Tolleranza
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La tolleranza è una sottile arte di dissimulazione che consiste nel fingere di accettare coloro che credono e agiscono in maniera diversa dalla propria, per poi colpirli con una badilata alle spalle una volta che hanno abbassato la guardia.
La tolleranza in filosofia
Sin dai tempi antichi si è speculato sull'importanza della tolleranza; il concetto di tolleranza infatti è inteso come accettazione del diverso poiché parte del tutto (non si sa chi sia questo tutto, ma se lo dicono i filosofi), che, sebbene ci stia tremendamente sui coglioni, dobbiamo sopportare con un sorriso sulle labbra e con piena condiscendenza; invitarlo ai banchetti, trattarlo come un ospite, offrire a lui la propria moglie per una notte, porgergli la carta igienica durante un attacco di diarrea, sono graditi esempi di perfetta tolleranza verso chi non è normale come noi come: i cani, gli alieni o gli extra comunitari. Mirabile esempio di tolleranza da parte di un filosofo è riportato nel Simposio di Platone, dove Socrate rivela ai convenuti di aver trombato per una lunga sera con Diotima, una sacerdotessa ebrea, negra e per di più brutta come la fame. La stima in lui non poté che crescere e così, prendendo esempio dal suo gesto, cominciò a diffondersi la zoofilia per tutta la Grecia, in modo che anche gli animali potessero beneficiare di cotanta dilagante tolleranza.
La filosofa e scrittrice di libri di cucina Hanna Arendt ci dice che tolleranza è: "Mangiare una zuppa troppo salata senza lamentarsi, accettare il fatto che l'amico Mario ti ha appena ciulato la moglie, condividere lo stesso tetto con la propria suocera... Massimo esempio di tolleranza sarà poi sopportare il manicomio senza urlare."
La tolleranza in politica
Il saper dimostrarsi tolleranti e aperti al dialogo, sia con gli stranieri che con gli opposti schieramenti, è uno dei requisiti fondamentali per chi aspira a posare i propri glutei su una poltona politica. A meno che non si faccia parte della Lega.
La tolleranza è del resto un marchio di fabbrica dei progrediti stati occidentali come l'Italia, nonché una garanzia delle libertà di pensiero, di parola, di opinione, di stampa.
In questi giorni di tensioni razziali, in cui è fin troppo facile bollare tutti gli stranieri come stupratori, ladri e spacciatori, dobbiamo quindi essere grati alla sapiente manovra politica dei tanti deputati e ministri che hanno saputo scongiurare il pericolo di una xenofobia immotivata lasciandosi immortalare in compagnia di disinibite donzelle dei paesi balcanici.
La tolleranza nella religione cattolica
Il cristianesimo cattolico, in quanto religione rivelata, non ammette Tolleranza dogmatica, ossia libertà di sostenere verità di fede discordanti dalle definizioni dei concili, anche se è doveroso per i cristiani essere benevoli verso gli erranti (ma non verso l'errore) sia per carità, sia per rispetto alla libera ricerca delle proprie convinzioni, sia a causa dello stucchevole perbenismo che è insito nella morale cristiana.
L'atteggiamento della Chiesa è mite sia per prudenza che per temperanza: non dimentichiamo che l'Inquisizione è stata ahimè abolita e che quindi l'opinione pubblica non vede più di buon occhio i roghi, le torture e tutti gli altri sani rimedi di una volta.
Si deve inoltre tenere presente che l'accettazione della fede cattolica non deve mai essere ottenuta con la coazione: l'adulto deve essere battezzato sciens et volens.
A poco a poco si fece strada in epoca moderna il concetto della libertà religiosa, formulata nel Concilio Vaticano II.