Utente:GorillaK2/Sandbox: differenze tra le versioni

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{{Pasolini}}
{{Pasolini}}
{{Film
{{Film
|titolo=Edipo re
|titolo=Appunti per un film sull'India
|immagine=[[File:film Edipo re locandina.jpg|220px]]
|immagine=[[File:film Appunti per un film sull'India locandina.jpg|180px]]
|didascalia=Ti voglio bene come a un figlio!
|didascalia=Hai visto mai trovassi i soldi!
|paese=[[Italia]]
|paese=[[Italia]]
|regista=[[Pier Paolo Pasolini|Pier Pablo Pisolini]]
|regista=[[Pier Paolo Pasolini]]
|casaproduttrice= Tufello Production™
|casaproduttrice= Calcutta Production™
|sceneggiatura=[[Sigmund Freud]]
|sceneggiatura=[[Pier Paolo Pasolini|Pier Pablo Pisolão]]
|anno=[[1967]]
|anno=[[1968]]
|genere=[[Incesto]]
|genere=[[Documentario]]
|colore=Tinte forti
|colore=Maddeché?!
|suono=Abbastanza
|suono=Registratore Geloso
|attori=[[Franco Citti]], [[Silvana Mangano]], [[Carmelo Bene]]
|attori=[[Pier Paolo Pasolini|Paolo Pier Linipaso]]
}}
}}
'''Appunti per un film sull'India''' è un documentario italiano del 1968, diretto da Pier Paolo Pasolini. Il film venne realizzato per conto della rubrica ''Tv7'' del [[telegiornale]] di [[Rai Uno]], trasmessa astutamente subito dopo pranzo per conciliare la [[pennichella]]. Fu girato in [[India]], altrimenti si sarebbe dovuto chiamare ''Appunti per un film sull'India girato [[da qualche altra parte]]'', al ché sarebbero venuti meno i presupposti per gonfiare le note spese a dismisura. Furono scelte le città di Bombay e Nuova Delhi, negli [[Anni 1960|anni '60]] erano le uniche ragionevolmente al sicuro dal [[vaiolo]] (e dai [[cobra]]).<br /> Il documentario ha sicuramente alcuni pregi:
{{cit2|Ho avuto una strana sensazione di [[déjà vu]]. Sai quando percorri una strada e ti sembra di esserci già passato?!|[[Edipo]] parla con Giocasta<ref>ancora ignaro che sia sua madre</ref> dopo averci fatto [[sesso]].}}
* dura appena 34 minuti;
'''Edipo re''' è un film italiano del [[1967]], diretto da Pier Paolo Pasolini, basato sull'omonima tragedia di [[Sofocle]], un tizio talmente triste che la cosa più divertente che ha scritto è il necrologio del padre. Il regista medita questo progetto sin dai tempi di [[Accattone]], gravato dal [[complesso di Edipo]] e da certa ansia autobiografica. Non che l'avesse mai affermato pubblicamente, ma ordinava dal fioraio 50 rose Baccarà a settimana da consegnare a sua madre. Senza tener conto del soggetto, soffermandoci solo sul linguaggio dei fiori, ci troviamo chiaramente di fronte a: ''"Ho speso un capitale, stavolta me la dai o devo usare il [[Droga da stupro|Rohypnol]]?"''<ref>convenzione ''Speaks with flowers'' del [[1964|'64]]</ref>.<br /> Si tratta di una produzione italo-marocchina: gli [[italiani]] hanno messo i [[soldi]], i [[marocchini]] le location e [[qualcos'altro]]. Pasolini decide che alcuni paesaggi desolati del [[Marocco]] siano quanto di più simile all'[[Antica Grecia]] narrata da Sofocle, questo dopo aver scartato le pur valide alternative offerte dalle zone [[Roma|Mandrione e Tufello]].<br /> Per gli attori si affida ad una squadra oramai affiatata e già impiegata nei precedenti film, a cui aggiunge una folta schiera di marocchini, in parte trovati in loco e altri reperiti al mercato degli ambulanti sull'Anagnina. Nei ruoli principali troviamo:
* dura poco più di mezz'ora;
* Franco Citti che interpreta [[Edipo]], quello che tromba sua madre e poi mette su un [[Complesso di Edipo|complesso senza musicisti]];
* dura meno di 40 minuti;
* Silvana Mangano nel ruolo di Giocasta, regina di Tebe e moglie/madre di Edipo;
* non è lungo;
* Luciano Bartoli è Laio, il re tebano ucciso da suo figlio Edipo e sostituito dallo stesso tra le cosce di Giocasta;
* è corto;
* Alida Valli che interpreta Merope, regina di Corinto e madre adottiva di Edipo, nonché unica donna della tragedia che non gliel'ha data;
* finisce presto.
* Ahmed Belhachmi (attore molto famoso nel suo condominio) nel ruolo di Polibo, re di Corinto e padre adottivo di Edipo;
Il film è basato su una storia mitologica indiana che si perde nella [[notte dei tempi]], senza una torcia.
* Carmelo Bene: nel ruolo di Creonte, fratello di Giocasta, anche lui interessato a sostituire Laio sia come re che come incestuoso marito;
{{cit2|Nel tempo dell'epoca Gupta, in cui il Grande Elefante Benefico™ titillava con la proboscide le palle di [[Shiva]], il Maharaja di Sukhothai incontrò in una landa desolata una [[tigre]], che sta morendo di fame con i suoi tigrotti. Il munifico signore, buon padre del suo popolo, decise subito di dare alle bestie il proprio corpo per sfamarle.|Mito della tigre affamata e del maharaja {{s|idio}} gentile.}}
* Julian Beck è Tiresia, indovino cieco che spiffera l'amara verità a Edipo;
Il mito è chiaramente una [[Cazzata|storia priva di riscontri oggettivi]], inoltre evidenzia alcune illogicità:
* Ninetto Davoli interpreta Anghelos, personaggio inventato da Pasolini per far lavorare il suo amico;
# [[chiunque]] si trovi davanti una tigre si trasforma in una versione dopata di [[Usain Bolt]], talmente veloce che quando parte la pelliccia dell'[[animale]] viene risucchiata dallo spostamento d'aria;
* Pier Paolo Pasolini nel ruolo del gran sacerdote di Tebe, uno che va in giro con una sciarpa di [[Vongola|vongole]] per darsi importanza.
# una tigre affamata non aspetta che tu decida di offrirti a lei come spuntino, nel tempo che inizi a porti la domanda ti sta già digerendo;
All'uscita nelle sale la pellicola ottiene una buona accoglienza da parte della critica, su nessun giornale si legge il consueto: ''"Un film di finocchi diretti da un culattone"'', frase che consentiva due immediati vantaggi:
# anche ad [[uno]] iscritto da dieci anni a [[100% Animalisti]], l'idea di farsi sbranare resta a debita distanza dal [[cervello]], almeno quanto quella per [[Francesco Totti]] di giocare nella [[Juventus]].
# non era necessario vedere un film quasi sicuramente palloso;
Il mito ha comunque una valenza religiosa: il rispetto per il valore della [[vita]], sia essa degli umani che degli animali, che può giungere fino al sacrificio di se stessi. Ovviamente, l'eventuale disponibilità di un [[fucile a pompa]] avrebbe probabilmente minato il carattere risoluto del maharaja. Pasolini gira quindi l'India intervistando persone di tutti i ceti sociali, ponendo loro la domanda: ''"È giusto che chi ha molto debba dare a chi è meno fortunato?"'' Che equivale a chiedere in giro: ''"Se un [[Immigrato stupratore|rumeno stupra tua figlia]], è giusto almeno dirgli brutto cattivo?''<ref>Già, il [[Canone televisivo|Canone Rai]] veniva sperperato anche negli anni passati.</ref> La pellicola fu presentata alla [[Festival del cinema|Mostra del Cinema di Venezia]] l'anno seguente, insieme al film [[Teorema]], ma la Mostra gli ha dato la [[Manuali:Stringere la mano|mano moscia]].
# il giornale aumentava le vendite del 34%.
L'unico apprezzamento sincero da parte dei media è arrivato molti anni dopo.
{{cit2|Pasolini ha il merito di aver reso una tragedia di Sofocle ancora più triste. Bravo!|Il Corriere dell'[[Emo]].}}


== Trama illustrata ==
== Trama illustrata ==
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File:film Appunti per un film sull'India scena 1.jpg|La spedizione inizia nel peggiore dei modi, è in corso uno sciopero dei precari del [[Ferrovia|settore ferroviario]], che hanno fatto sapere (tramite i [[sindacati]]) che gradirebbero una diminuizione delle frustate. Trovare un [[autobus]] per Bombay è un [[incubo]]. Per fortuna l'APT locale è piuttosto efficiente, uno zio della direttrice fornisce la vitale informazione, per 10 dollari, cifra che gli consentirà di vivere per sei mesi senza lavorare nelle fogne.
File:film Edipo re scena 1.jpg|Laio e Giocasta, reali di Tebe, sono spaventati dalla profezia dell'oracolo Sventurio, secondo la quale: il loro figlio un giorno ucciderà il padre. Per evitare il fastidioso inconveniente affidano il pargolo ad un [[comunista]], certi che non vivrà oltre l'ora di cena. Il tizio, che per colpa del [[colesterolo]] alto ha dovuto cambiare la sua abituale dieta, si reca invece a Corinto e vende il pupo alla regina Merope, sterile come le garze della Pic. Re Polibo è davvero felice, avrà il suo erede: Edipo.
File:film Appunti per un film sull'India scena 2.jpg|Il mezzo si rivela una trappola infernale, [[Manuali:100 e un modi per scoreggiare senza assumersene alcuna responsabilità|emettere venefici e fragorosi peti nella mischia]] non scoraggia [[nessuno]] dal dargli assalto. L'intervista di Pasolini si trasforma in un sondaggio sui mezzi pubblici da rivendere alle televisioni indiane, qualche soldo extra fa sempre comodo. La [[Gente da autobus|gente che scende dal bus]] è inferocita, per un attimo il regista si sente a casa, gli animi sono gli stessi della linea ''328 Corviale-Bufalotta''.
File:film Edipo re scena 2.jpg|Edipo cresce forte {{s|e bel}}, ma anche il desiderio di conoscere la sua vera origine cresce con lui. Decide di andare a Delfi e incontrare l'oracolo di [[Apollo]], che ha 5 palle e ottime recensioni su TruffAdvisor. L'antipatico bicefalo inizia a trattarlo male, arrivando ad insultare anche sua madre. Che poi, considerando l'abbandono, lo meritava. Subito dopo la mazzata finale: ''"Un giorno ucciderai tuo padre e giacerai con tua madre! Ora sai perché prima ti ho dato del [[figlio di puttana]]."''
File:film Appunti per un film sull'India scena 3.jpg|Pasolini inizia con i ''Dalit'', i cosiddetti "intoccabili", che nel sistema sociale e religioso induista occupano il gradino più basso, subito sotto i gerani. A questa categoria appartengono tutti coloro che svolgono lavori considerati "sporchi", tra i quali: ostetriche, dottori, macellai e svuotatori di latrine. La cosa ha [[peraltro]] senso, sia le prime che gli ultimi devono comunque svuotare [[qualcosa]]. Purtroppo i Dalit non sono molto disponibili al dialogo, causa vorticoso ma comprensibile giramento di palle.
File:film Edipo re scena 3.jpg|Per scongiurare la terribile profezia Edipo decide di abbandonare i genitori adottivi e, invece di tornare a Corinto, prende la direzione per Tebe. Ancora turbato non si avvede di una biga che proviene da destra. La discussione sulla mancata concessione della precedenza degenera in una furibonda rissa, durante la quale uccide Re Laio (suo vero padre), tutta la scorta imperiale, una dozzina di [[testimoni]] che potrebbero identificarlo e un [[coniglio]], perché tutto quel moto gli ha messo un certo appetito.
File:film Appunti per un film sull'India scena 4.jpg|Con gli ''Shudra'', le persone che usano la forza fisica nel proprio lavoro, il [[regista]] non ottiene risultati migliori. Il livello scolastico che si possono permettere li mette in grado di conoscere i numeri, i colori e buona parte dell'alfabeto, restano comunque una via di mezzo tra un [[Renzo Bossi]] e un [[dingo]], in ordine crescente di [[intelligenza]]. I ''Vaiśya'' (commercianti e artigiani) sembrano più ricettivi, anche se leggermente diffidenti con gli stranieri.
File:film Edipo re scena 4.jpg|Arrivato a Tebe incontra una folla in fuga dalla città. In un primo momento pensa ad un ponte lavorativo in occasione del Santo Patrono, poi si accorge della presenza di una donna bellissima, forse anche molto ricca considerando la lussuosa {{s|carroz}} [[carriola]] con cui giunge. Si fa avanti quello che crede un [[pescivendolo]], probabilmente ingannato dalle vongole. In realtà è [[Capitan Findus]], Gran Sacerdote, che lo mette in guardia dalla [[Sfinge]] e gli parla della ricompensa per chi la ucciderà.
File:film Appunti per un film sull'India scena 5.jpg|Per il parere dei ''Kshatriya'' (nobili e guerrieri) Pasolini ottiene di poter parlare addirittura con un maharaja e sua moglie. Il dialogo offre uno scenario [[Contraddizione|tanto inatteso che scontato]]: lo spirito di protezione dei deboli, che permeava anticamente tale casta, sembra aver fatto posto ad una visione prettamente occidentale, probabilmente assorbita in epoca coloniale. In altre parole, appare evidente che dei poveri a loro non gliene frega una minchia.
File:film Edipo re scena 5.jpg|L'occasione è ghiotta, se uccide il bestio sarà re di Tebe e potrà pastrugnare<ref>la parola rende bene l'idea, non costringetemi a diventare volgare</ref> le bianche carni di Giocasta (che però è la vera madre). La Sfinge si rivela un [[barbone]], del quale si libera facilmente [[Manuali:Dare fuoco a un barbone|utilizzando un fiammifero]]. Tornato a Tebe sposa la regina, come da contratto. Non conosce i dettagli, ma gli hanno detto che il re precedente è stato ucciso con tutta la sua scorta, quindi decide di affrontare e risolvere un evidente problema: quello della sicurezza della famiglia reale.
File:film Appunti per un film sull'India scena 6.jpg|Pasolini lascia per ultimi i ''Brahmani'', sacerdoti e intellettuali, certo che almeno da loro giungeranno parole di speranza. Il problema è che la maggior parte di loro hanno raggiunto lo stadio meditativo ''Ashamagītā'', che implica uno stato di serenità imperturbabile, in parte ottenuta ripetendo continuamente la sacra parola ''Stycāzzī''. Per il resto del tempo sono impegnati a raggiungere il ''saṃsāra'', ossia sono strafatti come uno [[sciamano]] messicano imbottito di [[peyote]].
File:film Edipo re scena 6.jpg|Siamo alla scena clou del film, Edipo fa sesso con la madre. Ci troviamo di fronte alla fusione di due mondi, quello raffinato e mondano di Tebe e quello ruspante dell'operosa Corinto. La differenza di educazione è notevole, da un lato una raffinata opera di seduzione fatta di carezze e parole dolci, dall'altra un energumeno arrapato come un [[gibbone]] che sbatte la donna in terra e la imbottisce di nerchia. È evidente l'allusione del regista alla rivalsa della [[classe operaia]] sul potere.
File:film Edipo re scena 7.jpg|Edipo però è inquieto, le parole dell'oracolo continuano a tormentarlo. Decide di avere una seconda opinione, Tiresia è un indovino [[cieco]] che gode di ottima reputazione, anche se non ha mai vinto al [[Superenalotto]] e quindi il dubbio sulle sue capacità è lecito. Egli conferma la [[Divinazione|predizione]] del collega, ma Edipo ancora non ha il quadro completo. Quando la madre gli racconta che il marito è stato ucciso da uno sconosciuto nella gola di ''Bronkenol'' tutto diventa chiaro a entrambi. Giocasta si suicida per la vergogna utilizzando un [[pesticida]] per acari.
File:film Edipo re scena 8.jpg|Edipo invece si strappa gli [[occhi]] per non rivedere nella sua mente la scena di sesso con la madre, cosa che sul momento gli era sembrata una grande idea. Vaga così: cieco, maltrattato dai suoi ex sudditi e considerato un [[cretino]] per una decisione che davvero non è servita a un cazzo. Il simbolismo voluto da Pasolini è evidente: l'uomo occidentale è reso cieco dalla volontà di non sapere la terribile verità della propria condizione. In altre parole: ''"Se [[ce l'hai nel culo]] è dannoso tanto far finta che non sia così, che agitarsi, fai comunque il gioco del nemico."''
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Pasolini conclude il film con una frase emblematica inserita durante il montaggio:
{{cit2|Un occidentale che va in India ha tutto, ma in realtà non dà niente. L’India invece, che non ha nulla, in realtà dà tutto.}}
Dalle testimonianze dei suoi accompagnatori, sembra che durante le riprese sia stata:
{{cit2|[[Manuali:Rubare un portafoglio|Cazzo! Mi hanno fregato il portafoglio.]]}}


== Curiosità ==
== Curiosità ==
{{Curiosità}}
{{Curiosità}}
* Per la scena del manutentore di fogne non è stata usata la computer grafica.
[[File:Pasolini morale morto o vivo.jpg|right|thumb|380px|... basta non essere Flavia Vento!]]
* Nel corso della première, per aumentarne l'impatto emotivo, durante la stessa scena il regista ha scoreggiato tutto il tempo.
[[Flavia Vento]] è apparsa in evidente confusione al termine della visione. Alla fine era convinta che:
* Edipo fosse il padre di se stesso;
* il Gran Sacerdote fosse il cognato del comunista;
* il coniglio fosse sposato con la regina di Corinto;
* i sovrani Laio e Polibo fossero [[gay]] e morti entrambi per colpa dell'[[AIDS]];
* Giocasta fosse morta durante una gang bang con la guardia imperiale finita male;
* Edipo facesse il [[falso invalido]] per non perdere il sussidio.
Inoltre era assolutamente contrariata dalla Sfinge: ''"Io l'ho vista, era molto più grande!"''


== Note ==
== Note ==
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== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
*[[Complessi]]
*[[Tigre]]
*[[Uomo Tigre]]
*[[Complesso di Superiorità]]
*[[Complesso emergente pugliese]]
*[[Tigre dei Frosties]]
*[[Tigre dai denti a sciabola]]

Versione delle 01:14, 11 feb 2016

Template:Pasolini

GorillaK2/Sandbox
[[File:|frameless|center|260x300px]]Hai visto mai trovassi i soldi!
Paese di produzioneItalia
GenereDocumentario
RegiaPier Paolo Pasolini
Interpreti e personaggi
Paolo Pier Linipaso

Appunti per un film sull'India è un documentario italiano del 1968, diretto da Pier Paolo Pasolini. Il film venne realizzato per conto della rubrica Tv7 del telegiornale di Rai Uno, trasmessa astutamente subito dopo pranzo per conciliare la pennichella. Fu girato in India, altrimenti si sarebbe dovuto chiamare Appunti per un film sull'India girato da qualche altra parte, al ché sarebbero venuti meno i presupposti per gonfiare le note spese a dismisura. Furono scelte le città di Bombay e Nuova Delhi, negli anni '60 erano le uniche ragionevolmente al sicuro dal vaiolo (e dai cobra).
Il documentario ha sicuramente alcuni pregi:

  • dura appena 34 minuti;
  • dura poco più di mezz'ora;
  • dura meno di 40 minuti;
  • non è lungo;
  • è corto;
  • finisce presto.

Il film è basato su una storia mitologica indiana che si perde nella notte dei tempi, senza una torcia.

« Nel tempo dell'epoca Gupta, in cui il Grande Elefante Benefico™ titillava con la proboscide le palle di Shiva, il Maharaja di Sukhothai incontrò in una landa desolata una tigre, che sta morendo di fame con i suoi tigrotti. Il munifico signore, buon padre del suo popolo, decise subito di dare alle bestie il proprio corpo per sfamarle. »
(Mito della tigre affamata e del maharaja gentile.)

Il mito è chiaramente una storia priva di riscontri oggettivi, inoltre evidenzia alcune illogicità:

  1. chiunque si trovi davanti una tigre si trasforma in una versione dopata di Usain Bolt, talmente veloce che quando parte la pelliccia dell'animale viene risucchiata dallo spostamento d'aria;
  2. una tigre affamata non aspetta che tu decida di offrirti a lei come spuntino, nel tempo che inizi a porti la domanda ti sta già digerendo;
  3. anche ad uno iscritto da dieci anni a 100% Animalisti, l'idea di farsi sbranare resta a debita distanza dal cervello, almeno quanto quella per Francesco Totti di giocare nella Juventus.

Il mito ha comunque una valenza religiosa: il rispetto per il valore della vita, sia essa degli umani che degli animali, che può giungere fino al sacrificio di se stessi. Ovviamente, l'eventuale disponibilità di un fucile a pompa avrebbe probabilmente minato il carattere risoluto del maharaja. Pasolini gira quindi l'India intervistando persone di tutti i ceti sociali, ponendo loro la domanda: "È giusto che chi ha molto debba dare a chi è meno fortunato?" Che equivale a chiedere in giro: "Se un rumeno stupra tua figlia, è giusto almeno dirgli brutto cattivo?[1] La pellicola fu presentata alla Mostra del Cinema di Venezia l'anno seguente, insieme al film Teorema, ma la Mostra gli ha dato la mano moscia.

Trama illustrata

Pasolini conclude il film con una frase emblematica inserita durante il montaggio:

« Un occidentale che va in India ha tutto, ma in realtà non dà niente. L’India invece, che non ha nulla, in realtà dà tutto. »

Dalle testimonianze dei suoi accompagnatori, sembra che durante le riprese sia stata:

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Per la scena del manutentore di fogne non è stata usata la computer grafica.
  • Nel corso della première, per aumentarne l'impatto emotivo, durante la stessa scena il regista ha scoreggiato tutto il tempo.

Note

Template:Legginote

  1. ^ Già, il Canone Rai veniva sperperato anche negli anni passati.

Voci correlate