Turismo odontoiatrico

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L'Italiano medio prima dell'avvento del turismo odontoiatrico.


Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, ci dispiace ma questo articolo non è presente sulla diabolica.
Vergogna wiki!
« Că gura de rahat! Rahat italian! Curaj, Mariana ... (Che bocca di merda! Italiano di merda! Coraggio, Mariana...) »
(Dentista di Bucarest si rivolge alla sua assistente alla poltrona.)

Il turismo odontoiatrico, o turismo dentale per chi ha problemi con gli scioglilingua, è una pratica tutta italiana che ha iniziato a muovere i primi passi intorno agli albori del nuovo millennio. Dapprima sotto voce e quasi con vergogna, poi con un sempre crescente clamore mediatico, esso è diventato quasi uno status symbol di appannaggio trasversale, interessando e coinvolgendo persone di ogni estrazione

sociale. Apertamente osteggiato, con le più disparate motivazioni, dall'odontoiatria ufficiale e nazionalista, questo movimento spontaneo non solo si diffonde a macchia d'olio, ma raccoglie anche le simpatie di qualche professionista fuori dal coro, e la sua diffusione sembra non temere le feroci critiche di tanti manipolatori parodontali travolti da un improvviso raptus patriottico. Ma la domanda che tutti si pongono è: perché un turista sente il bisogno di visitare uno studio dentistico dell'Europa dell'Est? I dentisti di Lisbona cos'hanno che non va? E quelli di Parigi? E quelli di Londra? E l'Italia, il Paese più bello del mondo, non dovrebbe avere, per estensione, i dentisti più belli del mondo? Probabilmente sì, ma forse non è questo il punto.

L'inizio

Alla fine degli anni '90, durante un periodo di recessione che sarebbe stato appena un antipasto di quello che sarebbe accaduto nel giro di una decina d'anni, le famiglie italiane iniziarono a prendere confidenza con termini che dovevano accompagnare l'avvento del nuovo millennio: globalizzazione, Millennium Bug, moneta unica. Questo vacuo esercizio mentale distolse praticamente tutti da un'oculata gestione dei propri bilanci, che si tinsero di rosso in pochi mesi. Solo a questo punto, e molto lentamente, la gente iniziò a prendere coscienza della situazione, e si arrabattò ad escogitare tutti i sistemi, leciti o meno, utili per risparmiare almeno qualche spicciolo. Vennero fuori, pertanto, gli embrioni di nuove abitudini come il riciclaggio dei rifiuti, le partenze intelligenti, gli aerei low cost, i farmaci generici e tante altre novità che, almeno nelle intenzioni, dovevano coniugare una buona qualità di risultato con un sostanziale risparmio di palanche. Ad alcuni italiani di mente sveglia e bocca putrescente venne l'idea di conglobare in un'unica voce di spesa le vacanze, le cure dentistiche, e magari una bella scopata mercenaria. Quando si dice che la necessità aguzza l'ingegno...

Gli sviluppi

Qualcuno si rese conto che i profughi della Ex Jugoslavia, le badanti moldave ed ucraine, i migranti rumeni e quelli bulgari, pur versando in condizioni di vita ai limiti della miseria più nera, avevano tutti una dentatura da far invidia al compianto[senza fonte] Mino Reitano. Com'era possibile? Mentre la maggioranza degli italiani sorrideva a bocca chiusa e piegava le labbra sulle proprie rovine gengivali per tenerle nascoste, gli stranieri dell'Est europeo sfoggiavano sorrisi impeccabili a trentadue denti come se nulla fosse. Gli italiani che volevano imitarli avrebbero dovuto mettere sotto ipoteca tutti i loro guadagni della vita futura e consegnare seduta stante all'odontoiatra di fiducia quanto faticosamente messo da parte fino a quel momento, altro che mutuo per la casa.

« È assurdo che questi pezzenti vengano qui, in casa mia, a sorridermi in faccia, e io, che ho lavorato tutta la vita, ho una bocca che sembra la fogna di Calcutta! »

Era facile sentire cose del genere in quel tempo, pronunciate con un livore che andava al di là del semplice razzismo: era l'amara consapevolezza che, a dispetto di migliori e più progredite condizioni politiche, economiche e sociali, gli italiani avevano quasi tutti una bocca di merda. Si scoprì, con una certa sorpresa, che nei Paesi dell'Est i dentisti sono competenti come quelli occidentali, utilizzano gli stessi materiali e le stesse apparecchiature, e svolgono tutto il lavoro in tempi molto più ristretti, senza costringere il malcapitato paziente ad attese interminabili tra una seduta e l'altra. Dulcis in fundo, le tariffe praticate sono inferiori anche di due terzi rispetto al dentista sotto casa.

Più denti per tutti

Sei pronto? Dovrò trapanare per almeno quattro ore...
« Amsterdam, Berlino, Eurodisney, Barcellona... ormai hanno stufato! Invece mi hanno parlato molto bene di città come Srebrenica, Oradea, Chişinău. Sto andando a fare un giretto da quelle parti! »
(Uno dei primi turisti dentali in procinto di partire.)

Chi vive al confine con la Svizzera sa bene quanto sia conveniente fare benzina oltre frontiera. Allo stesso modo, in molti si sono resi conto quanto possa essere conveniente rifarsi la bocca nell'Europa orientale. Dopo i primi viaggi pionieristici, conclusi con soddisfazione, le agenzie di viaggi hanno fiutato l'occasione, ed hanno iniziato a proporre pacchetti "tutto compreso" che contemplano:

Il tutto a prezzi incredibilmente stracciati: la stessa agenzia di viaggi proporrà una vacanza di una sola settimana in Sardegna, tutto escluso, anche le puttane, e con dentista a proprio carico, ad un prezzo almeno dieci volte superiore. A partire da questo momento la pratica del turismo odontoiatrico si sviluppa in maniera esponenziale.

Ulteriori sviluppi

A Timisoara si fanno i migliori denti del mondo, e gli italiani lo sanno. E i gestori delle linee aeree rumene sanno che gli italiani lo sanno.

Le mete del turismo odontoiatrico, tra i Carpazi ed il Mar Nero, hanno quindi assistito ad un progressivo afflusso di italiani, portatori di euro freschi, ed hanno fatto le cose in grande: le agenzie dedicate al turismo dentale sono quadruplicate, e nuovi studi dentistici sono sorti un po' dappertutto come funghi. Dall'operaio al maniscalco, dal fabbro all'asinaio, dal contadino al casellante, tutti si sono reinventati dentisti, allestendo ognuno il proprio studio nel soggiorno di casa ed operando i pazienti sul tavolo di cucina, utilizzando ketamina come anestetico e strumenti recuperati nei cantieri edili e nelle falegnamerie. Insomma, sul turismo odontoiatrico sono state costruite innumerevoli truffe. La persona avveduta dovrà prestare molta attenzione ai bidoni, vagliando con cura ogni singola proposta di viaggio, ma ciò potrebbe non bastare: gli errori umani sono possibili a qualunque latitudine, dunque anche il più affidabile dei dentisti dell'Est potrebbe fare danni nella bocca di un turista italiano. È quanto sperano ogni giorno i dentisti italiani, che così potranno cazziare lo sprovveduto turista:

« Te l'avevo detto che ti avrebbero rovinato! Anch'io ti avrei rovinato, economicamente parlando, ma adesso avresti la bocca perfetta! »

Siccome il turista gabbato è assai maldisposto verso l'autocritica, ribatterà:

« E cosa ci avrei fatto con la bocca perfetta, se non ho niente di commestibile da infilarci? Invece adesso posso nutrirmi solo di pappette, ma tu non ti farai lo yacht con i miei soldi. E poi, sapessi quanto ho trombato, tra una seduta e l'altra! »

Ma il dentista nostrano vorrà avere l'ultima parola:

« Ecco, fossi in te andrei a farmi qualche esame del sangue! »

Risultati attesi e risultati reali

Per il turista dentale la bocca sana non è il fine, ma il mezzo.
« In verità, noi che discendiamo tutti dal Conte Dracula, non abbiamo problemi con i denti: semplicemente, quando ci cadono, ricrescono. In compenso ci vengono le carie alle unghie dei piedi! »
(Confessione estorta ad un dentista di Timisoara.)

Se l'intervento del dentista slavo o transilvano si conclude positivamente dal punto di vista tecnico, il turista dentale potrà finalmente sfoggiare la sua scintillante dentiera davanti a nugoli di ragazzine estasiate; potrà sorridere sprezzantemente a quel pirla del suo vicino, che ancora non ha avuto il coraggio di intraprendere lo stesso viaggio della speranza; potrà tentare la fortuna in qualche reality show o da Maria De Filippi. Preso da tutte le amene novità che sembrano quasi travolgerlo, il turista dentale finirà per trascurare, come in fondo ha sempre fatto, ogni più elementare norma di igiene orale, saltando ripetutamente gli appuntamenti con spazzolino e dentifricio, le annuali ablazioni del tartaro, e usando il filo interdentale al posto della lenza nelle gare di pesca sportiva. Nel giro di pochi anni si ritroverà con una bocca in condizioni anche peggiori di prima, e potrà così riorganizzare un nuovo tour nei Paesi dell'Est, alla ricerca del sorriso (ri)perduto.

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