Gente che non si fa mai i cazzi suoi

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Gente che non si fa mai i cazzi suoi

Femmina alfa nella sua zona di caccia
Classificazione scientifica
Regno Ebetalia
Phylum Calciinculogenea
Famiglia Rompicoglionidae
Genere Da evitare
« Che poi io vorrei sapere perché la gente non si fa mai i cazzi propri »
(Veronica Lario equivocando su gente che non si fa i cazzi propri)
« Chi cerca di sapere ciò che bolle nella pentola è un ladro o una spia e non è figlio di Maria . »
(Arthur Schopenhauer su gente che non si fa mai i cazzi propri)
« Papà, fatti i cazzi tuoi »
(Gesù, guardando verso l'alto, dopo l'arrivo di un meteorite alla frase "Chi è senza peccato scagli la prima pietra")

La gente che non si fa mai i cazzi suoi è una particolare categoria di individui appartenenti a un sottogenere della specie Homo sapiens sapiens: l'"insapiens-insipiens".
Organismo sostanzialmente parassitario e privo di un reale apparato nervoso centrale, vede l'appartenenza alla specie suddetta segnata, per motivi che nemmeno Piero Angela sa, da un deficit cromosomico del tipo "23 + (X, Y) col riporto di due e vado a capo".
Tale particolarità ha portato alla fisiologica acutizzazione del desiderio di venire a conoscenza di fatti che non interesserebbero normalmente a nessuno, nemmeno a Barbara d'Urso e tua nonna.
In alcuni individui è stata riscontrata una pericolosa tendenza all'autodistruzione, causata dallo scontro fisico con sberle e calcinculo e dalla non conoscenza dal saggio aforisma Zen:

« Chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni »

La gente che non si fa mai i cazzi propri è in corsa per l'assegnazione del premio "Anello mancante dell'evoluzione, millennio 2000" assieme ai creazionisti, a Borghezio e ai nani da giardino. Inoltre ha la curiosa tendenza ad essere ritrovata dentro dentro piloni di cemento.

Caratteristiche

Un lemure, cugino di primo grado per parte di madre delle Scimmiae insapiens. Notare il forte sviluppo dei bulbi oculari, tipico di tale specie, per potersi fare meglio i cazzi tuoi.

Il nome scientifico della specie deriva dal greco antico ςηαςε, letteralmente "Ma non c'hai una minchia di meglio da fare che impicciarti dei fatti miei?". Il termine "gente che non si fa mai i cazzi suoi" deriva molto probabilmente dalla traduzione tardo latina.
Le dita di questi esseri sono munite di unghie retrattili, fatta eccezione per il mignolo delle zampe superiori che è modificato a mo' di pettine per la toeletta e serve per additare o pulirsi le orecchie.
I grandi occhi possiedono uno strato riflettente full-optional per la visione notturna: si pensa che "la gente che non si fa mai i cazzi propri" abbia una, seppur limitata, visione a colori, anche se per orientarsi si affida principalmente al sentito dire.
Nonostante il fatto che secondo la tassonomia si tratti di un primate, la sua dieta è essenzialmente quella di un erbivoro: le Simiae insapiens, altro nome della specie, presentano infatti sia l'alluce che il pollice opponibile per una migliore presa dei rotocalchi rosa, loro principale riserva alimentare.
Tecnicamente però l'essere in questione è onnivoro, potendo accompagnare i propri pasti anche con uova alla coque, insetti, sventure altrui, Chi l'ha visto? e occasionalmente carogne di zebrallo.
Il vivere in un ambiente ostile alla loro alimentazione ha fatto sì che sviluppassero la capacità di muovere le orecchie durante la masticazione, il sonno e l'accoppiamento pur di procacciarsi il cibo che appunto assumono principalmente tramite l'apparato auricolare.
Degno di nota il rischio estinzione, provocato da una bassa frequenza di accoppiamenti dovuta a una ossessione maniaco-compulsiva delle femmine della specie, le quali passano il tempo cercando di farsi i cazzi altrui, ma non alla lettera, invece di farsi i cazzi propri. Alla lettera si intende.

Distribuzione

La specie oggetto della nostra analisi condivide l'habitat dei comuni esseri umani, ma tende a concentrare le sue azioni vitali in spazi quali balconi, saloni di parrucchieri, veglie funebri, Facebook e luoghi in cui solitamente gli altri vanno per lavorare.
Potrà sembrare curioso ma questi individui necessitano di altri appartenenti alla loro specie per poter ottemperare pienamente ai loro diktat biologici; in caso di assenza dei loro simili sono capaci di indurre mutazioni genetiche transitorie in comuni esseri umani pur di soddisfare la propria natura.
A questo proposito si segnala ai lettori la pericolosità del sopraccitato Facebook: pare che chiunque cada nelle maglie del social network in questione, diventi automaticamente "gente che non si fa i cazzi suoi".
In questo caso la tendenza pare irreversibile e l'impossibilità di cancellarsi dal sito maledetto lo dimostra.

Organizzazione sociale e abitudini

Anche lei ha da dire la sua sulle scimmie insapienti

Secondo alcuni studiosi la società delle scimmie insapienti, o insipide, è improntata a un'apparente pacifica convivenza che però nasconderebbe una tendenza all'aggressività paragonabile solo a quella di un bonsai.
Il professor Raffaele Morelli, stimato psicologo che ha dedicato molto tempo allo studio dei soggetti in cattività, afferma che questi primati sono spesso capaci di altruismo, gentilezza, pazienza e sensibilità; la ragione di ciò, sarebbe la loro eccezionale propensione a praticare il pettegolezzo ricreativo, attività che appianerebbe le tensioni all'interno del gruppo e funzionerebbe da suppletivo al sesso e all'uso dell'intelligenza.
Il professor Tsubasa, invece, ha osservato che il 95% dei rapporti sessuali delle femmine avviene durante il periodo di minore ricettività televisiva: il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Italiana. L'incontro tra comunità diverse comporta atteggiamenti violenti e aggressioni in circa il 100% dei casi. Il tasso di menomazioni fisiche, come la mancanza di almeno un dito tra i tre terzi dei soggetti, è stato ricondotto a comportamenti aggressivi intraspecifici: curiosamente pare che la gente che non si fa mai i cazzi suoi non ami molto altra gente che non si fa i cazzi suoi, a meno che questa non appartenga al proprio gruppo.
Da questo si deduce agevolmente che le scimmie insapienti sono dedite all'incrocio tra consanguinei e che il QI registrato, paragonabile solo a quello di un vasetto di yogurt alla vaniglia, dipenda essenzialmente dalla mancata rigenerazione cromosomica.
Le comunità sono composte di femmine e cuccioli e, almeno apparentemente, maschi.
Secondo alcuni acuti osservatori i gruppi seguono un modello matriarcale favorito dalla tendenza delle femmine stesse ad associarsi fra di loro. Si suppone che questa tendenza serva a ridurre la frequenza dei tentativi di avvicinamento da parte degli esemplari di maschio adulto, unicamente interessati al sesso ricreativo come i maschi di qualunque specie vivente, a partire dalle scolopendre per finire ai girasoli.
Sfortuna vuole che questi organismi e i normali esseri umani siano interfecondi e che per di più i geni delle scimmie insapienti siano tendenzialmente dominanti.
Tradotto vorrebbe dire che se avete avuto la sventura di accoppiarvi con una femmina della suddetta specie e di ingravidarla, oltre a spiegarci che avete contro Federica, dovrete anche abituarvi all'idea di vivere in una specie di comune ad alto tasso di idiozia, in cui la vostra opinione su trasmissioni quali C'è posta per te e Uomini e Donne conterà quanto l'opinione di Flavio Briatore sulla teoria della relatività ristretta.

Voci correlate