Gaio Giulio Cesare: differenze tra le versioni

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== Vita==
== Vita==
Cesare proveniva da una [[nobile]] [[famiglia]] patrizia, la gens ''Iulia'', che secondo la leggenda annoverava tra i suoi avi il primo re di Roma, ovvero [[Romolo]], e il primo sacco di concime di Roma, [[Remo]]. Giulio aveva due [[sorella|sorelle]], Giulia maggiore e Giulia minore, una terza [[figlia]] fu cacciata perché non si sapeva come chiamarla. La famiglia di Cesare era mal vista, difatti lo [[zio]] [[Gaio Mario]] aveva attirato su di l'[[odio]] dei nobili, dei poveri, degli [[schiavo|schiavi]] e dei turisti. Preso in giro dai [[compagno di classe|compagni di classe]], che lo appellarono'''Giulio Cesso'', per vendicarsi delle vessazioni si ripromise di [[conquistare il mondo]].

Cesare proveniva da una [[nobile]] [[famiglia]] patrizia, la gens ''Iulia'', che secondo la leggenda annoverava tra i suoi avi il primo re di Roma, ovvero [[Romolo]], e il primo sacco di concime di Roma, [[Remo]]. Giulio aveva due [[sorella|sorelle]], Giulia maggiore e Giulia minore, una terza [[figlia]] fu cacciata perché non si sapeva come chiamarla. La famiglia di Cesare era mal vista, difatti lo [[zio]] [[Gaio Mario]] aveva attirato su di loro l'[[odio]] dei nobili, dei poveri, degli [[schiavo|schiavi]] e dei turisti; in pratica stava sul cazzo a [[tutti]]. Preso in giro dai [[compagno di classe|compagni di classe]], che lo appellarono '''Giulio Cesso''', per vendicarsi delle vessazioni si ripromise di [[conquistare il mondo]]. Si diplomò in ''Strategia militare e vendetta privata'' e fece il tirocinio presso [[Mitridate]] nella [[guerra del Ponto]].


Cesare crebbe in un [[periodo]] che vedeva contrapposte le fazioni degli optimates, favorevoli all'aristocrazia e che sostenevano il bisogno di portare le [[mutande|mutande]] sotto la tonaca, i populares, che erano [[democrazia|democratici]] e dunque sostenevano che tutti, [[ricco|ricchi]] e [[povero|poveri]], avessero il sacrosanto [[diritto]] di sventolare il loro [[pene|pendaglio]] al [[vento]]. Nonostante le umili origini, Cesare si schierò fin dall'inizio con i populares, poiché gli optimates lo avevano sempre trattato [[male]] e non lo avevano mai invitato a prendere un [[gelato]].
Cesare crebbe in un [[periodo]] che vedeva contrapposte le fazioni degli optimates, favorevoli all'aristocrazia e che sostenevano il bisogno di portare le [[mutande|mutande]] sotto la tonaca, i populares, che erano [[democrazia|democratici]] e dunque sostenevano che tutti, [[ricco|ricchi]] e [[povero|poveri]], avessero il sacrosanto [[diritto]] di sventolare il loro [[pene|pendaglio]] al [[vento]]. Nonostante le umili origini, Cesare si schierò fin dall'inizio con i populares, poiché gli optimates lo avevano sempre trattato [[male]] e non lo avevano mai invitato a prendere un [[gelato]].
[[File:Benigni vestito da soldato romano.jpg|left|thumb|300px|[[Pompeo]] cerca di riallacciare i rapporti con Cesare.]]
[[File:Benigni vestito da soldato romano.jpg|left|thumb|300px|[[Pompeo]] cerca di riallacciare i rapporti con Cesare.]]


A 17 anni ripudiò la sua promessa [[sposa]], Cossuzia, perché aveva un [[nome]] di merda e sfigurava sugli inviti nuziali, per sposare Cornelia Zinna Maggiore, e il solo nome spiega il perché della scelta. Avverso a [[Silla]], costui cercò in tutti i modi di ostacolare l'ascesa di Cesare, fin dalle [[elezioni]] per eleggere il [[capoclasse]] alle elementari, che riuscì a fargli perdere nonostante studiasse a casa da solo. La situazione precipitò definitivamente dopo che Silla divenne dittatore e unico giudice di [[Masterchef]] Roma e Cesare fu mandato a fare il militare presso [[Mitridate]] nella [[guerra del Ponto]]. Qui Cesare si distinse dai commilitoni, se non altro perché capiva da che lato andava impugnata una spada, e per tale ragione ottenne una [[medaglia]] al valore, che gli consentì di tornare a Roma da vincitore.
== Gioventù ==

Quando Cesare aveva solo [[sedici]] anni, morì il padre Gaio Giulio Cesare il [[Vecchio]], chiamato così perché uscì già settantenne dall'[[utero]] della madre. Questa rappresentò una grave [[perdita]] per il giovane Giulio, poiché il vecchio era [[morte|morto]] senza dirgli dove aveva nascosto il suo gruzzolo di soldi segreto. Arrivato alla veneranda [[età]] di diciassette anni dovette pensare a cose serie, come contrarre [[matrimonio]], entrare in politica, trovarsi un'[[amante]]. <br/>
Per prima [[cosa]] ripudiò la sua promessa [[sposa]], Cossuzia, perché aveva un [[nome]] di merda e sfigurava sugli inviti nuziali, per sposare [[Cornelia]] Zinna Maggiore, e il solo nome spiega il perché della scelta. La [[ragazza]] era nipote di un populares e questo contribuì ad arrecargli problemi durante la [[dittatura]] di [[Silla]], il quale era avverso ai populares e convinto sostenitore delle divinas, loro avversarie nel saggio canoro di fine anno del senato. Inoltre Silla era ricco da far paura e non poteva permettere che i poveri avanzassero richieste sindacali come salari più alti, pause [[caffè]] più frequenti e pause [[malattia]] per ogni volta che erano colpiti dalla [[peste]]. <br/>
Silla cercò, dunque, in tutti i modi di ostacolare l'ascesa di Cesare, fin dalle [[elezioni]] per eleggere il [[capoclasse]] alle elementari, che riuscì a fargli perdere nonostante studiasse a casa da solo. La situazione si aggravò ulteriormente quando gli fece perdere l'ambito [[compito]] di giudice nel celebre [[concorso]] di Miss tonaca bagnata, con sua grande delusione visto che quell'[[anno]] partecipò persino Poppea la Grande. Inoltre, Silla era avvezzo anche a pratiche di [[bullismo]] nei confronti del giovane: lo chiamava Gay Giulio [[Cesso]], gli rubava i soldi del [[pranzo]] all'uscita del foro e gli ripeteva che sua madre era talmente populares che tutta Roma la conosceva molto bene. <br/>
La situazione precipitò definitivamente dopo che Silla riuscì a concentrare nelle sue [[mani]] il [[potere]] assoluto, diventando dittatore e unico giudice di [[Masterchef]] Roma, perché a questo punto ordinò a Cesare di divorziare da Cornelia, in quanto sua moglie non li vedeva bene insieme. Cesare si rifiutò, in quanto nessuno sapeva fare la [[carbonara]] come la moglie, e Silla meditò di ucciderlo. <br/>
Dovette però desistere quando tutte le sue sorelle, sua [[madre]], sua moglie, la sua [[bisnonna]] e il [[cugino]] lo implorarono di non farlo. Fu così che Silla, persuaso e molto confuso, decise di lasciare in vita il giovane [[marpione]]. Ciononostante avvertì i sostenitori di Cesare dicendo:
{{Cit|Ricordatevi che quello che oggi difendete, un giorno creerà problemi. E non solo perché ha messo incinta metá casa, compresi [[nonna]] Elderina e il cugino Ubaldo, ma perché in Cesare ci sono tanti Gaio Mario.|}}
[[File:Donna che lecca un pene di ghiaccio.jpg|thumb|right|Un'immagine di Cornelia che spiega perché Cesare ci tenesse a non separarsi.]]
Anche se molti storici hanno ritenuto che in realtà intendesse dire che dentro Cesare c'erano stati molti gai [[marinaio|marinai]].
Cesare, temendo comunque che Silla si arrabbiasse dopo aver scoperto che gli aveva lasciato un [[merda|regalino]] sulla scrivania del suo [[ufficio]], lasciò Roma e si rifugiò in Sabina, famosa per le sue [[donna|donne]] e per i [[padre|padri]] coglioni, quindi la [[città]] perfetta per lui. <br/>
Poco dopo, poté finalmente partire per la [[guerra]] e fu spedito in [[Asia]] a raccogliere il [[riso]]. Peró insistette per combattere; cosicché, dopo anni in accademia come sacco di addestramento, poté dimostrare le sue doti in battaglia come [[scudo]] umano da usare in prima linea. In guerra si distinse per il suo coraggio, nascondendosi sotto i [[cadavere|cadaveri]] dei compagni, poiché era comunque uno dei pochi che non erano scappati dal [[campo]] di [[battaglia]] imbrattandosi di [[urina]]. <br/>
Per questo ottenne una [[medaglia]] al valore, il che gli consentì di tornare a Roma da vincitore e di aspirare addirittura al [[Senato]], o per lo meno ad un posto al [[ministero]].


== Ritorno a Roma e cazzeggio ==
== Ritorno a Roma e cazzeggio ==


Tornò a Roma dopo aver ricevuto la [[notizia]] della morte di Silla e si presentò al suo [[funerale]] distribuendo inviti per il dopo-festa. A quel punto decise però di imbarcarsi per Rodi, visto che i posti per Gallipoli erano tutti occupati, meta dei rampolli delle famiglie nobili dell'epoca vogliosi di studiare la [[geometria]] euclidea e in particolare il [[fica|triangolo al rovescio]]. Convinto di essersi imbarcato su una [[nave]] da [[crociera]], contando di lavorare come [[animatore]] turistico, si accorse peró che in giro non c'erano [[vecchio|vecchietti]] intenti a giocare a canasta e allora capí di trovarsi su una nave di [[pirata|pirati]], dove ben presto divenne l'equivalente di una [[bambola gonfiabile]]. <br/>
Tornò a Roma casualmente subito dopo aver ricevuto la [[notizia]] della morte di Silla e si presentò al suo [[funerale]] distribuendo inviti per il dopo-festa. Poi partì di nuovo alla volta dell'Oriente per sconfiggere i [[Pirati dei Caraibi]]. A quel punto tornò a Roma, dove fu letto [[questore]] e, l'anno dopo, [[Miss Italia]] 52 a.C.. In questo periodo si posizionano [[due]] eventi speciali della [[vita]] di Cesare. Il primo consiste in un [[sogno]] incestuoso, in cui Cesare sognò sua madre che lo sodomizzava con una [[banana]] (in sua difesa, non era l'unico a Roma a fare certi sogni su di lei). Piuttosto che preoccuparsi e andare da uno [[psicologo]] bravo, Cesare interpretò il sogno come un [[presagio]] di imminente dominio sul [[mondo]] e come un segno che doveva assumere più potassio. Il secondo si ebbe quando, di fronte ad una [[statua]] di [[Alessandro Magno]], Cesare scoppiò a piangere urlando che Alessandro alla sua [[età]] aveva già conquistato mezzo [[mondo]], mentre lui doveva ancora dare l'[[esame]] di [[diritto romano]].
Nel 65 a.C. Cesare aveva ormai acquistato grande prestigio tra la popolazione, finanziando una [[squadra]] di [[gladiatori]] per gli [[Hunger Games]] dell'epoca; ma la vera svolta si ebbe quando venne nominato pontefice massimo di ottavo livello, pagando una pesante [[somma]] e regalando una cesta di meloni a [[Licinio Crasso]] e, per di più, offrendo prestazioni sessuali al resto della commissione, per poi scoprire che non era necessario e sarebbe bastato chiederglielo dicendo per favore.
Durante la permanenza con i pirati, si comportò in modo molto intelligente e scaltro: infatti componeva canzoni d'amore dedicate alla sua lavastoviglie che declamava urlando alla [[due]] di notte, quando nelle docce comuni a [[qualcuno]] cadeva la [[saponetta]] era sempre il primo a piegarsi per raccoglierla e ogni volta che apriva [[bocca]] prometteva ai pirati che dopo averlo liberato li avrebbe fatti uccidere [[tutti]]. Inoltre, quando gli venne chiesto di pagare [[venti]] talenti per la sua libertà, promise di pagarne [[cinquanta]] e senza chiedere la fattura, dimostrando un gran talento nel contrattare. <br/>
Attraccati nell'isola di Farmacussa, dei suoi amici gli pagarono il [[riscatto]], che Cesare gli disse ammontare a cento talenti fregandosi il resto, e, poco dopo essere stato liberato, assunse il comando di una [[flotta]] con la quale in poco tempo catturò i pirati. Come aveva promesso, li uccise crocifiggendoli mentre erano costretti ad ascoltare [[musica]] neomelodica, cosicché se non fossero morti subito si sarebbero senza dubbio suicidati. Da ciò si capì che era meglio non rompere le [[palle]] a Cesare e nessuno si permise più di offenderlo o di disturbarlo mentre stava mangiando o mentre guardava la [[partita]] di [[coppa]]. <br/>
A quel punto tornò a Roma, dove fu letto [[questore]] e, l'anno dopo, fu [[Miss Italia]] 52 a.c.. In questo periodo si posizionano [[due]] eventi speciali della [[vita]] di Cesare. Il primo consiste in un [[sogno]] incestuoso, in cui Cesare sognò sua madre che lo sodomizzava con una [[banana]] (in sua difesa, non era l'unico a Roma a fare certi sogni su di lei). Piuttosto che preoccuparsi e andare da uno [[psicologo]] bravo, Cesare interpretò il sogno come un [[presagio]] di imminente dominio sul [[mondo]] e come un segno che doveva assumere piú potassio. Il secondo si ebbe quando, di fronte ad una [[statua]] di [[Alessandro Magno]], Cesare scoppiò a piangere urlando che Alessandro alla sua [[età]] aveva già conquistato mezzo [[mondo]], mentre lui doveva ancora dare l'[[esame]] di [[diritto]] romano. Inoltre, molti sostengono che la vista delle dimensioni del [[membro]] della statua lo deprimettero ancora di più.
[[File:Soldatini romani.JPG|300px|thumb|left|La battaglia di Farsalo in tutta la sua crudezza.]]
Nel 65 a.c. Cesare aveva ormai acquistato grande prestigio tra la popolazione, finanziando una [[squadra]] di gladiatori per gli [[Hunger Games]] dell'epoca; ma la vera svolta si ebbe quando venne nominato pontefice massimo di ottavo livello, pagando una pesante [[somma]] e regalando una cesta di meloni a Licinio Crasso e, per di piú, offrendo prestazioni sessuali al resto della commissione, per poi scoprire che non era necessario e sarebbe bastato chiederglielo dicendo per favore. <br/>


== Il triumvirato ==
== Il triumvirato e la conquista della Gallia ==


Eletto pretore e diventato ancora più [[fico]], Cesare dovette affrontare la [[morte]] di Cornelia, che riuscì a superare con grande difficoltà sposando due [[giorno|giorni]] dopo Poppea, la nipote di Silla, cosicché non solo lo aveva fottuto da vivo, ma alla fine si scopava anche la nipote. Il [[matrimonio]] non durò a lungo, in quanto Cesare scoprì Publio Clodio Porco, introdottosi a casa sua travestito da [[ancella]], che ci provava con la moglie. Molto offeso dal fatto che non ci avesse provato con lui, ripudiò Poppea e si promise che non avrebbe più amato nessuno, dopo la delusione che gli aveva dato Clodio. <br/>
Eletto pretore e diventato ancora più [[fico]], Cesare dovette affrontare la [[morte]] di Cornelia, che riuscì a superare con grande difficoltà sposando due [[giorno|giorni]] dopo Poppea, la nipote di Silla, cosicché non solo lo aveva fottuto da vivo, ma alla fine si scopava anche la nipote. Il [[matrimonio]] non durò a lungo, in quanto Cesare scoprì Publio Clodio Porco, introdottosi a casa sua travestito da [[ancella]], che ci provava con la moglie. Molto offeso dal fatto che non ci avesse provato con lui, ripudiò Poppea e si promise che non avrebbe più amato nessuno, dopo la delusione che gli aveva dato Clodio. <br/>
Dopo aver ampliato i confini romani nella [[Spagna]] Ulteriore, che da allora fu ancora più ulteriore, gli vennero offerti il [[trionfo]] militare, un attestato di partecipazione, dei buoni [[regalo]] e cento punti esperienza, che però dovette rifiutare per entrare a Roma e diventare [[console]]; questo per colpa di quel vecchio rompipalle di [[Catone]] Uticense, che non vedeva di buon occhio un [[pazzo]] assetato di potere con un [[esercito]] a marciare su Roma. <br/>
Dopo aver ampliato i confini romani nella [[Spagna]] Ulteriore, che da allora fu ancora più ulteriore, gli vennero offerti il [[trionfo]] militare, un attestato di partecipazione, dei buoni [[regalo]] e cento punti esperienza, che però dovette rifiutare per entrare a Roma e diventare [[console]]; questo per colpa di quel vecchio rompipalle di [[Catone l'Uticense]], che non vedeva di buon occhio un [[pazzo]] assetato di potere con un [[esercito]] a marciare su Roma. <br/>
Fu allora che Cesare capì che i tempi erano maturi e strinse un alleanza con i due più influenti personaggi dell'epoca. Riunitisi all'[[osteria]] del senato, per non dover pagare, stipularono il cosiddetto [[primo]] triumvirato, chiamato così perché stipulato da [[tre]] senza palle, l'accordo per spartirsi il potere e per decidere a chi sarebbe toccata l'ultima fetta di [[pizza]]. Egli lo strinse con Gneo Marameo Pompeo, che doveva il suo nome al fatto di avere [[masturbazione|le mani piene di calli pur non avendo mai lavorato in vita sua]], e Marco [[Intestino]] [[Crasso]], che passava lì per caso ed era convinto che stessero giocando a [[Risiko]]. <br/>
Fu allora che Cesare capì che i tempi erano maturi e strinse un'alleanza con i due più influenti personaggi dell'epoca, [[Marco Intestino Crasso]] e [[Gneo Pompeo|Gneo Marameo Pompeo]].
[[File:Triade moggi giraudo bettega.jpg|thumb|Il primo triumvirato, o triade.]]
Crasso era l'uomo più ricco di Roma, Pompeo il più onorato militarmente e insieme avrebbero potuto tranquillamente pilotare la politica romana e la [[Serie A]]. Cesare rispetto a loro non era [[nessuno]], ma fu lui a rappacificarli dopo una violenta [[lite]] su chi aveva il [[pene]] più lungo, e sfruttò i suoi due potenti [[amico|amici]] per portare avanti la sua [[politica]]. Col loro appoggio, fece passare una [[legge]] con la quale venivano redistribuiti gli appezzamenti di terreno ai piú sfortunati, tra cui i veterani, i poveri e i [[laureato|laureati]] in [[lettere]], ottenendo così l'appoggio dell'intera [[popolazione]]. <br/>
Crasso era l'uomo più ricco di Roma, Pompeo il più onorato militarmente, e insieme avrebbero potuto tranquillamente pilotare la politica romana e la [[Serie A]]. Cesare rispetto a loro non era [[nessuno]], ma fu lui a rappacificarli dopo una violenta [[lite]] su chi era stato più figo durante la [[guerra servile]]. Col loro appoggio, fece passare una [[legge]] con la quale venivano redistribuiti gli appezzamenti di terreno ai più sfortunati, tra cui i veterani, i poveri e i [[laureato|laureati]] in [[lettere]], ottenendo così l'appoggio dell'intera [[popolazione]]. <br/>
Nel [[qualcosa]] a.c. venne inviato nelle province della [[Gallia]] Cisalpina e della Gallinia Transalpina per l'operazione ''Duratura Libertas'' (Enduring Freedom, in antico druidico) allo scopo di spodestare [[Vencingetorige|Vercingeporridge]], capo dei Galli, accusato di possedere [[armi di distruzione di massa]] nel suo pollaio. Inoltre, da questa impresa Cesare trasse ispirazione per il suo primo [[best seller]] ''De bello gallico'', che, in base alla traduzione, può essere un [[libro]] di [[viaggio|viaggi]] sulle bellezze della Gallia (Il bello della Gallia) o un libro di [[cucina]] (Il bello di cucinare i galli). <br/>
Nel [[qualcosa]] a.C. Cesare venne inviato nelle province della [[Gallia]] Cisalpina e della Gallia Transalpina per l'operazione ''Duratura Libertas'' (Enduring Freedom, in antico druidico) allo scopo di spodestare [[Vencingetorige]], capo dei [[Galli]], accusato di possedere [[armi di distruzione di massa]] nel suo pollaio. Inoltre, da questa impresa Cesare trasse ispirazione per il suo primo [[best seller]] ''[[De bello gallico]]'', che, in base alla traduzione, può essere un [[libro]] di [[viaggio|viaggi]] sulle bellezze della Gallia (Il bello della Gallia) o un libro di [[cucina]] (Il bello di cucinare i galli).
Dunque, da qui cominciò le sue memorabili campagne militari, che lo portarono fino in [[Germania|Tedeschia]], in Britannia, in Mezzo [[Oriente]] e, dove nessuno aveva mai osato prima, nel quartiere Magliana; in poche parole dovunque ci fossero poveri innocenti da uccidere. In questi anni Cesare accumulò un successo dopo l'altro, fino a diventare il [[personaggio]] di spicco della politica e della televisione romana, il che lo portò a scontrarsi con i senatori e con vari ospiti dei [[talk show]], oltre a dover combattere con le [[emorroidi]], a furia di stare a [[cavallo]].
[[File:Julio Cesar.jpg|thumb|Giulio Cesare nella trasferta oltre le Alpi contro il [[Borussia Dortmund]].]]
Da qui cominciò le sue memorabili campagne militari, che lo portarono fino in [[Germania|Tedeschia]], in [[Britannia]], in Mezzo [[Oriente]] e, dove nessuno aveva mai osato prima, nel quartiere Magliana. In poche parole, ovunque ci fossero poveri innocenti da uccidere. In questi anni Cesare accumulò un successo dopo l'altro, fino a diventare il [[personaggio]] di spicco della politica e della televisione romana, il che lo portò a scontrarsi con i senatori e con vari ospiti dei [[talk show]], oltre a dover combattere con le [[emorroidi]], a furia di stare a [[cavallo]].


== La guerra civile e la dittatura ==
== La guerra civile e la dittatura ==


Concluse le campagne, Cesare cercò nuovamente di rientrare a Roma, ma il senato si rese conto che sarebbe stato troppo [[pericolo|pericoloso]]: l'esercito di Cesare era troppo grande e il [[buffet]] non aveva abbastanza tartine. Per questo e si affidò all'appoggio di Pompeo, che era l'unico [[idiota]] disposto a farlo, pur di non dover stare a casa con quella rompipalle della moglie. Nel frattempo, Cesare chiedeva senza successo al senato di entrare a Roma con l'esercito, dandogli la sua [[parola]] di giovane marmotta che non li avrebbe trucidati. <br/>
Concluse le campagne, Cesare cercò nuovamente di rientrare a Roma, ma il senato si rese conto che sarebbe stato troppo [[pericolo|pericoloso]]: l'esercito di Cesare era troppo grande e il [[buffet]] non aveva abbastanza tartine. Per questo e si affidò all'appoggio di Pompeo, che era l'unico [[idiota]] disposto a farlo, pur di non dover stare a casa con quella rompipalle della moglie. Nel frattempo, Cesare chiedeva senza successo al senato di entrare a Roma con l'esercito, dandogli la sua [[parola]] di [[giovane marmotta]] che non li avrebbe trucidati. <br/>
I senatori invece proibirono a Cesare di superare l'uscita del casello [[Rubikone|Rubicone Sud]]. Allora Cesare, in segno di sfida e di bastardaggine, superò con le sue truppe il [[fiume]], che segnava il confine del territorio romano, con grande dispiacere del suo esercito, che non vedeva [[acqua]] da mesi ed era stanco di lavarsi con l'urina di [[cavallo]]. Nel farlo Cesare pronunció la famosa [[frase]]: "Alea iacta est", che tradotto suona più meno:
I senatori invece proibirono a Cesare di superare l'uscita del casello [[Rubikone|Rubicone Sud]]. Allora Cesare, in segno di sfida e di bastardaggine, superò con le sue truppe il [[fiume]], che segnava il confine del territorio romano. Nel farlo Cesare pronunciò la famosa [[frase]]: "Alea iacta est", che tradotto suona più meno:
{{Cit|E mo'so [[cazzo|cazzi]] vostri!|}}
{{Cit|E mo'so [[cazzo|cazzi]] vostri!|}}
[[File:Idi di Marzo a cuscinate.jpg|right|thumb|340px|"Vai al [[pigiama]] [[party]] del senato" hanno detto, "ti divertirai" hanno detto...]]
[[File:Idi di Marzo a cuscinate.jpg|right|thumb|340px|"Vai al [[pigiama]] [[party]] del senato" hanno detto, "ti divertirai" hanno detto...]]
Inoltre si dice che mentre attraversava il fiume domandasse al [[cuoco]]: {{dialogo2|Cesare|Che si mangia oggi?|Cuoco|Oggi brodino di dado, o Cesare!}}{{dialogo2|Cesare|Ma fa schifo!|Cuoco|Oramai il dado è tratto, sennò vattene in trattoria che ti trattano meglio! Ma guarda questo come mi tratta.}}
Inoltre si dice che mentre attraversava il fiume domandasse al [[cuoco]]: {{dialogo2|Cesare|Che si mangia oggi?|Cuoco|Oggi brodino di dado, o Cesare!}}{{dialogo2|Cesare|Ma fa schifo!|Cuoco|Oramai il dado è tratto, sennò vattene in trattoria che ti trattano meglio! Ma guarda questo come mi tratta.}}
Il cuoco fu condannato a morte da Cesare per indisponenza, tramite fucilazione.<br />
Il cuoco fu condannato alla fucilazione da Cesare per indisponenza.<br />
[[File:Soldatini romani.JPG|300px|thumb|left|La battaglia di Farsalo in tutta la sua crudezza.]]
Pompeo avrebbe dovuto combatterlo, ma erano anni che non si prendeva un po' di [[ferie]] e il quel momento si diede irreperibile. Dopo una veloce marcia dal [[Nord]] verso il [[Sud]] della [[penisola]], facilitata dal fatto di essere in discesa, Cesare entrò a Roma e instaurò una [[dittatura]]. Allarmato, Pompeo raggiunse l'esercito ancora in canotta e ciabattine da [[mare]], ma ormai era troppo tardi. Lo scontro si ebbe nella battaglia di Farsalo dove Cesare, secondo il [[gergo]] militare, prese a calci in [[culo]] Pompeo e il suo esercito. Pompeo fuggì in [[Egitto]], ma lì fu ucciso da uno che aveva provato a superare al casello, per la fretta. [[Catone]], alla notizia della sconfitta, si suicidò bevendo una bottiglia di [[Fanta]] calda e sfiatata. Cicerone non si suicidò, ma lasciò la politica e lanciò una linea di [[profumo|profumi]] e abbigliamento. <br/>
Pompeo avrebbe dovuto combatterlo, ma ormai erano anni che non si prendeva un po' di [[ferie]] e in quel momento si diede irreperibile. Dopo una veloce marcia Cesare entrò a Roma e instaurò una [[dittatura]]. Allarmato, Pompeo raggiunse l'esercito ancora in canotta e ciabattine da [[mare]], ma ormai era troppo tardi. Lo scontro si ebbe nella [[battaglia di Farsalo]] dove Cesare, secondo il [[gergo]] militare, prese a calci in [[culo]] Pompeo e il suo esercito. Pompeo fuggì in [[Egitto]], ma lì fu ucciso da uno che aveva provato a superare al casello. [[Catone]], alla notizia della sconfitta, si suicidò bevendo una bottiglia di [[Fanta]] calda e sfiatata. [[Cicerone]] non si suicidò, ma lasciò la politica e lanciò una linea di [[profumo|profumi]] e abbigliamento. <br/>
Nel 47 assunse il titolo di ''dictator'' che, di fatto, concentrava nelle sue [[mano|mani]] tutto il potere, promettendo però di assumere il controllo solo nei casi di emergenza. Peccato che fosse proprio Cesare a decidere quali fossero le emergenze, cosicché se un [[gatto]] rimaneva incastrato su un [[albero]] o se veniva previsto [[caldo]] record per l'[[estate]], veniva proclamato lo stato di allarme e Cesare tornava sul trono.
[[File:Dante.JPG|thumb|Cesare rappresentato con l'alloro della vittoria.]]
{{Dialogo|Cesare|Com'è la situazione là fuori?|Servo|Tutto tranquillo.|Cesare|Tutto tutto? Non c'è proprio [[niente]] che non va?|Servo|No niente.|Cesare|Ma dai qualcosa ci deve essere! Una [[vecchio|vecchietta]] che deve attraversare la [[strada]], una [[bambina]] a cui è caduto il gelato...|Servo|No è tutto perfetto signore.|Cesare|Ma da quando questa città è così perfetta? Prima c'erano tanti bei crimini, ti ammazzavano appena uscivi di casa e adesso... Dove andremo a finire?|Servo| Peccato solo che fuori sia un po'umido.|Cesare|Oh mio [[Giove]]! Cosa aspettavi a dirmelo? Sciogli il senato! Siamo in stato di emergenza!}}
Nel 47 Cesare assunse il titolo di ''dictator'' che, di fatto, concentrava nelle sue [[mano|mani]] tutto il potere, promettendo però di assumere il controllo solo nei casi di emergenza. Peccato che fosse proprio Cesare a decidere quali fossero le emergenze, cosicché se un [[gatto]] rimaneva incastrato su un [[albero]] o se veniva previsto [[caldo]] record per l'[[estate]], veniva proclamato lo stato di allarme e Cesare tornava sul trono.
Tenne comunque in [[vita]] in senato come un simpatico [[giocattolo]], divertendosi a guardare e a lanciare noccioline ai senatori mentre questi discutevano, come se contassero [[qualcosa]]. Non ebbe rancore contro i suoi avversari sconfitti, come dimostrò condannandoli a morte per impalata [[ano|anale]]; o almeno quelli che rimanevano, visto che la maggior parte o era scappata o si era nascosta sotto il [[letto]]. <br/>
{{Dialogo|Cesare|Com'è la situazione là fuori?|Servo|Tutto tranquillo.|Cesare|Tutto tutto? Non c'è proprio [[niente]] che non va?|Servo|No niente.|Cesare|Ma dai qualcosa ci deve essere! Una [[vecchio|vecchietta]] che deve attraversare la [[strada]], una [[bambina]] a cui è caduto il gelato...|Servo|No, è tutto perfetto signore.|Cesare|Ma da quando questa città è così perfetta? Prima c'erano tanti bei crimini, ti ammazzavano appena uscivi di casa e adesso... Dove andremo a finire?|Servo|Peccato solo che fuori sia un po' umido.|Cesare|Oh mio [[Giove]]! Cosa aspettavi a dirmelo? Sciogli il senato! Siamo in stato di emergenza!}}
Seppe come farsi amare dal popolo, elargendo denaro e organizzando [[gioco|giochi]] circensi, per lo più consistenti in emozionanti sfide di ex senatori contro [[leone|leoni]] e tigri (per rendere lo scontro più equo ai senatori venivano legate le mani dietro la [[schiena]]). Fece erigere statue raffiguranti lui che sconfigge Pompeo, che scioglie i senatori nell'[[acido]] e che vince la finale di [[Champions League|Champions]]. <br/>
A garanzia della democrazia, Cesare tenne comunque in [[vita]] il senato, divertendosi e a lanciare noccioline ai senatori mentre questi discutevano. Non ebbe rancore contro i suoi avversari sconfitti, come dimostrò condannandoli a morte per impalamento; o almeno quelli che rimanevano, visto che la maggior parte era scappata o si era nascosta sotto il [[letto]]. <br/>
Seppe come farsi amare dal popolo, elargendo denaro e organizzando [[gioco|giochi]] circensi, per lo più consistenti in emozionanti sfide di ex senatori contro [[leone|leoni]] e tigri (per rendere lo scontro più equo ai senatori venivano legate le mani dietro la [[schiena]]). Fece erigere statue raffiguranti lui che sconfigge Pompeo, che scioglie i senatori nell'[[acido]] e che vince la finale di [[Champions League]]. <br/>
Egli, infatti, cercava sempre di accontentare il popolo in ogni modo, tranne una volta: un giorno, mentre Cesare attraversava Roma sulla sua [[biga]] d'[[oro]], un tribuno [[balbuziente]] gli chiedesse: ''"Cesare, il popolo chiede sesterzi"''; e Cesare rispose: ''"No, vado dritto"''.
Egli, infatti, cercava sempre di accontentare il popolo in ogni modo, tranne una volta: un giorno, mentre Cesare attraversava Roma sulla sua [[biga]] d'[[oro]], un tribuno [[balbuziente]] gli chiedesse: ''"Cesare, il popolo chiede sesterzi"''; e Cesare rispose: ''"No, vado dritto"''.
Proseguì con le sue campagne militari, vincendo le battaglie di Tapso, Munda e [[Waterloo]]. In più era talmente megalomane che face rifare la battaglia Zama e la rivinse. Si spinse in [[Asia]], dove però le suo conquiste furono bloccate dal popolo più fancazzista dell'epoca: i Party, il che bloccò le importazioni di [[riso]] e di tavoli da [[ping-pong]]. <br/>
Proseguì con le sue campagne militari, vincendo le battaglie di Tapso, Munda e [[Waterloo]]. In più era talmente megalomane che fece rifare la [[battaglia di Zama]] e la vinse. Si spinse in [[Asia]], dove però le sue conquiste furono bloccate dal popolo più fancazzista dell'epoca: i [[Parti|Party]]. <br/>
Inoltre riorganizzò completamente l'amministrazione, l'[[economia]] e le legge romana. Ma si tratta di cose troppo noiose per parlarne qui e si correrebbe il [[rischio]] che il [[lettore]] chiuda la finestra per cominciare a smanettarsi su [[Youporn]].
Inoltre riorganizzò completamente l'amministrazione, l'[[economia]] e le legge romana. Ma si tratta di cose troppo noiose per parlarne qui e si correrebbe il [[rischio]] che il [[lettore]] chiuda la finestra per cominciare a smanettarsi su [[Youporn]].


== Il periodo in Egitto ==
== Il periodo in Egitto ==
[[File:Donna che lecca un pene di ghiaccio.jpg|thumb|La morigerata [[Cleopatra]].]]

Dopo tutto questo [[casino]], Cesare si prese una [[vacanza]] in [[Egitto]], dove intrattenne rapporti di [[Cleopatra]], la regina [[ninfomane]]. Cleopatra infatti, [[regina]] d'Egitto, aveva una strana passione per [[serpente|serpenti]], capitoni, mazze da [[baseball]], pali telegrafici, e tutto ciò che aveva forma tubolare. Fu lietissima che in Egitto vi fossero tanti legionari "arrapati" (ossia, dal latino, ''desiderosi di mangiare rape'') e trattenne Cesare in Egitto per tutto il [[tempo]] necessario a ripassarseli tutti, compresi cavalli, cavalieri, elefanti e cammelli catturati ai [[nemico|nemici]]. <br/>
Dopo tutto questo [[casino]], Cesare si prese una [[vacanza]] in [[Egitto]], dove intrattenne rapporti con [[Cleopatra]], la regina [[ninfomane]]. Cleopatra infatti, [[regina]] d'Egitto, aveva una strana passione per [[serpente|serpenti]], capitoni, mazze da [[baseball]], pali telegrafici, e tutto ciò che aveva forma tubolare. Fu lietissima che in Egitto vi fossero tanti legionari e trattenne Cesare in Egitto per tutto il [[tempo]] necessario a ripassarseli tutti, compresi cavalli, cavalieri, elefanti e cammelli catturati ai [[nemico|nemici]]. <br/>
Per la verità Cesare era innamorato di Frucione, un [[numidi|numida]] al servizio di Cleopatra, ma, per l'[[occhio]] del pubblico, finse di essersi innamorato di Cleopatra.
Per la verità Cesare era innamorato di Frucione, un [[numidi|numida]] al servizio di Cleopatra, ma, per l'[[occhio]] del pubblico, finse di essersi innamorato di Cleopatra.


== Congiura e uccisione ==
== Congiura e uccisione ==
[[File:Portacoltelli_a_forma_di_Cesare.jpg‎|right|thumb|300px|Una statua raffigurante Cesare negli ultimi istanti di [[vita]].]]
[[File:Portacoltelli_a_forma_di_Cesare.jpg‎|right|thumb|300px|Una statua raffigurante Cesare negli ultimi istanti di [[vita]].]]
Cesare nominò console sé stesso e [[Marco Antonio]] e designó come assistente il suo cane [[Dudú]]. Invece [[Bruto]] e [[Cassio]] vennero impegnati nel suo gabinetto imperiale, nel senso che dovevano pulire i [[cesso|cessi]] di casa. <br/>
Cesare nominò console sé stesso e [[Marco Antonio]] e designò come assistente il suo cane [[Dudù]]. Invece [[Bruto]] e [[Cassio]] vennero impegnati nel suo gabinetto imperiale, nel senso che dovevano pulire i [[cesso|cessi]] di casa. Forse per questo Bruto iniziò a nutrire risentimento nei confronti del [[padre]] adottivo. In realtà non aveva mai amato Cesare, fin da quando lo aveva preso al [[negozio]] di [[animale|animali]] quando aveva ormai quarant'anni, anche perché piuttosto che dargli un [[nome]] normale, gli aveva affibbiato un nome da personaggio dei cartoni animati. <br/>
Allo stesso tempo Cassio era rimasto molto deluso da Cesare per non averlo portato con sé in Egitto per il [[Puttan Tour|puttan tour]] di fine guerra civile. Allora galvanizzò il senato e lo aizzò contro Cesare. A questo punto le attenzioni di tutti puntarono verso Bruto, amante della [[repubblica]] e aderente alla filosofia dello [[stoicismo]] e alla pratica del bastardismo. <br/>
Forse per questo Bruto inizió a nutrire risentimento nei confronti del [[padre]] adottivo. In realtá non aveva mai amato Cesare, fin da quando lo aveva preso al [[negozio]] di [[animale|animali]] quando aveva ormai quarant'anni, anche perché piuttosto che dargli un [[nome]] normale, gli aveva affibiato un nome da personaggio dei cartoni animati. <br/>
Secondo la tradizione Cesare ebbe molti segni premonitori della sua imminente fine: quando camminava i gatti neri si grattavano e il suo corpo aveva smesso di avere un'ombra. Alcuni andarono direttamente da Cesare per avvisarlo del pericolo, ma lui li liquidò credendo che fossero [[testimone di geova|testimoni di geova]]. <br/>
Allo stesso tempo Cassio era rimasto molto deluso da Cesare per non averlo portato con sé in Egitto per il puttan-tour di fine guerra civile. Allora galvanizzò il senato e lo aizzò contro Cesare. A questo punto le attenzioni di tutti puntarono verso Bruto, amante della [[repubblica]] e aderente alla filosofia dello [[stoicismo]] e alla pratica del bastardismo. <br/>
Secondo la tradizione Cesare ebbe molti segni premonitori della sua imminente fine. <br/>
In quei giorni molti [[uccello|uccelli]] volavano attorno al foro cagando sempre addosso a Cesare, i cavalli dell'imperatore scoppiarono a piangere, anche perché li faceva pascolare in un [[campo]] di [[cipolla|cipolle]], e ogni indovino, mago, svitato e anche qualche lavavetri dell'impero avvertiva che Cesare sarebbe stato ucciso. Alcuni andarono direttamente da Cesare per avvisarlo del pericolo, ma lui li liquidò credendo che fossero [[testimone di geova|testimoni di geova]]. <br/>
Nello stesso periodo fu scoperta un'antica [[tomba]] etrusca, che fece slittare di nuovo i lavori per l'ampliamento della [[metro]], su cui c'era scritto che l'imperatore sarebbe stato ucciso, ma probabilmente Cesare sperava che la [[profezia]] parlasse di [[Adriano]]. <br/>
Persino la moglie, che solitamente se ne fregava altamente di quello che faceva il marito purché continuasse a portare i soldi a casa, venne colta da un brutto presentimento. Infatti, la sera prima aveva fatto uno strano [[sogno]], in cui tutti i legionari facevano il "[[trenino]]" mentre Cesare era la "locomotiva". Raccontò il sogno a Cesare supplicandolo di non andare in Senato; ma il [[marito]], indignato, replicò che lui era sempre alla [[testa]] dei legionari, soprattutto nel "trenino".
Persino la moglie, che solitamente se ne fregava altamente di quello che faceva il marito purché continuasse a portare i soldi a casa, venne colta da un brutto presentimento. Infatti, la sera prima aveva fatto uno strano [[sogno]], in cui tutti i legionari facevano il "[[trenino]]" mentre Cesare era la "locomotiva". Raccontò il sogno a Cesare supplicandolo di non andare in Senato; ma il [[marito]], indignato, replicò che lui era sempre alla [[testa]] dei legionari, soprattutto nel "trenino".
{{Dialogo|Moglie di Cesare|Cesare, attento alle idi di Marzo!|Cesare|Ma siamo ancora a gennaio.|Moglie|Vabbè tu stai comunque attento.|Cesare|La solita rompipalle.|Moglie|E parla un po' con Bruto, lo vedo strano. E poi sta sempre in camera a bisbigliare con quel suo amico, Cassio.|Cesare|Ma lasciali masturbare in pace.}}
{{Dialogo|Moglie di Cesare|Cesare, attento alle idi di Marzo!|Cesare|Ma siamo ancora a gennaio.|Moglie|Vabbé tu stai comunque attento.|Cesare|La solita rompipalle.|Moglie|E parla un po' con Bruto, lo vedo strano. E poi sta sempre in camera a bisbigliare con quel suo amico, Cassio.|Cesare|Ma lasciali masturbare in pace.}}
Avrebbe dovuto insospettirlo anche l'atteggiamento di Bruto, poiché in quei [[giorno|giorni]] non faceva altro che sfogliare riviste di [[bara|bare]], aveva prenotato un nuovo set di coltelli stranamente dello stesso numero di quanti erani i senatori e non smetteva mai di chiedergli se preferiva essere seppellito al [[sole]] o all'[[ombra]]. <br/>
Avrebbe dovuto insospettirlo anche l'atteggiamento di Bruto, poiché in quei [[giorno|giorni]] non faceva altro che sfogliare riviste di [[bara|bare]], aveva prenotato un nuovo set di coltelli stranamente dello stesso numero di quanti erano i senatori e non smetteva mai di chiedergli dove preferiva essere seppellito. <br/>
Dopo tutti questi indizi fu un po' da stronzi presentarsi, ma ancora più stronzo è il fatto che di tutti i senatori assenteisti di [[oggi]] nessuno venga pugnalato. <br/>
Dopo tutti questi indizi fu un po' da stronzi presentarsi al senato quel giorno. <br/>
Arrivato in senato, si sedette al suo seggio fatto di ossa di nobili, quando i senatori lo attorniarono con la [[scusa]] di volergli chiedere l'[[autografo]]. Mentre un senatore teneva occupato Marco Antonio fuori parlando di [[fica]], per evitare che prestasse [[soccorso]] o che chiamasse il CXVIII, i senatori si scagliarono contro Cesare inferendogli pugnalate. Cesare tentò di resistere, ma quando vide che persino suo [[figlio]], a cui giusto il [[giorno]] prima aveva comprato la biga nuova di zecca, era tra i congiurati, si arrese e si accasciò a [[terra]], pestando una cacca. Scoprire che il suo stesso figlio lo aveva tradito fu per Cesare una vera [[pugnalata]] alle spalle, che andò ad aggiungersi alle altre [[trentasette]]. <br/>
Arrivato in senato, si sedette al suo seggio fatto di ossa di nobili, quando i senatori lo attorniarono con la [[scusa]] di volergli chiedere l'[[autografo]]. Mentre un senatore teneva occupato Marco Antonio fuori parlando di [[fica]], per evitare che prestasse [[soccorso]] o che chiamasse il CXIII, i senatori si scagliarono contro Cesare inferendogli pugnalate. Cesare tentò di resistere, ma quando vide che persino suo [[figlio]], a cui giusto il [[giorno]] prima aveva comprato la biga nuova di zecca, era tra i congiurati, si arrese e si accasciò a [[terra]], pestando una cacca. Scoprire che il suo stesso figlio lo aveva tradito fu per Cesare una vera [[pugnalata]] alle spalle.
Pare, inoltre, che Cesare morì esattamente ai [[piede|piedi]] della [[statua]] di Pompeo, cosicché morì come aveva vissuto: in ginocchio ai piedi di un bel [[maschio|maschione]].


== Curiosità ==
== Curiosità ==
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{{Curiosità}}
{{Curiosità}}


*Si dice che [[nessuna]] delle pugnalate inferte a Cesare fu mortale, infatti lui morì di [[infarto]] appena si accorse di essere uscito di casa lasciando l'[[arrosto]] nel forno acceso.
*Si dice che [[nessuna]] delle pugnalate inferte a Cesare fu mortale, infatti lui morì di [[infarto]].
*Bruto scrisse una [[sceneggiatura]] per un [[film]] basato sulla sua vita "Come ammazzare il padre e vivere felici", che non ebbe il successo sperato poiché all'epoca il [[cinema]] non esisteva.
*Si dice che Cesare abbia inventato il [[parto]] cesareo quando uscì dal ventre materno tagliando in due la madre con una [[spada]].
*Si dice che Cesare abbia inventato il [[parto]] cesareo quando uscì dal ventre materno tagliando in due la madre con una [[spada]].


== Articoli correllati ==
== Opere ==

*''[[De bello gallico]]''
*''De brutto gallico''
*''[[De bello civili]]''
*''[[Cavalleria Rusticana]]''
*Il ''[[Vangelo]]''
*''L'Italia secondo me''

== Articoli correlati ==


*[[Impero Romano]]
*[[Impero Romano]]

Versione delle 15:51, 28 feb 2015

Template:Inc Template:Storia

Giulio Cesare veste la tonaca da dittatore.
« In politica la prima regola è guardarsi sempre le spalle. AAAAAAAAHHH!!! »
(Giulio Cesare, 15 marzo '44)
« Ha fatto fuori galli, calli, britanni, pontici, iberici, cilici, daci, cappadoci, lici, traci, froci, repubblicani, russi, mongoli, mongoloidi, germani, egiziani e marziani. Ma dopo sono io l'assassino! »
(Bruto su Gaio Giulio Cesare)
« Veni, vidi, veni! »
« Dividi et impera. »
(Cesare spiega l'importanza delle frazioni in politica)
« Alea iacta est. Meo turno est.  »
( Cesare mentre batte Gneo Pompeo a Dungeons & Dragons)

Gaio Giulio Cesare, in latino Frocius Iulius Caesar, (Roma, Idi di Marzo 101 a.C. - Roma, Idi di Merda 44 a.C.) è stato un politico, militare, scrittore, statista, statistico, statico e stitico, pittore surrealista e un buon trequartista romano. Fu dictator, il che vuol dire che era un pezzo grosso, più o meno quanto l'amministratore di condominio. Da molti considerato il primo imperatore di Roma, fu il primo e purtroppo ultimo politico della storia ad essere ucciso per essersi presentato a lavoro. È stato uno dei più grandi personaggi della storia antica, così tanto importante da meritarsi il nome di una strada dietro casa mia.

Vita

Cesare proveniva da una nobile famiglia patrizia, la gens Iulia, che secondo la leggenda annoverava tra i suoi avi il primo re di Roma, ovvero Romolo, e il primo sacco di concime di Roma, Remo. Giulio aveva due sorelle, Giulia maggiore e Giulia minore, una terza figlia fu cacciata perché non si sapeva come chiamarla. La famiglia di Cesare era mal vista, difatti lo zio Gaio Mario aveva attirato su di sé l'odio dei nobili, dei poveri, degli schiavi e dei turisti. Preso in giro dai compagni di classe, che lo appellarono'Giulio Cesso, per vendicarsi delle vessazioni si ripromise di conquistare il mondo.

Cesare crebbe in un periodo che vedeva contrapposte le fazioni degli optimates, favorevoli all'aristocrazia e che sostenevano il bisogno di portare le mutande sotto la tonaca, i populares, che erano democratici e dunque sostenevano che tutti, ricchi e poveri, avessero il sacrosanto diritto di sventolare il loro pendaglio al vento. Nonostante le umili origini, Cesare si schierò fin dall'inizio con i populares, poiché gli optimates lo avevano sempre trattato male e non lo avevano mai invitato a prendere un gelato.

File:Benigni vestito da soldato romano.jpg
Pompeo cerca di riallacciare i rapporti con Cesare.

A 17 anni ripudiò la sua promessa sposa, Cossuzia, perché aveva un nome di merda e sfigurava sugli inviti nuziali, per sposare Cornelia Zinna Maggiore, e il solo nome spiega il perché della scelta. Avverso a Silla, costui cercò in tutti i modi di ostacolare l'ascesa di Cesare, fin dalle elezioni per eleggere il capoclasse alle elementari, che riuscì a fargli perdere nonostante studiasse a casa da solo. La situazione precipitò definitivamente dopo che Silla divenne dittatore e unico giudice di Masterchef Roma e Cesare fu mandato a fare il militare presso Mitridate nella guerra del Ponto. Qui Cesare si distinse dai commilitoni, se non altro perché capiva da che lato andava impugnata una spada, e per tale ragione ottenne una medaglia al valore, che gli consentì di tornare a Roma da vincitore.

Ritorno a Roma e cazzeggio

Tornò a Roma casualmente subito dopo aver ricevuto la notizia della morte di Silla e si presentò al suo funerale distribuendo inviti per il dopo-festa. Poi partì di nuovo alla volta dell'Oriente per sconfiggere i Pirati dei Caraibi. A quel punto tornò a Roma, dove fu letto questore e, l'anno dopo, Miss Italia 52 a.C.. In questo periodo si posizionano due eventi speciali della vita di Cesare. Il primo consiste in un sogno incestuoso, in cui Cesare sognò sua madre che lo sodomizzava con una banana (in sua difesa, non era l'unico a Roma a fare certi sogni su di lei). Piuttosto che preoccuparsi e andare da uno psicologo bravo, Cesare interpretò il sogno come un presagio di imminente dominio sul mondo e come un segno che doveva assumere più potassio. Il secondo si ebbe quando, di fronte ad una statua di Alessandro Magno, Cesare scoppiò a piangere urlando che Alessandro alla sua età aveva già conquistato mezzo mondo, mentre lui doveva ancora dare l'esame di diritto romano. Nel 65 a.C. Cesare aveva ormai acquistato grande prestigio tra la popolazione, finanziando una squadra di gladiatori per gli Hunger Games dell'epoca; ma la vera svolta si ebbe quando venne nominato pontefice massimo di ottavo livello, pagando una pesante somma e regalando una cesta di meloni a Licinio Crasso e, per di più, offrendo prestazioni sessuali al resto della commissione, per poi scoprire che non era necessario e sarebbe bastato chiederglielo dicendo per favore.

Il triumvirato e la conquista della Gallia

Eletto pretore e diventato ancora più fico, Cesare dovette affrontare la morte di Cornelia, che riuscì a superare con grande difficoltà sposando due giorni dopo Poppea, la nipote di Silla, cosicché non solo lo aveva fottuto da vivo, ma alla fine si scopava anche la nipote. Il matrimonio non durò a lungo, in quanto Cesare scoprì Publio Clodio Porco, introdottosi a casa sua travestito da ancella, che ci provava con la moglie. Molto offeso dal fatto che non ci avesse provato con lui, ripudiò Poppea e si promise che non avrebbe più amato nessuno, dopo la delusione che gli aveva dato Clodio.
Dopo aver ampliato i confini romani nella Spagna Ulteriore, che da allora fu ancora più ulteriore, gli vennero offerti il trionfo militare, un attestato di partecipazione, dei buoni regalo e cento punti esperienza, che però dovette rifiutare per entrare a Roma e diventare console; questo per colpa di quel vecchio rompipalle di Catone l'Uticense, che non vedeva di buon occhio un pazzo assetato di potere con un esercito a marciare su Roma.
Fu allora che Cesare capì che i tempi erano maturi e strinse un'alleanza con i due più influenti personaggi dell'epoca, Marco Intestino Crasso e Gneo Marameo Pompeo.

Il primo triumvirato, o triade.

Crasso era l'uomo più ricco di Roma, Pompeo il più onorato militarmente, e insieme avrebbero potuto tranquillamente pilotare la politica romana e la Serie A. Cesare rispetto a loro non era nessuno, ma fu lui a rappacificarli dopo una violenta lite su chi era stato più figo durante la guerra servile. Col loro appoggio, fece passare una legge con la quale venivano redistribuiti gli appezzamenti di terreno ai più sfortunati, tra cui i veterani, i poveri e i laureati in lettere, ottenendo così l'appoggio dell'intera popolazione.
Nel qualcosa a.C. Cesare venne inviato nelle province della Gallia Cisalpina e della Gallia Transalpina per l'operazione Duratura Libertas (Enduring Freedom, in antico druidico) allo scopo di spodestare Vencingetorige, capo dei Galli, accusato di possedere armi di distruzione di massa nel suo pollaio. Inoltre, da questa impresa Cesare trasse ispirazione per il suo primo best seller De bello gallico, che, in base alla traduzione, può essere un libro di viaggi sulle bellezze della Gallia (Il bello della Gallia) o un libro di cucina (Il bello di cucinare i galli).

Giulio Cesare nella trasferta oltre le Alpi contro il Borussia Dortmund.

Da qui cominciò le sue memorabili campagne militari, che lo portarono fino in Tedeschia, in Britannia, in Mezzo Oriente e, dove nessuno aveva mai osato prima, nel quartiere Magliana. In poche parole, ovunque ci fossero poveri innocenti da uccidere. In questi anni Cesare accumulò un successo dopo l'altro, fino a diventare il personaggio di spicco della politica e della televisione romana, il che lo portò a scontrarsi con i senatori e con vari ospiti dei talk show, oltre a dover combattere con le emorroidi, a furia di stare a cavallo.

La guerra civile e la dittatura

Concluse le campagne, Cesare cercò nuovamente di rientrare a Roma, ma il senato si rese conto che sarebbe stato troppo pericoloso: l'esercito di Cesare era troppo grande e il buffet non aveva abbastanza tartine. Per questo e si affidò all'appoggio di Pompeo, che era l'unico idiota disposto a farlo, pur di non dover stare a casa con quella rompipalle della moglie. Nel frattempo, Cesare chiedeva senza successo al senato di entrare a Roma con l'esercito, dandogli la sua parola di giovane marmotta che non li avrebbe trucidati.
I senatori invece proibirono a Cesare di superare l'uscita del casello Rubicone Sud. Allora Cesare, in segno di sfida e di bastardaggine, superò con le sue truppe il fiume, che segnava il confine del territorio romano. Nel farlo Cesare pronunciò la famosa frase: "Alea iacta est", che tradotto suona più meno:

« E mo'so cazzi vostri! »
"Vai al pigiama party del senato" hanno detto, "ti divertirai" hanno detto...

Inoltre si dice che mentre attraversava il fiume domandasse al cuoco:

Cesare : Che si mangia oggi?
Cuoco : Oggi brodino di dado, o Cesare!
Cesare : Ma fa schifo!
Cuoco : Oramai il dado è tratto, sennò vattene in trattoria che ti trattano meglio! Ma guarda questo come mi tratta.

Il cuoco fu condannato alla fucilazione da Cesare per indisponenza.

La battaglia di Farsalo in tutta la sua crudezza.

Pompeo avrebbe dovuto combatterlo, ma ormai erano anni che non si prendeva un po' di ferie e in quel momento si diede irreperibile. Dopo una veloce marcia Cesare entrò a Roma e instaurò una dittatura. Allarmato, Pompeo raggiunse l'esercito ancora in canotta e ciabattine da mare, ma ormai era troppo tardi. Lo scontro si ebbe nella battaglia di Farsalo dove Cesare, secondo il gergo militare, prese a calci in culo Pompeo e il suo esercito. Pompeo fuggì in Egitto, ma lì fu ucciso da uno che aveva provato a superare al casello. Catone, alla notizia della sconfitta, si suicidò bevendo una bottiglia di Fanta calda e sfiatata. Cicerone non si suicidò, ma lasciò la politica e lanciò una linea di profumi e abbigliamento.

Cesare rappresentato con l'alloro della vittoria.

Nel 47 Cesare assunse il titolo di dictator che, di fatto, concentrava nelle sue mani tutto il potere, promettendo però di assumere il controllo solo nei casi di emergenza. Peccato che fosse proprio Cesare a decidere quali fossero le emergenze, cosicché se un gatto rimaneva incastrato su un albero o se veniva previsto caldo record per l'estate, veniva proclamato lo stato di allarme e Cesare tornava sul trono.

- Cesare: “Com'è la situazione là fuori?”
- Servo: “Tutto tranquillo.”
- Cesare: “Tutto tutto? Non c'è proprio niente che non va?”
- Servo: “No niente.”
- Cesare: “Ma dai qualcosa ci deve essere! Una vecchietta che deve attraversare la strada, una bambina a cui è caduto il gelato...”
- Servo: “No, è tutto perfetto signore.”
- Cesare: “Ma da quando questa città è così perfetta? Prima c'erano tanti bei crimini, ti ammazzavano appena uscivi di casa e adesso... Dove andremo a finire?”
- Servo: “Peccato solo che fuori sia un po' umido.”
- Cesare: “Oh mio Giove! Cosa aspettavi a dirmelo? Sciogli il senato! Siamo in stato di emergenza!”

A garanzia della democrazia, Cesare tenne comunque in vita il senato, divertendosi e a lanciare noccioline ai senatori mentre questi discutevano. Non ebbe rancore contro i suoi avversari sconfitti, come dimostrò condannandoli a morte per impalamento; o almeno quelli che rimanevano, visto che la maggior parte era scappata o si era nascosta sotto il letto.
Seppe come farsi amare dal popolo, elargendo denaro e organizzando giochi circensi, per lo più consistenti in emozionanti sfide di ex senatori contro leoni e tigri (per rendere lo scontro più equo ai senatori venivano legate le mani dietro la schiena). Fece erigere statue raffiguranti lui che sconfigge Pompeo, che scioglie i senatori nell'acido e che vince la finale di Champions League.
Egli, infatti, cercava sempre di accontentare il popolo in ogni modo, tranne una volta: un giorno, mentre Cesare attraversava Roma sulla sua biga d'oro, un tribuno balbuziente gli chiedesse: "Cesare, il popolo chiede sesterzi"; e Cesare rispose: "No, vado dritto". Proseguì con le sue campagne militari, vincendo le battaglie di Tapso, Munda e Waterloo. In più era talmente megalomane che fece rifare la battaglia di Zama e la vinse. Si spinse in Asia, dove però le sue conquiste furono bloccate dal popolo più fancazzista dell'epoca: i Party.
Inoltre riorganizzò completamente l'amministrazione, l'economia e le legge romana. Ma si tratta di cose troppo noiose per parlarne qui e si correrebbe il rischio che il lettore chiuda la finestra per cominciare a smanettarsi su Youporn.

Il periodo in Egitto

La morigerata Cleopatra.

Dopo tutto questo casino, Cesare si prese una vacanza in Egitto, dove intrattenne rapporti con Cleopatra, la regina ninfomane. Cleopatra infatti, regina d'Egitto, aveva una strana passione per serpenti, capitoni, mazze da baseball, pali telegrafici, e tutto ciò che aveva forma tubolare. Fu lietissima che in Egitto vi fossero tanti legionari e trattenne Cesare in Egitto per tutto il tempo necessario a ripassarseli tutti, compresi cavalli, cavalieri, elefanti e cammelli catturati ai nemici.
Per la verità Cesare era innamorato di Frucione, un numida al servizio di Cleopatra, ma, per l'occhio del pubblico, finse di essersi innamorato di Cleopatra.

Congiura e uccisione

Una statua raffigurante Cesare negli ultimi istanti di vita.

Cesare nominò console sé stesso e Marco Antonio e designò come assistente il suo cane Dudù. Invece Bruto e Cassio vennero impegnati nel suo gabinetto imperiale, nel senso che dovevano pulire i cessi di casa. Forse per questo Bruto iniziò a nutrire risentimento nei confronti del padre adottivo. In realtà non aveva mai amato Cesare, fin da quando lo aveva preso al negozio di animali quando aveva ormai quarant'anni, anche perché piuttosto che dargli un nome normale, gli aveva affibbiato un nome da personaggio dei cartoni animati.
Allo stesso tempo Cassio era rimasto molto deluso da Cesare per non averlo portato con sé in Egitto per il puttan tour di fine guerra civile. Allora galvanizzò il senato e lo aizzò contro Cesare. A questo punto le attenzioni di tutti puntarono verso Bruto, amante della repubblica e aderente alla filosofia dello stoicismo e alla pratica del bastardismo.
Secondo la tradizione Cesare ebbe molti segni premonitori della sua imminente fine: quando camminava i gatti neri si grattavano e il suo corpo aveva smesso di avere un'ombra. Alcuni andarono direttamente da Cesare per avvisarlo del pericolo, ma lui li liquidò credendo che fossero testimoni di geova.
Persino la moglie, che solitamente se ne fregava altamente di quello che faceva il marito purché continuasse a portare i soldi a casa, venne colta da un brutto presentimento. Infatti, la sera prima aveva fatto uno strano sogno, in cui tutti i legionari facevano il "trenino" mentre Cesare era la "locomotiva". Raccontò il sogno a Cesare supplicandolo di non andare in Senato; ma il marito, indignato, replicò che lui era sempre alla testa dei legionari, soprattutto nel "trenino".

- Moglie di Cesare: “Cesare, attento alle idi di Marzo!”
- Cesare: “Ma siamo ancora a gennaio.”
- Moglie: “Vabbé tu stai comunque attento.”
- Cesare: “La solita rompipalle.”
- Moglie: “E parla un po' con Bruto, lo vedo strano. E poi sta sempre in camera a bisbigliare con quel suo amico, Cassio.”
- Cesare: “Ma lasciali masturbare in pace.”

Avrebbe dovuto insospettirlo anche l'atteggiamento di Bruto, poiché in quei giorni non faceva altro che sfogliare riviste di bare, aveva prenotato un nuovo set di coltelli stranamente dello stesso numero di quanti erano i senatori e non smetteva mai di chiedergli dove preferiva essere seppellito.
Dopo tutti questi indizi fu un po' da stronzi presentarsi al senato quel giorno.
Arrivato in senato, si sedette al suo seggio fatto di ossa di nobili, quando i senatori lo attorniarono con la scusa di volergli chiedere l'autografo. Mentre un senatore teneva occupato Marco Antonio fuori parlando di fica, per evitare che prestasse soccorso o che chiamasse il CXIII, i senatori si scagliarono contro Cesare inferendogli pugnalate. Cesare tentò di resistere, ma quando vide che persino suo figlio, a cui giusto il giorno prima aveva comprato la biga nuova di zecca, era tra i congiurati, si arrese e si accasciò a terra, pestando una cacca. Scoprire che il suo stesso figlio lo aveva tradito fu per Cesare una vera pugnalata alle spalle.

Curiosità

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  • Si dice che nessuna delle pugnalate inferte a Cesare fu mortale, infatti lui morì di infarto.
  • Si dice che Cesare abbia inventato il parto cesareo quando uscì dal ventre materno tagliando in due la madre con una spada.

Opere

Articoli correlati

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