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{{sottotitolo|Da Nonciclopedia, l'enciclopedia un po' puttana}}
[[File:Paolo di Tarso fuma un cannone.jpg|320px|thumb|right|A Tarso Paolo non aveva mai un cazzo da fare e fumava come un turco.]]
[[File:Barbie Lucrezia Borgia.jpg|240px|thumb|right|Da oggi c'è Barbie Lucrezia, divertiti a ordire intrighi di appartamento, e vendicati dei tuoi famigliari con i tre flaconi di veleno in omaggio. Uccide davvero!]]
{{cit2|Le donne siano vestite con decoro, adorne di modestia, di verecondia e di tacco 15!|Paolo di Tarso presenta la sua ''Collezione Primavera - Estate 40 d.C.'' }}


{{Cit2|Cesareeeee, Lucreziaaaaaaa, non fate chiasso che il papà sta scrivendo un’enciclica.|L’amante di Papa Alessandro VI redarguisce i figliuoli che giocano a palla in Vaticano}}
{{wikipedia}}


'''Lucrezia Borgia''' (Subiaco [[1480]] – Giubiaco [[1519]]), è stata una delle figure femminili più controverse del [[Rinascimento]] . Alcuni storici la bollano come una semplice [[puttana]], altri le riconoscono anche una certa troiaggine. È comunque innegabile che dietro il suo aprir le cosce a chicchessia ci sia stato un preciso disegno politico dettato dal principio della Ragion di Stato e da quello della [[marmotta che confeziona la cioccolata|Marmotta che Confeziona la Cioccolata]]. Il De Sanctis sostiene che per Lucrezia, giacere con cani e porci, non fosse frutto della sua volontà, ma dell’esigenza di provare i prodotti della fabbrichetta di materassi di [[famiglia]].
'''Paolo di Tarso''' (Tarso [[5 d.C.]] - Paolodi [[64 d.C.]]), noto anche con il [[soprannome]] di San Paolo, è stato il più clamoroso convertito al Cristianesimo dopo [[Magdi Allam]] (59 anni, Toro) e il più importante divulgatore dei [[Vangelo|Vangeli]] insieme ad [[Antonino Zichichi]] (82 anni, Bilancia).<br />Della sua immensa produzione letteraria, sono arrivate fino a noi solamente le '''Lettere''' e di questo, dopo averlo giocosamente bestemmiato, ringraziamo il [[Dio|Signore]].




== La vita ==
==La vita di Paolo quando ancora non sapeva di dover diventare santo==
=== Prima parte 1480 - 1512 ===
[[File:San Paolo Jedi.jpg|240px|thumb|left|Paolo di Tarso prima di passare al lato oscuro]]
Figlia di [[Papa]] Alessandro VI e di Vannozza Vanvitelli Viendalmare, pur essendo stata riconosciuta da Alessandro, rifiutò sempre di portarne il cognome
[[File:Tarso del piede.jpg|240px|thumb|right|Tarso di Paolo]]
{{quote|Potrei mai chiamarmi Lucrezia Sesto?|}}
Nato a Tarso, nella Tarsia occidentale, tra la Frigia, la Tracia e l'Anatolia, Paolo era figlio di '''Eustachio di Metatarso''' e '''Giuditta di Metacarpo''' che lo crebbero in una sana famiglia [[pagano|pagana]], tutto [[casa]] e ara.<br />
Della sua infanzia non si sa molto, se non che fu violentata dal padre, dal fratello Cesare e da una torma di pellegrini che si recavano a Roma per comprare un po’ di indulgenze di scorta per il periodo [[inverno|invernale]].<br />
Fino ai trent'anni non fece niente di rilevante e, a volerla dire tutta, anche di irrilevante combinò ben poco; non possedeva caratteristiche peculiari, se si esclude che era cittadino romano e gli [[puzza]]vano i [[piedi]] perché usava tutto il giorno i sandali senza calze.
Alle prime [[mestruazioni]] Alessandro la diede in sposa a Giovanni Sforza, così chiamato perché [[stitico]]. Giovanni era Signore di Pesaro, ma visto che Lucrezia voleva sposare un calciatore, il padre la convinse che era lo Sforza che giocava nell'[[Inter]].<br />La vita matrimoniale a [[Pesaro]] cominciò da subito a star stretta a Lucrezia che era abituata a quella in [[Vaticano]] dove, quando si faceva [[messa]] si faceva [[Messa nera|messa]], ma quando papà si levava i paramenti era bisboccia per tutti: orge, banchetti, bevute, musica a tutto volume e veleno a gogo. Oltretutto il marito conosceva solo la [[kamasutra|posizione del missionario]] e non sapeva declamare i versi del [[Pietro Bembo|Bembo]] ruttando, come faceva Cesare. Appena [[File:Alfonso di Aragona.jpg|200px|thumb|left|Alfonso teneva l'armatura anche per fare il bagno, a casa Borgia non ci si poteva fidare. Non servì a nulla.]]trovò una scusa valida, Lucrezia lasciò il marito per tornare a{{s|l casino}} casa.
{{quote|Vado un attimo a portare questo pentolino di minestrone alla vicina e torno subito.|Lucrezia Borgia mette in atto uno dei suoi più astuti stratagemmi}}
Come il padre [[Bibbia|biblico]] festeggiò il ''figliol prodigo'' arrostendo {{citnec|e=citazione sbagliata necessaria|l'agnello grasso}}, così Alessandro e Cesare, per restare in tema di ovini, festeggiarono il ritorno a casa di Lucrezia mettendola a [[pecorina]] e facendola belare fino al mattino, quando la informarono che a causa di un cambio di strategia politica, sarebbe dovuta andare in sposa ad '''Alfonso d'Aragorn''' della [[Terra di Gondor]].<br />Il [[matrimonio]] fu celebrato in pompa magna e questa cosa della [[pompino|pompa]] fu l'unica ad avere il gradimento di Lucrezia, soprattutto perché magna. Il resto del menage matrimoniale fu noioso quanto il primo: certo Alfonso era un po' più fantasioso di Giovanni a letto, [[File:Alessandro VI.jpg|240px|thumb|right|Non c'è da stupirsi se Papi Alessandro VI ebbe molte donne. Quale donzella si lascierebbe scappare un fico così]]
ma sempre uno rimaneva, e lei non era tipa da accontentarsene.<br />Tre mesi dopo si celebrarono lo stesso giorno il funerali di Alfonso d'Aragorn, avvelenato da diciotto colpi d'accetta sul collo, e il matrimonio di Lucrezia con '''Alfonso d'Este''', proprietario di una catena di castelli nel ferrarese.<br />Anche questo secondo Alfonso durò poco, ucciso da un cocktail letale di [[birra]] e gazzosa.<br />Sempre per via di complicati intrighi politici, Lucrezia venne data in sposa a:
*'''Alfonso di Valoir''' per allearsi con la [[Francia]];
*'''Alfonso di Pecoraro''' per pastrocchiare coi Verdi;
*'''Alfonso di Chi?''' per ingraziarsi la stampa rosa.
Manco a dirlo, tutti questi matrimoni si conclusero tragicamente, il Valoir morì avvelenato dai funghi, gli altri due strangolati dalle loro stesse giarrettiere.


Quando [[Gesù]] (2010 anni, Capricorno) cominciò la predicazione che nel giro di tre anni lo portò alla [[L'isola dei famosi|fama]] e poi alla [[crocifisso|forca]], Paolo capì che avrebbe potuto finalmente trovare la sua strada andando a rompere i coglioni ai cristiani invece di stare a ciondolare per le vie di Tarso. Detto fatto, iniziò una persecuzione sistematica nascondendosi dietro i cespugli e facendo lo sgambetto a chiunque fosse sospettato di essere un cristiano. Al culmine del periodo di [[terrore]] che aveva instaurato, arrivò a sparare sul collo dei cristiani dei semini di eucaliptus, con una cerbottana fatta in casa unendo i [[tampax]] usati della [[soreta|sorella]].


==== Breve intermezzo nel quale si dà conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare ====
Stufo di questi soprusi, aggiunti all'avversione di Paolo a sollevare la [[tavoletta del cesso]] prima di pisciare, il papà di Gesù lo invitò a convertirsi.
Intanto Cesare, che era divenuto Duca di [[Valentino]] e Marchese di [[Versace]], proseguiva la sua inarrestabile carriera [[politica]] così mirabilmente descritta dal [[Machiavelli]] ne ''Il Principe'' e da [[Rettore]] ne ''Il cobra non è un serpente''. Per lui la Ragion di Stato stava sopra ogni cosa, eccetto che sui [[jeans]], dove stava meglio una [[T shirt]] col volto di [[Goffredo da Buglione]] e la [[bandiera della pace]]. <br />E se per far valere la Ragion di Stato occorreva uccidere gli amici, poco male, c'era anche il vantaggio di risparmiare sui regali di [[Natale]] e gli si potevano ciulare le mogli senza paura che tornassero a casa in anticipo.[[File:Disegno infantile.jpg|240px|thumb|left|Lucrezia Borgia aveva un'elica sul collo, non aveva né naso né bocca, ma le gambe erano drittissime. Vestiva piuttosto all'avanguardia, considerata l'epoca. O perlomeno così la dipinge il Capparella...]] Il cliché era sempre quello: invito a cena e avvelenamento.<br />Ci volle un po' prima che le celeberrime tecniche di avvelenamento escogitate dalla [[famiglia]] Borgia si affinassero: inizialmente si limitavano a cercare di convincere i commensali a ingoiare i fichi d'India senza sbucciarli, uccidendoli poi a badilate sulla testa se si rifiutavano. Poi, constatato che i saloni si sporcavano di [[sangue]] lasciando tracce che la scientifica avrebbe potuto far risalire a loro, modificarono le loro tecniche fino ad arrivare all'avvelenamento perfetto ottenuto offrendo manicaretti preparati da [[Beppe Bigazzi]].
==== Fine del breve intermezzo nel quale si dava conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare ====


==Come Paolo si converte accecato dalla smania di apparire su un calendario==
[[File:Conversione di Paolo di Tarso.JPG|240px|thumb|right|Paolo un'attimo prima della conversione.]]
[[File:San Paolo e San Pietro.jpg|240px|thumb|right|Paolo e Pietro poco dopo la conversione.]]
Venuti a conoscenza della conversione di Paolo folgorato sulla via di Damasco, i romani sparsero la voce che aveva inavvertitamente toccato un cavo ancora alimentato mentre stava rubando il rame dalle linee dell'alta tensione.<br />[[Voyager|Fonti più rigorose]] affermano che una luce fortissima investì Paolo mentre, stanco di farlo a Tarso, andava a torturare i cristiani a Damasco, quando la voce di Dio squarciò il cielo:


=== Seconda parte 1512 - 1519 ===
All'età di 32 anni nel Rinascimento le [[donna|donne]] ne avevano già 47 e Lucrezia, che bella bella non era mai stata, cominciava a sfiorire. Inoltre era pluri-vedova e, chi non la temeva conoscendone la storia, si toccava i [[coglioni]] al suo passaggio. Il papà Papa era [[morte|morto]], il fratello Cesare pure, di altri pervertiti che se la pigliassero non se ne trovavano, che altro poteva fare se non farsi venire la vocazione?<br />Infatti, quando si dice il caso, il [[Signore]] la {{s|chiavò}} chiamò e lei si fece Terziaria francescana, sperando che almeno in convento si sarebbe potuto trombare.<br />Se sulla reale vocazione sono validi i dubbi degli storici, non si può disconoscere che Lucrezia - una volta appurato che in convento non si batteva chiodo - espiò completamente i peccati commessi in gioventù seguendo alla lettera gli insegnamenti di [[San Francesco]], eccetto quello di parlare agli [[uccelli]] per evitare facili battute [[L'autore di questo articolo|ai posteri]].
[[File:Luana Borgia di schiena.jpg|240px|thumb|right|Curiosamente non si conosce nemmeno il volto della pronipote Luana Borgia. Ma in fondo a volte possiamo anche fottercene della faccia!]]


== Il vero volto di Lucrezia Borgia ==
{{dialogo|Dio|Paaaaolooooooo, sono Dioooooo!|Paolo|Oh cazzo, mi ha beccato a rubare il rame.}}
A dispetto di tutta la letteratura fiorita intorno al personaggio di Lucrezia Borgia, il suo vero volte ci è a tutt'oggi {{s|m}}ignoto. Il [[Alessandro Del Piero|Pinturicchio]] la dipinge tale e quale alla [[Gioconda]], ma con i baffi, mentre il [[Marco Capparella|Capparella]] ne offre una versione stilizzata tipo quelle dei bambini delle Elementari, ma c'è da dire che il Capparella non sapeva disegnare. Per informazioni più precise dobbiamo ancora una volta ricorrere al De Sanctis, che sta alla [[storia|storiografia]] come [[Antonello Venditti|Venditti]] sta alla [[musica]]:
{{dialogo|Dio|Paaaaolooooooo, perché ti ostini a perseguitare i cristiaaaaniiiiiii?|Paolo|Eh, a Tarso non c'è un cazzo da fare la sera... poi me l'ha ordinato il medico... poi avevo capito che tu eri d'accordo...poi sono malato.... poi c'ho il certificato....}}
{{quote|Non era bella, anche se non poteva dirsi brutta. Somigliava straordinariamente al padre: gli stessi occhi da bue, lo stesso naso bitorzoluto, lo stesso culo cellulitico, la stessa pelle scura e in più una lunghissima chioma bionda|''Storia dei Borgia, per quello che ne so io'' - Gaetano De Sanctis, 1953}}
{{dialogo|Dio|Paaaaolooooooo, non dire cazzaaaaateeeee. Comunqueeeee, se ti iscrivi al mio partito ti prometto un posto al Comuuuuneeeeeee.|Paolo|Il posto al comune puoi ficcarteloooooooo, ma se mi fai santo ne possiamo parlareeeeeeee.}}
Praticamente una [[Mara Venier]] negra.
{{dialogo|Dio|Paaaaolooooooo, mi sembra che mi stai prendendo per il cuuuloooo per come parloooooooo, ma voglio accontentaaaartiiiiii.||}}


Quale che sia stato l'aspetto di Lucrezia, è certo che abbia suscitato un certo fascino nei suoi contemporanei. E se non si tratta di bellezza, si tratta di [[cultura]], se non è cultura è eleganza. A meno che non sia tutta questione della patatina bollente, ché allora non c'è bisogno d'altro.


Così Paolo, partito pagano e mezzo delinquente, a metà strada verso Damasco si trovò cristiano e mezzo santo.<br />E subito andò a spaccare i maroni a destra e a manca a chi cristiano non lo era.


== Voci Correlate alla prima parte della vita di Lucrezia Borgia ==
==La predicazione ovvero come i destinatari delle lettere pensarono al suicidio di massa==
*[[Cicciolina]]
Con la prospettiva di diventare santo, Paolo si esaltò come un [[Testimoni di Geova|Testimone di Geova]] qualsiasi. Non che ne sapesse tanto di [[religione]], ma a quei tempi [[Buddha]] non lo conosceva nessuno e [[Allah]] non era stato ancora [[Corano|inventato]], quindi non è che ci fosse troppo da sapere. Era a conoscenza di quel poco che bastava per differenziare il Dio cristiano dagli dei pagani: Lui era uno e non trombava, gli altri erano cento e scopavano come ricci.<br /> Cominciò a scrivere a raffica a tutti i popoli del Medio Oriente.
*[[Moana Pozzi]]
*[[Eva Henger]]
*[[Liz Taylor]]
*[[Amy Winehouse]]
*[[Henri Landru]]


Lettere di San Paolo ai Romani, Lettere di San Paolo ai Corinzi, Lettere di San Paolo ai Tessalonicesi, Lettere di San Paolo ai Colossesi, Lettere di Paolo San ai Giapponesi, non la finiva più. <br />Siccome l'avevano sgamato dopo le prime due e nessuno apriva più le sue lettere, per costringere i Galati e i Filippesi a leggere gli venne l'idea di sostituire al mittente la scritta {{colore|#FF0000|'''Complimenti!!! HAI VINTO UNA PORSCHE CARRERA'''}}.


== Voci Correlate alla seconda parte della vita di Lucrezia Borgia ==
Tutte le lettere di San Paolo sono raccolte negli Atti degli apostoli, il libro di [[barzelletta|barzellette]] scritto a quattro mani con [[Geronimo Stilton]], e vi compaiono anche le Lettere agli Efesini che nessuno ha mai saputo chi fossero.
*[[La monaca di Monza]]
*[[Santa Rita]]
*[[Santa Caterina]]
*[[Susanna Tamaro]]


==La fine tragica==
Quando a [[Napoli]] gli dedicarono lo stadio e lui esultò, i romani non lo perdonarono perché, si sa, [[Ex giocatore dell'Inter|l'ex di turno]] non deve esultare e Paolo era addirittura un [[ex]] pubblicano, qualunque cosa volesse dire.<br />Il '''Centurione dello sport''', megafono della [[Karl Marx|Capitale]] lanciò il terribile sondaggio in piazza:
{{quote|Volete libero Paolo o Barabba?|}} La folla rispose come un solo uomo che non gliene fotteva una beata fava, basta che ne facessero fuori uno. Optarono così per trucidare Paolo che, francamente, oltre che traditore era pure uno scassapalle di prima qualità.
[[A grande richiesta]] si decise di decapitarlo con un coltello da cucina in omaggio col set di pentole [[Mondial Casa]].<br />Ci vollero sedici ore perché il coltello non tagliava per un [[cazzo]] e Paolo sembrava una murena, ma alla fine la [[testa]] cadde in un vassoio che venne offerto in dono a Giovanni Battista, ma qui la [[storia]] si fa alquanto confusa.


[[Categoria:xxx]]
== Il culto e l'iconografia ==
[[Categoria:xxx]]
[[File:Beccafumi San paolo sul trono.jpg|250px|thumb|right|S.Paolo al gabinetto. <br />Olio su tela di Kazomieka Dutololiosullatela.]]
[[Categoria:xxx]]
E confusi sono sia il culto che l'iconografia.<br />Quando morì Paolo di Tarso, c'erano talmente pochi santi che il calendario arrivava fino al [[3 gennaio]] e poi riprendeva da capo. La gente cominciava a stufarsi perché non passava nemmeno la [[Befana]] e chiedeva a gran voce che se ne nominasse qualche altro per fare il ponte lungo prima di tornare a lavoro.<br />Paolo rientrò tra questi fortunati pur non avendo nessun altro merito che essere stato uno [[scassaminchia]] ed essere morto. Non potendogli dare né l'appellativo di martire né quello di [[vergine]], lo chiamarono Apostolo, anche se con gli apostoli c'entrava come [[Brunetta]] (51 anni, Gemelli) con l'[[NBA]].<br />Per sedici secoli tutti credettero che S. Paolo Apostolo fosse uno dei [[Biancaneve e i sette nani|sette nani]] insieme a S. Paolo Pisolo, S. Paolo Brontolo, S. Paolo Mammolo (24 anni, Pesci), S. Paolo Eolo, S. Paolo Cucciolo, S. Paolo Gongolo e [[Pupo]] (56 anni, Vergine), e veniva raffigurato come una specie di [[puffo]] con la testa tagliata.<br />Bisognò attendere il [[Caravaggio]] (440 anni, Bilancia) perché fosse finalmente dipinto nell'atto di uccidere il [[drago]], essendo stato scambiato per San Giorgio. Ancor prima il Beccafumi, con l'opera "Paolo al gabinetto" (immagine a destra), rimarca la dicotomia tra un Paolo appena folgorato col culo a terra in brache fuxia e un Paolo in tuta da metalmeccanico col culo per aria e sopratutto con la testa mozzata. In questa rappresentazione il Paolo centrale, ossia la sua essenza spirituale, fa la parte del terzo incomodo e appare indeciso tra il tagliarsi le vene con lo spadone o finire il libro di [[Banana Yoshimoto]] e ottenere lo stesso effetto amplificandone l'agonia per espiare le proprie colpe.

== Il pensiero paolino e quello Paperino ==
La complessità del pensiero paolino, paragonabile a un [[pozzo senza fondo]] dentro cui gira una vite senza fine alimentata dal [[moto perpetuo]], costituisce la quintessenza della teologia cristiana e sta alla base delle scelte di mercato di [[Lotito]].<br />''Morte e Resurrezione'' e ''Giustificazione e Grazia'' costituiscono i cardini della sua [[teologia]], ''Uova e Pancetta'' quelli della sua [[colazione]].<br />Le lettere di San Paolo non riportano episodi come nascita, vita, morte, miracoli e parabole di Cristo che sono tutto sommato secondari nella predicazione cristiana; sono piuttosto delle invettive verso popoli che non c'entrano un cazzo. Da qui, un lettore intelligente dovrebbe trarre gli insegnamenti di Cristo oppure - strada più breve - mandare [[a fanculo]] Paolo.

==Sante Voci correlate==
*[[Vangelo]]
*[[Romani]]
*[[Alfabeto]]
*[[Tessalonicesi]]









<nowiki>
[[Categoria:Santi]]
[[Categoria:Personaggi convertiti sulla via di Damasco]]
</nowiki>

Versione delle 10:24, 8 ago 2011

Da oggi c'è Barbie Lucrezia, divertiti a ordire intrighi di appartamento, e vendicati dei tuoi famigliari con i tre flaconi di veleno in omaggio. Uccide davvero!
« Cesareeeee, Lucreziaaaaaaa, non fate chiasso che il papà sta scrivendo un’enciclica. »
(L’amante di Papa Alessandro VI redarguisce i figliuoli che giocano a palla in Vaticano)
Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Retorico/sandbox

Lucrezia Borgia (Subiaco 1480 – Giubiaco 1519), è stata una delle figure femminili più controverse del Rinascimento . Alcuni storici la bollano come una semplice puttana, altri le riconoscono anche una certa troiaggine. È comunque innegabile che dietro il suo aprir le cosce a chicchessia ci sia stato un preciso disegno politico dettato dal principio della Ragion di Stato e da quello della Marmotta che Confeziona la Cioccolata. Il De Sanctis sostiene che per Lucrezia, giacere con cani e porci, non fosse frutto della sua volontà, ma dell’esigenza di provare i prodotti della fabbrichetta di materassi di famiglia.


La vita

Prima parte 1480 - 1512

Figlia di Papa Alessandro VI e di Vannozza Vanvitelli Viendalmare, pur essendo stata riconosciuta da Alessandro, rifiutò sempre di portarne il cognome

« Potrei mai chiamarmi Lucrezia Sesto? »

Della sua infanzia non si sa molto, se non che fu violentata dal padre, dal fratello Cesare e da una torma di pellegrini che si recavano a Roma per comprare un po’ di indulgenze di scorta per il periodo invernale.

Alle prime mestruazioni Alessandro la diede in sposa a Giovanni Sforza, così chiamato perché stitico. Giovanni era Signore di Pesaro, ma visto che Lucrezia voleva sposare un calciatore, il padre la convinse che era lo Sforza che giocava nell'Inter.
La vita matrimoniale a Pesaro cominciò da subito a star stretta a Lucrezia che era abituata a quella in Vaticano dove, quando si faceva messa si faceva messa, ma quando papà si levava i paramenti era bisboccia per tutti: orge, banchetti, bevute, musica a tutto volume e veleno a gogo. Oltretutto il marito conosceva solo la posizione del missionario e non sapeva declamare i versi del Bembo ruttando, come faceva Cesare. Appena

Alfonso teneva l'armatura anche per fare il bagno, a casa Borgia non ci si poteva fidare. Non servì a nulla.

trovò una scusa valida, Lucrezia lasciò il marito per tornare a

casa.

« Vado un attimo a portare questo pentolino di minestrone alla vicina e torno subito. »
(Lucrezia Borgia mette in atto uno dei suoi più astuti stratagemmi)

Come il padre biblico festeggiò il figliol prodigo arrostendo l'agnello grasso[citazione sbagliata necessaria], così Alessandro e Cesare, per restare in tema di ovini, festeggiarono il ritorno a casa di Lucrezia mettendola a pecorina e facendola belare fino al mattino, quando la informarono che a causa di un cambio di strategia politica, sarebbe dovuta andare in sposa ad Alfonso d'Aragorn della Terra di Gondor.
Il matrimonio fu celebrato in pompa magna e questa cosa della pompa fu l'unica ad avere il gradimento di Lucrezia, soprattutto perché magna. Il resto del menage matrimoniale fu noioso quanto il primo: certo Alfonso era un po' più fantasioso di Giovanni a letto,

Non c'è da stupirsi se Papi Alessandro VI ebbe molte donne. Quale donzella si lascierebbe scappare un fico così

ma sempre uno rimaneva, e lei non era tipa da accontentarsene.
Tre mesi dopo si celebrarono lo stesso giorno il funerali di Alfonso d'Aragorn, avvelenato da diciotto colpi d'accetta sul collo, e il matrimonio di Lucrezia con Alfonso d'Este, proprietario di una catena di castelli nel ferrarese.
Anche questo secondo Alfonso durò poco, ucciso da un cocktail letale di birra e gazzosa.
Sempre per via di complicati intrighi politici, Lucrezia venne data in sposa a:

  • Alfonso di Valoir per allearsi con la Francia;
  • Alfonso di Pecoraro per pastrocchiare coi Verdi;
  • Alfonso di Chi? per ingraziarsi la stampa rosa.

Manco a dirlo, tutti questi matrimoni si conclusero tragicamente, il Valoir morì avvelenato dai funghi, gli altri due strangolati dalle loro stesse giarrettiere.


Breve intermezzo nel quale si dà conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare

Intanto Cesare, che era divenuto Duca di Valentino e Marchese di Versace, proseguiva la sua inarrestabile carriera politica così mirabilmente descritta dal Machiavelli ne Il Principe e da Rettore ne Il cobra non è un serpente. Per lui la Ragion di Stato stava sopra ogni cosa, eccetto che sui jeans, dove stava meglio una T shirt col volto di Goffredo da Buglione e la bandiera della pace.
E se per far valere la Ragion di Stato occorreva uccidere gli amici, poco male, c'era anche il vantaggio di risparmiare sui regali di Natale e gli si potevano ciulare le mogli senza paura che tornassero a casa in anticipo.

Lucrezia Borgia aveva un'elica sul collo, non aveva né naso né bocca, ma le gambe erano drittissime. Vestiva piuttosto all'avanguardia, considerata l'epoca. O perlomeno così la dipinge il Capparella...

Il cliché era sempre quello: invito a cena e avvelenamento.
Ci volle un po' prima che le celeberrime tecniche di avvelenamento escogitate dalla famiglia Borgia si affinassero: inizialmente si limitavano a cercare di convincere i commensali a ingoiare i fichi d'India senza sbucciarli, uccidendoli poi a badilate sulla testa se si rifiutavano. Poi, constatato che i saloni si sporcavano di sangue lasciando tracce che la scientifica avrebbe potuto far risalire a loro, modificarono le loro tecniche fino ad arrivare all'avvelenamento perfetto ottenuto offrendo manicaretti preparati da Beppe Bigazzi.

Fine del breve intermezzo nel quale si dava conto della famiglia Borgia in generale e di Cesare in particolare

Seconda parte 1512 - 1519

All'età di 32 anni nel Rinascimento le donne ne avevano già 47 e Lucrezia, che bella bella non era mai stata, cominciava a sfiorire. Inoltre era pluri-vedova e, chi non la temeva conoscendone la storia, si toccava i coglioni al suo passaggio. Il papà Papa era morto, il fratello Cesare pure, di altri pervertiti che se la pigliassero non se ne trovavano, che altro poteva fare se non farsi venire la vocazione?
Infatti, quando si dice il caso, il Signore la

chiamò e lei si fece Terziaria francescana, sperando che almeno in convento si sarebbe potuto trombare.
Se sulla reale vocazione sono validi i dubbi degli storici, non si può disconoscere che Lucrezia - una volta appurato che in convento non si batteva chiodo - espiò completamente i peccati commessi in gioventù seguendo alla lettera gli insegnamenti di San Francesco, eccetto quello di parlare agli uccelli per evitare facili battute ai posteri.

Curiosamente non si conosce nemmeno il volto della pronipote Luana Borgia. Ma in fondo a volte possiamo anche fottercene della faccia!

Il vero volto di Lucrezia Borgia

A dispetto di tutta la letteratura fiorita intorno al personaggio di Lucrezia Borgia, il suo vero volte ci è a tutt'oggi

ignoto. Il Pinturicchio la dipinge tale e quale alla Gioconda, ma con i baffi, mentre il Capparella ne offre una versione stilizzata tipo quelle dei bambini delle Elementari, ma c'è da dire che il Capparella non sapeva disegnare. Per informazioni più precise dobbiamo ancora una volta ricorrere al De Sanctis, che sta alla storiografia come Venditti sta alla musica:

« Non era bella, anche se non poteva dirsi brutta. Somigliava straordinariamente al padre: gli stessi occhi da bue, lo stesso naso bitorzoluto, lo stesso culo cellulitico, la stessa pelle scura e in più una lunghissima chioma bionda »
(Storia dei Borgia, per quello che ne so io - Gaetano De Sanctis, 1953)

Praticamente una Mara Venier negra.

Quale che sia stato l'aspetto di Lucrezia, è certo che abbia suscitato un certo fascino nei suoi contemporanei. E se non si tratta di bellezza, si tratta di cultura, se non è cultura è eleganza. A meno che non sia tutta questione della patatina bollente, ché allora non c'è bisogno d'altro.


Voci Correlate alla prima parte della vita di Lucrezia Borgia


Voci Correlate alla seconda parte della vita di Lucrezia Borgia