Menhir

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia 2.0.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

I menhir (dal bretone men "uomini" e hir "macchina per fare le tagliatelle") sono delle lunghe pietre infossate nel terreno, erette dagli uomini primitivi per vincere la noia. Per gli studiosi di cose vecchie sono dei reperti di incredibile bellezza mentre il resto del mondo non riesce a capire la differenza tra queste pietre e i paletti di cemento su cui si allaccia la catena del motorino.

Questi potrebbero essere dei menhir.

Come nascono

Ai tempi degli uomini primitivi si doveva campare senza tv, senza Playstation e senza campionato di calcio sicché i primi ominidi passavano le loro giornate mangiando, dormendo e facendo sesso. Chiamali stronzi.

Alcuni menhir portano inciso il nome dell'uomo che li ha innalzati. O più spesso bestemmioni in dialetto calabrese.

Un giorno l’uomo primitivo sentì il bisogno di infossare le pietre nel terreno e così nacque il menhir. Gli individui più dotati arrivarono addirittura a piazzare ben due pietre nel terreno mettendone una terza sopra di traverso e creando un vera genialata di ingegneria preistorica, il dolmen. I menhir possono essere di varia altezza e gli individui più arditi li erigevano addirittura in gruppi creando la cosiddetta “menhirata di gruppo”. I menhir sono sparsi un po’ in ogni dove Europa, Asia, Africa, Polo Sud, Villa Certosa. In Italia si trovano soprattutto in Sardegna dove sono noti col nome di Safatagarriònni, che significa appunto menhir.

Secondo il professor Antonio Bevilacquagassata, ordinario di Preistoriologia all’Università di Capri i menhir rappresentano il tentativo dell’uomo preistorico di avvicinarsi alla divinità ma ammette che i risultati di questo tentativo fanno davvero cagare.

La domanda che tutti (Giacobbo per primo) si sono fatti è sempre la stessa: come facevano gli uomini primitivi a trasportare massi così pesanti da una parte all’altra? Se per Giacobbo la risposta è semplice (gli alieni) il professor Ray Poltiglia appassionato di antropologia e di riviste porno d’epoca non ha alcun dubbio e smentisce tutti con le sue affermazioni:

« mi meraviglio che nessuno dei miei esimi colleghi ci abbia mai pensato, la soluzione più probabile è anche la più facile da pensare: è ovvio che hanno fatto uso di gru e pale meccaniche, forse si sono addirittura affidati a qualche impresa di costruzioni. »

La loro tutela

Le disposizioni del trattato di Alicudi in materia di roba vecchia da tutelare hanno dichiarato che in base ai decreti 121, 122, 123 e 55.816 i menhir sono brutti ma sono comunque partrimonio dell’umanità, protetti dall’UNESCO, dal WWF, dall’UNICEF e dalla Società autostrade.

Pertanto:

I cartelli possono essere integrati da pannelli che indicano il numero di menhir presenti sulla strada.
  • è vietato imbrattare un menhir con scritte d’amore come queste (Titti ti amo, torniamo insieme - bimba sei la mia vitaIo e te 3msc tvtb ptvt zzvm vbjghjjkiyt)
  • è vietato far pisciare gli animali domestici su un menhir, pena una multa di 355 euro al cane che ha imbrattato la pietra.
  • è vietato attaccare lucchetti d’amore ai menhir
  • è vietato dar fuoco a un menhir
  • è vietato dar acqua a un menhir, sanno lavarsi da soli
  • I menhir vanno segnalati a 150 metri dalla loro posizione con l’apposito cartello previsto dal codice stradale: ATTENZIONE! MENHIR!

Una curiosità

Nel North Yorkshire, in Inghilterra sono state ritrovate le cosiddette Frecce del diavolo: trattasi di due menhir allineati tra loro e distanti l'uno dall'altro circa sette metri. Gli scienziati di mezzo mondo sono assolutamente convinti che tali menhir siano stati innalzati circa un milione di anni fa e che siano stati usati dagli uomini preistorici come pali durante le partite di calcetto.

Voci correlate