Carrozza con cuscinetti a sfera

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GIOITE, GIOITE!
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"Nonciclopedia ha questo articolo e Wikipedia no, papparappappero!"
Alla facciazza tua, Wikipedia!
Il popolare (quanto letale) attrezzo.
« Ma il freno dov'è? »
(Domanda di un ragazzino prudente e nuovo del gioco.)
« AHAHAH!!! Il freno!! AHAHAHAH! Sei davvero uno spasso! »
(Teppistello avvezzo all'uso della carozza[1].)

La carrozza con cuscinetti a sfera, chiamata anche carretto ed altri fantasiosi nomi dialettali come "Brusì" in Valle Camonica, è lo strumento indispensabile per un simpatico gioco da fare all'aria aperta con gli amici, che consiste nello scendere "a scapicollo" a bordo di tale mezzo percorrendo una discesa molto ripida, tanto che se fossimo in settimana bianca corrisponderebbe al grado "nera da panico".
È del tutto probabile che i compagni di tale bravata inizino a diminuire di numero, ad ogni corsa effettuata, questo inconveniente non è da attribuire ad astio o litigi, bensì alle prognosi riservate. Vince chi resta per ultimo fuori dell'ospedale.
L'utilizzo di tale mezzo, classificato come apparato semovente atto a diminuire la popolazione tra i membri delle baby gang, ha raggiunto il suo culmine durante gli anni '70. In seguito il gioco è stato via via abbandonato, ciò è dovuto ad alcune semplici ragioni:

  1. videogiochi e console hanno soppiantato i giochi all'aria aperta;
  2. sulle strade oramai circolano troppi veicoli, spesso guidati da rumeni ubriachi[2];
  3. gli arti vengono considerati beni preziosi a cui è difficile rinunciare.

In effetti il gioco era un tantinello pericoloso, forse abbastanza peric... diciamo letale, ma allo stesso tempo era obbligatorio parteciparvi, altrimenti non si sarebbero potute sfoggiare in seguito le cicatrici che tanto piacevano alle ragazze. Se avevi un ginocchio col tutore potevi palpare di diritto una tetta, con un'infermità permanente ci poteva scappare addirittura una sbirciata alla passera.
Negli ultimi anni si è affermato lo speed down, disciplina che somiglia molto al gioco in questione, anche per il numero delle vittime.

Cenni storici

In salita si spingeva a turno, una volta il più piccolo e una volta il più tonto.

Secondo uno dei massimi studiosi di antropologia culturale per sentito dire, il norvegese Ørjan Friis Arnevåg, il gioco veniva praticato sin dalla comparsa delle prime ruote, questo spiegherebbe anche l'alto tasso di mortalità adolescenziale dell'epoca. Ovviamente, il passaggio dalle ruote di legno ai cuscinetti a sfera, e l'asfalto al posto dei selciati, hanno contribuito al diffondersi della carrozzomania®, e dato un enorme opportunità di sviluppo al settore delle protesi ortopediche.
Compare nella forma che conosciamo agli inizi degli anni '60, nei paesini di montagna, luoghi in cui era semplice trovare il legname per il telaio, una china decente e una buona dose di fanciullesco sprezzo del pericolo. Alla costruzione del mezzo potevano partecipare più individui, questo portava a stabilire rigidi turni per l'utilizzo e mansioni diversificate da alternare tra i componenti.

  • Spingitore junior: si occupava di spingere in salita il mezzo, raggiunta la cima era talmente sudato che aveva le croste di sale sulla maglietta.
  • Spingitore senior: procedeva di fianco alla carrozza, incoraggiando il precedente con frasi tipo "dai che siamo quasi arrivati", oppure lo spronava con "tira fuori le palle mezzasega!".
  • Pilota: a lui il compito di guidare il mezzo a fondo valle e salvare possibilmente la vita a quello dietro.
  • Quello dietro: (detto anche "navigatore") col compito di avvistare il pilota di eventuali pericoli[3], ma in genere troppo concentrato a pregare.
Pilota : Cavolo! Questa è davvero una discesa magnifica!
Navigatore : Ma quello laggiù che ci viene incontro, è un gatto o un autobus?
"Ne volete costruire una? Seguite i nostri consigli!"

Costruirne una

« La carrozza con cuscinetti a sfera deve essere costruita con mezzi di fortuna! »
Istruzioni per gli amanti del fai da te.

Questo è quanto afferma Girolamo Pittalafava, presidente del "Consorzio per la rivalorizzazione dei giochi in cui ci si fa parecchio male". Presso il prestigioso ente è possibile reperire un opuscolo con tutte le spiegazioni necessarie, di cui siamo lieti fornire un riassunto esaustivo[ed è anche gratis].

  1. Recatevi ai mercati generali della frutta, sottraete fischiettando un bancale per muletti e sezionatelo lontano da occhi indiscreti, badando a non rompere i preziosi componenti.
  2. Sfondate la vetrina di una ferramenta con un maleppeggio, avrete così facile accesso a bulloni, viti, chiodi e cuscinetti a sfera.
  3. Verificate l'attrezzatura in vostro possesso, se è quella che vi ha lasciato il bisnonno in eredità scegliete un'altra ferramenta da "visitare".
  4. Fate rosicchiare al vostro castoro i lati degli assi per le ruote, se in casa avete solo gatti segregateli nel forno[4] e aspettate che facciano il lavoro i topi.
  5. Inserite i cuscinetti a sfera sul perno ricavato, se si sfila facilmente provate a visualizzare mentalmente cosa potrebbe comportare questo raggiunti i 95 km/h.
  6. Incastrate con un martello il cuscinetto, se udite un rumore di legno "incriccato" ripetete l'esperimento mentale e aggiungete una supplica a Padre Pio.
  7. Assemblate i vari pezzi con i chiodi e le viti, col bullone passante fissate l'asse con la ruota anteriore (che avrete ottenuto nel frattempo grazie ad un miracolo).
  8. Scegliete con cura una discesa (pendenza minima consigliata 27%) assicurandovi che non ci siano buche e che abbia un ospedale nelle immediate vicinanze.
  9. Fate un testamento biologico, uno per i vostri beni, telefonate alla mamma e ditele che le volete bene.
  10. VIAAAAAAAAA!!

Costruirne una (per onesti)

Aquistala all'IKEA! (senza rischiare denunce).

Dal 2013 è disponibile nello store Ikea GO-KÄRTÊN, facilissimo da costruire con l'ausilio del pratico e semplice manuale. Grazie a questa brillante intuizione commerciale, con cui si è aggiudicata il premio "BricoMinchia 2012", la ditta svervegese è entrata autorevolmente nel mercato delle microcar. Per la messa in circolazione su strada occorre acquistare anche STØRYONË, un robusto motore a sogliola (alimentato a plancton) che sviluppa una potenza di circa 25 barracuda.

« GO-KÄRTÊN + STØRYONË ed abbatti l'inflazione. »
(Spot del 2013 che fa leva sui consumi ridotti.)
« GO-KÄRTÊN + STØRYONË e ti prendi la pensione. »
(Spot del 2014 che fa leva sulla possibilità di danni permanenti.)
« GO-KÄRTÊN + STØRYONË e ti schianti sul lampione. »
(Spot del 2015 che fa leva sugli istinti suicidi generati dalla crisi economica.)

L'osservatore attento si sarà sicuramente accorto che è possibile realizzare due tipi di carrozze, quella a quattro ruote e quella a tre. Ci soffermeremo ad analizzare pro e contro di entrambe (tanto i rigatoni cuociono in 13 minuti).