Utente:Maxped/Sandbox3

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Immagine Selezione naturale: due pulsantoni con donna bella e brutta e dito/ cursore su donna bella

Capodoglio

Nutrite con parsimonia.

Il capodoglio (Physeter macrocephalus, Testone pisciatore) è uno dei più grandi mammiferi acquatici del sistema solare (fino a prova contraria), ma è sicuramente il più grande tra gli odontoceti, qualsiasi cosa significhi. Il capodoglio è anche il più grande problema per gli odontotecnici, con denti che possono superare i due chili l'uno. Il capodoglio possiede un cervello tre volte più grande di quello umano; pare infatti che i capodogli abbiano già da ere formulato l'esatta Teoria Unificata dell'Universo così, per divertimento. Purtroppo non hanno svuppato manine per scriverla e comunque nell'acqua la carta si inzupperebbe tutta.

Questa maestosa creatura solca i mari da più di 30 milioni di anni, ma non sempre la stessa. Da sempre l'enorme mammifero ha dovuto lottare duramente per sopravvivere, i giganteschi predatori del passato come il Megalodon o il Predator x lo usavano come oliva nel Martini, ma estinti questi titani fu il turno di un fastidioso esserino, l'uomo, che lo cacciò fino a esaurimento merci. Solo oggi il capodoglio conosce un momento di relativa pace ed essendo la sua cattura vietata, deve vedersela solamente con qualche minuscolo parassita come la Cymothoa Exigua e qualche baleniera cinese.

Origini della specie

Il più lontano parente dell'odierno capodoglio è, come si può notare nell'immagine di sotto, è l'acciuga, che grazie alla grande abbondanza di cibo crebbe diventando in poche settimane il famigerato Leviathan Melvillei, uno dei più grandi predatori del Miocene che si nutriva di vongole che all'epoca pesavano 18 tonnellate cadauna. Terminate le vongole questo bestione divorò ogni essere presente nelle profondità degli abissi, ivi comprese le balene franche, troppo oneste per vivere in un oceano così. Il Leviatan estinse centinaia di specie sino a sfiorare l'estinzione per fame. Si assistette quindi ad un'involuzione della specie che fu degradata a stella marina per alcuni milioni di anni. Grazie a questo stratagemma l'animale riuscì a superare indenne due ere glaciali e ben quattro governi tecnici. Dopo alcuni millenni da sogliola gigante, abilmente nascosta sui fondali si evolse in sottomarino nucleare sino alla fine della guerra fredda. Solo recentemente il capodoglio ha assunto la forma che tutti noi conosciamo.

Habitat

Alcuni giovani capodogli fanno un bagno di sole a Gabicce

Il capodoglio vive preferibilmente sotto la superficie del mare. Grazie alla sua capacità di trattenere il fiato e tapparsi le orecchie pur non avendo dita può raggiungere grandi profondità e arrivare là, dove nessun uomo è mai giunto prima. Il capodoglio percorre migliaia di chilometri durante la sua lunga vita, seguendo le rotte commerciali delle petroliere dalle quali asume la caratteristica colorazione nera.

Anatomia del capodoglio

In questa specie è molto accentuato il dimorfismo sessuale: il maschio è sempre molto più

imponente della femmina, nonostante ciò l'aggressività di quest'ultima mette in fuga anche i maschi più grandi. Soprattutto quando è in pre-mestruo.

Il testone

Il testone del capodoglio è il più grosso di tutti gli animali di sempre e pesa la metà dell'intero corpo, tolta la testa, le pinne e le interiora ci rimane quel che basta per una frittura da sei persone. Il testone contiene all'interno altri Guinness: oltre ai già elencati denti e cervello più grandi del mondo, nella parte superiore è stipata la sostanza cerosa profumata più costosa del mondo, lo spermaceti. Questo nome a cazzo gli fu dato dai primi ignorantissimi balenieri che probabilmente il soffio fosse uno schizzo di "felicità" nel vederli arrivare. In verità lo spermaceti serve al capodoglio per compensare la pressione durante le immersioni e alle donne per imbrattarsi il viso con l'ennesima schifezza naturale. Questo denso olio veniva usato in antichità come comburente per lampade o per appicciare le streghe.
Usando il suo testone come cassa di risonanza il capodoglio emette suoni a bassa frequenza per dialogare con balene e sottomarini a grandi distanze.
La mascella del capodoglio è lunga da 7 a 249, dipende dall'unità di misura usata, con due file di denti.

Il resto

Il resto del corpo è costituito da un tronco lungo un terzo della testa e pieno di budella. Il capodoglio ha due ridicole manine, così palmate che non si distinguono le dita cosicché per amarsi deve strofinare il coso sul fondale. Il capodoglio possiede una grossa pinna caudale orizzontale per fare i coppini alle orche, ma non possiede pinna dorsale. Quindi attenti quando lo disegnate.
La pelle spessa anche 2 decimetri è ricoperta di cozze, alghe, arpioni, ostriche, sacchetti di plastica e volantini del Conad. Appena sotto la pelle un metro di grasso isola perfettamente gli organi interni dal resto del capodoglio. Particolarmente apprezzate sono le secrezioni e gli escrementi del mammifero. L'ambra grigia, detta altrimenti merda di balena, è una sostanza profumata e molto rara che viene defecata dall'enorme sfintere del capodoglio per le nostre signore. Grazie alla seconda legge delle feci (La merda galleggia) l'ambra viene ritrovata sulle spiagge ed essiccata al sole, avvolte assieme allo stesso capodoglio.
Il pene del capodoglio appare ridicolo in rapporto al resto nonostante misuri 3 metri, di raggio.

Alimentazione

È risaputo che i capodogli sono ghiotti di calamari giganti i quali vivono a grandi profondità e forse anche piú sotto, di conseguenza i capodogli si inabissano per farsi sfregiare la faccia dai terribili uncini dei gelatinosi invertebrati. Pare che per ucciderli risalgano a grande velocitá per farli esplodere. Nello stomaco del capodoglio sono stati inoltre ritovati pesci e pescheti vari, calamari medi, tartarughe, vasellame etrusco, autoradio e vasche da bagno.

Riproduzione

Purtroppo a questo gigante dei mari già così ricco di primati manca il più importante. Il capodoglio non ha il pene più grosso del mondo. Questo riconoscimento va al Mandingo dei sette mari, la Balenottera azzurra, con un cosino da due metri e mezzo. Il capodoglio continua a sostenere che in proporzione c'è l'ha più grosso lui, in proporzione... In ogni caso la signora capodoglio continua a lamentarsi. Certo che anche lei non ha propriamente una "boccuccia di rosa" considerato che sforna neonati da 800 chili! Insomma, a casa di ogni mammifero la storia è sempre quella.

Il capodoglio nell'immaginario collettivo

Moby mentre sposta un iceberg per fare uno scherzo al Titanic

Questo caro testone ha da sempre stuzzicato l'immaginazione dell'uomo. Il Leviatano era un capodoglio. La balena che inghiottì Gionata era un capodoglio. La famigerata balena bianca, Moby Dick altro non era che un grosso capodoglio albino. La balena di Pinocchio? Un'altro capodoglio. Probabilmente anche il pesciolino rosso che avete nella boccia è un capodoglio, quindi occhio a come lo nutrite.

Onestà

« L'onestà è un lusso che non tutti possono permettersi. »
(Un poveraccio mentre ruba una mela.)
« Non so come sia la vita di un criminale, non lo sono mai stato. Ma quella di un'onesto fa schifo. »
(Un tale)

Dicesi onestà un dannoso sottoprodotto della coscienza che induce talvolta alcuni esseri umani ad essere sinceri, trasparenti e a non commettere azioni che danneggerebbero i propri simili. Esistono alcuni sinonimi di questo vocabolo, come paura di essere beccati, non ci guadagerò ma almeno faccio bella figura, e anche suicidio. Una "persona onesta" è dunque colui che rispetta e quindi conosce tutte le leggi, sia civili che religiose, l'etica e la morale di ogni luogo, non mente mai, non nasconde, non omette, non tradisce, non imbroglia, non trama, non cospira, in pratica un cadavere. Sfortunatamente la persona onesta si incazza molto facilmente. Come tutti sapranno l'onestà è fortunatamente una condizione temporanea, un evento saltuario ma in alcuni soggetti può degenerare in una forma patologica altamente autodistruttiva.

Essere onesti

Partendo da un concetto relativistico essere onesti in un contesto spazio-temporale è impossibile. Il concetto di bene/male cozza spesso con vistosi paradossi nel mondo reale. Come dimostrò inconfutabilmente Italo Calvino nel saggio Zen Il visconte dimezzato un'azione buona può dare origine a eventi nefasti, come nel caso della metà buona del visconte che regalò il suo bastone ad uno zoppo il quale lo usò per seviziare la moglie. Cosa ci volle dire in realtà Calvino anticipando la teoria del Caos? Che se cominciamo così non ci si salta più fuori! Alla fine si riduce tutto a un confronto interiore nel quale noi stessi ci giudichiamo e immancabilmente ci assolviamo. Il fattore culturale è molto importante nei primi anni di vita e a volte causa di un'insana predisposizione all'onestà. In particolare la religione e i film coi supereroi sono responsabili della maggior parte dei malati. Cercare di emulare Gesû, Capitan America, i Santi o gli Avengers è particolarmente dannoso per un comune mortale privo di super poteri o super miracoli.

L'onesto

« L'onesto si fa corrompere in un solo caso: quando capita l'occasione. »
(Tratto da: Gli aforismi di mio zio Romeo.)

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(Un tale a proposito dell'articolo più utile del mondo.)

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  • travestimento
  • Passatempo

Istituto Luce

L'Istituto Luce (L' U C E) è per tutti noi una serie di filmati in bianco e nero commenteti da un esaltato che usa vocaboli da antiquariato come "fulgore", "ardito", "era la più antica istituzione pubblica destinata alla diffusione cinematografica a scopo didattico e informativo del mondo. Nato in Italia nel 1924[1], l'Istituto Luce divenne ben presto un potente strumento di propaganda del regime fascista. L'Istituto, avente sede a Roma, partecipava inoltre alla produzione e diffusione di film e documentari destinati alle sale cinematografiche. Nel 2009 la società viene fusa con Cinecittà Holding S.p.A., costituendo una società per azioni: Cinecittà Luce S.p.A.[1].

Storia

All' origine della fondazione dell'Istituto Luce vi è una piccola impresa cinematografica privata promossa dal giornalista Luciano De Feo nell'intento di sviluppare l'educazione della popolazione italiana analfabeta attraverso le immagini; da qui l'acronimo Luce: L'Unione Cinematografica Educativa.

Il Luce venne istituito da Benito Mussolini con qualità di Ente morale di diritto pubblico con il regio decreto legge n. 1985 del 5 novembre 1925, a sostituire la precedente Società Anonima L.U.C.E. Nel luglio 1925 la Presidenza del Consiglio dei ministri dirama una circolare ai ministri degli Interni, della Pubblica Istruzione, dell’Economia e delle Colonie invitandoli a servirsi esclusivamente dell’organizzazione tecnica del Luce a scopi educativi e propagandistici.

Nello statuto di fondazione del Luce, la finalità dell'Istituto era volta alla "diffusione della cultura popolare e della istruzione generale per mezzo delle visioni cinematografiche, messe in commercio alle minime condizioni di vendita possibile, e distribuite a scopo di beneficenza e propaganda nazionale e patriottica". Nel 1927 viene creato il cinegiornale Giornale Luce, destinato a venire proiettato per obbligo in tutti i cinema d'Italia prima della proiezione dei film: in Italia i Cinegiornali Luce possono considerarsi antesignani del telegiornale.

Nel 1935 l'Istituto Luce dà vita all'Ente Nazionale Industrie Cinematografiche (ENIC), entrando direttamente nella produzione cinematografica: uno dei primi film prodotti è il colossal Scipione l'Africano (film 1937) di Carmine Gallone. Nel 1936 il Luce cessa di dipendere direttamente dal Capo del Governo per passare al Ministero della Cultura Popolare; nello stesso anno si dà il via alla costruzione della nuova sede dell'Istituto accanto alle strutture di Cinecittà e del nascente Centro Sperimentale di Cinematografia.

A partire dal dopoguerra l'Istituto Luce si occupa della produzione di numerosi documentari e di film (diretti, tra gli altri, da Pupi Avati, Marco Bellocchio, Claude Chabrol, Liliana Cavani, Mario Monicelli, Ermanno Olmi, Ettore Scola).

Eredità

A partire da luglio 2012, una vasta collezione di filmati (circa 30.000) è stata messa a disposizione del pubblico, grazie ad un accordo con Google, attraverso un canale YouTube. http://www.youtube.com/watch?v=huI_AaP3Vkg&feature=youtube_gdata_player

Bibliografia

  1. ^ 1,0 1,1 Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore fusione