Utente:Il Commendatore/Sandbox: differenze tra le versioni

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{{Cit2|I SUP erano cattivi, mi bannavano sempre: ma io dico, che male c'è a sganciarsi dall'autopilota sullo scenario di New York per fare un po' di tiro al bersaglio?|[[11 settembre|Mohamed Atta]] nella sua e-mail di contestazione di titolo di peggior pilota virtuale del mese di settembre 2001}}
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Versione delle 19:19, 18 nov 2014

IVAO

« I SUP sono cattivi, mi bannano sempre! Che male c'è a sganciarsi dalla STAR di New York JFK per ammirare lo skyline? »
(Mohamed Atta, detentore del titolo di peggior pilota IVAO 2001)
« E gli aerei volano alto tra New York e Moscaaaaaaaaaaa... »
« IVAO mi è stato utilissimo, quella volta che mi finsi pilota! »
(Frank Abbagnale al corso di formazione per impostori)
« La cosa più bella di IVAO? Non ci sono hostess e steward che vendono paccottiglia! »
(Nerd membro della Ryanair Virtual)
« Tranquilli, toccheremo terra sani e salvi, io guido aerei su internet! »
(Nerd di prima che cerca di fare l'eroe su un volo reale afflitto da doppio malore di comandante e primo ufficiale)
« Annamo bbene... »
(Sora Lella, passeggera del volo di cui sopra)

Radio libera

Template:Voltagabbana

Eugenio Finardi : Amo la radio perchè libera la gente, entra nelle case, ci parla direttamente, ma se una radio è libera, ma libera veramente, piace ancor di più perché libera la mente.
Chiunque : Eh?
Eugenio Finardi : Ciupa!

Una radio libera è un'emittente itagliana che fotte(va) il sistema.

Storia libera

Le radio libere nascono quando i nostri genitori erano dei bimbiminkia, negli anni 1970, su idea di loro colleghi, che una volta diventati abbastanza evoluti, quando cioè capirono l'importanza di avere il pollice opponibile, vollero trovare un mezzo per condividere idee, pensieri in libertà, aforismi, dichiarazioni d'amore, canzoni e video... uhm, no, questi no, in radio non si possono vedere i video e le cineprese si usavano solo nei matrimoni. Dicevo, cercavano di esprimersi senza filtri prima di essere mazzolati quotidianamente dalla celere o cacciati dalle aule universitarie da prof. benpensanti o lobby cielline...

I brufolosi allora cominciarono a pensare alla radio, ma Radio Uno era di una pallosità unica in saecule saecolurom (tranne che per la parafilia per il calcio, che piaceva a tutti) e tutto lo spettro elettromagnetico era affollato da stazioni altrettanto boriose di altre nazioni, e tra l'altro con la qualità audio di un citofono, tutto tranne un pezzetto dagli 87,5 ai 108 MHz. I nostri paladini chiesero aiuto ai reietti per antonomasia degli atenei, i nerd di matematica e ingegneria elettronica per la tecnologia di trasmissione, ai centri sociali/collettivi che frequentavano per il palinsesto, il contrabbando dei dischi, delle cassette "Stereo8" e le canne, infine al contatore elettrico del dirimpettaio di pianerottolo. Tra un tiro di erba e l'altro ecco il miracolo: la radio libera!

Alle scimmiette ammaestrate del tempo non sembrava vero: potevano dire tutte, ma proprio tutte le cazzate che volevano e tutti potevano sentirli... nel quartiere, perché la potenza era talmente ridicola che più in là non si andava. Potevano aggiungere pernacchie, sciacquoni, applausi e orgasmi alle telefonate in arrivo da parte degli ominidi ascoltatori che richiedevano brani musicali che conoscevano soltanto loro. E ovviamente gran parte della giornata era dedicata alla propaganda politica sapientemente orchestrata da un folto comitato autonomo liberal socialista autarchico transavanguardista il cui operato, tra un'orgetta e un'occupazione, si poteva riassumere in una sola frase: Fuck The System!. Tuttavia nel 1976 un tale di nome Peppino Impastato volle introdurre la variante "sfottimento mirato" dove attraverso il microfono di Radio Aut prendeva esclusivamente per il culo un pellerossa chiamato Tano Seduto emigrato in Sicilia dall'America che in fondo era solo un brav'uomo. La foga di Peppino era tale che impazzì e un giorno si sfondò il cranio con una pietra e si fece saltare in aria su una ferrovia. Almeno, questo è quello che mi ha detto mio cugino.

Giorni nostri

La crisi ha colpito tutti, anche le radio libere che sono diventate radio "normali", ovvero che mandano musica di merda 24 ore al giorno con una biblioteca che spazia da Rihanna a Katy Perry, da Alessandra Amoroso a Maria Nazionale, intervallata da stacchi pubblicitari più lunghi delle canzoni e dove i conduttori non sono emeriti signor nessuno, in quanto vengono dalla televisione. I Buggles quando cantavano Video Killed the Radio Star non erano più drogati del solito...

Tabelle liberamente riassuntive

1977 1987 2024
Definizione Radio libere Radio private Radio e basta
Sede Soffitta di casa di uno dei fondatori Appartamento in affitto Palazzo di proprietà condiviso con altri giornali o radio
Obiettivo Dare voce a chi non ne ha Laboratorio di sperimentazioni musicali Ottenere favori dalle case discografiche e dalle agenzie pubblicitarie
Proprietà Collettiva Dei fondatori Editori più o meno schierati
Finanziamento Collette o rapine a mano armata Attività commerciali locali Lobby e contribuenti
Antenna Canna da pesca Antenna TV condominiale Torre abusiva di 300 metri
Copertura Un quartiere Diversi quartieri Verso l'infinito e oltre
Frequenze Una Qualcuna Tutte quelle che possono rubare ai concorrenti
Ascoltatori fissi Centri sociali Bar Bimbiminkia e automobilisti
Linee telefoniche Quella del papà del conduttore Centralino gestito a gratis Call center delocalizzato in Albania
Musica Anticonformista Greatest Hits Solo commerciale
Artisti maggiormente rappresentativi del palinsesto Procol Harum, Animals, Area e Skiantos Alberto Camerini, Vasco Rossi, Kajagoogoo e Bananarama Chiara, Annalisa, Justin Bieber e One Direction
Interviste Ad attivisti A cantanti del posto, sempre schierati Ai vincitori di Sanremo di provata devozione al Dio Denaro.
Se la loro attività fosse il verso di una canzone... El pueblo unido jamás será vencido! Amo la radio perchè libera la gente... Soldi soldi soldi soldi soldi, chi ha tanti soldi vive come un pascià...
Informazione Politica Locale Gossip e calcio
Droga usata dal personale Erba Crack Cocaina
Provenienza professionale dei conduttori Assemblee di facoltà Idem Idem oppure televisione
SIAE Un paio di ciufoli Poca Clienti affezionati
Spese di gestione Da economia di guerra Da economia di sussistenza Quotate sui mercati azionari principali
Perquisizioni della polizia Per la bamba Perché non pagano le spese del condominio Per aver falsificato i dati Audiradio a proprio favore in modo da ottenere più soldi pubblici
Tipica pubblicità dell'epoca Vota Ciccio del Collettivo Figa, Falce e Martello! Fate l'amore con il Sapore! Giovanni Sapore vi aspetta a Copanello! Telefonare ore pasti, lui mangia presto. Nuova Maserati Biturbo d'epoca, a soli millemiladiciasedici euri pagabili in comode rate TAN e TAEG 300%!

Il Giro d'Italia in 20 radio libere

I Griffin

Manuali:Vacanze fai-da-te

Perché prendere il traghetto quando si può trasformare comodamente la propria auto?
« In questo campo noi siamo i numeri uno: li organizziamo e poi invitiamo qualche nostro amico. »
« Io viaggio solo così: l'auto di mio nipote, i soldi di mio nipote, i vestiti di mio nipote... »
« Con questo manuale sono riuscito a fare proprio un bel viaggetto. »
« Senza questo manuale non avrei mai scoperto l'America. »
« Per fare viaggi così psichedelici, o usi il manuale o prendi la bamba! »

Non hai soldi per pagarti una semplice scampagnata? Sei stufo di pagare le agenzie di viaggi e rompere i maroni agli operatori del telefono blu con le tue lamentele?
Scopri con Nonciclopedia quant'è facile crearsi una vacanza fai-da-te, risparmiando un mucchio di denaro che potrà essere reinvestito in qualcosa di più redditizio!

Fase 1: la destinazione

File:Buconero1.jpg
Cosa aspetti? Punta il dito sul luogo dei tuoi sogni!

Telespettatore

Template:Odio

« Che figata! »
(Telespettatore che vede il Grande Fratello)
« Che figata! »
(Telespettatore che vede il telegiornale)
« Che figata! »
(Telespettatore che vede una partita di calcio)
« Che figata! »
(Telespettatore che vede un documentario sui saprofagi)
« Che faccia da fesso che ha questo! »
« Buongiorno a tutti i telespettatori e a tutte le telespettatrici, anzi, a tutti i telespettatrici e poi alle telespettatori e poi alle telespettatrici! »
(Luca Giurato su telespettatore)

Template:Omino idiota

Il telespettatore (1955 - Verso l'infinito e oltre, nome scientifico Homo Involūtus Telespectator) è ritenuto dagli antropologi l'anello mancante tra l'uomo e la scimmia.

Nato da Mike Bongiorno per partenogenesi e inizialmente battezzato dal creatore amico ascoltatore, nel tempo ha mutato nome fino alla designazione che oggi tutti noi conosciamo.

Scientificamente si definisce telespettatore qualunque individuo antropomorfo che non conduce vita alcuna al di fuori della propria dimora e ha un rapporto ossessivo-compulsivo nei confronti di qualunque apparecchio elettrico in grado di ricevere via etere immagini e suoni, al punto da non staccarsene mai.

Altri tratti distintivi del telespettatore rispetto ai normodotati sono l'assenza di una massa muscolare, lo sguardo perso nel vuoto, l'attività ridotta delle funzioni cognitive e logiche. Alcuni soggetti hanno anche mostrato una contrazione delle loro capacità linguistiche, al punto da esprimersi esclusivamente con parole pronunciate da personaggi della TV: Allegria!, Ti spacco la faccia!, Fiato alle trombe, Turchetti!, Culattoni raccomandati!, Fareste educare i vostri figli da Berlusconi?, Sono stato frainteso., Me ne frego!, e così via.

L'evoluzione della specie

Come tutte le specie viventi della Terra, anche il telespettatore ha subito un processo di evoluzione che lo ha portato ad adattarsi alle varie situazioni impostegli da Madre Natura e Padre Tempo Mamma RAI e Papà Mediaset. La genetica e gli accoppiamenti con individui del genere Homo Sapiens Sapiens, i cui cromosomi sono purtroppo compatibili al 100%, hanno fatto il resto.

Qui di seguito sono illustrate le più comuni varianti di questa singolare forma di vita.

Il quizzettaro

Fig. 1
Fig. 2
Esemplare di quizzettaro.
  • Nome scientifico: Homo Involūtus Telespectator Quizzens
  • Descrizione generale: il quizzettaro è il telespettatore ossessionato dai quiz televisivi di tutti i tipi e di tutte le epoche. Non perde nemmeno una delle puntate, il suo coinvolgimento emotivo è tale che arriva ad immedesimarsi nel concorrente stesso, urlando e bestemmiando a raffica se questo sbaglia clamorosamente, oppure saltando come un orango ubriaco per tutta la casa se vince il montepremi. Il suo desiderio più grande è, ovviamente, quello di partecipare: chiama in continuazione tutti i numeri di telefono, 24 ore al giorno e sette giorni su sette, ed è un frequentatore assiduo di casting.
    Questo tipo di individuo è il primo della catena evolutiva, dato che il genere nasce con il massimo esponente di quiz d'Italia, ovvero Mike Bongiorno. Alcuni soggetti nutrono una venerazione ossessiva per il suo "erede morale", Gerry Scotti, al punto di crederlo una reincarnazione di Buddha, data l'evidente somiglianza. Si veda a tal proposito la fig. 1.
  • Soggetto tipo: maschi, in prevalenza nerd e studenti universitari (vedi fig. 2), dai 16 ai 35 anni, single e con reddito medio-basso o nullo; femmine dai 18 ai 25 anni, generalmente studentesse felicemente fidanzate[1], oppure dai 60 in su e vedove.
  • Alleati: l'ingurgita-reality perché hanno in comune la passione per le audizioni, il mangiadocumentari e il bimbominkia per convenienza.
  • Antagnosti: il moralista in quanto cattolico/protestante e creazionista
  • Difetti: estremamente asfissiante con i suoi compagni di scuola e i familiari.
  • Pregi: risolve qualunque gioco enigmistico, ti fa copiare volentieri la versione di latino e, grazie ai casting, conosce sempre qualche pezzo grosso presso il quale puoi farti raccomandare.[2]

Il moralista

Fig. 3
Un tipico moralista.

L'ingurgita-reality

Fig. 4
Ingurgita-reality dopo 72 ore di visione continua della diretta del Grande Fratello su Sky.
  • Nome scientifico: Homo Involūtus Telespectator Realityfagus
  • Descrizione generale: come dice il nome, l'ingurgita-reality passa tutto il tempo a seguire qualunque reality show che passa il palisesto, mostrando una certa morbosità nei confronti di risse e amplessi fra concorrenti. L'individuo è totalmente soggiogato dal meccanismo al punto che arriva ad indebitarsi pur di vedere i propri beniamini, acquistando gadget insulsi, riviste di tutti tipi, decoder e videocassette (nel caso, molto raro, che debba uscire di casa), per la gioia di tutte le aziende di questi settori. Conosce, infine, vita, morte e miracoli di tutti i partecipanti di tutte le edizioni, accorre a serate mondane dove i suddetti sono ospiti d'onore e custodisce una nutrita collezione di sgorbi autografi[4] e foto sgranate.
  • Soggetto tipo: non esistono soggetti tipo, l'ingurgita-reality è una variabile riscontrabile in ogni fascia di età e in ogni estrazione sociale.
  • Alleati: il quizzettaro, con cui condivide la passione per i casting, e il bimbominkia.
  • Antagonisti: il moralista.
  • Difetti: vivono in un pianeta tutto loro.
  • Pregi: 1) Quando si rendono conto che il loro mondo non esiste e a 55 anni sono ancora vergini, il più delle volte spariscono per la vergogna; 2) sono facilmente sfruttabili come prestanome per traffici più o meno limpidi: talmente ebeti come sono, si fanno convincere a fare ogni cosa; 3) come il quizzettaro conosce molti esponenti della politica e dello spettacolo.

Il tifoso di calcio

Figa 5 Fig. 5
Un rarissimo caso di tifoso di calcio di sesso femminile.[5]
  • Nome scientifico: Homo Involūtus Telespectator Tifosus Calx
  • Descrizione generale: il tifoso di calcio è colui che passa le giornate a seguire le vicende della propria squadra. Nei giorni di attività è facilmente distinguibile grazie al suo abbigliamento: magliette, pantaloncini, calzini, scarpe, cappello, occhiali, bandana, mutande, canottiera, orologio, orecchino, tatuaggio, piercing della propria squadra. Se è sposato, il soggiorno diventa off-limits per tutti i componenti della famiglia, in quanto il soggetto diviene estremamente suscettibile se disturbato e anche perché la stanza è invasa da ogni genere di cibi e bevande nonché dai suoi amici. Il 30% del budget familiari è composto dalle spese per l'abbonamento. Se è single, il tifoso si reca al bar sotto casa, dove può ubriacarsi in libertà e talvolta fare a pugni con un plotone di poliziotti, per la gioia dei telegiornalidipendenti.
    La letteratura scientifica riporta anche casi di tifosi di calcio di sesso femminile, generalmente fidanzate o mogli di esemplari maschi e che condividono con il compagno gli alti e bassi della squadra.
    Di solito, al termine del campionato, questo telespettatore va in letargo fino alla fine di agosto, eccetto gli anni in cui si disputano europei, mondiali o Confederations Cup: in quel caso cambia l'abbigliamento con quello firmato dalla Nazionale.
  • Soggetto tipo: maschi single o sposati di tutti i ceti sociali, femmine giovani fidanzate/sposate a soggetti maschi.
  • Alleati: il bimbominkia, in quanto anch'egli discreto tifoso di calcio ma non al suo stesso livello.
  • Difetti: comportamento estremamente imprevedibile.
  • Pregi: dove c'è lui c'è anche l'alcool.

L'otaku

Otaku allo stato brado. Se ne avvisti uno chiama subito il WWF.
  • Nome scientifico: Homo Involūtus Telespectator Otakus
  • Descrizione generale: lo otaku trascorre le giornate a guardarsi solo ed esclusivamente anime del genere che più gli aggrada, dagli shōnen agli hentai, dai kodomo agli spokon. I suoi preferiti in assoluto sono quelli in lingua originale[6] o quelli sottotitolati (da cani) da altri esemplari della sua specie. L'otaku, a differenza degli altri telespettatori, oggi non segue più le avventure dei suoi beniamini in televisione, ma predilige siti di streaming dall'infima qualità o il buon vecchio eMule.
  • Soggetto tipo: maschi e femmine dai 14 ai 25 anni. Generalmente dopo questa età l'otaku smette di essere tale, ma non sempre.
  • Alleati: il bimbominkia, anche se costui di anime ne capisce ancora meno, e il pornomalato (nel caso che il soggetto sia appassionato di hentai, yaoi o yuri)
  • Antagonisti: il moralista, il quale lo ritiene un pericoloso malato di mente (per certi versi è vero).
  • Difetti: ha una mentalità molto chiusa e le discussioni vertono quasi solamente sugli anime.
  • Pregi: ha una vastissima videoteca e, se riesci a fartelo amico, ti presta volentieri qualcosa.

Il bimbominkia

Un pornomalato a un raduno di pornomalati. Si può facilmente notare la faccia da assonnati, essendo forme di vita notturne.

I telegiornalidipendenti: sono soggetti mentalmente disturbati e si seguono ogni telegiornale. Seguono attentamente ogni notizia, dal carovita, fino al compleanno di Loredana Lecciso. Il loro unico obiettivo è quello di immagazzinare informazioni che non gli serviranno mai. Non hanno un telegiornale preferito, seguono ogni telegiornale, TG1, TG2, TG3, TG4, TG5, Studio Aperto, TGLa7, TGmobbastaveramenteperò.

I mangiadocumentari: come si intuisce dal nome, sono dei veri e propri divoratori di documentari. Li possiamo trovare sempre e solo in un unico posto: il divano di casa. Essi occupano la giornata facendo zapping tra Discovery Channel, Quark o History Channel, e vantano una vasta gamma di interessi: seguono infatti con lo stesso interesse la vita di Cicciolina o la vita sessuale dell’ornitorinco.

I pornomalati: esseri viventi senza vita diurna. La loro caratteristica principale è l’attività notturna: il pornomalato infatti si alza la sera alle 23, guarda film porno su SKY fino alle 5 di mattina, per poi tornarsene a dormire non prima però di aver agitato un po' il suo arnese da lavoro. Altro nome affibbiato a questa categoria è "pipparoli".

E infine, quelli della notte. Questi animali convivono spesso con i pornomalati, ma hanno più interessi. Veri eremiti della società moderna, essi vagano di canale in canale, apprezzando i capolavori del cinema sudanese proposti da Enrico Ghezzi, ipnotizzandosi davanti alle soavi parole di Gigi Marzullo, inebriando i loro sensi davanti a vecchi telefilm anni '70 o le pubblicità di Mediashopping mandate a ripetizione continua per tutta la notte ed estasiandosi davanti ad un quiz della televisione vietnamita di cui, puntualmente, non capisicono mezza parola. La loro vita sociale, così come quella sessuale, è nulla, il solo strumento di eccitazione è la TV e i suoi compagni di avventura i pop-corn che abitualmente ingurgitano a mezzanotte precisa cascasse il mondo. La loro situazione economica è disastrosa, lo stipendio basta appena per pagare la bolletta della luce, il canone RAI e tutte le cretinate che comprano tramite le citate telepromozioni. La loro casa è generalmente un mono, massimo bilocale fatisciente, nei casi più gravi vivono ancora la con la madre. L'unico pregio di avere per amico un "quello della notte" è che potete farvi regalare a scrocco un mucchio di roba che tanto non userà mai, come ad esempio il bellissimo materasso EminFLEX di ultima generazione, un vero toccasana per i vostri problemi di sciatica...

Note

  1. ^ Mettiti l'anima in pace.
  2. ^ Il che in Italia non guasta mai.
  3. ^ Ogni riferimento a fatti, cose e persone realmente avvenute/esistite è puramente casuale.
  4. ^ La firma è l'unica cosa che questi personaggi sono in grado di scrivere in quanto notoriamente semianalfabeti.
  5. ^ Scaccia via certi pensieri, dato che si tratta di mia cuggina e la da solo ed esclusivamente a me...
  6. ^ Di cui non capisce una mezza parola, dato che il vero otaku, sebbene dica il contrario, NON conosce il giapponese.