag frontale, copertura motore in metallo (cofano), copricerchi in plastica, leva del freno a mano, alzacristalli a manovella, predisposizione mangiacassette monoaltoparlante, radiatore, climatizzatore a cubetti di ghiaccio, fasce paracolpi, motorino di avviamento e così via. Il prezzo salirà a 50mila euro ma davanti al lusso più sfrenato... L'Euro NCAP consiglia al proprietario di far montare un roll-bar per la sua incolumità.

Lo Smartista

Lo smartista è un'automobilista che ha speso 20.000€ per la macchina e gliene hanno data mezza. La provenienza è dubbia, si sa solo che si materializza davanti a voi quando avete fretta. Un attimo prima non c'è nessuno davanti a voi, il tempo di girare la testa ed ecco che ve ne ritrovate uno davanti che procede a passo d'uomo. Del tutto inutili i tentativi di incitarlo a schiacciare un po' di più quel cavolo di pedalino, lui è troppo figo per farsi condizionare da voi comuni mortali. È convinto di avere un'auto fashion e che il mondo finisca al di fuori degli sportelli della sua Smart. In realtà si ritrova una lavatrice con le ruote e gli interni di un modellino della BBurago, che lanciata alla velocità massima ha la stabilità del bilancio della Parmalat. Ignora di guidare un auto turbo e di conseguenza la tratta come una mountain bike. I cartelli stradali sono solo suggerimenti, che il più delle volte non segue. Non è raro infatti vederlo cimentarsi in gimcane impossibili in mezzo al traffico (zigzagando peggio di un Piaggio Sì), alla guida con 2 telefonini contemporaneamente, senza cintura, le frecce lasciate agli indiani, gli stop servono per fissare le mensole al muro, la precedenza dipende dalla stazione radio che sta ascoltando ecc... Ma il meglio di sé lo da in autostrada, forte del suo motore centrale e trazione posteriore, è convinto di guidare una Ferrari alta 1 metro e 60 ed ecco che si lancia in velocità da far impallidire una Dyane o una 2CV. Fino a 130km/h non ce n'è per nessuno, corsia di sorpasso fisso e guai a chi prova a fargli i fari! Vi seguirà fin sotto casa per chiedervi con tono minaccioso: Qualche problema? Per fare il figo con la ragazza che è di fianco a lui. Quelli con la versione Brabus sono i peggio in assoluto, sono convinti di guidare una Pagani Zonda ricarrozzata e si attaccherebbero dietro anche a una Ferrari. Se per sbaglio capita di sorpassarne una, vedrete una scatola traballante che si avvicina a voi minacciosa e farà di tutto pur di sorpassarvi, anche a costo di sbudellare il motore. Una volta che vi ha risorpassato lo vedrete fermo al primo autogrill, a raccogliere l'olio con la bacinella.

Il Minista

Chi non vedrete mai al volante di tale macchina.

Il "minista" è una razza di automobilista fighetto che si gasa di aver speso l'equivalente di una M3 e46 usata o di una 330i nuova, per un bidone di CITYCAR con motore che è stato progettato dai Flinstone, che consuma come un jet in fase di decollo e dentro è meno spaziosa di un cassonetto per pile esauste. Per distinguersi dagli altri ministi, adorna il tettuccio della sua auto con motivi psichedelici che hanno per protagonisti o il batacchio di Franco Trentalance o addirittura la raccolta di copertine autografate di "In Cucina con suor Germana" (autografate logicamente dalla preistorica consorella). Altro segno di distinzione sono i fottuti conigli di PlayBUOI (rivista porno con VACCHE all'interno): gli odiosi sticker tappezzano il portellone posteriore, già adornato dalle varie targhette "cUper ESSE" "JCW" "Superminchiaturbopauer" (anche se poi si tratta di una merdosissima ONE D). Cerchi rigorosamente da 17" per compensare qualcosa in cui la natura non è stata molto generosa (cervello o apparato riproduttore nei casi più ricorrenti). Dagli anni 20 utilizzano fari con bandiera inglese anche se non sanno spiaccicare una parola di inglese (se non business o top level) Il minista tipico è giovane, assolutamente merdoso, vestito “di livello” (con abiti che nessuno metterebbe mai) e perennemente con giacca in pelle e rayban (anche di notte e con il caldo). La minista invece è decisamente più discreta, adorna il tetto di rosa e porta perennemente gli occhiali sulla testa (perché non le servono). Spesso la minista usa il cambio automatico perché non ha idea di cosa sia la frizione. Nel 2020 uno studio di una prestigiosa università ha dimostrato che la mini sia un mezzo per mascherare una mostruosa incompetenza alla pari degli abiti di valentino e off white. In strada il minista essenzialmente tende ad attaccarsi al culo dei BMW, lasciatelo passare e attendete che abbracci un platano che passa di li. Essendo pervaso da un senso epocale di onnipotenza e (per quello che lui crede) figosità assurda, non fa altro che correre a velocità degne di un caccia Eurofighter per la città, per poi procedere a passo d'uomo (talmente lento che le motoape gli fanno i fari) davanti ai locali COOL e Trendy della fottuta città di provincia dove vive.

Il Deltista

Il deltista è un automobilista che si è svegliato una mattina con la convinzione che dopo 5 anni di esperienza con il suo bolide (solitamente Punto, Matiz, C2, Classe A, ecc...) sia arrivato il momento di entrare nell'olimpo dei Rally. Siccome da piccolo gli hanno messo nella testa che la Delta è come la Mecca, almeno una volta nella vita bisogna andarci, la scelta ricade proprio su questa auto. Allora scatta la ricerca (solitamente nella sezione mercatino del quotidiano locale), visiona diversi esemplari, dopo averne scartate un paio in perfetto stato di conservazione che anche il museo storico della Lancia pagherebbe a peso d'oro per averle, finalmente trova il tanto desiderato modello: una Lancia Delta HF 8v Martini Replica del '92, nuova di carrozzeria, ma di meccanica, trasmissione e telaio da buttare, con 8 precedenti proprietari alla modica cifra di 65.000 euro per un auto di quasi 30 anni il cui valore dei ricambi sale come quello del greggio e la cui reperibilità è un terno a lotto (però c'ha le scritte MARTINI RACING ahò! mica noccioline!). Si definisce amatore e intenditore dell'auto sportiva e spesso si ritiene fortunatissimo nell'aver trovato la sua auto, pavoneggiandosi con la solita frase "ce ne sono poche!". Si aggira per le città e per i paesini solitamente il sabato e la domenica perché spesso e volentieri non può permettersi più di quei 50 euro di benzina che gli occorrono per percorrere quei 15 km (la 100 ottani costa un sacco) di strada rigorosamente in seconda marcia col finestrino abbassato (per assenza climatizzatore) e braccio rigorosamente fuori da quest'ultimo. I consumi, già elevati di suo, possono aumentare se il deltista regola lo spoiler posteriore in posizione verticale per mettere in bella mostra lo sponsor MARTINI RACING. Ma che ci volete fare? È l'auto dei record, vi pare che anche in questo aspetto poteva essere seconda a qualcuno?! Abituato alla Punto, a ogni ripartenza prova a sgommare come un idiota, ignorando il fatto che guidi una trazione integrale. Dopo aver bruciato 4 frizioni, il meccanico finalmente si decide a dirgli che non è una Jeep (nonostante Marchionne) e di trattarla un po' meglio. Mai menzionare un'auto turbo diesel in sua presenza... vi coprirebbe di insulti ribadendo la superiorità della propria auto vantandone le doti motoristiche e telaistiche (nessuno gli ha detto che viaggia sul pianale di una Ritmo e che ha il motore della 124). Quando si trova a corto di argomentazioni, si difende ricordando che la Delta ha vinto 6 campionati mondiali di rally consecutivi e invita tutti i presenti a visionare il relativo adesivo sul lunotto. In realtà ne è a conoscenza solo perché glielo hanno detto gli altri, sennò sarebbe convinto che erano gli anni in cui la Lancia aveva vinto lo scudetto. Guai ad avvicinarsi a meno di 10 metri dal suo paraurti posteriore... lo prenderebbe come una sfida e accelererebbe follemente per poi fermarsi 300mt più avanti con relativa fumata bianca dallo scarico. Dopo essersi ipotecato la casa per le riparazioni ed avendo acquisito fiducia in se stesso (sono anni che la possiede, anche se ha percorso solo 87 km, visto che il tempo trascorso in officina è superiore a quello trascorso per strada) e confidenza nel comportamento della vettura (è sincera come un agnellino, dice), proverà ad affrontare per la prima volta una strada tortuosa in collina cercando di seminare una Panda 750 Fire con il risultato di avvolgere la macchina al vicino platano che orna la terza curva. Se esce vivo, esclamerà "Non capisco, mi avevano detto «Se sei incerto, tieni aperto...™»" ed andrà a ricomprarsi la Panda rigorosamente a trazione anteriore.

L'Escortista

È un deltista a tutti gli effetti, che nell'impossibilità di reperire una delta o perché è convinto di essere più figo, alla fine ripiega su una Escort. Solitamente il precedente proprietario era un pazzo che la tirava anche per parcheggiarla e gli aveva swappato anche l'impossibile. Praticamente sotto al cofano si ritrova il basamento di una Ritmo 130tc, con il turbocompressore di un trattore Landini, i carburatori di un Alfasud, lo spinterogeno di una 131 Mirafiori e il corpo farfallato di una Trabant. Da 0 a 100km/h si arrampica sui muri, se ci devi fare un viaggio devi prima verificare sulla guida michelin se lungo l'itinerario ci sono distributori ad almeno 50km di distanza l'uno dall'altro. È un grande amico dei benzinai, specialmente se possiede una cosworth. In quest'ultimo caso insieme ai deltisti è uno dei maggiori responsabili dell'aumento del petrolio. Ignora totalmente il significato della sigla COSWORTH, se gli viene chiesto chi siano Mike Costin e Keith Duckworth, ti risponde che sono rispettivamente il batterista e il chitarrista dei Duran Duran. Eterno nemico del Deltista... alla vista di una Delta il sangue inizia a ribollire con una voglia sfrenata di sverniciarlo... uno dei pochi che riesce a tenere testa al Deltista Rallysta con argomentazioni tecniche del tipo "In gruppo A non abbiamo vinto una mazza ma in gruppo N abbiamo vinto tutto" ma che alla fine perde sempre visto la mancanza dei 6 mondiali consecutivi... Le discussioni solitamente sono sempre incentrate su quale delle 2 vada più forte. Quelli più avanzati si portano sempre dietro il 4ruote del dicembre 1993 in cui c'è la prova della Escort contro la Lancia Delta. E ricordano agli amici deltisti che la Escort impiega ben 2 decimi in meno per passare a da 0 a 100 (capirai...). È per antonomasia contro qualsiasi auto di produzione italiana, Delta in primis e Alfa in secundis... e vede in Abarth solo uno scemo a cui piaceva giocare con gli scorpioni. Spesso il cosworthista medio si incazza nel vedere storpiati i nomi in CONSWORT, COSWORT o CONSWORTH (stessa cosa che succede agli hondisti) o se gli viene ricordato che guida una Ford Pinto con l'assetto ribassato. Viene spesso deriso anche per l'alettone della sua Cosworth che può venire giudicato nei più svariati modi.....stendipanni, tavolino, tavola da stiro, boomerang ecc. ecc.

Il Jappo Style

Ha comprato un'auto giapponese, probabilmente con 4 proprietari precedenti, ma non importa perché lui ha fatto un affare: ordina i pezzi su ebay ed è convinto di essere un genio dei motori, perché lui ha speso la metà di quanto ha speso uno con l'M3 e va più forte e consuma di meno! Conosce a memoria la potenza massima del suo motore e a che regime di giri la eroga, idem per la coppia. Conosce a memoria il peso di ogni singolo componente della sua auto e relativo codice di ricambio. Oltre ai sedili e allo sterzo non c'è altro di utile in macchina, tutto peso in più. Quando ordina qualcosa si incazza come una iena se non c'è la relativa targhetta giapponese da esporre. Non ha importanza che motore uscirà mai fuori da un auto moderna, lui sa bene che il miglior motore che si possa desiderare al mondo è già uscito e sta sotto il cofano della sua auto, si chiama VTEC e non ha importanza quanti turbo metti su un motore, lui col suo motore, il quale ha il minimo a 2000 giri distruggerà qualsiasi turbo che è mai esistito. Il jappo-style considera tutti gli altri automobilisti degli ignoranti e imbecilli, perché? Perché loro non hanno un VTEC. Il jappo spesso non mette la musica in macchina, preferisce il rumore del motore perché così mentre lo ascolta ripensa all'affare che ha fatto comprando la sua auto. Girare sotto ai 6000rpm viene visto come un disonore. Un consiglio: Non confondete VTEC con V-TECH in sua presenza, potreste rischiare il linciaggio!

Lo Hyundai Coupè Pista

Circa una decina d'anni fa uno sconosciuto produttore coreano, Hyundai, mise in vendita una serie di coupè, dalla connotazione di finta auto sportiva, dal design più o meno riuscito ma dal prezzo decisamente abbordabile. Auto senza gloria senza infamia, che per diversi anni si sono mosse fra noi, senza destar troppo fastidio. Grazie alla svalutazione degna di un appartamento nei pressi di un petrolchimico, oggi le Hyundai Coupè usate si trovano a partire da 600 miseri euro e puntualmente finiscono nelle mani di personaggi mitici. Gli Hyundai Coupè pista! Li riconoscete subito, vi guardano con fare di superiorità, perché voi guidate un auto da 30 mila euro mentre loro hanno fatto l'affare del secolo comprando al costo di una lavatrice di ultima generazione, un auto più veloce di una BMW, più bella di un'Alfa, più intelligente di K.I.T.T. di Supercar. Le loro auto puntualmente sfoggiano il peggio del tuning nazionale: alettoni in alluminio con cui sfidare il muro del suono, cerchioni di ferro con sopra le borchie cromate, alettoni misto zarro, misto caratteri giapponesi: ideali per un auto coreana, misto minkia sparco racing bla, bla, bla. Questi personaggi sono un misto di contraddizioni: credono di avere un'auto sportiva ma poi sono i primi a lamentarsi che tirano meno di una biga romana, si sentono dei privilegiati sopra una Ferrari, ma poi fanno 10 euro di benzina alla volta e si lamentano dei consumi. Peraltro consumi normalissimi. Su strada vi guardano con sfida al semaforo, partono dando giù tutto. O meglio loro premono giù tutto in attesa che fra 10-20 minuti succeda qualcosa nel loro piccolo, piccolo motore. Sono dediti al sorpasso azzardato, allo zig zagare nel traffico, alla marmitta taroccata strombazzante, al collettore di scarico in latta, al kit estetico, al kit lancia fiamme dagli scarichi, allo stereo majestic da 5 terawatt col quale svegliare il vicinato. Adorano Fast and Furious, si sentono Toretto ma puntualmente vivono a casa con mamma e papà anche a trentanni. E di uomo hanno ben poco. Se vi sfidano nel traffico, fate finta di nulla, tanto penseranno loro, col raccontare la loro versione di gesta epiche dove hanno sverniciato l'ennesima tedesca di turno. Sono i vorrei ma non posso all'ennesima potenza. Appena realizzato che la loro auto è una cagata, passano puntualmente ad un auto giapponese e diventano autentici jappo style.

Il Francesista

Il proprietario delle francesine tutto pepe può avere diverse origini:

  • Il vicino di casa si accorge che ha 80 anni ed è meglio che la smette con queste auto se vuole continuare a frequentare gli amici del circolo, e decide di dare via l'auto. Il nuovo proprietario anche se in vita sua ha sempre guidato la panda 4x4 accetta entusiasta e da lì iniziano i problemi.
  • Nel gruppo c'è già qualcun altro che ha una francesina tutto pepe e per non essere da meno ne vuole una anche lui. dopo mesi di ricerche trova una 106 rally immacolata, condizioni da vetrina. Ma gli amici invidiosi gli fanno cambiare idea e lo convincono che è meglio la Saxò VTS perché monta i cerchi da 15". Così la 106 rally se la prenderà successivamente l'amico che già aveva la francesina, per sostituire la sua che nel frattempo ha cappottato.
  • L'amante delle francesine ne sogna una da quando aveva 15 anni, quando vide per la prima volta una Peugeot 206 1.0 (conciata da carro di carnevale di Venezia ) affrontare una curva in modo allegro e sbandare da tutti i versi, perché il guidatore guida come un evaso da Alcatraz. Dentro di sé pensa: Cavolo che potenza!! Non ce la fa nemmeno a stare dritta in accelerazione! Così arriva a 18 anni e si mette alla disperata ricerca di una francesina tutto pepe;
  • Ha visto qualche video di Ragnotti, così si porta a casa un pezzo di ferro con lo schema di sospensioni di un carrozzone di carnevale e il peso di un biglietto da visita accartocciato. Tutto contento ci porta in giro la compagnia (5 persone) e al primo invito di "dare un aperta" piagnucola: ma non è possibile! stamattina quando l'ho provata andava il triplo!! Ogni pezzo di strada dritta è una buona occasione per aumentare il prezzo del petrolio, poi nelle curve rallenta come se se andasse su un monociclo. Dopo un paio di sere passate a fare baldoria con gli amici si convince che è un asso del volante e che ha appreso quello che la maggior parte delle francesine tutto pepe impega degli anni per apprendere. La prima domenica mattina che sveglia con il cavo di alimentazione del cervello che fa contatto male, decide di dare un aperta in curva, si caga sotto, molla il gas di colpo ed è come assistere a una finale di "pattinando sotto le stelle". Dopo 2 o 3 piroette su se stesso (se è fortunato non carambola niente) e non prima di essere sbiancato (un morto in confronto sembrerebbe un marocchino) capisce che non è come giocare a TOCA Race Driver e ci sta un po' più cauto.

Lo Skodista

Contachilometri di una Skoda del 1973 il cui proprietario pensava di rivenderla dopo un paio di anni dall'acquisto.

Fino ad una quindicina di anni fa', gli unici personaggi di questa categoria erano hippies contestatori o vecchietti della provincia Bolognese che, vuoi per necessitá di essere "alternativo" o acuta mancanza di danaro rischiavano la vita su scatolette di cartone pressato colorate con i pastelli a cera costruite secondo i dettami est-europei in modo da allinearsi alle cugine UAZ e Trabant.Oggigiorno il blocco orientale é un lontano ricordo e in ossequio al capitalismo la Skoda mette in vendita gli scarti della Volkswagen rimarchiati con il proprio nome. Alcuni sventurati si sono convinti di fare l'affare della vita comprando una Polo (Fabia) o una Passat (Octavia) a metá prezzo: Li si riconosce sempre per l'espressione di gaiezza mista a saccenza che hanno sul volto, i loro pensieri sono sempre occupati dal concetto "ma quanto sono furbo io, che anziché spendere tanti soldi solo per il marchio ho una bella macchina e ho speso poco". Apparentemente sono talmente convinti della loro opinione che sfacellano continuamente i maroni a tutti lodando la propria macchina, ma in realtá cercano inutilmente un tapino a cui rivenderla, ignari del fatto che nessuno vuole comprare una Skoda usata, e saranno costretti a tenerla fino alla fine.

Il Supercarista

Questo termine non deriva da supercar ma da supercara (le auto che costano un bordello). Il supercarista è un individuo che ne possiede una o più. Non se ne vedono molti in giro. In genere sono possessori di auto quali: Ferrari, Maserati, Lamborghini, Bugatti, Porshe, Spyker, Pagani, quella marca impronunciabile (Koenigsegg) e tutti quegli innumerevoli produttori di auto artigianali che ne costruiscono una sola l'anno. Ovviamente l'orgoglio di questi automobilisti sta sulla loro auto (sul sedile passeggero). Quando passano attirano l'attenzione di folle che si voltano per ammirare (e invidiare) il loro "mezzo di trasporto ad alta velocità". Benché abbiano sotto il cofano dai 136 ai 1001 CV, procedono a passo d' uomo osservando tutti quei coglioni che tirano fuori il cellulare per fare una foto al loro bolide, quindi approfittano per dare due belle sgasate al loro motore di produzione artigianale che il rodaggio lo ha fatto in garage. Contemporaneamente devono stare attenti alle difficoltà della strada. Le loro auto sono state ideate per la pista e l' assetto "racing strisciastrada" e i filo interdentale pneumatici dei cerchioni di 18", 19" o 20" non offrono ehm... la soluzione ideale per le nostre mulattiere strade. Capita infatti che si lasciano dietro l' "estrattore areodinamico posteriore" o che i suddetti cerchioni si deformino un tantino. Al semaforo, però, il loro spirito si scalda e scambiano le altre auto in fila per avversari. Se si trovano alla pole, allo scattare del verde lasciano due dita di gomma e di solito vengono fermati...dall' ostacolo più vicino dato che come dei deficienti hanno disinserito l'ASR e il launch control credendo di essere bravi come il calzolaio. Nel caso non riescano ad aggiudicarsi la pole attendono la "griglia di partenza" per poi fare la stessa fine. Sbonk!!! In città i loro parcheggi sono molto caratteristici. Mettono la loro macchina bene in vista con le quattro frecce accese, posizionata in maniera "originale". Ma credevate che lascino la loro bimba incustodita? Rimangono lì a due passi a osservarla (ed eventualmente a proteggerla) e a vedere gli appassionati che la guardano e tirano fuori frasi del tipo: "ha un otto cilindri a V da 90° che eroga 490 CV a 8500 giri e una coppia massima di 465 Nm"...è più probabile che il tizio l' abbia imparato a memoria da una rivista piuttosto che sia un vero intenditore. Caratteristico del supercarista anche il comportamento nelle strade libere. Vi sorpassa sul filo dei 300 l' ora (l'autovelox lo beccherà...) e sparisce all'orizzonte pochi istanti dopo. Lo recupererete alla prima stazione di servizio,per fare il pieno da 100 litri che gli consentiranno altri 30 o 40 secondi di autonomia. Il proprietario giustifica tale spreco affermando: "in 40 secondi ne faccio di strada...IO!". Il supercarista è un purista e non uno di quei tizi che vanno in giro e si fanno foto strane. La sua auto deve essere originale fino all'ultimo bullone arrivando a spendere anche decine di migliaia di euro per un adesivo originale. L'unica modifica che fa è la rimozione dei silenziatori di scarico che limitano fortemente l'espressività sonora del motore. Anche se a bordo hanno un impianto audio da fare impallidire persino quegli stronzi, infatti, ascoltano solo la musica del motore.

Il Pandista con la scoppola

Ma quanto è figo?

La sottocadegoria del Nonno, il Pandista con la scoppola è una figura tipica delle provincie, la sua automobile preferita è ovviamente la Panda 750, ma non disdegna la Panda 30, la Tipo, la Uno e i più esperti alla guida potrebbero possedere anche una Punto prima serie. Alcuni utilizzano la versione 4x4 per via del fatto che si "arrampica dappertutto" come dicono loro. Si contraddistingue per la classica giacchetta di cotone leggero verde a scacchi piena di pallini, la tassativa scoppola, oppure, in sostituzione, un cappello stile bombetta con laccetto di cuoio intorno. L'automobile è riconoscibile per via degli svariati sfregi sulla carrozzeria e sui paraurti di plastica mai riparati, per gli strati di fango e polvere mai puliti dall'anno di immatricolazione per via del fatto che della macchina a loro non interessa nulla, e per i coprisedili in palline di legno. Alla guida si presenta molto prudente e la sua lentezza varia in base all'età.

Il Furgonista avvelentato

Che aspetti? Fallo passare!

Una categoria a parte, che però possiede frammenti di molte delle categorie sopracitate. Innanzitutto è sempre alla guida di furgoni, furgonati, o automobili van. Oltre che per la tipologia di mezzo che guida, possiamo riconoscerlo inoltre per il suo aspetto poco curato da persona che deve lavorare e non ha tempo di pensare a sé stesso, poco curato è anche il modo di vestire, molto spesso caratterizzato da tute infeltrite di imitazioni di marche famose, con il pezzo sopra tassativamente appeso sul poggiatesta del furgone. A causa della ferrea tabellina di marcia è sempre di corsa per evitare di perdere il posto di lavoro, di conseguenza utilizza il proprio mezzo (notoriamente poco performante) come userebbe un Golfista la propria Golf 5 GTI, con l'unica differenza che i sorpassi vanno effettuati a numeri di giri folli. Il furgonista guida in modo distratto non per errore, ma lo fa apposta, tanto il furgone non è suo ma della ditta, questo fa si che siano leggermente più arroganti dei Rambo che tutto sommato frenano la loro arroganza pensando ai soldi e al tempo sprecato per riparare il proprio mezzo una volta incidentato. Infine ricordiamo che il furgonista crea spesso incidenti di leggera entità e scappano sempre per via del tempo prestabilito che è stato dato loro.

Analisi psicopatologica dell'automobilista

È interessante, nonché divertente osservare i comportamenti più diffusi tra gli automobilisti, la cui pazienza è spesso minata per il semplice fatto che, purtroppo per loro, non sono gli unici a popolare la strade e/o possedere una vettura. L'automobilista può diventare a quel punto:

  1. Impaziente: sembra che una volta salite nella propria macchina, le persone inizino il loro viaggio per la vita, spinti da un impulso tutt'oggi a noi ignoto (e anche a loro).
  2. Frettoloso: il che è facilmente riscontrabile quando si fermano sulle strisce per farti passare, facendolo come il primo e l'ultimo favore che mai potrai chiedergli nella tua vita; appena ti sei tolto dalle palle ingranano la prima e partono come se dietro c'avessero il diavolo che li inseguisse.. come se quei 3 secondi attesi per farti passare glieli avessi rubati e mai più tornaranno.. Spesso girandoci verso l'auto o tendendo semplicemente l'orecchio possiamo percepire la sequela di insulti che l'automobilista ci rivolge una volta ripartito.
  3. Nevrotico: quando gli si ferma una macchina davanti per QUALSIASI motivo (anche quando il semaforo è semplicemente rosso) cominciano ad

agitare le braccia e a sbuffare come se chi gli sta davanti sia un completo idiota e nemmeno meriti di vivere per la grande cazzata di essersi fermato proprio in quel punto della strada, proprio in quel momento della giornata, proprio davanti a lui....

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Paolo Bitta in una nostra intervista ci ha rivelato che quest'anno cambierà macchina e prenderà la Ferrari, perché anche i Pooh lo fanno.
  • Un automobilista non può rimanere più di un giorno senza macchina perché implode oppure gli vengono i brufoli.
  • L'autore di questo articolo vi ha mentito, non c'era nessuna immagine di orrendi incidenti stradali. E nemmeno uno schizzo di sangue. Il massimo è stato una gif di un uomo che schizza fuori dal veicolo, ma non gli si frantuma neanche la testa. Eh già, non esistono più le macchine di una volta...

Voci correlate

Mortalità in aumento sulle autostrade per chi ha letto questo articolo.

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