Tuning

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Per quelli che ancora credono che Wikipedia sia imparziale, su Wikipedia è presente un articolo in proposito: Tuning

Dicesi tuning l'arte di rovinare il proprio mezzo di trasporto (auto, moto, scooter, bicicletta, triciclo e talora anche autobus e mietitrebbia) appendendoci quanti più gadget ed oscenità possibili, al fine di personalizzarlo e renderlo il più brutto possibile rispetto a tutti gli altri. L'essere umano dedito al tuning si chiama "tunizzatore" ovvero "colui che tunizza la sua carriola". Solitamente il tunizzatore è composto per un 60% da truzzomania, un 10% di idiozia, e un 30% di cattivo gusto.

Lo scopo principale del tuning è ridurre al minimo le possibilità di vendere il proprio veicolo come usato.

Storia

Un esempio di tuning.

Il tuning prende piede nel 2001, quando un regista a molti sconosciuto decide di smettere di pipparsi tutto il giorno e crea il primo di tre film inutili, ovvero la serie di Fast and Furious, che hanno infangato la reputazione di varie case automobilistiche: ad esempio nel secondo episodio i personaggi insistevano a chiamare "YENKO" un modello noto a tutto il mondo come Chevrolet Camaro SS, infatti YENKO era solo il kit estetico dell'epoca. Il problema è che tutti i truzzi che non avevano mai sentito parlare di automobili ora sono convinti che YENKO sia una casa automobilistica.

A seguito della distribuzione del film nelle sale, orde di bimbiminkia americani (negli usa si può guidare già a 16 anni e le elaborazioni meccaniche sono ben più tollerate dalla legge) hanno cominciato ad elaborare le sedie a rotelle delle loro madri, facendosi molte seghe mentali riguardanti corse clandestine in strade semideserte senza rendersi conto dell'alto costo di parti funzionali (turbocompressori, freni, sospensioni) da corsa - per non parlare delle auto.

Da allora la "scena" si è estesa anche in Europa.

Tipologie

Il tuning si divide in varie branche specializzate in diversi modi di rovinare un auto:

  • Tuning estetico: rovinare la carrozzeria con minigonne radenti l'asfalto, spoiler antiaerodinamici, più prese d'aria possibile e con colorazioni che variano dal verde vomito al marrone caccola perlata fino a giungere al fucsia-truzzo-gay.
  • Tuning interni: rovinare sedili e cruscotti con stimolanti tappezzerie shocking.
  • Tuning audio: aumentare oltre i limiti fisici conosciuti i decibel emessi dalle proprie autoradio in modo da farsi tuonare i timpani ascoltando Radio Maria.
  • Tuning meccanico: generalmente si limita all'aggiunta del filtro cono. Solitamente infatti i tunizzatori credono che l'elaborazione di una qualsiasi auto consista solo in questo, non sapendo che ciò non fa altro che aumentare i consumi e la rumorosità senza aumentare le prestazioni del motore.

Dato che la maggior parte delle auto tunizzate non può essere utilizzata su strada, non tanto per l'illegalità delle elaborazioni quanto per lo sforzo di vomito che creano ai passanti, i tunizzatori si riuniscono in vari club e organizzano vari raduni per ostentare i loro obbrobri e il fatto che "loro ci hanno i soldi" e che "li sanno spendere male". Gli accessori più gettonati sono: televisori da 56 pollici posizionati dentro il cofano motore, grammofono in stile vittoriano, volante tipologia "timone di veliero piratesco" in ebano, sedili in carta igienica (così non serve pulirsi le chiappe prima di sedersi) e pedaliera rally in stronzio.